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Racconti CuckoldTradimentoVoyeur

Sono il bull di una coppia black.

By 30 Luglio 2022No Comments

Mi chiamo Mario, ho 37 anni, di media statura, con un bel fisico asciutto, gli occhi scuri, capelli castani. Sono uno scapolo impertinente e fermamente convinto a voler restare tale, perché mi piace troppo la mia vita libera e senza obblighi. Vivo e lavoro in una grande città, in un ufficio che si occupa di spedizioni. Siamo in cinque, due uomini e tre donne. Prima era diverso, perché ero l’unico maschio, ma poi è arrivato Omar, un enorme ragazzo di colore dal carattere mite e gentile. Fisicamente è un bell’uomo, con le spalle larghe, le mani forti e le braccia robuste. È completamente calvo e le mie colleghe hanno subito cominciato a strusciarsi a lui come gatte in calore, convinte di poter verificare la veridicità di quello che si dice a proposito degli uomini di colore, se, cioè, son forniti di una notevole dotazione. La cosa non mi ha affatto infastidito per due specifici motivi: uno, perché non mi va di creare attriti fra colleghi di lavoro, e secondo, perché non ho nulla da invidiare agli uomini di colore, per esser dotato abbastanza bene fra le gambe. Sì, Madre Natura è stata abbastanza munifica con me e mi ha donato un cazzo fuori dal comune: ho un membro di 23 cm di lunghezza e 14 di circonferenza. Come già detto, mi crogiolo nella mia libertà e regolarmente, due volte la settimana, mi scopo due quarantenni e con esse sfogo tutta la mia esuberante sessualità. Sono due belle troie, che, ovviamente, sono ignare l’una dell’altra, ma così vacche che, pur essendo sposate, provano infinito piacere nel farsi sfondare dalla mia notevole mazza, in entrambi i buchi. Questo mi permette di vivere una vita tranquilla e, soprattutto, di ignorare le lusinghe e le avances che mi rivolgono le mie colleghe. Naturalmente loro sono tre belle donne e solo una delle tre è sposata, mentre le altre due sono delle belle troiette che, spesso e volentieri, si fanno sbattere da uno o più maschi. Omar ha notato subito che non concedevo nessuna confidenza alle mie colleghe ed ho notato che anche lui mantiene sempre un certo distacco, al di là del normale rapporto di lavoro. Dopo il suo arrivo, fra di noi è nato un reciproco rapporto di fiducia e rispetto, dovuto al fatto che lui si è reso conto della mia grande esperienza e questo ha agevolato molto il suo inserimento nella squadra. Dopo circa tre mesi, eravamo divenuti abbastanza complici da scambiarci qualche confidenza, e un giorno, mentre facevamo una pausa caffè, mi ha chiesto come mai un bell’uomo come me non era sposato. Gli ho risposto che amavo troppo la mia libertà e, soprattutto, non avevo ancora trovato una donna libera, in grado di apprezzare una mia certa qualità nascosta. Lui mi ha guardato un po’ stupito, poi ha sorriso ed ha intuito a quale qualità mi stavo riferendo. Qualche giorno dopo, mi invita a casa sua un sabato sera, perché organizza una piccola grigliata in onore del fatto che finalmente è riuscito a ricongiungersi con sua moglie. Accetto volentieri e, puntuale, mi reco all’indirizzo che lui mi ha dato e mi ritrovo davanti ad una villetta a schiera, con un giardino sul retro, dove vi sono anche altre coppie di colore, che mi guardano meravigliate, in quanto sono l’unico bianco presente al barbecue. Lui mi viene incontro, mi abbraccia e mi saluta calorosamente davanti a tutti, poi si gira verso gli altri commensali e, con fare deciso, mi presenta loro.
«Amici, vi presento Mario, tecnicamente è il mio capo, anche se lui mi tratta più da amico e collega di lavoro.»
L’atmosfera si fa subito allegra e divertente e, dopo la presentazione, mi trovo davanti la sua splendida moglie, che lui mi presenta in maniera un po’ più riservata.
«Amore mio, questa è la persona di cui ti ho parlato e, come vedi, mi sembra perfettamente adeguata a ciò che abbiamo in mente noi due.»
