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Racconti di Dominazione

Una mogliettina all’autogrill

By 11 Dicembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Nei precedenti episodi vi ho raccontato come lei si sia affidata a me per trovare se stessa. Questo racconto appartiene al primo periodo della nostra storia.

Il processo di sottomissione prevedeva all’inizio che lei si abituasse a mostrarsi, che imparasse come il suo giovane corpo poteva eccitare gli uomini se accompagnato da un atteggiamento femminile.

Cosa che invece il marito le proibiva tassativamente facendola uscire vestita sempre elegantemente, ma senza dettagli sensuali.

Nei nostri incontri, cominciammo inoltre a mettere in pratica alcune piccole fantasie erotiche.

Nei movimenti per entrare e scendere dall’auto, anche se vestita in modo serio, le ordinavo di uscire dal lavoro senza intimo e di piegarsi apposta per farmi vedere la figa rimanendo a lungo in quella posizione esposta.

Oppure in auto la facevo telefonare a qualche sua amica e mentre lei parlava la toccavo facendola eccitare oppure mi masturbavo obbligandola a guardarmi mentre dialogava con loro.

Questo la eccitava a tal punto da non riuscire più a parlare in modo fluente con le sue interlocutrici che spesso si accorgevano della sua eccitazione. Con una di esse Paola, la telefonata cambiò tono e la sua amica eccitata dai suoi gemiti, cominciò a toccarsi incitando Lorena a fare altrettanto.

Le feci segno di assecondarla e ne nacque un clima che definire altamente erotico è riduttivo con le due amiche che si eccitavano a vicenda venendo insieme. Paola non sapeva però che l’orgasmo di Lorena fu provocato dalle mie dita.

La mia sottomessa era allibita non avendo mai avuto la percezione che la sua amica fosse attratta da lei. La settimana dopo le fece visita e le due fecero sesso lesbo un’ora mentre comodamente ascoltavo al cellulare le loro effusioni.

Questa era la seconda esperienza lesbica di Lorena dopo quella con la cameriera del ristorante.

Un pomeriggio andammo a bere qualcosa insieme. Le avevo ordinato di indossare il reggicalze e null’altro

“Padrone non ho messo le mutande e sono bagnata”

“Mentre siamo qui terrai le gambe aperte, esegui”

Incontrò lo sguardo eccitato di due che la spogliarono con gli occhi.

Quando tornammo in auto senza alcun mio ordine, mi estrasse il cazzo dai pantaloni è cominciò a segarmi mentre guidavo e per la prima volta la sentii ammettere mentre si toccava che avrebbe voluto farsi scopare da altri cazzi.

Le chiesi se i due del bar potevano andare bene e con sorpresa Lorena in preda ad un delirio erotico mi disse

“Padrone quando vorrai la tua schiava è pronta per chiunque tu voglia”

Un giorno le ordinai di truccarsi pesantemente non appena fuori casa

Andò al lavoro con un rossetto rosso che esaltava ulteriormente le sue labbra carnose e un trucco pesante agli occhi. Il tutto accompagnato da un tailleur con gonna corta e scarpe a tacco alto. Dovete sapere che alla reception della sua ditta lavorava un uomo sui 55 anni che lei cercava di evitare in mensa in quanto cercava sempre un contatto con lei.

Quel giorno le ordinai di scendere in portineria per lasciargli una busta da spedire con la giacchetta del tailleur e sotto solo il reggiseno che quel giorno era dietro mio ordine una misura in meno del solito. Nel lasciargli la lettera doveva far finta di farla cadere e nel piegarsi lasciare che dall’alto l’uomo le vedesse le tette. Mi scrisse un sms che era fradicia perché il porco mentre lei piegata raccoglieva il plico, aveva aperto le gambe facendole vedere la vistose erezione non trattenuta dai pantaloni dicendole

“ti piace il mio cazzone vero puttanella, se non ti alzi te lo faccio assaggiare”. Lorena rossa in viso e senza dire nulla era scappata fuori velocemente. Quel sms mi arrivò dal bagno dove era andata per ficcarsi la figa per placare le ondate di piacere per quell’episodio.

Capivo che era arrivato il momento per rendere Lorena veramente sottomessa e troia. Difatti quando quel giorno che in teoria prevedeva una mattina al motel dove andavamo per stare insieme una volta al mese, in realtà imboccai il vicino casello stradale dell’autostrada…

Lorena solo un filo stupita si lasciò andare ad un lungo mugolio eccitato.

In quel mentre lei capì come mai il giorno prima le avevo ordinato di portarsi dietro un’altra tipologia di vestiti rispetto a quelli indossati. La gonna elegante avrebbe fatto posto ad una minigonna che arrivava appena appena al bordo delle autoreggenti e la camicetta ad un top con spalline e bottoni. Le ordinai anche di togliere il perizoma.

La volevo come mai prima e capire fino a dove si sarebbe spinta.

Mi misi sulla corsia di scorrimento centrale e le ordinai di cambiarsi in auto mentre guidavo. Si morse le labbra quando si accorse che stavo sorpassando un camion proprio mentre si sfilava la camicetta e il reggiseno per indossare il top a bottoni.

Il camionista la vide nuda e cominciò a suonare e a lampeggiare. Lorena nel sistemarsi il tipo prese a torcersi i capezzoli eccitata….

