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Racconti Erotici Lesbo

Io e Sara

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano quasi le 19.30 e io come al solito ero in ritardo. Arrivai trafelata a casa di Sara, che per fortuna era appena tornata dagli allenamenti di pallavolo. Sara odia dover aspettare gli altri, amiche comprese! Dovevamo andare insieme a cena fuori, era il compleanno di una nostra amica, io mi ero già preparata a casa. ‘Farò in un attimo ‘ mi dice Sara- giusto il tempo di farmi una doccia, mi cambio e andiamo!’. Mi accomodai in camera sua, adoravo sedermi in quel letto a baldacchino che ricordava uno che aveva la mia Barbie. Osservavo l’abito che lei aveva scelto per la cena, come sempre fantastico’mi specchiai, e fasciata nel mio completo nero mi sentivo già da meno in confronto a lei! Ho sempre adorato Sara fin da quando eravamo piccole, siamo andate alle elementari e alle medie insieme, poi le superiori ci hanno diviso (ma solo per quanto riguardava la scuola). Lei aveva tutto quello che avevo sempre sognato: una casa bellissima, una camera grande tutta per se (era figlia unica, e non doveva combattere come me con sorelle e fratelli rompiscatole), ed era semplicemente fantastica. Fin da piccola ha sempre attirato su di se gli sguardi di uomini di tutte le età, ed ora poi’wow, era sbocciata magnificamente. Mi persi nei miei pensieri, ricordandola l’ultima volta in piscina mentre faceva la doccia. I suoi capelli biondi erano morbidamente incollati lungo il suo viso, fino a sfiorare le curve sinuose del suo seno. Quei capezzoli sempre turgidi, e molto eretti e pronunciati che tanto le invidiavo facevano capolino da quelle ciocche malandrine. La schiuma dello shampoo scivolava lungo il suo corpo, fermandosi sui peli del pube che mi incantavo a guardare. La bocca era quella di sempre, con quelle labbra carnose che sembravano rifatte, e quegli occhi azzurri da bambola ammaliatrice’mmm al solo pensiero mi stavo bagnando, come quel giorno in piscina, quando per non farmi vedere mi rinchiusi nel primo bagno libero che trovai per masturbarmi e godere pensando a lei. Credo d’aver chiuso gli occhi senza rendermene conto, tanto ero presa da quei ricordi, quando fui riportata alla realtà da una voce da sogno che mi chiamava. ‘Silvia, ma che fai?’. Aprii gli occhi, ed imbarazzata notai che mi ero distesa sul suo letto, avevo il vestito tutto tirato su, e la mano dentro gli slip, Sara era davanti a me in accappatoio che mi guardava ridendo e io’mi sentii infuocare le guance per l’imbarazzo. ‘Silvia, birbona, a chi stavi pensando?