Lei allunga una mano, mentre io la guardo veramente affascinato dalla sua bellezza. È molto più alta di noi, sicuramente 1m e 90, con un fisico snello e longilineo, con due cosce lunghissime che si intravedono sotto una minigonna abbastanza esigua, mentre il seno, di sicuro una terza, è appena celato sotto un top di colore giallo, che lo lascia quasi intravedere. Il suo viso è un ovale perfetto, i suoi occhi sono neri con un taglio quasi asiatico, dalla conformazione lunga e sottile. La bocca è ampia e le labbra carnose, ma non in maniera eccessiva, da conferirle una particolare bellezza esotica. I suoi capelli sono pettinati con tantissime treccine che figurano raccolte tutte insieme sul retro della nuca e bloccate da un fermaglio di legno.

«È un vero piacere far la conoscenza di una persona che mio marito ammira moltissimo. Io sono Jasmine e mi sento molto onorata di averti qui, in casa nostra, questa sera.»
Avverto uno strano brivido quando stringo la sua mano, che ha delle dita lunghe e affusolate che terminano con delle unghie laccate di un colore giallo pastello della stessa tonalità del top, che a malapena riesce a celare il suo seno. Passiamo il resto della serata a ridere e scherzare con i suoi amici, che si rivelano tutte persone simpatiche e goliarde. Spesso ho intercettato lo sguardo delle altre donne di colore presenti alla festa, ma, facendo un confronto, Jasmine è di certo la più bella di tutte. Non che le altre siano meno appetibili, anzi alcune sono molto attraenti, dai seni generosi ed abbondanti, oppure con culi abbastanza sporgenti ed invitanti, ancor più evidenziati perché quasi tutte calzano tacchi molto alti. Quando la bella serata sta volgendo al termine e mi accingo a lasciare l’allegra comitiva, Omar mi si avvicina e mi prega di restare fino all’ultimo. Mentre saluta una coppia di amici, Jasmine è alle prese con una coppia che ha palesemente bevuto troppo e non è prudente lasciarli andar via con la loro auto. Deve faticare non poco per convincere i due che hanno troppo alcol in corpo per poter guidare e il ritorno di Omar riesce, in qualche modo, a farli ragionare. Cerca di metterli nella sua auto per portarli a casa loro, ma, avendo un modello d’auto a quattro porte, la cosa si presenta quanto mai difficoltosa, in quanto, con lui alla guida, i due ubriachi dietro potrebbero aprire gli sportelli. Alla fine decidiamo di andare con la mia che è un modello a due porte e, una volta caricati i due, insieme ci rechiamo dall’altro lato della città, dove lì accompagniamo nella loro abitazione, per poi tornarcene a casa di Omar. Durante il viaggio di ritorno, lui si scusa con me per l’impiccio che si è creato e, soprattutto, mi spiega il motivo perché voleva che io restassi fino all’ultimo, a casa sua.
«Da un po’ di tempo, io e mia moglie siamo un po’ ai ferri corti e tu saresti la soluzione dei nostri problemi.»
Lo guardo senza capire, lui fa un profondo respiro e poi prosegue nella sua spiegazione.
«Vorrei vederti scopare mia moglie.»
Lo guardo con non poca meraviglia.
«Omar, non è che, per caso, hai bevuto un po’ troppo, anche tu?»
Lui sorride annuendo e girato verso di me, continua il suo discorso.
«Devi sapere che, circa due anni fa, ero già fidanzato con Jasmine e con lei il sesso non lo facevamo in maniera molto appagante, perché era vergine ed era decisa che avrebbe dovuto perdere la verginità solo alla prima notte di nozze, di conseguenza, più che parlare di sesso, potremmo dire che il tutto era ridotto a lunghe ed estenuanti masturbazioni. A quell’epoca avevo conosciuto una coppia. Lui, un bell’uomo molto serio e risoluto, lei, una vera meraviglia della natura: una splendida quarantenne tutta curve, un seno abbondante, ed un culo spettacolare. Senza tanti giri di parole, lui mi disse che voleva veder sua moglie scopare con un ragazzo di colore ed io, attratto dalla bellezza di quella donna e, soprattutto, frustrato dalle condizioni imposte da Jasmine, ho accettato. Era qualcosa di sconvolgente chiavare quella femmina. Godeva ripetutamente in maniera totalmente appagante. Si lasciava sfondare in ogni buco ed impazziva quando le riversavo in bocca tutto il mio piacere. Era insaziabile! Dopo lunghe cavalcate, con conseguente farcitura dei buchi, lei era capace di prendere il mio cazzo in bocca e farlo tornar duro, per poi ricominciare tutto daccapo, sotto lo sguardo estasiato di lui, che si masturbava fino allo sfinimento. Vissi per un anno quella fantastica esperienza, poi mi sono sposato con Jasmine, la quale, però, non sembrava molto disponibile al sesso estroso, fantasioso. Con lei la scopata era quella classica, alla missionaria, sul letto in silenzio ed a luci spente, mentre con l’altra era sconvolgente, appagante, trasgressiva, estenuante. Circa sei mesi dopo essermi sposato, Jasmine si è accorta della mia tresca con quella donna e, con occhi furiosi, mi ha imposto una scelta.
