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Racconti di Dominazione

Puttana. Seconda parte

By 16 Dicembre 2024No Comments

Quando Allison si sollevò da lui, il battito del cuore le rimbombava nel petto. Non era solo il desiderio a bruciarle dentro, ma la consapevolezza di trovarsi di fronte a qualcosa di sconosciuto, un’esperienza che avrebbe messo alla prova ogni parte di lei, mente e corpo.
Cesare si alzò lentamente. Le sue mani, salde e decise, la strinsero come quelle di un uomo abituato a possedere ciò che voleva. Allison percepiva tutta la potenza contenuta nel suo corpo massiccio, ma ciò che la sconvolgeva era l’imponenza di quella carne tesa, quasi intimidatoria nella sua evidenza.
Con un gesto sicuro, la stese sul letto. Le gambe di Allison si aprirono, esitanti ma piene di aspettativa. Il suo respiro era breve, come se il suo corpo, ancor prima di essere toccato, stesse già cercando di prepararsi per accogliere quella dimensione sconvolgente.
Sei pronta? – chiese lui, la voce bassa e vibrante, carica di una sicurezza che la fece rabbrividire.
Allison annuì, anche se le sue labbra si schiusero in una smorfia nervosa.
Credo di sì – sussurrò, mentre i suoi occhi si posavano su di lui. La vista di quella massa di carne pulsante, così sproporzionata rispetto a qualsiasi esperienza passata, la lasciò senza fiato. Era un misto di timore e desiderio, un’attrazione magnetica che non riusciva a ignorare.
Quando Cesare la penetrò, Allison trattenne il respiro, emettendo poi un gemito profondo che le uscì come un grido soffocato. Era immenso, una presenza che sembrava dilaniarla e al tempo stesso completarla in modi che non aveva mai creduto possibili. Le sue mani si strinsero ai bicipiti di lui, cercando un punto d’appoggio, mentre ogni fibra del suo corpo sembrava arrendersi a quella invasione imponente.
Il primo impatto fu quasi insopportabile. Il suo corpo si irrigidì, lottando per adattarsi a quella grandezza esagerata. Ogni millimetro che entrava sembrava forzare i suoi limiti, spingendola verso un territorio sconosciuto, dove piacere e dolore si confondevano.
Cesare si fermò un istante, osservandola con un sorriso gentile che sembrava quasi fuori luogo rispetto alla brutalità del suo possesso.
– Va tutto bene, respira – le disse con calma, le mani che le accarezzavano il viso.
Allison annuì, chiudendo gli occhi e cercando di rilassarsi. Sentiva il suo corpo iniziare a cedere, il dolore attenuarsi, lasciando spazio a una nuova consapevolezza: stava accogliendo qualcosa di straordinario, una sensazione che andava oltre ogni esperienza passata.
Mentre lui ricominciava a muoversi, il peso e la lunghezza di quella carne sembravano dominare ogni sua percezione. Ogni spinta la riempiva completamente, costringendola a riconoscere la sua totale vulnerabilità e, al tempo stesso, il piacere di lasciarsi andare senza riserve. Allison si abbandonò al momento, consapevole che non avrebbe mai dimenticato quella notte.
In un attimo, le sue labbra si separarono e i suoi occhi si spalancarono su di lui.

È… è incredibile – mormorò, quasi senza parole, mentre lui la penetrava con calma, come se conoscesse il suo corpo meglio di quanto lei stessa lo conoscesse.
Le sue mani la afferrarono con più forza, e Allison si lasciò travolgere da quella potenza che la faceva sentire viva in modo esaltante. Non c’erano freni né timori, solo un piacere animalesco che le attraversava il corpo, ricordandole che era libera di esplorare senza remore.
Quando le labbra di lui trovarono il suo collo, un brivido la percorse. Gemette, mentre lui la prendeva con vigore crescente, ogni spinta un’onda che la scuoteva dentro e fuori, portandola verso un piacere mai provato. Ogni movimento la spingeva oltre, fino a quando il culmine la sorprese. Un urlo muto esplose dentro di lei, i muscoli si contrassero e il suo corpo tremò sotto di lui, ogni respiro e battito del cuore un’esplosione di pura estasi.
Immersa in quella sensazione travolgente, Allison sentiva il suo corpo rispondere come un’entità separata dalla mente. Le mani di lui giocavano con i suoi seni, guidandola senza fretta, mentre i loro respiri rapidi e irregolari si mescolavano in un’armonia intensa.
Lasciati andare – sussurrò lui, con una voce bassa e calda, come una promessa.
Allison non rispose, ma si abbandonò completamente, persa nella forza che la circondava. Ogni parte di lei sembrava pronta a fondersi con lui, a dissolversi nella passione. Quando gli occhi si chiusero di nuovo, si lasciò trasportare dal flusso di desiderio che la avvolgeva. Quel membro meraviglioso e bruciante la riempiva, la devastava offrendole sensazioni mai sperimentate.
Il corpo massiccio di lui la schiacciava con un peso avvolgente, il ritmo lento ma potente si faceva sempre più intenso. Bloccandole i polsi, lui la teneva saldamente, mentre Allison alzava le gambe per avvolgerlo, cercandolo sempre più a fondo.
La stanza, il letto, il mondo stesso sembravano svanire, lasciando spazio solo a quel momento. Ogni brivido che la attraversava apriva parti di sé che non aveva mai esplorato, e per la prima volta le riconosceva come proprie.
Lui accelerò il ritmo, il suo respiro divenne più affannato, ma senza perdere il controllo, la sua bocca si spostò dal collo alla labbra di Allison in un bacio appassionato, che aveva il sapore della resa, del desiderio che abbatte ogni regola, ogni suo proposito.
Tu non sei come le altre – mormorò infine, staccandosi appena da lei, con il fiato corto.

