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Racconti Erotici Lesbo

Sotto le stelle

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una calda sera d’ estate. Mi trovavo in vacanza in Sardegna con mio marito ed era la nostra prima estate insieme dopo il matrimonio. Il residence dove alloggiavamo offriva tutti I piu’ piacevoli conforts ed oltre alle camere belle e spaziose, ad una cucina ricca e genuina e ad una animazione sempre simpatica e gioviale si univano un piano bar con luci soft in terrazza ed una discoteca che fino alle prime ore della notte poteva tenere compagnia agli ospiti. Il tutto situato nei pressi di una spiaggia incantevole sulla quale era meraviglioso poter guardare le stelle o semplicemente ascoltare le onde che placide e tranquille giungevano sulla spiaggia riflettendo I mille colori della costa.

Quella sera prima di cena avevamo gia’ deciso con mio marito di trascorrere la serata in discoteca non prima pero’ di aver ascoltato della buona musica al piano bar per pregustarci la magia della notte. Ci vestimmo come l’ occorrenza necessitava: lui un abito azzurro mare con camicia chiara e cravatta ed io con una minigonna piuttosto attillata che mi arrivava a meta’ coscia tanto da mostrare I primi colori dell’ abbronzatura sulle gambe ma da nascondere il perizoma nero che avevo scelto per la serata ed un top chiaro che riusciva a contenere I miei seni di una terza misura, con capezzoli non grandi ma consistenti, e che non arrivava che al di sopra dell’ ombelico rendendomi piacevolmente sexy ed osservata. La cena con mio marito fu ottima quasi a pregustarci le ore della sera e della notte che sarebbe seguita ed un po’ per il caldo della sera, un po’ per qualche bicchierino di troppo durante il pasto, sentivo in tutto il mio corpo un brivido strano, un piacevole tremore unito ad una voglia particolare di sesso. Durante la cena non mi ponevo limiti nello sfiorarmi le gambe e nell’accavallarle, e mi piaceva osservare il modo in cui mi guardavano gli altri. Scrutavo gli occhi di mio marito conscio di quanto mi stessi eccitando ma anche a lui sembrava piacere questo gioco di sguardi e di mani che ebbero su di me un effetto travolgente. Al termine della cena la testa non mi girava ma ero confusa leggermente ed allo stesso tempo allegra, mi sentivo aperta e disinibita come non mai e piu’ di una volta portandomi la mano sul top potevo sentire I miei capezzoli che si inturgidivano al contatto con la stoffa seppur misera di cio’ che li copriva. Arrivammo al piano bar; un po’ di musica, un altro drink ed I nostri corpi sempre piu’ vicini con le sue mani che mi sfioravao le cosce. Ero sempre piu’ eccitata e sentire le sue mani sapienti che mi accarezzavano la pelle abbronzata delle cosce risalendo piano fino al bordo della minigonna era uno spettacolo eccitante al massimo che potevo sentire sotto forma di umori persino sul mio perizoma. Poi ci alzammo per andare in discoteca, ultima tappa della serata, e li’ incontrammo una coppia che come noi trascorreva la propria vacanza di villeggiatura allo stesso nostro residence. Ci sedemmo insieme a loro ed iniziammo a parlare continuando a bere mentre le mie gambe si accavallavano sempre di piu’ stringendosi e la minigonna saliva fino a mostrare l’ interno delle cosce. Lei si chiamava Valentina ed in breve tempo raggiungemmo una tale amicizia da raccontarci praticamente tutto delle nostre vite e di quella dei nostri mariti mentre loro probabilmente stavano facendo lo stesso accanto a noi tra di loro. Un drink ed un altro ancora fin quando notai che lo sguardo di Valentina si era adagiato gentilmente tra le mie cosce ma la cosa non mi fece ne’ arrossire ne’ tantomeno dispiacere. La guardai piu’ attentamente mentre con gli occhi cercava di scorgere ogni centimetro visibile del mio corpo ed iniziai, quasi per non sentirmi in imbarazzo, a fare lo stesso verso di lei che indossava una camicetta molto scollata sul davanti dalla quale fuoriuscivano I ricami di un reggiseno bianco e semitrasparente ed una gonna nera e lunga fino alle caviglie con uno spacco meravigliosamente