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Racconti Erotici Lesbo

Iniziano i giochi

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Gli incontri tra me e Paola cominciavano a diventare sempre piu’ frequenti dopo quella prima volta nella quale avevamo assaporato I nostri aromi, I nostri liquidi biancastri, I nostri orgasmi e nonostante continuassimo a frequentare I nostri ragazzi non disdegnavamo mai l’ opportunita’ di vivere dei momenti magici tra di noi e di provare piacere nel guardare gli occhi dell’altra nel momento in cui esplodevano I suoi sensi. Fu proprio in uno di questi incontri che decidemmo di provare qualcosa di diverso, qualcosa che ci avrebbe messo davanti agli occhi il piacere estremo che stava provando l’altra, qualcosa che non ci avrebbe fatto dormire per giorni al solo ricordo. In fondo avevamo capito ormai che il nostro piacere derivava anche dal piacere che provava l’altra e non era un solo bisogno fisico di provare l’ orgasmo. Programmammo quindi di acquistare qualche giochino, un qualche ausilio che magari avremmo potuto utilizzare anche al di fuori dei nostri incontri di puro sesso e cosi’ facemmo. Entrammo un giorno in un sexy shop non senza vergogna ed iniziammo a guardarci intorno per cercare qualcosa di stravagante ma allo stesso tempo di stuzzicante e non nego che alla vista di quei vibratori, di quegli abiti in pelle e di tutte quelle apparecchiature di cui non immaginavo neanche l’esistenza, sentivo crescere in me il desiderio quasi di provare di tutto o almeno di immaginarmi con indosso quegli abiti o con dentro di me quei falli enormi che a mala pena riuscivo ad immaginare infilati dentro di me o dentro la mia amica. Dopo qualche minuto passato ad osservare e commentare con sorrisi maliziosi che diventavano sempre piu’audaci tutti i vari tipi di stimolatori maschili e femminili, tutte le varie dimensioni e forme, cominciai ad intravvedere nei suoi occhi la stessa luce brillante che ero convinto lei potesse notare nei miei occhi e non si discostava molto da quella brillantezza che notavo ogni volta che potevo assaporarle le grandi lebbra con la mia lingua o stimolarle il clitoride con le dita. Sentivo che si stava eccitando anche lei come me ad immaginare tutto quello che avremmo potuto fare con qualche oggetto del genere nei nostri pomeriggi solitari alla ricerca del piacere. Con il passare del tempo sentivo un calore pervadermi piano e le mutandine cominciare a bagnarsi dei miei umori mentre percepivo che il clitoride si stava indurendo. Mi era venuta una voglia matta di toccarmi, di farmi toccare, di godere e di provare piacere e mi sembrava di leggere le stesse sensazioni negli occhi di Paola. Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai : ‘Paola mi sto eccitando da morire, mi sento fradicia tra le gambe, andiamo via, presto!’. Lei mi guardo’ negli occhi facendomi capire che provava le stesse sensazioni e rispose: ‘Cosi’ mi piaci, e vorrei vederti godere in questo momento qui davanti a me. Prendiamo un giochino ed andiamo.’ Quella sua frase non rimase buttata cosi’ per caso ma mi fece sorridere ed allo stesso tempo mi fece pensare a come sarebbe stato bello poter godere in qualsiasi momento e dovunque uno si trovasse, e subito mi vennero alla mente delle immagini che avevo visto una volta in un film di alcune palline che si potevano infilare nella vagina e tenere per tutto il tempo che si voleva. Lo accennai a Paola e lei sorridendomi con gli occhi ancora piu’ illuminati mi disse : ” Ecco quello che ci vuole!”: Guardammo tra gli scaffali alla ricerca finalmente di qualcosa di ben definito e vicino alla cassa su di un ripiano vedemmo delle confezioni ben assortite di queste palline che andavano dalle piu’ grosse alle piu’ piccole alle piu’ colorate ed alle piu’ numerose. Ci guardammo con soddisfazione cercando quelle che piu’ potevano rispondere alle nostre esigenze e scegliemmo una scatola dove c’ erano cinque palline verdi di circa 3 cm. di diametro tutte collegate con un filo. La guardai mentre sentivo sciogliermi e quel calore che fin dall’inizio mi stava pervadendo si stava trasformando piano piano in vera e propria eccitazione. Sentivo il mio clitoride pulsare, mi sentivo le labbra ormai gonfie