Nel vortice di sensazioni che la travolgevano, Allison avvertì qualcosa cedere dentro di sé, come una porta che si apriva su una libertà sconosciuta. Senza controllo, il suo corpo reagì in modo inaspettato: dalle sue mammelle, tanto sensibili sotto il tocco dell’uomo, affiorarono gocce di latte, sottili e calde. Scivolarono sulla sua pelle, raggiungendo Cesare, che osservava con un misto di stupore e divertimento.
Rise piano, la sua arroganza dipinta sulle labbra.
 – Guarda un po’, che spettacolo – commentò con un tono beffardo, mentre le strizzava i seni crudelmente, con forza, facendola strillare. Il liquido chiaro schizzò contro di lui, e Cesare lo raccolse con la punta della lingua, assaporandolo lentamente e, senza staccare gli occhi da lei, si abbassò per assaporare quelle gocce come un animale che si disseta alla fonte.
 – Sei incredibile. Non avrei mai immaginato che saresti arrivata a tanto. Allison, travolta dall’imbarazzo, si sentì improvvisamente esposta, come se il suo corpo avesse tradito la sua volontà. Una vergogna sottile la invase, accompagnata da un senso di vulnerabilità che non riusciva a dominare.
 – Non… non volevo… io…- balbettò, incapace di sostenere il suo sguardo.
Cesare le si avvicinò, il suo respiro caldo contro l’orecchio.
- Vacca da latte, ecco cosa sei – sussurrò con un tono carico di superiorità. – Ti piace essere definita così, vero? Ogni parte di te mi appartiene.”
Le sue parole, crude, risuonarono dentro di lei, provocando un brivido che non era più solo di vergogna. Il suo corpo rispondeva a quella brutalità con una forza inaspettata, trasformando l’umiliazione in una forma perversa di piacere.
– Non ho mai provato nulla di più sexy – mormorò Cesare compiaciuto e, soggiunse – neppure immaginato. Ti sei meritata tutto il denaro richiestomi, forse di più.
Allison, tremante, avvertì un senso di accettazione totale, come se il suo corpo e la sua anima avessero trovato un luogo in cui essere soddisfatti senza riserve. La definizione che lui le aveva dato, per quanto umiliante, la eccitava. In quel momento, sentiva di essere completamente se stessa, libera da maschere o inibizioni.
Cesare la fissò con occhi carichi di soddisfazione brutale.
 – Credo ci sia tanto da scoprire in te – disse lentamente – e voglio rivederti.
Lei chiuse gli occhi, rilassandosi completamente. Non c’era più paura, solo il piacere travolgente di essere ciò che era, senza finzioni. Quanto accaduto le aveva spalancato scenari misteriosi e attrattivi.
Allison rientrò nella stanza, il passo incerto. Mark alzò lo sguardo, appoggiando il bicchiere vuoto sul tavolino.
– Raccontami… – disse con voce che tradiva emozione, forse eccitazione.
Lei si sedette sul bordo del letto, evitando i suoi occhi. – Non c’è molto da dire… – mormorò, stringendo l’orlo del vestito tra le dita.
Mark non distolse lo sguardo. – Ma come…voglio sapere cosa è successo, che hai provato.
Allison esitò, sospirando. – È stato… intenso. Diverso da tutto -. Cercava le parole, reticente, vaga. – Ero sconvolta. Come se fossi un’altra persona.
Mark si avvicinò, prendendola per le spalle. – E ti è piaciuto?
Lei lo guardò per un attimo, incerta, non riuscì ad essere sincera. – . Non lo so, Mark. Non capisco…forse…ma no…
Lui annuì, sfiorandole la guancia. – Non devi dirmi tutto ora. Quando sarai pronta. Mark la osservò per un momento, poi si allontanò, lasciandola sola con i suoi pensieri. Il silenzio tra loro era pesante, gravido di dubbi. Allison rimase immobile, il cuore ancora agitato, ma sentiva che la sua vita stava prendendo una direzione nuova, stava cambiando.

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