Skip to main content
Racconti di Dominazione

Tiziana (parte 14°)

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments


La mia permanenza in Inghilterra mi aveva lasciato un po’ di amaro..soprattutto la mancanza di Monia, ma ripresi a vivere normalmente. Ripresi l’università e cercai un lavoro..ma nulla..sembrava che nessuno assumesse più commesse! E dire che tutto sommato avevo anche esperienza..

La mattina avevo ripreso a seguire le lezioni, avevo incontrato anche molta gente nuova, la sera uscivo per locali ,a i soldi che avevo messo da parte stavano per scarseggiare, qualche sera avevo lavorato in un fast food ma l’idea non mi piaceva..il solo odore mi dava il rivolta-stomaco..la cosa iniziava ad innervosirsi poiché ero troppo abituata alle mie comodità per farne a meno ed in più non potevo e non volevo chiedere i soldi ai miei..pensai alle serate in discoteca..ma non avevo il coraggio..mi vergognavo a tornare in quel posto..poi..senza Lorenzo..non sarebbe stata la stessa cosa..ma l’idea in fondo non mi dispiaceva..quindi indossai una gonna di cotone molto corta e un top attillato, sotto degli slip ridotti..mi coprii con un cappotto per non farmi notare dai miei e presi la macchina..non so per quale istinto ma mi tolsi il cappotto’la gonna era salita vertiginosamente..ma non mi preoccupava..anzi..la cosa mi eccitava molto..forse era da troppo che non provavo piacere ad ogni modo mi sentivo calda..mi fermai ad un semaforo e decisi di togliere anche il resto..l’idea di guidare nuda mi eccitava e sentivo che oramai ero senza controllo’sapevo che poteva essere pericoloso ma era proprio questo a rendermi così maledettamente eccitata’decisi di fermarmi in un parcheggio ed toccarmi’lasciando lo sportello aperto..sperando che qualcuno si fermasse e si approfittasse di me..ero sudata e affannata quando mi svegliai quella notte di soprassalto..inconsciamente avevo la mia mano tra le gambe ed ero umida..era stato solo un sogno..ma ero spaventata da cosa la mia mente immaginava..e dire che non ero una più una santarellina..

Dopo tanto giovare con il mio curriculum trovai un lavoro in un supermercato, lo stipendio non era alto ma era sempre meglio che essere al verde..quindi accettai il lavoro e pochi giorni dopo mi fu dato un camice rosso e fui messa a mettere a posto barattoli..all’inizio fu molto faticoso e la sera tornavo a casa intorno alle nove e mezza stanca..giusto il tempo per mangiare e poi a nanna..

Una di quelle sere stavo salendo le scale quando la porta di Lorenzo si aprì, lui uscì facendomi cenno di entrare. Avevo il cuore in ebollizione ma avrei voluto mandarlo a quel paese per avermi ignorata per cosi tanto tempo..ma non riuscii..ed entrai..

Spogliati

Mi tolsi i vestiti e restai nuda al suo cospetto..

Ti ho sempre detto che devi buttare le mutande giù dalla finestra quando entri qui! Sbrigati!

Fui colta di sorpresa dal suo tono autoritario ma mi affannai aprendo la finestra e gettando il mio indumento intimo dalla finestra..

Bene, bene’stanotte si esce..

Ma io’domani devo..lavorare..

Ti stai ribellando?

No..

Bene..allora indossa questi ed usciamo..

Mi diede degli short aderentissimi che lasciavano scoperto gran parte del sedere e una canottierina aderente bianca.

Indossali chiaramente senza intimo, ed a proposito, da domani niente più intimo, solo gonne corte o pantaloncini scosciati, le tue gambe non dovranno mai più essere coperte per nessun motivo..chiaro?

Si..

Indossai il completino..

Posso mettere qualcosa sopra per uscire dal portone almeno?

No..devi imparare ad essere disinibita..

Mi vergognavo conciata così ma per fortuna nessuno mi vide..mi sentivo nuda..ma ero eccitata..molto..lui me lo leggeva negli occhi e appena saliti in macchina mi fece abbassare gli short tanto da mettergli di mettere le sue dita dentro di me..i suoi movimenti sapienti mi portarono ben presto al piacere, incurante della gente che poteva vedermi mi lasciai andare chiudendo gli occhi e raggiunsi l’orgasmo..

Come ti senti puttanella?

Bene’

Ora andiamo da amici..tu continua a toccarti da sola mentre io guido..