dal desiderio e gli umori che sicuramente stavano fuoriuscendo dalla mia fica erano abbondantissimi. Mi fece un cenno con la testa quasi per chiedermi una conferma positiva che non tardo’ ad arrivare ma la mia mente subito cerco’ di immaginare il mio corpo con quelle palline al suo interno e potevo sentire le mie labbra quasi aprirsi ad ogni spinta del mio ventre. Stavo godendo, cosi’ in piedi da sola sentivo che avrei potuto raggiungere un orgasmo solo stringendo le cosce l’una contro l’altra da quanto ero eccitata al pensiero ma volevo aspettare, volevo che fosse piu’bello ed esplosivo e lo volevo con lei. Prendemmo quelle palline per andare alla cassa a pagarle e ne vidi delle altre vicino al bancone, piu’ piccole e solo tre legate ad una corda. Le presi al volo senza chiedere niente a Paola che si limito’ a fare una smorfia di compiacenza. Mi avvicinai dietro di lei sfiorandole I capelli sussurandole: ‘ho voglia di te’. Pagammo le due confezioni ed uscimmo di corsa dal negozio per andare a casa di lei dove avremmo concluso al meglio il pomeriggio. Ci mettemmo a correre come delle bambine per raggiungere la macchina e ad ogni passo sentivo il clitoride strusciarsi alle labbra e la voglia crescere sempre di piu’. Mi fermai e dissi a Paola che non ce la facevo piu’ che volevo godere che stavo impazzendo che volevo sentirla sulla mia lingua. Lei guardandosi intorno per vedere se c’era qualcuno nelle vicinanze mi prese la mano e se la porto’ tra le gambe sotto il vestito corto che portava dicendomi: ‘senti come sto io tesoro’. Poggiai le dita sul suo perizoma che era talmente

bagnato da sembrare attaccato alla sua vagina, lei divarico’ appena le gambe per farmi sentire il calore delle sue labbra aperte e vidi I suoi occhi socchiudersi in quell’ istante nel quale premetti le dita con piu’ vigore sul suo clitoride. Era eccitatissima, come me forse ancora di piu’ e mi piaceva da impazzire tutto questo. Salimmo in macchina, mi sedetti accanto a lei e sentendomi ancora le dita bagnate dei suoi umori me le portai alla bocca per succhiarle ed odorarle mentre con l’ altra mano mi aprivo la zip dei jeans e prendevo la sua mano per portarmela sulle mutandine. Le dissi: ‘E senti come sto io’mmmmm’. Sentire la sua mano sul mio ventre fu un colpo tremendo e sentire le sue dita che ruotavano sul mio clitoride ungendosi degli umori depositati In abbonadanza ormai sulle mutandine mi provocarono un sussulto che a mala pena riuscii a controllare. Non volevo godere da sola ma lei sembrava che volesse l’ opposto ed invece di ritirare la mano dal mio basso ventre continuo’ a muoverla ruotandola, premendo le dita con maggiore pressione. Non potevo far altro che divaricare le gambe a quel punto per darle tutto il mio calore e riempirle la mano del mio nettare. Era talmente bello tutto quello che stavo provando che non pensavo minimamente al dove eravamo ed a cosa stavamo facendo. Quel piacere che da diverse ore ormai sentivo crescere dentro di me ed aumentare impetuoso si stava trasformando in una ondata fluida che sentivo scivolare fuori dalla mia fica. Le sue dita si muovevano sapienti, conoscendo ormai alla perfezione ogni millimetro del mio ventre e sentire quei polpastrelli che giravano e che premevano senza sosta era qualcosa di straordinariamente eccitante. Fui scossa da scariche che non mi permettevano piu’ di capire cosa stessi facendo ma era solo l’orgasmo in quel momento che volevo e desideravo. Le mie gambe si aprirono sempre di piu’ quasi per permetterle di sfondarmi con la sua mano aperta e le sue dita che non trovavano pace sulla mie peluria e sul mio clitoride. Stavo quasi per godere finalmente del mio orgasmo quando Paola si fermo’ tirando fuori la mano dai miei jeans e sussurrandomi: ‘Vuoi godere vero Claudia? Lo posso sentire con le mie dita quanto sta pulsando la tua fica e quanta voglia ha di godere. E so anche perche’ hai comprato quelle palline piu’ piccole. Prendile dai! Non voglio farti aspettare e voglio vedere l’ effetto che ti procureranno.’ Rimasi un po’ delusa nel momento in cui si era fermata dal masturbarmi, lo stava facendo cosi’dolcemente che avrei potuto godere molto presto ma l’ idea delle palline in fondo sembrava che l’ avesse letta nella mia mente. Presi subito la confezione e la aprii rapidamente tenendo in mano e guardando le tre palline collegate al filo che speravo mi facessero impazzire. Paola mi guardava in silenzio e sbottonatami I jeans sollevai appena lo slip per lasciare che il capo della cordicella con la prima pallina scivolasse sui miei riccioli scuri. Al contatto con la plastica fredda provai un brivido che per poco non mi fece esplodere tanto ero vicina al punto di non ritorno ma con molta calma presi la pallina tra le dita lasciandola scorrere sul clitoride prima di spingerla tra le labbra ormai gonfie ed aperte. Non ci volle molto perche’ con le dita la spingessi all’interno della mia vagina emettendo un gemito di piacere. Con il dito medio la spinsi piu’ in profondita’ fin quando anche la seconda pallina mi arrivo’ tra le dita e senza pensarci troppo iniziai a spingerla dietro alla prima. Non so se fu l’ idea di essere penetrata o il lavoro che stavano svolgendo quelle prime due palline dentro la mia fica mentre cercavo una posizione sempre piu’ confortevole sul sedile della macchina ma fui travolta da un orgasmo incredibilmente potente che mi lascio’ elettrizzata e mi fece sentire come se mi stessi sciogliendo letteralmente sulle mutandine che gia’ erano piene dei miei succhi gelatinosi. Sentivo il mio stesso respiro pesante, mi sentivo pulsare l’utero come forse non lo avevo mai sentito prima di allora e muovendo il bacino sul sedile della macchina con la mano che teneva ancora la cordicella e la terza pallina tra le dita provai una sensazione talmente forte ed intensa da lasciarmi senza respiro e letteralmente stravolta su quel sedile ma non mi scomposi piu’ di tanto specialmente quando vidi gli occhi sorridenti di Paola che mi guardava e che non si era persa una sola immagine di quello spettacolo. ‘Sei stupenda’ mi disse, ‘ma non fermarti ancora, continua finche’ vuoi!’. La mia voglia era cosi’ forte adesso nonostante avessi gia’ goduto una volta che la mia mano non si ritrasse ma spinse la seconda pallina piu’ in profondita’ come aveva fatto con la prima e cosi’ fece con la terza pallina che scivolando sui miei umori lascio’ esposta alle mie dita solo la cima della cordicella. Scosse elettriche mi pervasero, la mente era completamente annebbiata un po’ per l’ orgasmo che avevo provato ed un po’ per questo senso di riempimento che mi stava letteralmente facendo impazzire. Lentamente iniziai a far scorrere tra le mie dita la cordicella sentendo le palline che dentro di me sembravano sconquassarmi’stavo godendo ancora, sentivo l’ impeto di un altro orgasmo che stava per raggiungere il suo apice ma non volevo fermarmi e guardare gli occhi lussuriosi di Paola mi faceva continuare con piu’ desiderio e passione. Sollevai appena la cordicella fino a quando la terza pallina facendosi strada usci’ dal mio corpo ma il sentire le altre due che si muovevano alternativamente dentro la mia vagina ad ogni mio spostamento anche lieve sul sedile di quella macchina mi fece annebbiare ancora la vista e la mente e nel momento in cui tentai di spingere dentro la mia fica affamata la terza pallina fui colta da spasmi che mi fecero esplodere in un secondo ed ancor piu’ violento orgasmo. Rimasi per diversi minuti immobile nel tentativo di recuperare un po’ di fiato seguendo I ritmi delle mie contrazioni che non si placavano. Con le dita tenevo ancora stretta la cima della cordicella che poi lasciai sul mio ventre tirando fuori la mano dalle mie mutandine. Provai a stringere un po’ le gambe ma ogni movimento era inutile sentendo quelle palline che ruotavano dentro la mia fica strusciandosi con l’utero che ancora si contraeva. Il fiato mi veniva sempre piu’ a mancare, non sapevo piu’ come muovermi ma era cosi’ piacevole sentirmi squarciare da fitte violenti che non avrei mai voluto che si interrompessero. Lo sguardo di Paola era sempre piu’voluttuoso e mi sentii un po’ in colpa nel guardare I suoi occhi che sembrava soffrissero. Mi prese la mano e se la porto’ ancora sotto la sua gonna tra le sue gambe dicendomi piano: ‘Guarda cosa mi hai combinato!’: sentivo il suo slip quasi piu’ fradicio del mio e muovendo le mie dita tra le sue cosce non potevo non sentire la sua eccitazione ed il suo calore che allo