“Scegli: o io, o lei, ma fallo in fretta! “
Non ho avuto nessun dubbio, ho preferito stare con quella che amavo e con cui volevo passare il resto della mia vita. Lei però era molto dispiaciuta del fatto che io, per tanto tempo, l’avevo cornificata con quell’altra donna, e, per i primi due mesi, parlare di sesso con lei era veramente proibito. Una sera, la voglia era arrivata ad un limite inaccettabile e così, sdraiati nel letto ho cercato di fare l’amore con mia moglie. Le son salito sopra, ma lei si è rifiutata di far sesso con me. Ero folle di desiderio e non volevo usarle violenza, ho cercato di convincerla con la ragione ad accettare di scopare con me.
“Non puoi negare di far sesso con me, perché sono tuo marito! “
Lei si è inginocchiata sul letto ed aveva il viso ridotto ad una maschera di furore: i suoi occhi erano due carboni ardenti.
“Sei mio marito? Ti ricordo che lo eri anche quando ti scopavi quella puttana! Vuoi far sesso con me? Ok, va bene!”
Si è distesa sul letto, ha aperto le gambe, ha chiuso gli occhi ed è rimasta totalmente inerte. Ero così accecato dal desiderio che l’ho scopata quasi con rabbia e furore, raggiungendo quasi subito l’orgasmo. Solo dopo mi son reso conto della sua totale passività. Per un mese, ogni qualvolta che allungavo una mano e le faceva capire che volevo scopare, lei ripeteva lo stesso copione: immobile, sdraiata supina, a cosce aperte e totalmente passiva. Alla fine ho preso atto del fatto che così non poteva funzionare e, complice anche che la coppia di amici, che abbiamo appena riaccompagnato a casa, mi aveva suggerito la possibilità di un impiego in questa città, ho accettato e ci siamo trasferiti qui. Cambiare aria, pensavo, avrebbe potuto apportare modifiche anche ai nostri dissidi, ma, con Jasmine, mi sbagliavo di grosso. Ho cercato di dialogare con lei, ma sembrava che non ci fosse nessuna via d’uscita.
“Jasmine, ho sbagliato. Sono stato un perfetto idiota, che ha ragionato più con il cazzo che con la testa. Sono pronto ad accettare qualsiasi tua decisione, ma ti prego, non continuare a mantenere questo tuo atteggiamento così duro nei miei confronti, perché non riesco più a sopportarlo. “
Lei mi ha guardato e, con un tono di voce abbastanza pacato, mi ha parlato facendo tremare il mio cuore.
“Per quanto riguarda il sesso con te, non intendo apportare nessun cambiamento, ma, per quanto riguarda il dolore che ho provato nel sentirmi tradita, per quello, ci devo ancora pensare e, poi ti farò sapere cosa ho deciso. “
Quelle parole mi hanno frustrato. Circa due settimane fa, un pomeriggio, siamo passati per un bar del centro dove tu eri seduto e parlavi con delle persone e le ho detto che eri il mio collega, con cui avevo stretto una certa amicizia e lei, osservandoti, ti ha definito: “un maschio molto interessante. “
In quel momento son rimasto alquanto sorpreso, ma più tardi, nell’intimità del nostro letto, lei mi ha spiegato cosa intendeva con quella definizione nei tuoi confronti.