“Padrone sono fradicia”

“Contorna le labbra con il rossetto che hai usato l’altro giorno”

“mmmm si Padrone, mi fai sentire tanto troia”

“Tra poco ci fermeremo ad un autogrill, entreremo in due momenti diversi, riceverai miei ordini con sms, intesi Lorena”

“mmmmm Si padrone, sto morendo”

Estrasse dalla trousse il rossetto e se lo applicò in modo sensualissimo ed erotico. Era totalmente nella parte. Si rifece inoltre il trucco, esaltando il taglio dei suoi occhi neri.

Dopo che finì di sistemarsi, ad alta voce e guardandomi negli occhi, disse

“Ecco, adesso sono a posto! Mi piace questo look da troietta e a te piace Padrone?”

Ammetto che nel vederla cosi il cazzo mi era diventato duro.

Padrone mio, mi disse con una voce sexy da infarto, mi volevi più troia, adesso sono cazzi tuoi.

La sua trasformazione si stava completando, ma non mi piaceva il suo tono provocatorio.

“tempo al tempo Lorena…ora esigo che tu lasci un impronta rossa sul mio fallo prima di entrare”

Un lampo di malizia passò sul suo volto, con la sua manina mi aprì la cerniera, tirò fuori il cazzo. lo accarezzò con dolcezza e chinandosi sopra, lo ingoio per pochi secondi, richiuse il tutto guardandomi mentre si leccava le labbra.

Scese dall’ auto allargandosi le cosce, volutamente, e mostrando a qualche fortunato che guardava, tutta quella figa che sicuramente era già bagnata.

Lascia che entrasse nell’Autogrill e dopo pochi istanti scesi pure io dall’auto raggiungendo la struttura nella quale la vidi immediatamente.

Era davanti alla zona libreria, non ne fui sorpreso, era una ragazza intelligente e colta e amante della lettura sia impegnata che non.

Le mandai il primo ordine via sms

“Chinati lentamente per guardare le etichette in basso”

Vidi un attimo di esitazione che ben comprendevo visto che sotto la minigonna era nuda, ma durò poco e mordendosi le lebbra si piegò lentamente cercando di tenere le gambe unite. Non vi riusciva del tutto data la sua fisicità e per il fatto che la gonna era assai attillata.

Lo spettacolo che dava era arrapante, con quelle cosce e quei seni provocanti, non passava inosservata. E gli uomini la spogliavano con gli occhi.

Soprattutto uno sembrava più intraprendente. Un signore ben vestito sulla sessantina che si era avvicinato alla mia donna. Di sicuro dall’alto poteva vedere molto delle tette di Lorena che il top più di tanto non poteva nascondere..

Le mandai il secondo ordine

“guarda dal basso quel signore e fissa intensamente i suoi pantaloni all’altezza del pacco”

La sua risposta nell’eseguire fu quasi immediata

“Padrone mmmmm noto che si stanno tendendo… il vecchietto si sta eccitando e io colo”

“Accarezzati l’interno coscia mentre torni a guardare i libri”

Vidi Lorena che con una mano arrivava quasi all’attacco delle cosce… aveva le labbra socchiuse, segnale che denotava la sua eccitazione

Il tipo si accorse subito di tutto e fece una cosa che mi fece diventare il cazzo di marmo

Si spostò di qualche passo mettendosi dietro la mia sottomessa e cominciò a farle passare il cazzo duro nei pantaloni contro la nuca. Leggeri movimenti del bacino per farglielo sentire tutto…
Mi arrivò un sms

“mmmm Padrone, che porco il nonnino…. mmmm è duro e bello dotato, mi sta facendo morire.. mi ha appena sussurrato di stare ferma, che faccio?”

Non ci pensai un attimo

“stai ferma troietta”

La vidi reclinare leggermente la testa all’indietro e umettarsi le labbra con la lingua… quel modo di fare le piaceva e la eccitava. Intuivo che voleva di più… Decisi che era il momento di farle vivere un episodio davvero forte.

Le scrissi

“girati un poco con il viso e fargli vedere cosa stai facendo con la lingua”

“Ma Padrone cosi sarà un invito esplicito”

“Esegui…. lo vuoi… sei mia…. sei pronta”

Dopo pochi istanti vidi Lorena che si girava verso di lui che subito prese occasione per sfregare il cazzo sulla sua guancia… Lo vidi piegarsi e dirle qualcosa

Dopo pochi istanti mi arrivò un sms

“Che porco Padrone..mi ha detto che una bocca cosi non può stare senza cazzo oggi… e di seguirlo che ha auto parcheggiata in posto discreto”

“Alzati e seguilo…. quando sali in auto chiamami come solito…”

“mmmm Padrone mi vuoi proprio troia allora … ti farò sentire quanto mi piace quel cazzo che ho sentito prima.. vado”

La vedo alzarsi e seguire il tipo che non appena fuori sul selciato la abbraccia scendendo lentamente sulla schiena fino a palparle il culo

In quel mentre mi arriva la sua chiamata e la formula da noi adottata in questi casi

“Amore scusami, sono un filo in ritardo… ma tu aspettami, ti richiamo dopo”

Pochi istanti dopo sento una voce meridionale che le dice

“brava puttanella, ora quella bella boccuccia te la scopo con il mio cazzone, ti si legge in faccia che hai voglia…e difatti …sei senza intimo e.. senti senti un lago”

“si porcone..ho voglia. quel cornuto di mio marito si merita questo e altro visto che non mi considera”

Salgo sulla mia auto e dal cellulare sento distintamente due portiere che si aprono

“guarda la mogliettina come mi guarda la patta…. su aprila troia”

continua….

mastermind1755@gmail.com

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