stesso tempo venivano trasmessi su quelle palline cinesi che tenevo ben strettamente chiuse dentro di me. Decidemmo di partire, di andare a casa sua, ma Paola mi chiese di rimanere cosi’ come ero senza togliermi niente e di godermi quel viaggio senza fine. Cosi’ feci, mi ricomposi sul sedile lasciando appena le gambe divaricate per permettere alle mie labbra di poter sentire I movimenti delle palline dentro di me, ma ogni curva, ogni buca della strada ed ogni dosso per me era una fitta di piacere che partiva dalla vagina per arrivarmi al cervello. Fu meraviglioso quel viaggio’.sentirmi piena e nonostante fossi distrutta riuscire a godere ancora ed ancora di quei leggeri movimenti che mi portavano in paradiso. Ogni tanto guardavo Paola, mentre guidava, e la sua mano che, saltuariamente, scivolava sotto il vestito forse per sentirsi le gocce che dopo aver impregnato il suo perizoma le stavano scorrendo lungo le cosce. La casa di Paola non era molto distante ma gli orgasmi che provai furono innumerevoli e mi sentivo sudata ormai e distrutta ma con ancora tanta voglia di godere e di sentire il suo calore, di farle provare quelle sensazioni e quegli orgasmi che mi stavano devastando, mi stavano svuotando, mi stavano facendo provare dei brividi che non avrei mai dimenticato tanto erano forti ed intensi. Ogni sussulto della macchina nel suo tragitto per me era ormai una piccola esplosione, ero talmente sensibile che bastava anche un semplice sfregamento delle cosce per raggiungere orgasmi ed orgasmi tanto che ne persi presto il conto ed arrivai a casa di Paola in condizioni pietose ma con tanta voglia di far godere lei che sentivo fremere dalla voglia e che sentivo accelerare I tempi per prendersi il suo piacere. Mai in vita mia avevo goduto cosi’ tanto e mai con I miei ditalini ero riuscita a provare tali sensazioni e cosi’ intensi e continui orgasmi. Arrivammo a casa ma prima che fosse troppo tardi riportai la mano sotto le mutandine per afferrare la cordicella che strusciava ancora il clitoride e lentamente iniziai a tirarla per liberare la mia fica dalle palline cinesi che una ad una uscirono incredibilmente piene del mio nettare e lucide. Paola mi guardo’, me le chiese e prima che potessi immaginare a cosa le servissero se le porto’ una ad una alla bocca ed inizio’ a succhiarle socchiudendo gli occhi e gustandosi gli aromi dei miei orgasmi tutti depositati su quelle piccole sfere che mi avevano fatto impazzire. La vidi mentre con tanta lussuria succhiava e succhiava le palline e la cordicella che le teneva unite mentre ad un tratto la sentii respirare piu’ forte e stringere le gambe l’ una all’altra premendole piu’ forte. Gli occhi le si serrarono mentre le labbra lentamente si aprivano e si chiudevano per lasciare che la lingua potesse al meglio ripulire quelle palline ed I mie occhi che seguivano ogni suo movimento captarono subito che stava per godere, che era stato troppo forte anche per lei e che quella stretta delle cosce serviva solo per stimolare il suo clitoride e strusciarlo alle labbra gia’ gonfie in modo che potessero darle un orgasmo forte quasi come il mio. Vederla cosi’ era meraviglioso e solo la spossatezza dovuta ai miei numerosi orgasmi mi impedi’ di toccarmi ancora per godere del suo piacere ma ero sicura che ben presto sul suo letto avremmo provato ancora delle cose stupende insieme ed intanto mi godevo con gli occhi il movimento del suo bacino, la stretta sempre piu’ forte delle sue cosce, la pressione delle sue labbra su quelle palline dove ormai I miei umori erano mischiati alla sua saliva ed I suoi sospiri sempre piu’ forti fino all’urlo del suo orgasmo furono per me suoni incantevoli che riaccesero quella scintilla di desiderio e di passione che ben presto avremmo condiviso insieme con le nostre labbra e le nostre lingue. Ci baciammo in fretta sambiandoci sulle lingue I miei umori e sentii Paola sussurrarmi:’ Ho tanta voglia di te’non dimenticherai mai questo giorno’andiamo a casa perche’ dobbiamo ancora aprire l’ altra confezione!’. Un calore ancora piu’forte mi pervase al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere, ma ormai iniziavo a capire e conoscere meglio il piacere sotto ogni sua forma e la cosa mi dava una gioia immensa.

