Sabrina…scoprendoti slave! (1′ parte)
La scoperta di te
Di Master E.
E-mail: master_master_40@yahoo.it
L’improvviso comprendere quelle sensazioni sfumate che senti in te, l’accettarle, il viverle.
Grazie a chi vorrà inviarmi commenti e giudizi.
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Da poche settimane quelle vetrine ampie davanti al mio ufficio, una targa elegante: “Architetto ”., ristrutturazioni ed arredi”, l’architetto compare raramente in ufficio, apparizioni fugaci con un cliente, qualche firma su documenti che le sue assistenti gli sottopongono, raccolte nell’elegante libro firma, poi di corsa a seguire lavori in qualche cantiere.
Le sue assistenti ‘.
Le incrocio al bar quasi ogni mattina, le vedo sorseggiare un cappuccino, mangiucchiare una brioches, chiacchiere tra colleghe più che amiche.
Laura, circa 30 anni, capelli corti, biondo cenere, fisico asciutto e nervoso.
Sabrina, intorno ai 25 anni, capelli lunghi, neri, occhi scuri, le curve del corpo che riempiono gli abiti aderenti, le gambe che si mostrano generosamente spuntando dalle corte minigonne.
Mattinata di umido novembre, guardo distrattamente dalla mia finestra bevendo un caffè, rubando sprazzi di vita in quell’ufficio; Laura impegnata tra faldoni di documenti, Sabrina che batte svogliatamente sulla tastiera di un PC.
Un sorriso tra me e me, una pazza idea che si forma nella mente, mi diverto ad inseguirla, rincorrerla, a dargli corpo.
Mi allontano da quella finestra, apro la mia mail, la mail di Master E.,
‘.. pochi gesti, copia ‘ incolla’ un indirizzo, ‘. c.a. Sabrina” invio.
Lasciando volare l’immaginazione torno a quella finestra, mi immergo di nuovo, intruso insospettato, nella svogliata attività dello studio di architettura, facile trovare l’indirizzo e-mail, fa bella mostra di se sul cartellone che da un mese annuncia la nuova apertura dello studio; vedo Sabrina che continua a scrivere sul suo PC, forse una noiosa relazione tecnica, la mia mente interpreta a modo suo i gesti, inseguendo una fantasia; forse ora un segnale lampeggia sullo schermo “you have a new mail”, forse ora lei apre la posta, un indirizzo sconosciuto, niente attach, l’antivirus da l’ok, apre la mail ‘. Un titolo, un racconto, piacevole diversivo in una giornata noiosa, legge distrattamente, via via la sua attenzione si fa maggiore’
Fantasia? Realtà?
Sabrina smette di digitare sulla tastiera, lo sguardo rivolto allo schermo, forse fantasia che si fa realtà.
Immagino la sua reazione, chiamare Laura, sorridere insieme leggendo quelle righe di un racconto erotico ‘. particolare’ , scambiarsi battute divertite, ” elimina, cestina, vuota il cestino.
Ma a volte, forse, la realtà supera la fantasia.
Sabrina si guarda attorno, quasi temendo di essere vista, preme un tasto, si china sulla stampante, piega i fogli caldi di stampa, riponendoli in borsetta.
E ‘. Riprende a pigiare svogliatamente sui tasti.
Abbandono quella finestra, tornando al mio lavoro, ma la mente, spesso, torna a quell’ufficio, a quella reazione inaspettata, la mente vola, fantastica ‘ , razionalizza; che sciocchezza, probabilmente non era la mia mail, forse aveva solo finito la sua noiosa relazione e l’ha stampata, forse non è neppure lei a leggere la posta dell’ufficio.
Pensieri che si accavallano, un tarlo sottile che insistente scava la mente, inutile scacciarlo, SO, so dove mi porterà.
Mi riavvicino a quella finestra, Laura sta osservando attentamente una planimetria aperta sulla sua scrivania, Sabrina scrive compunta al PC.
Ancora ‘ apro la mail, copia, incolla, indirizzo, c.a. Sabrina, invia.
Ed ancora, dopo un breve lasso di tempo, le sue dita che si arrestano sulla tastiera, il suo sguardo che si solleva verso Laura, non certo a richiamare la sua attenzione, piuttosto a controllare che lei non guardi, non legga lo schermo, forse un lieve rossore sul suo volto, o forse solo la mia immaginazione.