Io feci come voleva mi masturbavo come mai avevo fatto sotto i suoi occhi, in balia degli altri automobilisti che avrebbero captato i movimento della mia mano che si adoperava tra le cosce..uscimmo dalla città e giunti in campagna fermò la macchina..e mi bendò..poi riprese la marcia..la strada sembrava non finire mai, doveva essere una strada sterrata visti gli scossoni..dopo circa quindici minuti di strada si fermo e mi disse di scendere’

Non tirare su gli short troietta, tienili come sono ora..

Mi prese per mano e camminammo per un pezzo di strada poi bussò ad una porta..qualcuno aprì ed entrammo..

Ora puoi sbendarti..

Io misi le mani sulla benda e la tolsi..ebbi uno scossone, davanti a me c’erano tante persone donne eleganti con vestiti da sera uomini in giacca e cravatta..

Non procurarti, quella &egrave una porta a vetri tu puoi vedere loro ma loro non possono vederti, tirati su gli short..ceniamo con loro..

Ma..io..

Ti vergogni perché loro sono vestite da sera e tu..da velina?

Be..si..

Be le veline portano l’intimo..tu no’quindi tu sei una..?

Ti prego no..

Ok entriamo..

Entrammo nella sala e l’imbarazzo salì alle stelle..mi guardavano tutti e tutti sussurravano qualcosa, mi sentivo inadeguata..Lorenzo lo sapeva e mi portò subito al banco dell’aperitivo al centro della sala, come se volesse mettermi in esposizione..poi iniziò a salutare delle persone..

Lei &egrave una mia amica..si chiama Tiziana..

Piacere Tiziana..

Piacere..

Mi voltai e parlai nell’orecchio a Lorenzo..

Perché hai detto amica?? Ora ci proveranno con me!

Lo so..io ora me ne vado..e tu..tu ti intratterrai..io tornò tra un’oretta

Non puoi farmi questo!

Certo che posso..a dopo..

Rimasi impietrita nel centro della sala mentre lui uscì, salì in macchina dicendo agli altri invitati che sarebbe tornato subito, ben presto mi offrirono da bere ed accettai..al secondo drink non capivo già più nulla e non so cosa successe dopo so solo che mi risvegliai completamente nuda e sola in un letto bianco matrimoniale, ero un po’ intontita non capivo..mi alzai coprendomi col lenzuolo, sembrava una stanza d’albergo ma all’interno non c’era nessuno..non c’era un telefono e decisi di scendere, era infatti un albergo e chiesi all’addetto alla reception..ebbi paura di dover pagare..pur non avendo soldi..ma mi rassicurò..

Ecco i suoi vestiti, il conto &egrave stato pagato dal suo ragazzo

Tornai sopra, mi feci una doccia e mi rimisi gli short e la canottiera..notai un biglietto..

A lavoro andrai vestita così..

Potete immaginare di sicuro lo stupore dei colleghi quando arrivai al negozio’cercai di fare l’indifferente in fin dei conti faceva caldo..la giornata passo tranquillamente..ma mi aspettavo delle sorprese..

Tornai a casa e indossai un vestito di cotone scosciato come voleva lui e mangiai con i miei..tutto tranquillo..mi chiamò un’amica che mi chiese di uscire e non me lo feci ripetere..indossai la mia minigonna preferita e un top e andammo in un disco-pub dove c’erano dei nostri amici..tra di loro rincontrai il mio ex’e parlammo..ma notavo con piacere che guardava le mie gambe..mi eccitava molto..decisi di fare qualcosa di sfrontato..presi la sua mano e la feci scivolare tra le mie cosce..era stupito di non aver trovato alcun impedimento’mi baciò’uscimmo dal locale’ma non riuscimmo a resistere..mi prese con forza contro il muro di una via secondaria..

Dopo essermi presa senza ritegno il mio ex mi riportò a casa..ero esausta..ma salendo le scale verso le due di notte mi accorsi che la porta dell’appartamento di Lorenzo era aperta..entrai’

Ciao Troia..

Rabbrividii..

Dove sei andata?

Sono uscita con una amica..

Di la verità Troia!

&egrave vero!

Per questa bugia sarai punita a dovere’

Tu non puoi farlo! Io sono libera!

Domani a lavoro metterai solo il camice e sotto niente..e lo farai..perché so che ti eccita puttana! Ora vai a dormire così come sei senza spogliarti, la minigonna ti mostra per quello che sei una troia..

