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Racconti Trans

La mia prima esperienza

By 24 Maggio 2022No Comments

Mi presento sono un ragazzo di 20 anni, alto circa 1,65 sono esile piccolino, lineamenti delicati, labbra carnose a cuoricino, porto i capelli lunghi fino alle spalle ho dei piedi piccoli 38, le mie amicizie sono quasi tutte ragazze e quando sono insieme a loro sono il loro giocattolo mi prendono spesso in giro dandomi della femminuccia un po’ per come acconcio i miei capelli lunghi, un po’ per il mio fondo schiena che è bello tondo a mandolino per non parlare delle mie gambe affusolate con le caviglie fini, ma con tutto ciò amo le donne e adoro il mondo femminile, soprattutto quelle tipe particolarmente sexy.
Il mio racconto di qualche tempo fa, esco per fare shopping, arrivato al centro commerciale mentre giravo per negozi rimango affascinato dalla vetrina di un conosciutissimo negozio di intimo, un manichino con indosso un completino intimo composto da un perizoma e reggiseno di taglia piccolissima con bordo di pizzo e tulle trasparente sul davanti, delle calze autoreggenti nere velatissime con dei disegni a cuoricini , scarpe decolté nere, ero imbambolato, sognante, quando da dietro una voce mi dice: Ehi ti piace così tanto? Mi giro e vedo lei una ragazza dai tratti asiatici, piccolina dall’aspetto molto sensuale, labbra carnose bellissime, capelli lunghi neri, occhi da gatta, vestita con un completo corto nero di maglina scollato sul davanti calze nere coprenti e stivaletti con i tacchi, ero imbarazzatissimo dalla situazione e le rispondo: veramente dovrei fare un regalo a una mia amica ma non saprei sono confuso, vedendo il mio viso arrossato ha capito subito che mentivo: Beh deve essere davvero speciale questa tua amica dal tempo che sei lì sembrava lo stessi scegliendo per te, non sapevo cosa rispondere ero in panico, pensavo a tutt’altro, per smorzare il mio imbarazzo lei allunga la mano e dice: Piacere Teresita, io a testa bassa le dico piacere Samuele , le do la mano e noto ha delle mani un pò grandi ma comunque bellissime smaltate di nero. Lei: Ok Samuele ora devo lasciarti che devo fare acquisti, non volevo andasse via volevo conoscerla e gli dico: Teresita aspetta, ti va un caffè ? lei sorride e risponde: Mi farebbe piacere ma non ho molto tempo, poi rincalza: senti devo fare acquisti se non hai impegni mi puoi accompagnare visto il tuo buon gusto puoi consigliarmi, Io: molto volentieri, non potevo crederci una ragazza così carina che chiede il mio aiuto per fare shopping, e così il tempo e volato tra negozi di intimo, di trucco e di scarpe, finito i giri ero con le mani piene di sue buste, nel mentre ci incamminavamo verso l’uscita mi dice: Samuele non ho la macchina perché non mi accompagni tanto sono qui vicino così mi aiuti. Non speravo altro, cosi corsi a prendere l’auto nel parcheggio e nel giro di poco arrivammo a casa sua un monolocale situato nei paragi molto carino, ben arredato, mi ha fatto accomodare e offerto da bere, si è seduta sul divano si è tolta le scarpe e mi chiede Marco ho i piedi a pezzi mi fanno malissimo ho camminato troppo, ti va di farmi un massaggio, io: ma certo, non potevo sognare altro, le prendo un piede e noto che ha anche i piedi bellissimi molto curati con smalto nero come le mani, ero felice eccitato, comincio a massaggiarle un piede mentre lei con l’altro simulava un massaggio sulla mia gamba strusciandolo in su e giù, nel mentre mi guarda fisso in viso e dice: Sai Samuele che sei molto dolce e carino, io con molta timidezza le rispondo, anche tu sei molto bella, aveva capito benissimo che sbavavo per lei, con una vocina ingenua dice: Davvero ti piaccio? Io timidissimo senza guardarla negli occhi rispondo: Moltissimo ti trovo davvero molto bella, Lei: Allora faresti una cosa per me? Io subito: Si certo, Lei: tra qualche giorno devo andare a una festa e sono indecisa cosa mettere preferirei vederli indosso a un’altra ragazza così riesco a regolarmi meglio, Io sempre più rosso le rispondo: e l’altra sarei io? Lei: dai Samuele a occhio abbiamo la stessa taglia e solo per capire cosa mettere poi siamo tra noi non devi imbarazzarti non ci vede nessuno, anzi sono sicura che ti staranno benissimo, Io: Teresità no ti prego mi vergogno, Lei ad un tratto cambia personalità diventa un’altra con voce autoritaria dice: Samuele ora basta con queste storie o mi aiuti o te ne vai, non ho tempo da perdere, il suo atteggiamento nei miei confronti era cambiato era dura, voleva comandarmi sottomettermi, mi incupii, ero smarrito non sapevo che fare, ma lei mi piaceva troppo, vide la mia espressione e d’improvviso torna la ragazza furba e dolcissima che avevo appena conosciuto