Ed ancora, un tasto pigiato, ancora fogli freschi di stampa, ancora, quasi di nascosto, a raggiungere gli altri nella borsetta.
No, ora non può più essere un caso, non più una coincidenza”
La giornata passa lenta, un nuovo mattino, grigio e piovigginoso, solito bar, solito cappuccino, ma stavolta la mia attenzione verso Sabrina è maggiore; la osservo attentamente, bel viso, incorniciato dai capelli corvini, occhi scurissimi, lineamenti regolari, il cappotto slacciato che lascia intravedere un maglione dolcevita nero decisamente aderente, a segnare un seno non troppo grande ma che disegna piacevoli curve, pantaloni aderenti, molto aderenti, rigorosamente neri’ quasi una dark lady, o forse, forse’.
Chiacchiera con la collega, distrattamente, forse sente il mio sguardo su di se.
Ancora alla mia finestra, ancora intruso in quell’ufficio attraverso quella vetrina, la giornata grigia, le luci accese, mi permettono di essere quasi realmente li.
Sabrina accende il PC, gesti rapidi, nervosi forse? Scruta per un attimo il monitor, scorre parole e mail, si volta, delusa forse?
Apro la mia mail, copia, incolla, indirizzo, c.a. Sabrina, ma questa volta poche frasi prima dell’inizio del nuovo racconto
“buongiorno Sabrina, forse ciò che leggi risveglia in te fantasie segrete, forse ti riconosci, forse”'”, ”.. invia.
“You have a new mail” il segnale lampeggia sul PC, quasi un urlo nella pigra mattinata dello studio, un sussulto, dita che ansiose digitano, la posta che si apre, quell’indirizzo e-mail che ormai stai imparando a conoscere, uno sguardo a Laura mentre il nuovo messaggio si compone lentamente sullo schermo ma, questa volta, non il solito inizio di un racconto, di una fantasia forse, ma un messaggio diretto, rivolto a te
“buongiorno Sabrina, forse ciò che leggi risveglia in te fantasie segrete, forse ti riconosci, forse”'”,
hai un fremito, d’istinto chiudi la casella di posta, razionalmente neghi ciò che quelle parole gridano, NO, no, riconoscersi,? No, solo un gioco, solo fantasie per scacciare la noia’..
ma sai che non è così’che menti a te stessa, che la scorsa notte mille e mille volte la tua mente si è inseguita tra quelle parole giunte ieri nella tua mail, vedendoti protagonista.
Sai che la scorsa notte quelle parole, ormai impresse nella tua mente, formavano immagini vivide, che il tuo corpo reagiva a quelle fantasie, che le tue mani sfioravano la tua pelle rubandoti sospiri, gemiti; sentendo spasmi incontrollabili nel ventre, placandoli con dita ansiose che si bagnavano in te, il corpo sussultante sotto le tue mani, preda di fantasmi perversi in cui ti ritrovavi, lasciandoti poi preda di vergognosi rimorsi per ciò che avevi immaginato, desiderato, ciò che volevi Sabrina, che vuoi.
Lentamente riapri la mail, lasci scorrere i tuoi occhi su parole, rubi sensazioni, annusi atmosfere, imparando a riconoscerle, ad amarle forse, a sentirle tue.
E quella firma che brucia in fondo al racconto “Master E.”
Assurdo quasi come sia cambiato tutto nel volgere di poche ore, “master” fino a ieri ti faceva pensare a corsi post universitari, ad occhialuti uomini chini su testi noiosi.
Cosa ti ha spinto ieri sera, nella solitudine della tua camera a cercare nel web “master”, a scoprire un mondo nuovo, inatteso, a temerlo rabbrividendone, eppure a sentirlo paradossalmente tuo?
I tuoi occhi che scrutano lo schermo, anche attraverso quella vetrata posso quasi leggere l’ansia su tuo volto, l’emozione che ti coglie, ti avvolge, inseguendo quelle fantasie, mentre inconsciamente la tua mano lenta si muove accarezzando le tue ginocchia, graffiando piano la stoffa che fascia le tue cosce, posso quasi vedere il tuo respiro trattenuto mentre ti sogni regina di quegli scritti, femmina tra le mani di un Padrone, complice stretta ad un complice.
“Master E.”
ma questa volta a quella ‘firma’ seguono parole, parole che rubano il tuo respiro, che fanno tendere i tuoi muscoli, che per un attimo ti fanno sentire impaurita, persa, smarrita’.