“Poiché sono stata per lungo tempo cornificata a mia insaputa, ho deciso che, per pareggiare il conto, voglio anch’io divertirmi a scopare con una persona a mia scelta, qualcuno che mi possa veramente intrigare. Il tuo collega mi sembra la persona giusta. Questa è la mia decisione e, poiché non è opinabile, o accetti, oppure le nostre strade prenderanno direzioni inesorabilmente diverse. “
All’inizio ho cercato di dissuaderla, ma non c’è stato modo di farle cambiar idea e così ti ho invitato questa sera, perché lei voleva conoscerti e, poiché ora già sono le 2:30 di notte, vorrei che, anziché andare a casa tua, tu restassi a dormire da noi, nel mio letto con mia moglie.»
Lo guardo incredulo e, nello stesso tempo, molto incuriosito, perché dentro di me non ho mai fatto sesso con una donna di colore, ma, soprattutto, anche perché quella esposta mi sembra una situazione assolutamente anomala. Generalmente, succede il contrario: è il black, che diventa il bull di una coppia, mentre in questo caso, io avrei dovuto scopare sua moglie con il suo beneplacito. Giunti a casa, appena entrati, ci viene incontro Jasmine. Indossa un trasparentissimo baby-doll, sotto cui si intravede della lingerie molto raffinata e delle calze autoreggenti con il pizzo molto alto, il tutto completato da tacchi altissimi. Appena chiusa la porta, i due si scambiano un’occhiata e lui annuisce. Lei si gira verso di me e mi guarda dritto negli occhi, poi mi rivolge la parola con una voce calda e sensuale.
«Grazie, per esser tornato qui, insieme a lui. Sicuramente ti avrà detto per quale motivo ti abbiamo chiesto di restare e, se non mi trovi di tuo gradimento, oppure hai dei pregiudizi che ti impediscono di far sesso con una donna di colore, puoi benissimo andartene, altrimenti, vorrei provare con te il piacere di scopare con un altro uomo, sotto gli occhi di mio marito. Son sicura che questa cosa sarà per lui molto dolorosa, ma è ciò che voglio che lui provi, per fargli capire cosa ho provato io, quando ho capito che mi cornificava e da tanto. Aggiungo anche che dovrai aver un po’ di pazienza, perché non sono molto smaliziata nel sesso: mio marito, era così preso dal godere con quella troia, che si è ben guardato dall’insegnare a sua moglie ad essere un’esperta femmina da letto.»
Senza aggiungere altro, mi prende per mano e, salita la rampa di scale, entriamo in camera da letto, seguiti da lui che, docile e remissivo, si siede su di una poltrona e ci osserva. Lei si inginocchia davanti a me e, dopo aver aperto i pantaloni ed abbassati gli slip, si trova davanti la mia verga già abbastanza dura, restandone piacevolmente colpita.
«WoW! Che bel cazzone! Omar, questo maschio è davvero molto ben fornito. Nel cambio sono quasi sicura che non ci rimetto e, sicuramente, farò in modo da gustarmelo per bene e fino in fondo.»
Senza aggiungere altro, spalanca la bocca e comincia a fagocitare il mio cazzo, facendolo scivolare abilmente lungo la gola. È stupefacente la sua bravura nell’ingoiare la mia verga, che diventa sempre più grossa e dura. Se lo gusta per un po’, mentre io mi spoglio e, una volta nudo, la sollevo e la faccio adagiare sul letto, spogliando anche lei di quel poco che indossa, lasciandola solo con le autoreggenti. Vedo la sua fica completamente priva di peli, con le labbra scure, ma con l’interno di un rosa molto conturbante e reso lucido dal piacere che sta provando. Mi distendo ed affondo la mia testa fra le sue cosce. Le mie narici sentono un odore estasiante di femmina in calore e affondo la mia lingua fra le pieghe di quella fica bollente. Lei continua a ingoiare il mio cazzo, facendolo sparire tutto dentro la gola, fin quando, di colpo, serra la mia testa fra le sue cosce ed il suo corpo viene scosso da un lungo brivido di piacere. Si sfila il mio cazzo dalla bocca e, rivolta a lui, lo rende partecipe del suo piacere.
«È bellissimo! È stupendo sentire la sua lingua che indugia fra le valve della mia vagina e mi tortura il clitoride, procurandomi orgasmi immediati. Guardami, cornuto! Guardami godere, perché tu questo piacere non me lo hai mai fatto provare!»