Claudia si racconta:

Arrivammo di corsa a casa di Paola, piene di voglia, di desiderio di continuare a godere e di darci tutto quello che potevamo. Per me era stato un pomeriggio di orgasmi continui, ma il piacere piu’ bello era stato nel momento in cui l’avevo vista stringere le cosce per godere del suo per il momento unico orgasmo. Avevo voglia anche io di farle provare brividi di passione e di piacere che avrebbe ricordato a lungo e non perdemmo tempo appena arrivati nel suo appartamento. Sapevamo che saremmo state sole per diverse ore prima dell’ arrivo dei suoi genitori e senza tanti preliminari non essendocene ormai la necessita’ tanto eravamo eccitate, ci gettammo sul suo letto e cominciammo a baciarci come fossimo degli amanti, ad accarezzarci, a stringerci talmente forte da sentire il battito del cuore dell’altra. Rapidamente portai le mani sotto il suo vestitino e cominciai ad accarezzarle le cosce che bruciavano, passando la mano aperta sul suo perizoma pieno ancora del suo miele che poco prima aveva versato in abbondanza. La sentivo ancora pulsare e capii subito che l’orgasmo che aveva avuto pochi minuti prima era stato qualcosa di leggero dovuto piu’ all’ eccitazione del pomeriggio che ad una vera e propira eplosione dei sensi. Iniziai a muovere la mano ruotandola sul suo perizoma vedendo le sue gambe che piano si allargavano sempre di piu’. La sentivo fradicia ormai ed il suo respiro ed I suoi gemiti erano talmente coinvolgenti che anche dalla mia fica continuavano ad uscire copiosi rivoli di piacere. Le sfilai il perizoma mentre lei faceva lo stesso con la maglietta ed il reggiseno ed in un attimo mi ritrovai a gustare I suoi umori con la lingua, a mordicchiarle il clitoride, a succhiarle l’ anima tanto desideravo farla godere come avevo goduto io. Le allargai le gambe con le mani lasciando che la lingua facesse il resto e sentivo le sue parole quasi gridate tanto era eccitata che dicevano: ‘Fammi morire Claudia, fammi impazzire di piacere’mi sento un vulcano che sta per eruttare..non smettere mai ti prego’.’ e si contorceva sul letto strusciando il suo ventre alla mia bocca che avida dei suoi succhi continuava a bere da quella sorgente senza fine. Le poggiai la mano sul ventre per sentire quasi le contrazioni del suo bacino e calcolare quanto stava godendo e quanto vicino fosse il suo orgasmo e premendo e ruotando la mano sui suoi peli pubici la sentivo veramente prossima ad una esplosione violenta. Mi fermai un attimo e mi alzai notando disappunto nei suoi occhi che gia’stavano pregustando il piacere sublime, ma era quello che volevo per lei in quel momento e corsi a prendere le palline cinesi che avevamo appena comprate. Ne aprii la scatola e cominciai a succhiare la prima pallina e la cordicella con la quale erano unite tutte le cinque palline. La vedevo ancora piu’ eccitata e vogliosa di esplodere tanto che si era portata due dita sul clitoride come a continuare quel piacere solitario e guardandomi sembrava mi implorasse di farla venire subito. Mi abbassai ancora su di lei sostituendo le sue dita con le mie e di nuovo portando la mia lingua a saettare veloce su quel clitoride che sembrava pulsare da quanto era gonfio. Lo sentivo indurirsi ad ogni tocco della lingua mentre le dita le aprivano la fica per scavare lungo le sue pareti alla ricerca di ogni goccia del suo piacere. Ascoltavo sempre con maggior piacere e trasporto I suoi lamenti di goduria tanto che fui costretta a slacciarmi I pantaloni ed a sfilarmeli velocemente tanta era la voglia che mi era tornata di godere ancora. La mia lingua intanto continuava le sue traiettorie elicoidali sul suo clitoride e