Parole che sono la continuazione dell’incipit di quest’ultima mail
“forse Sabrina’.. o forse no, forse irritata cestinerai questa mail, come altre, rifiutando ciò che non senti tuo e ” come sono apparso sparirò, tua la scelta Sabrina, guardati in faccia e ”.. cestina ‘. Oppure rispondimi dalla tua mail ” con un semplice ‘si”
D’improvviso vedo il tuo corpo tendersi, restare immobile, a lungo, un gesto secco e deciso a chiudere quella mail. So, so che quelle mie ultime parole gridano in te, so che la tua razionalità ti fa urlare NO, so che ti stai dicendo no, è solo un gioco, una fantasia, un passatempo, ” forse ‘.
‘Attesa..
quanto è importante l’attesa, non il banale scorrere del tempo, ma aspettare l’accadere di una azione, il desiderarla, sognarla, non sapendo se si realizzerà o sfumerà in un sogno.
Mi impongo di non aprire la mia mail, di non guardare attraverso quella vetrata, di chiuderti fuori dal mio mondo, per oggi
E domani’ domani’. Chissà.
Parole Sabrina, parole che rimbombano continuamente nella tua mente, che ti rubano al tuo lavoro, che, pur scacciandole, tornano insidiose, invadenti; immagini, immagini che ti rapiscono facendo urlare il tuo corpo, parole, “un semplice ‘ SI”, che ti fanno chiudere la mente, un tremito improvviso che ti coglie, forzandoti a chinarti sul tuo lavoro, ad ignorarle, ben sapendo che presto, troppo presto, quelle immagini torneranno e con esse quell’ultima frase “un semplice si'”
Parole Sabrina, che ti inseguono a casa, nella solitudine del tuo appartamento; che scacci, rifiutando di aprire il PC, immagini che vivide ti portano lontano, mentre il sonno non giunge, mentre scopri il tuo corpo reagire ancora a quei pensieri, il seno turgido, i capezzoli urlanti, un calore intenso tra le gambe, mentre le lenzuola si fanno pesanti, mentre ti muovi cercando di scacciare ciò che nasce in te; una mano inconsciamente si muove sul tuo corpo, la tua pelle freme a quel contatto, dita che sfiorano, accarezzano, stringono, immaginando altre mani, altre dita, mentre prona schiacci il tuo corpo contro il materasso, la bocca schiusa, il respiro ansante, il viso arrossato; per un attimo pensi di cercare quei fogli, rileggerli, immedesimarti, ma non serve Sabrina, le immagini si formano spontaneamente nella tua mente, inseguendo i tuoi desideri segreti, immagini che ti portano dove ora sai di voler andare, pur temendolo, mentre la tua mano leggera scivola tra corpo e lenzuolo, tra le gambe scoprendo il tuo umido desiderio, bagnandosi di te, il bacino che si solleva ritmicamente, ricadendo su quella mano, chiudendola tra te ed il materasso, cercandola, inseguendola, le gambe oscenamente schiuse, un velo di sudore che ricopre la tua pelle, il tuo odore di femmina nelle narici, nel cervello; la tua mano che ti schiude imperiosa premendo il clitoride sensibile, lo muove rapida mentre soffochi i tuoi gemiti nel cuscino; lo senti scorrere tra i polpastrelli, lampi di piacere che scorrono sotto la pelle, dita che scivolano sul tuo desiderio, prendendoti, spingendo in te quasi ad impossessarsi della tua anima segreta, roche parole indistinte dalla tua gola, suoni gorgoglianti nelle spire del piacere, sussulti incontrollati nel tuo corpo, scossa da un lungo orgasmo solitario che cola sulla tua mano, bagna le tue dita, lasciandoti vuota ‘ per un attimo,
delusa ed insoddisfatta subito dopo,
non è questo che ora vuoi Sabrina, ora lo sai, vuoi donarti, appartenere, come le donne di cui hai letto in quelle mail, essere guidata, plasmata, sottomessa forse, ma per scelta tua, traendone piacere.
Scacci ogni razionalità, ti alzi di scatto nel buio della notte, accendi il PC, mentre l’odore del tuo piacere ti avvolge, mentre sulle dita resta il sapore del tuo appagamento momentaneo, apri la tua mail, digiti rapida quell’indirizzo che ancora brucia nella tua mente, incancellabile ormai
Indirizzo: ‘ master_master_40@””’
Oggetto: ‘. Sabrina
Testo: ‘. si
Invia
Una calma assurda ti assale, conscia di aver fatto una scelta, che non sai dove potrà portarti, che non sai cosa ti rivelerà, ma conscia altresì che ORA questo vuoi, seguirlo.