sensuale sulla destra che le giungeva sino alla coscia. Mentre la osservavo attentamente la trovai attraente e la cosa li’ per li’ mi fece trasalire in quanto mai mi era passata per la testa una idea simile. Avevo avuto qualche uomo nella mia vita, mi ero sposata felicemente, ma mai e poi mai avevo pensato di dover un giorno osservare il corpo di una donna come me. Trascorsero minuti che nell’ansia e nell’eccitazione di quei momenti mi parvero interminabili, ma allo stesso tempo piu’ la osservavo e vedevo I suoi occhi sul mio corpo, piu’ provavo una sensazione di benessere, un piacevole brivido che mi scorreva sulla schiena e mi faceva eccitare, una lussuriosa pulsione sensuale che potevo chiaramente sentire tra le mie cosce strette l’ una contro l’altra. Mi sentivo in imbarazzo per la novita’ della pulsione ma mi piaceva, era come essere tornati ragazzini alle prime carezze dietro I banchi di scuola che avevano il potere di eccitare fisicamente e mentalmente. Fui interrotta da questi miei pensieri dalla sua mano che, nel momento in cui attacco’ un brano da discoteca famosissimo e ballabilissimo, fece per sollevarmi e condurmi in pista. Non ci pensai un attimo di troppo ma mi alzai e la seguii in centro alla sala da ballo dove qualche decina di ragazzi e ragazze stavano sinuosamente danzando sulle note di quel brano. Cominciammo a ballare guardandoci negli occhi, cercavo di muovermi come meglio potevo ma era difficile in quelle condizioni. Ero eccitatissima e lo potevo sentire ancora di piu’ stando in piedi. Il perizoma era ormai un tutt’ uno con la mia fica e lo sentivo strusciare sulle labbra umide nel tentativo di assorbire la maggior parte degli umori che sentivo fuoriuscire dal mio corpo. A niente serviva divaricare appena le gambe in quanto l’aria che mi penetrava da sotto la minigonna non faceva altro che rinfrescare il centro del perizoma ormai fradicio e rendermi ancora piu’ piacevole questa sensazione. La musica assordante e l’alcool che avevo ingerito non facevano altro che aiutare il mio corpo ad essere trascinato in un altro mondo, ma era un mondo al quale non potevo dire di no perche’ mi stava facendo impazzire dal desiderio e dal piacere. Guardavo Valentina muoversi ed iniziavo quasi a desiderarla ma un attimo dopo mi riprendevo domandandomi :’ma cosa stai pensando? Da quando sei diventata lesbica?’..Ballammo per circa 10 minuti durante I quali I nostri occhi non si erano discostati molto dai nostri corpi e dalla nostra pelle, mentre I nostri mariti ancora stavano seduti al tavolo a chiacchierare dei loro problemi. Mi sentivo un fuoco che stava avvampando dentro di me ma che allo stesso tempo cercavo di controllare con quel poco di mente lucida che mi era rimasta. Decisi di andare a rinfrescarmi le idee in bagno, un po’ di acqua sulla fronte non mi avrebbe fatto male e magari mi sarebbe passata la semi-sbronza e si sarebbe affievolita quella spinta di passione che sentivo nei confronti di Valentina. Mi avvicinai a lei dicendole che sarei andata in bagno e lei si propose di accompagnarmi. I bagni non erano lontani ma lungo il nostro cammino non vedevamo altro che coppie intente a baciarsi, a strusciarsi l’ un l’altro mentre vedevamo mani scorrere dovunque. Era passata da poco la mezzanotte ed evidentemente l’ atmosfera elettrizzante delle vacanze stava colpendo un po’ tutti. Ogni tanto mi voltavo a guardarla e finalmente notai anche nei suoi occhi delle scintille di lussuria dovute forse ai nostri sguardi o a quello che stavamo vedendo intorno a noi. Arrivammo ai servizi ed entrammo, ed anche li’ altre coppie si sbaciucchiavano appoggiate ai lavandini e pomiciavano come fosse la cosa piu’ normale di questo mondo da fare davanti a tutti. Mi stavo avvicinando al lavandino per sciacquarmi le mani e la faccia quando mi sentii prendere per le spalle e voltarmi rapidamente. Le mani di Valentina erano piccole ma aveva una forza mostruosa e mi spinsero vicino alla porta sul muro dove ancora nessuno stava appoggiato. Ero in trance, non sapevo come reagire e cosa fare. Le sue mani mi premevano contro il muro e lentamente