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Racconti Erotici Lesbo

Primavera a Parma

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono a Parma per un corso di specializzazione offerto dall’università. &egrave primavera e, anche se qui il tempo non &egrave proprio solare e caldo come la mia bella Roma, la camicetta bianca e il tailleur nero vanno benissimo. Ho messo su le scarpe nere, quelle alte… ma sinceramente me ne pento!!!! I miei poveri piedini chiedono tregua!! Così, durante la fine della mattinata, sono del tutto deconcentrata, e della lezione me ne infischio.

Anche la mia vicina sembra non essere tanto interessata al povero neolaureato-specializzato incaricato di spiegarci in cosa, come, quanto questo corso ci sarà utile, e quanto sia servito a lui….

Sinceramente spero di non fare la sua fine, in ogni caso…. Comincio a sentire caldo, tolgo la giacca e rimango con la camicetta. Sicuramente un po’ risicata per la mia 4^ abbondante, ma mi piace giocare a fare la sexy. Mentre sono in comunicazione telepatica con i miei piedi, mi accorgo che la mia vicina mi sta fissando. Non &egrave male, anzi, a guardarla bene &egrave veramente bella! Capelli neri, lisci e lunghi. Occhi scuri, carnagione chiara, un bel rossetto rosso mattone sulle labbra semiaperte…. Le sorrido, e lei si presenta: ‘Ciao, io sono Chiara. Scommetto che ti stai facendo due scatole….’ ‘Effettivamente preferirei essere in albergo sotto la doccia calda…comunque io sono Marina!’ ‘Piacere’ diciamo entrambe all’unisono, dopodiché scoppiamo in una risata che fa girare la maggior parte della gente presente in aula. Lei mi guarda negli occhi e mi fa cenno con la testa di uscire. A me non sembra vero, così colgo l’occasione al balzo ed esco da quell’aulona inutile. Appena fuori mi accorgo che &egrave molto più bella di quello che pensassi: alta quasi come me, molto magra. Ma con un seno ben fatto e un bel sedere; proprio una di quelle che fa girare la testa a tutti quanti!

Mi chiede se ho degli impegni, rispondo di no, che sono appena arrivata a Parma da Roma, e che mi piacerebbe visitare la città. Lei mi dice che &egrave di Parma e che avrebbe molto piacere ad accompagnarmi in giro.

Del resto, mi dice, potremmo anche pranzare insieme per poi tornare alla seconda parte del corso. Le dico che mi farebbe davvero piacere, ma che ho bisogno di passare prima in albergo a cambiarmi (avevo timore nel rivelarle CHE COSA DOVEVO cambiare) e a fare una doccia, perché nonostante avessi fatto il viaggio in Eurostar, un treno &egrave sempre sudicio! Lei dice che non c’&egrave problema e che mi avrebbe aspettato al bar sotto

l’albergo, che, mi dice, conosce molto bene. Io non so per quale strano ragionamento logico, o forse &egrave meglio dire illogico, le dico che non c’&egrave problema, che la mia stanza &egrave molto grande e che di conseguenza sarebbe potuta venire su con me. Lei accetta con un sorriso a trentadue denti e ci avviamo all’albergo chiacchierando del più e del meno. Arrivate in stanza la prima cosa che faccio &egrave togliermi le scarpe lei ride e mi dice ‘ Mi ero accorta che ti facevano vedere le stelle, ti capisco! Anzi ti dispiace se mi metto un po’ in libertà?’ Le dico, ovviamente, che non c’&egrave problema, e vado in bagno, quando torno la trovo senza scarpe, la camicetta tirata fuori dalla gonna e sbottonata fino alla spaccatura del seno. Sono un po’ stupita, ma faccio la disinvolta e comincio a spogliarmi a mia volta. Prima la camicia, poi slaccio i pantaloni, e mi accorgo che lei mi scruta dalla testa ai piedi. Sono un po’ imbarazzata, ma allo stesso tempo comincio ad eccitarmi molto. Mi sono spogliata un milione di volte davanti ad altre donne, e ho visto tante donne spogliarsi davanti a me, ma non ho mai provato una sensazione del genere. Io rimango in slip e reggiseno, stranamente ho messo un completino molto audace stamattina, chissà perché Le dico che ci metterò un minuto e scompaio dentro il bagno. Mi guardo allo specchio mentre finisco di spogliarmi, e mi rendo conto di avere i capezzoli dritti, duri, sembrano scoppiare. Poi mi tolgo le mutandine, e mi tocco un attimo sogno bagnatissima, il mio clit sporge con una prorompenza incredibile. ‘Mamma mia, che strano!!!!!’, ma dentro di me sono speranzosa per quello che potrebbe succedere dopo la doccia Mi lavo in fretta e furia, mi infilo l’accappatoio dell’albergo, mi sciolgo i capelli e vado di la. Lei mi sta aspettando semisdraiata sul letto, indossa solo un ridottissimo completino intimo color petrolio, &egrave veramente molto bella. Mi dice di sdraiarmi accanto a lei, le obbedisco senza fiatare, ma il cuore mi batte all’impazzata sia per la paura di qualcosa che ancora non conosco, sia per l’eccitazione. Mi sdraio rivolta verso di lei, che mi accarezza i capelli e poi scende giù, prima sul collo, poi sul petto, poi scende ancora, allarga l’accappatoio e mi accarezza il seno, lo prende con tutta la mano. Una sensazione meravigliosa; sento i miei capezzoli inturgidirsi sempre di più Lei si avvicina a me, senza togliere la mano dai miei capezzoli, e mi bacia sulle labbra, un bacio dolcissimo, lento..Poi mi guarda negli occhi mi sorride e stavolta sono io a baciarla, ma un bacio più audace. Le infilo la lingua in bocca e comincio a cercare la sua che non tarda a farsi trovare. Così cominciamo a baciarci, prima dolcemente, poi sempre con maggior impeto ci lecchiamo vicenda le labbra, ci mordicchiamo, le sue mani che avvolgono il mio seno. Lei prende la mia mano e la porta sul suo stupendo seno, io comincio a toccarlo dapprima sopra il reggiseno, poi cerco di scansarlo per toccare meglio quel magnifico esempio di tonicità