Inaspettatamente il sonno ti coglie improvviso
E domani’ domani .. chissà.
Un pallido sole asciuga la pioggia della notte, schiudi gli occhi e subito l’ansia ti assale pensando alla tua scelta, eppure, eppure corri ad accendere il PC.
Senti ancora quel solitario piacere rubato nella notte incollarti le cosce, senti ancora sulle tue dita l’odore della tua voglia appagata mentre impaziente aspetti che la tua mail si apra, le immagini si formino, cerchi i nuovi messaggi e’.
Quasi dardeggiante vedi quell’indirizzo, la risposta alla tua mail della notte, per un attimo pensi di richiudere, di non leggere, di cancellare tutto, ma già le tue dita premono i tasti, il messaggio lentamente si forma
“Buongiorno Sabrina, se ti ho capita, se sto entrando nella tua mente, ti sei svegliata da poco, dopo una notte popolata da sogni che ti hanno dato piacevoli sensazioni, desideri; ed ora non sai se essere lieta od intimorita dalla mia risposta; aspettavo il tuo si Sabrina; si, so cosa senti ora in te, desiderio di guida, appartenenza, di superare i tuoi tabù e .. vivere.
Tra poco sarai nel tuo ufficio Sabrina, alle 12,30 in punto ti collegherai a”.77chat, il tuo nick sarà “chained”,
” incatenata’
Un lungo brivido scorre sotto la tua pelle leggendo quella parola, mentre la traduci mentalmente,
incatenata,
si, così ti senti ora, legata a quello sconosciuto entrato nella tua mente attraverso quegli scritti e scopri che stai imparando ad amare tutto ciò.
Ti prepari con un ansia nuova, quasi dovessi andare ad un appuntamento, gli abiti frusciano sulla tua pelle, brividi piacevoli, attesa sfinente;
Ti prepari con cura, con civetteria quasi, come se l’appuntamento con Lui non fosse solo virtuale, ma reale, non mediato da uno schermo fluorescente, ma acceso da contatto di pelle.
un perizoma impalpabile, autoreggenti che sfiorano la tua pelle, calzandole, una corta gonna frusciante, una camicetta aderente indossata sulla pelle nuda, il tempo invernale ti costringe a coprirla con un maglioncino, ma il saperti così pronta per Lui ti da brividi inattesi.
Non ascolti il cicaleccio di Laura davanti al solito cappuccino, non sai che il mio sguardo sta studiandoti, eppure lo senti sulla pelle, bruciante, che annoda lo stomaco, che fa urlare i tuoi sensi, nell’attesa.
Le ore della mattina sembrano essersi fermate, lo sguardo continuamente all’orologio, non sapendo se desiderare che corra o si arresti.
Le 12,20
Laura si prepara per la pausa pranzo, ti guarda interrogativamente, fingendo indifferenza le dici di andare pure, che non hai appetito e ne approfitti per finire un lavoro.
Le 12,25
Le tue dita digitano l’indirizzo di quella chat, scrivono il tuo nick, tramando
12,30
un altro nick lampeggia
Master E.
Frasi che si formano sulla tastiera, entrando in te, rubandoti la mente, ed assurdamente dandoti gioia nel sentirtela rubare.
Davanti alla mia finestra, digitando sul mio portatile ti osservo, associando espressioni a ciò che scrivi, imparandoti, conoscendoti.
Mentre tu sempre più senti di appartenermi, pronta a seguirmi per andare là dove tu vuoi essere condotta, ad appropriarti di ciò che ormai senti tuo.
Il tempo scorre rapido, vibrando sulle mille sensazioni che provi
Curiosità
Desiderio
Imbarazzo
Eccitazione
‘.sottomissione
senti un sottile filo virtuale tendersi fra voi, unirvi
mentre il tuo sesso pulsa, umido, mentre i tuoi seni si gonfiano ed i capezzoli tesi premono il tessuto
hai tolto quel golfino, slacciato un bottone della camicetta, lo immagini li, davanti a te, e vuoi essere pronta per Lui, mostrarti, fiera, per Lui, per me
mentre le parole si inseguono su quello schermo, creando fumi eccitanti, prendendoti per mano, guidandoti
mentre ti sembra di sentire il mi sguardo sfiorarti e giudicarti, ed inconsciamente abbassi gli occhi.
mentre la tua mente si fa sempre più mia e…provi fierezza e gioia in ciò.
mentre lenta la tua mano, seguendo le mie parole, sfiora lentamente la tua coscia, mentre brividi ti rubano il respiro, mentre la tensione cresce e il tuo corpo non è più tuo, scivola in un mondo nuovo, nel tuo mondo Sabrina
e…..