vidi le sue labbra avvicinarsi al mio collo. Sollevai la testa e lasciai che i suoi baci si unissero al sudore del mio corpo. Socchiusi gli occhi ed il sentire quelle labbra sul mio collo fu qualcosa di incredibilmente eccitante. Mi sentivo sciogliere molto di piu’ di quanto gia’ non fossi. Quello che era rimasto del perizoma ormai era uno straccetto da strizzare ma sentivo pulsazioni forti del mio corpo che volevano avvinghiarsi al suo. Le sue labbra si muovevano sul mio collo senza staccarsi un attimo fin quando abbassai appena la testa per cercare le sue labbra calde, quelle labbra che avevo a lungo osservate e che mi stavano facendo impazzire. Le trovai e mi ci aggrappai con tutta me stessa mordicchiandole e succhiandole come credo di non aver mai fatto in vita mia neanche con mio marito. Mi sentivo accaldata, eccitata, infuocata e sentire le sue labbra sulle mie in quel momento fu un appagamento ad un desiderio che da molti minuti ormai mi portavo dentro. Socchiusi appena le labbra appena sentii lei fare lo stesso ed un secondo dopo erano le nostre lingue che saettavano felici l’ una contro l’ altra mischiando I nostri sapori, la nostra saliva, le nostre voglie di trasgredire. Sentivo la sua lingua sulla mia che si muoveva rapida mentre la sua mano lentamente dai fianchi era salita lungo lo stomaco per trovare riparo sotto al top. Le sue dita affusolate e le sue unghie smaltate massaggiavano piano il mio seno ed iniziavano a stuzzicarmi le aureole ed I capezzoli che gia’ sentivo esplodermi tanto erano duri ed irti. Respiravo con affanno dentro la sua bocca cercando di non perdere un solo millimetro della sua lingua e mi muovevo sotto la sua mano che scivolava sul mio seno dandomi scosse elettriche che a stento riuscivo a trattenere. Aprimmo gli occhi, ci guardammo e notammo con non poca vergogna che come per magia tutti gli altri si erano fermati dal fare cio’ che stavano facendo per osservare noi con il nostro desiderio e la nostra voglia di prenderci. Valentina mi sorrise ed al mio cenno di assenso mi prese per mano e mi trascino’ fuori dal locale dove si apriva la spiaggia deserta a quell’ ora. Non ci fermammo un istante mentre sentivo ancora le sue labbra e la sua lingua sulla mia bocca e la mia voglia crescere a dismisura di averla, di darle tutto, di darmi tutta a lei. In riva al mare trovammo una zattera di quelle usate dai bagnini e senza pensarci troppo ci gettammo sulla sabbia iniziando ad abbracciarci al dolce suono delle onde che si infrangevano sulla battigia e sotto la luce delle stelle che ci tenevano compagnia. Mi tolse il top, la minigonna ed il perizoma ed un attimo dopo potevo sentire le sue dita che mi divaricavano la fica ormai pulsante dal desiderio e la punta della sua lingua che si attorcigliava al mio clitoride gonfio. Mi sembrava di impazzire’la sua lingua..le sue dita’e le stelle sopra di me. Mi contorcevo gettando la testa a destra e a sinistra nel tentativo anche di soffocare I miei gemiti che avrebbero voluto esplodere da dentro di me. Non trovavo pace e mi muovevo sotto la sua lingua spingendo il mio bacino contro le sue labbra quasi a volerla ingoiare con la mia fica avida. Gli umori viscidi continuavano a fuoriuscirmi dalle labbra gonfie ed il clitoride pulsava il mio piacere dandomi contrazioni che non avrei mai voluto far cessare. Lentamente con la mano cercai le sue gambe e la sua gonna lunga fino a quando non riuscii ad infilare le mie dita tra le sue ginocchia risalendo fino al suo perizoma. Lo sfiorai con le mie unghie e lo scostai appena per sentire il calore della sua fica e le sensazioni che provai in quel momento furono talmente straordinarie da voler svuotare quel corpo di ogni piu’ piccola goccia di succo gelatinoso. Era la prima volta che toccavo una fica come la mia, ma sentire quella soffice peluria intorno alle labbra, quelle labbra gonfie e bagnate e quel bottoncino che si contraeva ad ogni piu’ piccola carezza, mi fece impazzire piu’di quanto stesse facendo Valentina con la sua lingua esperta. Stavo godendo, stavo provando un piacere indescrivibile e cosi’ elevato da riuscire