Aspetto che il suo corpo, smetta di tremare e, quando sto per riaffondare la testa fra le sue cosce, lei si rigira e, dopo essersi sdraiata supina, spalanca le cosce e con le mani mi invita ad entrarle dentro, cosa che faccio all’istante. Appena inginocchiato fra le sue gambe, lei afferra il mio cazzo e lo guida direttamente fra le labbra della sua fica e mi incita a penetrarla fino in fondo.
«Prendimi! Fammi sentire questa splendida mazza tutta, fino in fondo! Scopami! Fammi godere, e fammi impazzire!»
Scivolo dentro di lei che sento esser bollente! La sua fica è un vero forno incandescente, dove affondo senza nessuna difficoltà. Quando il mio corpo aderisce al suo, lei solleva le gambe e le annoda dietro la mia schiena e, mentre io comincio a pomparla, lei, con dei movimenti pelvici, asseconda la mia penetrazione, sbattendo con forza il suo corpo contro il mio. Gode poco dopo, con un orgasmo squassante; allora si gira verso di lui e gli mostra il suo viso trasformato in una maschera di piacere.
«Guardami, cornuto! Guardami come mi fa godere! Guarda come godo, che non ha niente a che vedere con quanto ho mai potuto godere con te!»
La sbatto con un buon ritmo e lei raggiunge di nuovo un altro orgasmo, poi abbassa le gambe, mi spinge di lato e, dopo avermi fatto sdraiare supino, sale su di me, impalandosi sul mio cazzo: aveva preso ad ondeggiare avanti/indietro, continuando a godere di orgasmi a ripetizione. Sollevo le mani ed afferro quei seni duri e sodi, ne strizzo i capezzoli, facendola godere ancor di più. Sfinita si sdraia sul mio corpo con il fiato corto, mi parla:
«È stato bellissimo! È stato veramente un piacere godere sopra di te e sono meravigliata anche dal fatto che ancora non sei venuto.»
Si gira verso di lui e, con un gesto della mano, lo invita ad avvicinarsi, cosa che lui fa immediatamente, inginocchiandosi sul letto vicino a lei.
«Questo maschio mi ha fatto impazzire ed ora sono molto indecisa, perché voglio sentirlo venire, ma ho due opzioni: lasciare che mi riempie il ventre con il suo piacere, ben sapendo che non sono protetta, oppure regalare a lui la mia verginità anale e lasciare che mi riempia il culo. Dimmi cornuto: quale delle due opzioni dovrei scegliere, secondo te?»
Giro lo sguardo verso di lui, che tiene il capo basso e, dentro di me, penso che entrambe le cose saranno per lui estremamente mortificanti.
«Jasmine, io ti amo e qualunque delle due opzioni vorrai scegliere, io sarò e resterò al tuo fianco.»
Lei si gira verso di me, incolla la sua bocca contro la mia e mi bacia in maniera forte, intensa, poi si stacca, scivola di lato, e si inginocchia di fianco a me. Poi si gira verso di lui e la sua voce è dura e decisa:
«Avvicinati, cornuto! Leccami il culo e preparalo per lui. Vedi di fare un buon lavoro, perché non mi va di sentire molto dolore, altrimenti mi sfilo il suo cazzo dal culo e me lo metto nella fica, dove mi farò riversare tutto il suo piacere.»
Lui si inginocchia e comincia a leccare quella rosetta, lubrificandola con la saliva che spinge dentro il buchetto con un dito, mentre lei si è spostata un po’ ed ha preso il mio cazzo in bocca, continuando ad ingoiarlo e coprirlo di saliva. Ad un tratto, quasi spazientita, lo spinge via e, girata verso di me, mi invita a profanare quel pertugio ancora vergine.
«Prendimi! Metti questa splendida verga nel mio culo. Non sarà facile ospitarlo tutto dentro di me, ma spero che, alla fine, tu ci riesca a farmi provare del piacere anche da questo verso.»
Mi inginocchio dietro di lei, mentre lui le tiene le chiappe aperte e continua a far colare della saliva lungo il solco delle natiche, che io, con la punta del cazzo, raccolgo e spingo contro quel foro. Lei fa un profondo respiro e, sollevatasi sulle braccia, spinge il suo corpo indietro nello stesso istante in cui io affondo dentro di lei. Dalla sua bocca esce un gemito di dolore e subito mi blocco, mentre lei mi invita a spingerlo ancora più dentro fino in fondo.