La tua porta si riapre, Laura torna, troppo rapide queste due ore sono fuggite.
Una scritta lampeggia sul tuo PC: “ora ti lascio al tuo lavoro Sabrina, ma’.da ora in poi sarò io a prendermi cura di te, a ‘. Guidarti”
Click, quel nick scompare, chiudi frettolosamente la chat
“Prendermi cura di te?” quelle parole ti rimbombano nella mente, ma non ne hai paura, quasi avessi già afferrato la mia mano lasciandoti guidare verso un mondo che desideri, spasmodicamente.
Il pomeriggio scorre, a tratti apri la tua mail, nessun messaggio, un velo di tristezza.
Il lavoro che ti costringe a restare oltre il solito orario, creando ulteriore tensione in te, che ti accompagna mentre, uscendo, aspetti il metrò, lasci vagare la mente, perché quel senso di vuoto? Forse perché avresti voluto altri messaggi? Altra guida? Ordini forse? Forse perché sai che stanotte ancora una volta quelle fantasie ti cercheranno ed ancora saranno solo le tue mani a darti un piacere momentaneo ed inappagante?
Sali sulla carrozza semivuota, è tardi ormai, seduta, lo sguardo nel vuoto, improvvisi quei desideri nella tua mente, vividi, quasi reali, desiderio assoluto di guida, di ordini, di piacere nella sottomissione.
una voce decisa alle tue spalle, un sussurro che pure sembra un urlo,
“chained,
incatenata ‘..
‘.. a me, ”’.oggi scrivevi che sei pronta a seguirmi, ora lo farai”.
Un sussulto, i muscoli tesi, non riesci a muoverti, ipnotizzata da quella voce, da quelle parole; il respiro trattenuto mentre il tuo corpo urla, i tuoi seni sembrano gonfiarsi improvvisamente, i capezzoli tendersi, uno spasmo nel ventre che ti fa piegare un poco in avanti mentre schiudi la bocca cercando aria.
Ancora quella voce, suadente e decisa insieme.
“so che è questo che vuoi chained, è questo che vuoi Sabrina”
il tuo nome portato da quella voce ti da brividi intensi, vorresti voltarti, dare un volto a quei suoni, ma non puoi, sai che non devi.
Una mano, leggera sfiora il tuo collo, scostando i tuoi capelli, stringe appena la tua gola, mentre ti abbandoni contro il sedile bevendo i fremiti del tuo corpo.
Lui sa, sa esattamente cosa provi
Si sabrina, so esattamente cosa senti ora, desiderio di essere accarezzata, di sentire la tua volontà piegarsi, di umiliarti forse, scoprendone il piacere; e l’attesa’
“sfiora le tue gambe sabrina, mostrami le tue dita che si muovono su te, che graffiano la tua pelle attraverso gli abiti, che fanno crescere il tuo desiderio ‘.. come stanotte sabrina”
un improvviso rossore copre il tuo volto, io so, so cosa hai vissuto stanotte, cosa vivi ora, cosa vuoi
Imbarazzo violento che accende il tuo volto capendo che io so, so come le tue mani si muovevano su te stanotte, dandoti piacere, ben lontano da quello che ora sai di desiderare, ma piacere, solitario, ansimando sulle tue dita, lasciando che il tuo piacere le bagnasse mentre gemevi dentro il tuo cuscino;so quali erano i tuoi pensieri segreti, so cosa desideravi, cosa desideri ora.
Questo pensiero ti fa sentire nuda, annodandoti lo stomaco, come se avessi squarciato il velo di pudore che copriva la tua mente, come se ti fossi rivelata a me, mostrandoti per ciò che sei.
La mia voce ti guida, la tua mano lenta si muove sulle tue gambe, sguardi sfuggenti nella carrozza a controllare che nessuno ti veda, il collant scivola sotto le tue dita, premi più forte, disegnando la tua pelle, le gambe si schiudono in una trance estatica.