le sue contrazioni le sentivo sempre piu’ rapide e piu’ forti. Continuando a leccarla dovunque e senza sosta presi la prima delle cinque palline legate e me la infilai in bocca. Tornai di nuovo tra le sue grandi labbra ormai completamente aperte e lubrificate dai suoi stessi umori mischiati alla mia saliva e come se le baciassi aprendo piano le mie labbra iniziai a spingere la pallina dentro la sua fessura che vedevo allargarsi ancora per accogliere completamente la sfera. La mia lingua spingeva e sentivo la sua fica che aspirava come fosse stata una bocca vorace ed allo stesso tempo ad ogni piccola parte che la penetrava corrispondeva un gemito di goduria. Mi aiutavo con le mani per prendere via via le altre palline e portarmele alla bocca, ma non feci in tempo a spingere completamente la seconda pallina dentro di lei ormai in preda a convulsioni ed a rapide contrazioni che la sentii urlare il suo orgasmo e la vidi tremare letteralmente con quella pallina e mezzo infilata nel suo corpo. Di sicuro doveva essere stato un orgasmo incredibilmente potente perche’ non l’ aveva mai vista in quelle condizioni ma stava letteralmente barcollando come a rispondere ad ogni pulsazione del suo utero. Ero eccitatissima nel vederla cosi’e mentre mi gustavo I suoi umori iniziavo ancora a torturarmi il

clitoride con due dita facendole ruotare e schiacciandomi il bottoncino fino a sentirlo ancora una volta prossimo all’orgasmo. Ma volevo il suo piacere adesso, volevo farla morire come mi aveva chiesto e cosi’ per far provare anche a lei la sensazione di sentirsi il corpo pieno nonostante le sue convulsioni continuavano a farla saltare sul letto spinsi completamente dentro la sua fica anche la seconda pallina e mi apprestai a portarmi la terza alla bocca. La sentivo urlare, dire frasi sconnesse e senza senso, sembrava in preda ad un qualcosa di veramente mai visto ma non mi scomposi e tenendole sempre ben larghe le cosce iniziai a spingere anche la terza pallina dentro la sua fica. Inizio’ ad ansimare urlando parole che non capivo tra le quali distinguevo solo: ‘Claudia’ ancoooooraaaaa’ ancooooraaaaaa’.. gooooooodooo’ e seguito da queste urla un altro potente scatto nervoso del suo bacino verso la mia faccia che mi fece capire che era venuta ancora. Vederla cosi’ stravolta a contorcersi sentendosi il corpo pieno di quelle sferette era qualcosa di meravigliosamente eccitante per me che continuavo incessantemente a masturbarmi il clitoride senza mai fermarmi come se volessi consumarlo. Mentre ancora la leccavo e le ripulivo le gocce di piacere dalle cosce e mi stuzzicavo come una forsennata il clitoride decisi di compiere un passo decisivo verso un mio nuovo orgasmo e magari verso un altro piu’ potente per Paola. Mi sollevai e da sola senza chiedere il suo aiuto che vedevo distesa ancora nel tentativo di recuperare un po’di forze, avvicinai la mia fica affamata alla cordicella che fuoriusciva dal suo corpo dove ancora due palline aspettavano pronte a farci godere. Presi l’altra cima della cordicella e lentamente continuando a massaggiarmi il clitoride mi lasciai penetrare dalla prima pallina. Sara’ stato il movimento che compiva lei ormai attaccata a me da quello strumento di piacere o sara’ stata la differenza di spessore delle palline rispetto a quelle che avevo provato nella macchina, unite all’ eccitazione ormai giunta al parossismo, ma appena sentii il mio corpo risucchiare la sfera ripresi la mia serie di orgasmi e iniziai a contorcermi come lei muovendomi sempre piu’ rapidamente. Era qualcosa di irressistibile, di irrefrenabile, di meravigliosamente eccitante. Sentivo il calore della sua fica sulla