«Non ti fermare! Continua! Spingilo tutto dentro! Spaccami il culo! Voglio sentirlo tutto dentro!»
Inesorabile, affondo dentro di lei e, una volta che il mio corpo tocca il suo, resto immobile, lasciando che quel foro si adatti alla mia intrusione. Poi mi giro di scatto verso di lui e gli impartisco un ordine che lui esegue immediatamente:
«Sdraiati sotto di lei e leccale la fica fino a farla godere, in modo da attenuarle il dolore.»
Lui esegue e, sdraiato sotto di lei, comincia a torturarle il clitoride, facendola gemere, mentre io prendo a limare quel culo con un ritmo sempre più veloce e deciso. Ad un tratto sento che lei comincia a gemere di piacere e mi incita a scoparla ancora più forte ed a concludere dentro di lei.
«Continua! Più forte! Mi stai spaccando il culo! È bellissimo! Continua, ti prego, e non smettere fino a sborrarmi dentro!»
Mentre parla, con una mano ha aperto i pantaloni di Omar e, in qualche modo, ne ha estratto il cazzo che vedo anche quello lungo e duro e, mentre io ora le sfondo il culo sempre più velocemente, lei se lo infila tutto in gola, mentre geme di piacere. Per un attimo si sfila quel cazzo dalla bocca e mi urla che sta godendo ed aspetta con ansia che io sborri, cosa che faccio l’istante. Mi blocco dentro di lei e prendo a riversarle nel culo una quantità enorme di sborra. Lei si sente allagare il retto del mio piacere ed intensifica il movimento con la mano con cui masturba il cazzo di Omar, mentre lo succhia e, così, anche lui, ad un tratto, geme dal piacere e, di sicuro, le riversa in bocca una copiosa sborrata. Resto per un momento piantato dentro di lei, poi mi sfilo e, nel farlo, osservo il suo culo del tutto dilatato, da cui fuoriesce immediatamente un rivolo di sborra bianca che finisce sul viso sottostante di Omar, che continuava a leccare la fica di sua moglie. Lo vedo spingersi un poco in fuori per giungere a lambire con la lingua quel buco oscenamente dilatato e poter leccare la mia sborra che ora cola copiosa, perché lei si è sollevata e gli ha posto il buco del culo direttamente sulla bocca. Mentre lui glielo pulisce così ben farcito, lei mi ha fatto alzare in piedi e, posizionato davanti a lei, ha preso il mio cazzo in bocca ed ha cominciato un’operazione di pulitura che ben presto ottiene anche un altro effetto: il cazzo mi ritorna duro e lei lo succhia come se non ci fosse un domani. È una furia scatenata: mi sega il cazzo con entrambe le mani, mentre succhia con forza la cappella e, d’improvviso, avverto che sto per riversarle in gola un’altra sborrata. Lei solleva lo sguardo e, quando i nostri occhi si incontrano, lei intuisce che sono all’apice del piacere e, a maggior ragione, aumenta il ritmo della suzione, finché non le sborro in gola. Serra con forza le labbra intorno alla cappella, mentre con una mano continua a segarmi il cazzo e con l’altra accarezza le palle e le spreme per far uscire tutto, fino all’ultima goccia. Stremati, ci sdraiamo sul letto; lei si gira verso di lui, lo attira a sé e lo bacia con forza e passione. È qualcosa di veramente unico osservarli, mentre si scambiano questo bacio, perché con quel gesto stanno esternando il loro profondo amore. Provo a scendere dal letto, ma lei mi attira a sé e mi tiene stretto, assieme a lui.
«Quello che ho provato stanotte e qualcosa di straordinariamente unico, perciò, mio caro cornuto, dovrai accettare che, a partire da oggi, ogni qualvolta lui vorrà avere il mio corpo, tu dovrai assecondare i nostri desideri.»
Lui la guarda con occhi stracarichi di lacrime di gioia, la bacia e le promette che lei potrà fare tutto quello che vorrà, perché comunque lui sarà sempre al suo fianco.
È cominciata così la mia storia da bull con una coppia black, che è durata davvero a lungo.

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