Ancora la mia voce a guidarti
Muovi le tue mani sabrina, seguendo la mia guida, posandole in grembo, strette a pugno tra le tue gambe, premendo sempre più decisamente, accompagnandole con i movimenti sussultanti del tuo bacino, sollevandolo da quel sedile con scatti repentini in un amplesso che solo tu stai vivendo con un immaginario amante, Padrone, ormai incurante se qualcuno ti vede, incurante di tutto, portata lontano da quella voce che finalmente ti fa vivere, trasportandoti in una trance perversamente eccitante.
Mordi le labbra per non gemere, mugolii soffocati nella tua gola mentre la mente si svuota, mentre il piacere puro la riempie, sussulti incontrollabile del tuo corpo mentre sfacciatamente le tua mani premono sul tuo sesso attraverso gli abiti che si riempiono di odori e sapori tuoi, avvolgendoti, il volto trasfigurato nel desiderio, coperto da un velo di sudore, il rosso acceso dell’eccitazione che ormai supera l’imbarazzo e finalmente il piacere ti sommerge, il tuo corpo si flette in scatti ravvicinati, susseguenti, singhiozzi di piacere incontrollabili, mentre i tuoi umori ti bagnano, mentre l’odore del tuo piacere ti circonda, mentre il nulla dell’appagamento prende il posto della tensione erotica ed i muscoli si rilassano, abbandonata contro quel sedile, le gambe ancora dischiuse, le mani ancora posate in grembo, gli ultimi sussulti del piacere che ti regalano stille di godimento,
e quella voce”.
….Improvvisamente una assenza
Non c’è più quella voce, ti senti sola, abbandonata, vuota
O forse è stato tutto il frutto dei tuoi desideri sabrina
Forse quella mano non ha mai stretto la tua gola
Forse quella voce non ha guidato il tuo orgasmo
Forse solo la tua mente ha creato tutto ciò.
Non sai se voltarti
Cercare un segnale di una presenza
Lunghi istanti passano
Poi lentamente ti volti
In fondo alla carrozza una coppia scherza guardandosi negli occhi
Un uomo legge il giornale chiacchierando con un vicino
Nessun altro
Rabbia e delusione in te
Vergogna per ciò che hai fatto
Ma il profumo del piacere che ora sai di voler vivere
Che ora sai è l’unico che potrà appagarti.
La tua fermata, scendi, sentendo il tuo piacere incollarti le cosce
Provando brividi leggeri allo sfregare del tuo slip fradicio
La tua via, nell’oscurità di questo novembre inoltrato
Apri il portoncino
e”
quella voce, alle tue spalle
“sei stata brava sabrina, ma non è che l’inizio, e tu lo sai bene, come io lo so; puoi continuare a seguirmi, vivere, o ‘accontentarti dei tuoi sogni e dei tuoi solitari orgasmi rubati, SCEGLI sabrina, ancora una volta basta ‘ un semplice ‘ si”.
mille emozioni in te, mille sensazioni contrastanti, timore, desiderio, il ricordo di quella voce che poco fa ti guidava, no, non un sogno, ora lo sai, e, quasi inconsciamente senti la tua voce sussurrare quel “‘.sssi”.
Mani, mani leggere che sfiorano i tuoi capelli, il collo, la gola, ancora il tuo corpo che reagisce, come non mai, un gemito prolungato ti sfugge, mentre senti nuovi umori sommarsi ad altri, mentre spasmi piacevoli stringono il tuo ventre, mentre il cuore serra la tua gola con battiti impazziti ed una folle gioia ti pervade, abbandonando la razionalità, seguendo il tuo istinto, ciò che sei, mentre la tua mente continua ad urlare con toni sempre più alti quel si Si SI.
Una mano sfiora le tue, un foulard di seta nera copre i tuoi occhi, eppure non hai paura, senza alcuna motivazione logica SAI che puoi fidarti, no, non è paura Sabrina, sono emozioni ben diverse, il respiro trattenuto mentre senti lla Sua mano guidarti, la portiera di un auto che si apre, sali abbandonandoti contro il sedile mentre il motore canta dolcemente.
Sua, ora sai di esserlo e volerlo sempre più.
la tua strada è iniziata, stringendo la Sua mano, affidandoti a Lui……… a Me
Grazie Rebis
Bellissima storia, molto realistica
Pisellina… fantastico! Un buon mix di Femdom e umiliazione
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…