mia anche se ci separavano circa 6-7 centimetri e piu’lei si muoveva per godere ancora con le sue tre sfere che la riempivano piu’ io sentivo I miei orgasmi montare dentro di me e crescere e farmi impazzire dal piacere. Mi avvicinai ancora un po’ a lei ma fu lei che prese l’ iniziativa afferrando l’ultima pallina e schiacciandola velocemente dentro la mia fica dove fu immediatamente risucchiata. A quel punto eravamo unite, attaccate l’ un l’ altra e le nostre grida di piacere si levavano in quella camera silenziosa come fossimo state in preda al demonio. Urlavamo e ci muovevamo strusciandoci fica a fica, sentendo I nostri umori sulle cosce dell’altra, sentendo il bottoncino dell’altra pulsare sopra il proprio. Fu molto piu’ di semplici scariche elettriche, mi sentivo in completa trance ma allo stesso tempo quasi all’unisono ci spingevamo l’una nell’altra come a volerci sfondare, a volerci fondere nel corpo dell’altra e le urla che seguirono non facevano altro che accrescere questo piacere voluttuoso e farci esplodere in orgasmi sempre piu’ potenti. Credo di non aver provato tanto piacere come allora, un piacere fisico nel provare orgasmi ed un piacere psicologico nel sentire sulla mia fica I suoi orgasmi. Era un movimento continuo, rotatorio che sembrava non stancarci mai fin quando non ci prendemmo per le mani stringendole forte dandoci le ultime spinte per sentirci quasi dentro l’ altro corpo ed allo stesso tempo far smuovere le palline dentro l’altra e con queste spinte e questo ritmo sempre piu’ veloce contiuammo a godere e venire sentendo sulle cosce posteriori quanto liquido era ormai fuoriuscito dai nostri corpi. Dopo un ultimo urlo ed un ultimo orgasmo rimanemmo per un po’ distese con le gambe incrociate lasciando quasi che le nostre fiche si parlassero e continuassero a baciarsi prima di sollevarci e ricomporci alla meglio per abbracciarci. La aiutai a rialzarsi e lentamente le estrassi le palline che vedevo piene di liquido gelatinoso e biancastro dalla fica e piano tolsi anche le mie nelle stesse condizioni. Me le portai alla bocca ed iniziai a succhiarle per ripulirle ma sentii Paola che mi diceva: ‘Lasciami un po’ del tuo sapore da gustare’sei stata meravigliosa Claudia’e’ stato meraviglioso. Non credo che potro’ mai godere cosi’ tanto nella mia vita’. Avvicinandomi a lei le porsi l’altro capo della cordicella in modo che iniziasse a ripulire le palline piene del nostro nettare ed infine ci baciammo lasciando che le nostre lingue si scambiassero cio’ che avevano poco prima assorbito. Mi sentivo esausta e vedevo la sua faccia rossa come non l’ avevo mai vista. Provai a chiederle se sapeva quante volte era venuta perche’ io avevo perso il conto gia’ mentre stavamo ancora nella macchina e lei guardandomi con un sorriso e baciandomi sulle labbra rispose: ‘Tesoro, ho perso il conto anche io dopo il sesto orgasmo ma piu’ che la quantita’ e’ stata la potenza degli orgasmi..non credevo che questi giochini potessero essere cosi’ straeccitanti, ma se sono tutti cosi’ li voglio provare ancora perche’ mi fai sentire bene, e godere con te e sentirti godere e succhiare poi ogni goccia del tuo corpo e’ meraviglioso. Sono distrutta credimi ma vedo che anche tu non stai meglio ‘ e sorrise ‘ ma un giorno cosi’ non sara’ facile da dimenticare e non credo ci possa essere al mondo un uomo capace di farmi provare tutto quello che ho provato oggi con te.’ Riponemmo in un cassetto I nostri acquisti ripromettendoci di rifarlo presto e dovemmo rivestirci in fretta perche’ ci stava nuovamente tornando la voglia ma stavano per arrivare I suoi’.

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