a farmi dimenticare di tutto e di tutti. Era solo il suo ed il mio piacere che in quei momenti contava per me e piu’ sentivo la sua fica bagnata tra le mie dita piu’ mi sentivo sciogliere tra le sue labbra e sulla sua lingua. Fu meraviglioso, attimi di assoluto piacere che mai nella mia vita avevo provato e credo che le sensazioni piu’ belle erano quelle che riusciva a darmi la fica di Valentina che si dilatava e si chiudeva sulle mie dita mentre la masturbavo nel momento in cui le offrivo infiniti rivoli di umori che mi stavano letteralmente consumando. Continuando a succhiarmi il clitoride e leccarmi la fica si spoglio’ della gonna, della camicetta, del reggiseno e del perizoma gettandole accanto ai miei vestiti. Mi voltai di scatto continuando ad infilarle a stantuffo due dita nella fica resa ancora piu’ scivolosa dagli abbondanti umori che le stavano fuoriuscendo e mi misi a cavalcioni sopra di lei offrendole ancora la mia fica da succhiare tentando di trovare la sua da leccare. Fu meraviglioso. Brividi continuavano ormai incessanti a pervadermi il corpo da cima a fondo, scosse elettriche mi partivano dal cervello per giungere alla fica e tornare rapide alla fonte del piacere mentre adesso sentivo con le mie labbra anche la sua fica ed il suo ventre che pulsava e si contraeva. Seguivo il ritmo del suo respiro pesante mentre lasciavo roteare la mia lingua sul clitoride e lo succhiavo e lo schiacciavo ed allo stesso modo faceva lei sulla mia fica ormai consumata dai suoi baci ma ancora pronta ad esplodere del piu’ grande piacere. Mi risollevavo di tanto in tanto per respirare e poter godere piu’ a fondo di quella lingua sul clitoride e con le dita tra le sue cosce le aprivo la fica dove poi subito dopo mi reimmergevo con la lingua e la penetravo ascoltando le sue grida di piacere. Sentivo piano un orgasmo esplosivo pervadermi e le contrazioni del suo bacino mi facevano percepire il suo piacere. Come una allieva seguivo cio’ che faceva lei su di me e speravo di darle lo stesso piacere..le mie dita la masturbavano senza sosta e la mia lingua la stuzzicavano sulla punta del clitoride proprio come sentivo fare su di me. Mi sollevai ancora pronta quasi a godere di quelle carezze e di quell’ orgasmo che stava montando dentro di me quando allargando ancora di piu’ le gambe intorno alla sua testa sentii la sua mano che afferrava un suo seno per strusciarlo sulla mia fica. Il contatto del capezzolo duro sul mio clitoride fu la scintilla per il mio orgasmo che proruppe impetuoso come ondate di lava che le riempirono il seno ed il collo e le mie grida di piacere e di liberazione provocarono un orgasmo esplosivo anche a lei che potevo sentire contorcersi sotto di me che continuavo a muovermi sul suo seno. Rimasi senza fiato dalla potenza dell’ orgasmo e mi adagiai piano ancora tra le sue gambe prima di risollevarmi e voltarmi verso di lei che aspettava le mie labbra e la mia lingua. Ci baciammo con passione spasmodica donandoci l’ un l’ altra i nostri stessi umori di cui tenevamo piena la bocca e le nostre lingue non smisero un attimo di unirsi in un bacio passionale e travolgente che ci fece abbracciare come fossimo stati due amanti di lungo corso. Ci scambiammo ancora carezze e baci quasi per non voler interrompere quel sogno che in riva al mare era diventata una stupenda realta’ ed abbracciate strette guardavamo insieme quelle stelle che ci avevano regalato un piacere che mai avevamo provato e che sicuramente avremmo voluto al piu’presto riprovare. Ma si era fatto tardi, I nostri mariti forse sarebbero stati in pensiero e cosi’ di corsa ci rivestimmo regalandoci un sorriso ed un ultimo bacio che aveva ancora il sapore dei nostri orgasmi sotto la luce di quelle stelle complici della nostra passione. Prima di indossarli ci scambiammo il perizoma per far si’ che rimanesse almeno un ricordo materiale di quella notte e stringedolo forte nelle nostre mani ci incamminammo verso il residence lasciandoci alle spalle il mare, le stelle e la passione che quella notte mi aveva trasformato.

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