A Marco?’. Risposi a monosillabe, precisando che non pensavo a suo cugino, peraltro gran fico e molto dotato (stando almeno da quello che ricordo avendolo visto in costume). Sara tolse l’accappatoio, restando per un attimo nuda di fronte a me mentre si chinava, rovistando in un cassetto cercando della biancheria appropriata da mettere sotto il suo fantastico e succinto abito da sera. Alla vista del suo sedere, e dei peli che spuntavano da sotto, iniziai quasi a sudare, e il respiro si fece affannoso. Sara si voltò, con uno striminzito completino nero in mano. ‘Silvia, ma che hai? Ti senti poco bene?’. Si avvicinò preoccupata a me, che ero ancora seduta sul letto, mi sfiorò la fronte con la mano, e mi trovai quei seni fantastici così vicini’il profumo della sua crema per il corpo mi inebriò, mi ubriacò, e presa da una vertigine d’eccitazione ormai incontrollabile trovai il coraggio per prendere un capezzolo tra le labbra ed iniziare a succhiarlo. Sara gemette’Io terrorizzata mi fermai, aspettando da un secondo all’altro che lei si arrabbiasse a morte con me ed invece’le labbra succose di Sara si incollarono alle mie. ‘Silvia, piccolina, ti sei decisa finalmente! Credi ch’io non abbia mai capito quanto ti piacevo?’. La guardai con occhi increduli, ma felice, e sentirla parlare ancora mi sembrava un sogno’era un sogno, finalmente diventato realtà! ‘Silvia, non sapevo cos’altro fare per provocarti’stavo per mettere su questa cassetta, ma finalmente ti sei decisa’. Presi tra le mani quel vhs, la custodia era nera, senza immagini, non lasciava presagire niente del contenuto, e lo inserii nel videoregistratore. Le immagini partirono, e dal grande schermo corpi sinuosi di ragazze statuarie e bellissime si avvolgevano l’uno all’altro, mentre bocche fameliche e mani ingorde circondavano ogni prominenza, ogni buco libero. Sentii Sara che iniziava a slacciarmi il vestito, e presto mi ritrovai solo col perizoma sul suo letto, con lei nuda al mio fianco. Mi tolse quell’ultimo, misero lembo di stoffa che ci divideva, e finalmente continuò a baciarmi, mentre con le mani mi esplorava. Le sue dita esperte non incontrarono resistenza, scivolavano dentro e fuori agilmente, umettate com’erano dai miei succhi profumati d’eccitazione. Io non sapevo come toccarla, il suo corpo era una scoperta meravigliosa, la sfioravo curiosa e attenta ad ogni piega del suo corpo, per memorizzarlo in ogni suo cm’, mi lasciavo solo trasportare dai brividi che la sua lingua intrecciata alla mia mi regalavano’le sue labbra mi bruciavano addosso, e ormai non resistevo quasi più’stavo per godere, quando lei fermò la mano e mi guardò negli occhi. ‘Non così, tesoro, non ora” Aveva uno sguardo lascivo come quelle che sentivo godere dalla tv. Mi sentivo una gran porca anch’io e quello mi eccitava ancora di più. Sara scivolò fra le mie gambe, sentivo il suo respiro sulla mia vagina, e sussultai alla sua prima leccata, a quella dopo, all’altra ancora’poi tornò a baciarmi, e sentire il mio sapore nella sua bocca fu indescrivibilmente bello! ‘Silvia, ho sempre sognato di fare un 69 con te lo sai?’, lei disse mentre si girò sopra di me, ed io mi ritrovai con quella fica calda e profumata sulla mia bocca’e mentre lei iniziò a leccare e baciare la mia, io ripetei le stesse azioni, gli stessi colpi, le stesse leccate su di lei. All’inizio quasi meccanicamente, presa dall’inesperienza della mia prima volta con una donna’con la donna che avevo sempre sognato’poi presa dal vortice sempre crescente dei sensi sperimentavo zone nuove del suo clitoride, per sentire cosa le piaceva di più. Lei ansimava sulla mia fica, mentre continuava a leccare, sentii che stava per godere ed aumentai il ritmo delle leccate. Così fece lei con me, ci leccavamo a vicenda come due forsennate, ormai il mio viso era bagnato dai suoi umori e ogni tanto mi leccavo golosamente le labbra per non mandarne sprecata nemmeno una goccia. Eravamo ormai entrambe al limite, sentii la mia vagina pulsare sempre di più, e Sara che iniziava a bisbigliare in maniera appena percettibile, col respiro sempre più affannato: ‘Silvia, dai’ora’non ce la faccio più”. Mi sentii scoppiare! La mia fica quasi esplose sotto la sua lingua sapiente, e la fica di Sara si contorse intorno alla mia lingua nello stesso istante, mentre entrambe gridammo, godendo, parole incomprensibili’Sara si girò, per abbracciarmi e baciarmi, e le nostre bocche si scambiarono reciprocamente le nostre eccitazioni. La guardai felice, felice di aver posseduto quel corpo, orgogliosa del fatto che lei avesse avuto me. Con la coda dell’occhio, intanto, guardavo il video che proiettava ancora quelle ninfe eccitanti che godevano continuamente. Guardammo l’orologio’era tardissimo! Io e Sara ci alzammo, lasciando due ampie chiazze umide sul copriletto di seta, e con lo sguardo ormai complice ci preparammo per la cena, aiutandoci reciprocamente ad indossare gli abiti. Arrivammo con mezz’ora di ritardo, accampando una scusa banale per giustificarci col resto del gruppo. Sara si tolse il soprabito, e guardarla camminare fu una rivelazione: quella birbona non aveva messo nemmeno il perizoma! Quando si mise a sedere, accanto a me, i suoi peli premevano contro la stoffa leggera, lei mi guardò intuendo i miei pensieri e mi fece l’occhiolino. Mi sembrava di sentire ancora il suo sapore’Sara, coperta dalla tovaglia, insinuò la mano sotto la mia gonna, aveva solo un’elastico in cima quindi fu facile, e mi fece un ditalino memorabile mentre continuava a conversare con le altre amiche come se niente fosse. Mi trattenni dal gridare, ma le mie gambe furono scosse da brividi sotto la tavola’Avvicinai le mie labbra alle sue orecchie: ‘Quando ti riaccompagno a casa, tesoro, non ti manca niente’, le dissi mentre le succhiai golosamente quel lobo perfetto e carnoso, come piace a me. Lei aveva la casa libera, i suoi non c’erano’La notte era tutta per noi, e doveva ancora iniziare. Come tutti i nostri meravigliosi orgasmi che sarebbero seguiti a quel giorno memorabile’come gli orgasmi che continuano anche ora. La fica di Sara è diventata per me quasi una droga. Lei è ormai più di una semplice amica. E’ diventata la mia meravigliosa amante segreta. E non devo più sognare lei che è diventata la mia realtà quotidiana.


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