Salii le scale impietrita ma non riuscii a non ubbidire dormii senza spogliarmi’ma nel letto mi rigiravo senza riuscire a chiudere occhio..e decisi di disobbedire..mi spogliai’dormii nuda..l’indomani mi alzai e mi feci una doccia, poi inizia a vestirmi poiché avevo il turno di pomeriggio al supermercato. Indossai un perizoma nero quando sentii il campanello della porta suonare..di corsa indossai una canottierina e presi in mano un paio di pantaloni ma il campanello non smetteva di suonare..corsi alla porta e guardai dallo spioncino..era un amico di mio padre che era passato per riparare il televisore..pensai che fosse il caso di mettere i pantaloni..ma l’idea di aprire così come ero mi eccitava e lo feci’lui sembrò non care caso al mio abbigliamento del quale mi scusai dicendo che mi stavo cambiando’a mentre lo accompagnavo al televisore sentivo il suo sguardo sulle mie chiappe..e non mi dispiaceva’.questa sensazione mi faceva sentire un po’ troia..quando arrivammo in salotto si mise ad armeggiare con la tv..i miei erano a lavoro quindi ero sola in casa..nel mio piccolo cercavo di aiutarlo..passandogli le chiavi che gli servivano ma capivo che la sua attenzione era ormai focalizzata su di me..quando mi chinavo su di lui..lo vedevo guadare nella scollatura’con la scusa di passarmi la chiave mi sfiorava il seno’e io non facevo nulla per farlo desistere..e le sue carezze diventavano sempre più intense’fino a quando afferrò il mio seno con due mani e mi fece sdraiare sul pavimento a schiena in giù tirando giù le spalline della canottiera e lasciandomi a seno nudo’poi un vortica di baci sui miei capezzoli..poi la mia pancia, le braccia..poi violentemente mi tirò via gli slip lasciandomi vergognosamente nuda’io aprii le mie gambe consapevole di essere spudorata..e lui portò la sua lingua tra le mie cosce’dopo poco sentimmo ancora il campanello..

Deve essere il mio assistente..

fece lui..e io ormai incapace di tirarmi indietro risposi..

fallo entrare’

lui si avvio verso la porta e lo sentii confabulare..io restai stesa in terra con le gambe larghe..mi sentivo una puttana..ma la cosa mi stava facendo eccitare all’inverosimile..i due non si fecero pregare e presto iniziarono a leccarmi, l’uno i seni..l’altro le mie parti intime..il suo assistente era un ragazzo che avrà avuto non più di ventitré anni..e iniziò a baciarmi sulle labbra..io non esitai a contraccambiare’il più anziano aveva già iniziato a penetrarmi con le dita’aprendomi pian piano’mi sollevai da terra e feci cenno al più anziano di sdraiarsi..gli sfilai i pantaloni e i boxer e inizia a lavorarlo con la mia boccuccia’feci cenno all’altro di farsi avanti..e lui sbottonandosi iniziò a leccarmi per favorire la sua entrata in me..ero eccitata..lo sentivo entrare piano..poi un colpo secco come a delimitare il territorio in me..poi colpi poderosi’segnati dai miei gemiti..strozzati in gola per non rovinare il servizietto al mio nuovo amico..poi mi adagiai sul più anziano facendolo entrare in me e porcendo il mio sedere al più giovane..sorridendogli..lui non si fece pregare e con le dita allargò il buchino ma era esperto a quanto pare perché si accorse che non era la prima violazione..e si avvicino a me dicendomi nell’orecchio..

sei una puttana’

io eccitata gli sorrisi quasi ad implorarlo di insultarmi ancora’e lui capì al volo..

urla che sei una troia sfondata!

Si! Sono una puttana..rompetemi vi prego!

Dai urla troia!

Siiiiii spaccami’

Lui infieriva colpi decisi che automaticamente favoriva l’altra penetrazione’cercai di rallentarmi per godermi al massimo l’impalamento’il più anziano stava per venire e decisi di farlo stare in piedi mentre veniva ed io in ginocchio’mi spruzzo in faccia e sentivo lo sperma colare sul imo viso’ma gli sorridevo..poi mi rimisi a pecora e pregai il più giovane di incularmi ancora’e lui..ricominciò’mi bruciava un po’..ma ero eccitata’

Sei una gran porca lo sai?

Si”.

Urla!

Sono una gran porca!!!

Brava’

Si..rompimi.

Sembrava che mi stesse giustiziando..era violento nei colpi e godeva dei mie urli..mi stringeva i seni con violenza..mentre l’anziano ci guardava..quando fu al culmine mi voltai e attesi in ginocchio..un’altra ondata sul mio viso..i mie capelli lavati dalla pioggia’e le gocce che percorrevano il mio viso..ero esausta e rimasi sdraiata in terra..poi dopo un pò mi alzai e mi andai a lavare..