Ma le nostre mani sono insaziabili, e senza smettere di baciarci, cominciamo a volere di più; lei mi apre del tutto l’accappatoio, io le slaccio il reggiseno, glielo sfilo. Lei si sdraia su di me, i nostri seni a contatto, i nostri capezzoli che si strusciano. Allargo un po’ le gambe, per fare in modo che le nostre vagine si tocchino. Lei mi capisce e comincia a strusciarsi dolcemente; sento i miei peli che si strusciano contro il pizzo dei suoi slip. L’eccitazione &egrave alle stelle, lei mi sfila del tutto l’accappatoio, io le tolgo le mutandine.

Ci mettiamo una di fronte all’altra, completamente nude. Ricominciamo a baciarci sempre più vogliose, le sue mani sul mio corpo, le mie sul suo, ci cerchiamo ci vogliamo. Dopo poco sento le sue mani che mi accarezzano il monte di Venere, scendono delicate, ma senza indugio.Mi tocca avidamente il fiorellino, inumidendosi le dita, poi porta la mano sulla bocca e comincia a leccarla. Poi mi prende e mi bacia, e assaporiamo insieme il sapore delle mie voglie. Io comincio a toccarla, sento la sua figa bagnata, &egrave una sensazione stupenda, poi risalgo verso il clit, duro, sporgente, desideroso di piacere. Continuo a toccarla, le infilo un dito su per la figa, la vedo gemere e chiudere gli occhi dal piacere. Lei con le mani comincia a scendere, mi tocca avidamente, infila prima un dito, poi due, &egrave bellissimo Poi mi da un altro bacio appassionato, mi fa mettere a quattro zampe e mi dice che sarà fantastico. Io ho solo voglia di prolungare all’infinito quest’estasi, seguo le sue indicazioni. Lei comincia a leccarmi prima le grandi labbra, poi il clit, io allargo le gambe per facilitarle il compito così piacevole.Continua così, poi fa entrare la sua tenera lingua nella mia figa, ormai aperta e mi scopa con la lingua. &egrave stupendo fatto da una donna, un piacere mai provato. Poi smette e comincia a leccare più giù, piano piano arriva fino al mio piccolo buco inviolato Lo guarda, lo assapora, mi mette due dita nella figa, le inumidisce bene e poi le toglie mentre continua a leccare per bene il mio ano. Poi prima un dito, poi due..un po’ di dolore, ma lei lo attutisce riempiendomi di leccatine, baci Mi lascio andare le comincia a scoparmi nel culo, io gemo come una pazza. Poi si stacca all’improvviso, mi dice di sdraiarmi a pancia in su. Io obbedisco, vedo che fruga nella borsa. Quello che viene fuori &egrave.Un vibratore, sono eccitatissima, lei arriva ricomincia leccarmi il culetto, e nel frattempo mi scopa la figa con due dita, poi sento il rumorino entrare inazione.Toglie le due dita, piano piano mi fa entrare il vibratore dentro la figa, tutto fino all’utero.Comincia ad accarezzarmi l’ano, poi si lecca bene due dita e mi scopa anche così io sono sconvolta dal piaceregemo urlo, non riesco più a controllarmi.

Poi, quando penso di non poter godere più di così, l’orgasmo arriva e mi lascia senza forze. Così inerme sul letto, nuda, bagnata. Lei che mi guarda e ride. Io non so che fare. Mi sento talmente bene che non so cosa voglio e cosa ‘devo’ fare.

Poi lei mi guida. Si gira, mi porge il suo sedere e si sdraia, con il suo sesso sulla mia bocca. Io non so bene come fare, ma sento un odore acre che mi attrae, non posso fare a meno di odorare da vicino. Avvicino il mio nasino a lei, e il contatto le provoca un fremito. Mi incita ad andare avanti, con frasi volgari, con espressioni di supplica. Io provo. Lecco con calma, con delicatezza. Solo con la punta della lingua. Poi assaporo. Delizioso, sento rinascere in me il desiderio, la curiosità prende il sopravvento e comincio a leccare, come una pazza. Mi lascio completamente andare, perdo il controllo. Lecco freneticamente e la sento gemere, più la sento gemere più mi eccito e più affondo la mia lingua dentro di lei.

Con la mano cerco il vibratore, lo metto nella sua figa, lo inumidisco bene, poi lo lecco e lo metto direttamente, con un colpo secco nel suo buco. Rimango stupita dalla facilità con cui entra! E pensare che per me era la prima volta! Considerando l’elasticità del suo orifizio deve essere stato violato un bel po’ di volte prima di questa! Lei comincia ad urlare il mio nome, a godere, godere, godere. E quando sento il suo orgasmo arrivare e il suo urlo strillato non posso fare a meno di cominciare a toccarmi. Lei si accascia così su di me. Tra il mio e il suo corpo riesco ad infilare la mia mano che deve darmi piacere, mi tocco con calma dolcezza, voglio assaporare tutto di questo momento. Il suo odore forte sul mio viso, il calore del suo corpo del mio, la mia mano bagnata dei miei e dei suoi umori.

Poi un’onda calda dentro di me scende, piano piano, un orgasmo indimenticabile.

Poi il sonno.

E niente lezione pomeridiana.

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