Dopo mezzora fui pronta per uscire..indossai dei jeans e la canottiera’li lasciai lavorare dopo averli salutati..nella mia mente ripensavo a ciò che ero fatta’ma sorridevo tra me e me’salii sul pulman per andare a lavorare..solita corsa di circa venti minuti..e poi entrai nello spogliatoio..ripensai a ciò che aveva detto Lorenzo..mi voleva nuda sotto il camice..ma ero perplessa, non volevo dargliela vinta e non lo feci’lavorai tranquillamente fino a sera..ero felice di non aver ubbidito..verso le nove uscii per tornare a casa e mi incamminai verso la fermata’e presi il solito pulman. A casa notai con piacere che la tv aveva ricominciato a funzionare e che i due non avevano chiesto nulla per la riparazione (chissà perché..) . Quando uscii dalla mia camera mi accorsi che a cena con noi avevano invitato Lorenzo’mi sentivo imbarazzata’prima di sederci a tavola mi prese da parti e mi diede una specie di uovo..

Prendi questo e mettitelo dentro..

Ma..io..

Vai..e zitta

Abbassai lo sguardo e tornai in camera calai i pantaloni e le mutande e lo inserii aprendomi spazio tra le labbra..poi tornai a tavola..mentre stavo per ingoiare il primo boccone sentti l’uovo vibrare’una scossa intensa..forte’lui era di fronte a me’ebbi uno scossone..e lui..

Che hai non stai bene?

No no sto bene..mi era andato di traverso’

Aveva un telecomando e poteva decide quando farlo vibrare’e io dovevo mascherare quelle sensazioni..la sua perfidia aveva superato ogni limite lo guardavo in cagnesco..e lui ogni volta azionava l’uovo’con sofferenza finimmo di mangiare’poi esordì ..

Tiziana ti va di andare a bere qualcosa con amici?

Non potevo rifiutarmi e con il benestare dei miei andai con lui.salimmo in macchina’

Apri la bustina che c’&egrave nel sedile di dietro’pensavi di aver diritto di indossare dei pantaloni tu? Rispondi!

No’

Aprii la busta..e mi innervosii da morire..all’interno c’&egraveera una minigonna indecente e un top di almeno una taglia inferiore alle mie aderenti..con scritto troia e con dei buchi che lasciano fuori i capezzoli..

Sei pazzo??non metterò mai sta roba!

La metti eccome!

No!

Ti stai rifiutando?

Si’ora basta!

Sarai tu a venire a supplicarmi di indossarli ricordatelo..

Mi riaccompagnò a casa e innervosito non mi salutò neanche..ma ero fiera di me..infondo in lui non vedevo più la dolcezza con cui mi faceva superare le regole..era diventato autoritario e perfido e questo non mi piaceva affatto..

L’indomani mattina decisi di essere spudorata..gonna svolazzante corta nera e top scollato, come intimo solo le autoreggenti..era la prima volta che mi concedevo da sola questo abbigliamento e questo mi faceva sentire libera..in tutti i sensi..il pulman era molto affollato quel giorno’e sentivo una mano sul mio sedere, mi volai..era un ragazzo’cercai di scoraggiarlo..ma la sua mano entrò sotto la mia gonna e iniziò a palpare con intensità..io ero bloccata tra la ressa e lo lasciai fare..la sua mano era insistente..e presto capì che ero nuda..questo lo eccitò..e le sua mani si infilarono tra le mie gambe toccandola mia intimità scoperta..la situazione mi stava sfuggendo dalle mani..fortunatamente un po’ di gente scese e potei liberarmi da lui..ma era sempre vicino a me..avrei potuto chiamare qualcuno ma in fondo’il gioco mi piaceva e decisi di restare vicina a lui in modo che potesse riprendere a toccarmi’nessuno poteva vederci..era un gioco segreto..indugiava..toccava..poi una lenta e difficoltosa penetrazione con le dita’abbastanza intensa da farmi fremere..sentivo le contrazioni giungere poderose..non mi sembrava vero..stavo venendo tra la gente’non potevo darlo a vedere ma mi sentivo accaldata..eccitata’e l’orgasmo sugellò la mia sensazione..io scesi senza voltarmi alla mia fermata..sperando mi accompagnasse’ma non lo fece..ero fiera di me..la mia camminata era fiera..non avevo notato che la gonna ed ogni passo si muoveva facendo vedere l’elastico delle autoreggenti..ma gli guardi me lo fecero capire..ad ogni modo indossai il camice e lavorai come al solito ma mi sentivo nuda’sentivo la nudità tra le mie cosce..ero stata io a decidere di farlo e questo mi dava allegria..scherzavo con tutti..i colleghi facevano a gara per cercare un flirt con me ed io non mi tiravo certo indietro anzi..lasciavo il camice un po’ aperto per fare si che vedessero le mie cosce e la mia scollatura..la cosa però non piacque al direttore che mi chiamò nel suo ufficio..ed io andai..

Signorina..da quando lei &egrave qui i miei dipendenti..soprattutto maschi..sono un po’ distratti’quindi se non cerca di essere più tranquilla dovrò prendere provvedimenti..

Ma io..non ho fatto nulla..

Innanzi tutto le consiglio vivamente di vestire in maniera più decente, non siamo in discoteca..

Ma lei non può obbligarmi a vestire come vuole, in fin dei conti abbiamo un camice..

Senta..visto che lei era in prova..si consideri disoccupata! Se ne vada!

Cercai a stento di trattenere una serie di insulti, uscii sbattendo la porta e buttai per terra ilo camice..ma poco fuori dal negozi focalizzai che ero disoccupata..e mi pentii della mia reazione stupida..cercai di calmarmi tornando a casa..per fortuna erano tutti a lavoro q quindi per il momento non avrei dovuto comunicare l’accaduto..mi spogliai e mi feci una doccia rilassante..in parte mi calmò..e indossai un paio di slip e il reggiseno, le giornate erano ormai caldissime e non si resisteva! Presi una bevanda ghiacciata e mi buttai sul divano a guardare la tv e decidere il da farsi’ma la mia testa era annebbiata..la colpa dell’accaduto era solo mia! Per mesi mi ero fatta comandare facendo cose assurde e per una volta che decidevo io mi ero fatta buttare fuori come una idiota!! Stanca di pensare a cose che comunque non potevo cambiare mi affacciai sul balcone incurante che dall’altra parte della strada ci fossero delle impalcature..quando me ne accorsi un gruppo di operai mi stava guardando..non miero posta questo problema poiché il mio balcone &egrave difficilmente visibile da altre finestra ebbi il sussulto di tornare dentro..e poi quello di restare in esposizione..mi eccitava..una donna sola soletta in reggiseno e mutandine sotto lo sguardo di un gruppo di operai..che avrebbero fatto..in fondo non mi potevano raggiungere..decisi di stuzzicarli facendo finta di nulla..cercai di chinarmi il più possibile in modo che vedessero meglio il seno..e poi la mia posizione di sicuro li avrebbe eccitati..sentivo i loro sguardi ma non mi bastava..decisi di far finta di curare le piante chinandomi e mostrandogli il mio sedere..mi sentivo una lurida porca..ma..non volevo fermarmi..entrai nella mia camera facendo cura di non chiudere la finestra e li mi tolsi il reggiseno..ma sentii il campanello’mi recai alla porta e guardai dallo spioncino..era Lorenzo..decisi di aprirgli..coprendomi col braccio il seno..lui mi guardò e fece togliere il braccio..

Mi sono affacciato e ho visto quelli che ti guardavano..

Io..

Tu..sei una gran troia..ora andiamo di la

Mi trascinò nella mia camera e iniziò a baciarmi lasciando la finestra spalancata..mi tolse le mutandine e le getto dalla finestra poi mi mise a pecora con il viso rivolto agli operai ed iniziò a penetrarmi senza pietà..mi sentivo umiliata..li vedevo..alcuni si stavano masturbando..e il mio corpo non osava ribellarsi..ero eccitata e le contrazioni si moltiplicavano..i colpi ben assentati mi facevano sussultare..dal loro labbiale capivo che mi stavano dando della porca..della troia..ed avevano ragione..stavo per venire..ma la mia umiliazione none era finita..Lorenzo mi tirò su e mi portò sul balcone..mettendomi appoggiata al davanzale..sempre verso di loro..e penetrò il mio sedere..per fortuna solo lo ro potevano vedermi in quella condizione..Lorenzo era geloso..lo sentivo dai colpi che mi dava..mi stava punendo come meritavo e in più stava riprendendo il mio possesso..gli ero sfuggita ma ora ero di nuovo roba sua’me ne resi conto quando sul punto di venire mi prese per i capelli e mi mise in ginocchio..lo presi in bocca ma non ci volle molto e la mia bocca fu inondata..parte uscì..colandomi sul petto..sotto gli occhi impietriti degli operai..lui mi lascio in quella condizione sola..ed io per qualche minuto non ebbi la forza di rialzarmi..

To be continued..

Leave a Reply