mettendomi un dito sotto il mento e mi dice: Mio bel Samuele non devi imbarazzarti sei cosi bella, lasciami fare se poi la cosa non ti piace più ci fermiamo, ero completamente in suo potere non capivo perché mi paralava al femminile ma ormai non potevo far altro che accettare, e dissi a viso basso: ok, Lei subito rispose: perfetto ma dobbiamo fare le cose per bene quindi per prima cosa andrai in bagno ti do una crema che dovrai spalmarti su tutto il corpo soprattutto nelle parti intime, dovrai attendere i minuti indicati e poi farai una bella doccia, hai capito bene?, Me l’ha detto nuovamente con quel tono autoritario, io come un soldatino obbedisco cosi entro in bagno mi spoglio mi cospargo tutto il corpo di crema passandola con cura ovunque, finito il tempo di attesa mi insapono e sciacquo per bene, mentre mi asciugavo sentivo la pelle liscia e quel senso di freschezza nelle gambe ero eccitato avevo il pisello diventò durissimo, esco dal bagno e lei mi dice: Fai vedere se hai fatto un buon lavoro e di colpo mi tira via l’asciugamano, guardando la mia erezione rincalza dicendo: Guarda guarda che abbiamo qui una pisellina dritta allora il trattamento ti è piaciuto !!, poi mi ridà l’asciugamano e mi fa dei complimenti parlandomi al femminile: Vedi come sei bella liscia ora vieni di là che iniziamo con mettere lo smalto Io: ma no dai anche lo smalto? Lei mi fà l’occhietto e dice: Gli uomini vanno pazzi per i piedini smaltati, e con i tuo colori vedrai come ti sta bene questo rosso bordò scuro, cosi mi ha messo lo smalto ai piedi e alle mani, finito il lavoro ero sbalordito avevo dei piedi e delle mani stupende molto sexy, lei con la coda dell’occhio guardando il mio stupore sorrideva divertita, poi mi ha fatto indossare un perizoma di pizzo nero e un reggiseno sempre nero trasparente con bordi in pizzo, delle calze autoreggenti nere a rete a maglia larga, mi ha fatto indossare una minigonna jeans con sopra una cinta in cuoio larga, una camicetta bianca e ai piedi dei sandali in pelle tipo pantofole aperte davanti con tacco a spillo altissimo, mi ha truccato, messo la matita intorno le labbra e agli occhi, rossetto rosso, mi ha pettinato con il gel facendomi una frangetta, mi ha messo degli orecchini e una collana di perle, due anelli alle mani e uno al dito del piede un braccialetto come ultimo tocco del profumo, ora vieni a specchiarti guarda come sei bella, non so perche ma il fatto che continuava a parlarmi al femminile non mi dispiaceva più così tanto, mi alzo tenendomi a lei per prendere confidenza con i tacchi, mi dirigo verso lo specchio mi guardo non potevo crederci non mi riconoscevo ero stupenda, bellissima, una strafiga, potevo innamorarmi di me stessa, le mie gambe sui quei tacchi, uhm!! ero davvero Hot Lei: Da adesso ti chiamerò Samy, io arrossisco perché la cosa ora mi piaceva ma poi le dico: si il nome mi piace ma tutto questo per cosa? Lei: Non aver fretta siediti e aspettami qui, mi misi seduto sul divano, ora ero io che volevo fare la donna, cercavo di avere le movenze delle donne sexy che avevo visto nei salotti in tv, accavallavo le gambe poggiando solo le punte dei piedi, ero come ipnotizzato guardavo affascinato le mie gambe fasciate dalle calze che contrastavano con il bordo della gonna Jeans, le dita dei miei piedini smaltati luccicanti che uscivano dai sandali, non capivo cosa mi stava succedendo, ero eccitatissimo il pisello che premeva sulla pancia,, prima non volevo invece ora questa situazione mi piaceva, finalmente arriva lei, era da urlo aveva una vestaglia in raso nera con dei fiori sembrava un kimono indossava delle calze nere velatissime capii che portava la guepiere intravedendo il bordo ricamato che usciva dalla vestaglia ai piedi delle decolté nere tacco altissimo, mi fissava senza parlare sembrava arrabbiata e con il tono autoritario che aveva usato prima mi dice: Forza alzati girati e fatti vedere, per non creare incomprensioni ubbidii alzandomi all’istante scavallando le gambe come avrebbe fatta una soubrette, e sulla punta dei piedi improvviso una piroetta tenendo le mani sulla minigonna per non farla alzare ma quando mi giro verso di lei vedo che aveva il mio cellulare in mano e stava scattando delle foto, Io: ma che fai perché mi fai delle foto? Lei non parlava e continuava a scattare, mi avvicino tento di prenderle il telefono, ma mi anticipa tirandomi uno sonoro ceffone in pieno viso e dice: cosa cazzo pensavi di fare? Ora sai che sarai punita per quello che hai fatto, io impaurito e sconvolto abbasso lo sguardo piagnucolando e vedo la sua vestaglia aperta che dal perizoma si intravedeva un cazzo, rimasi sbalordito non potevo crederci, sembrava impossibile ma è un trans come ho fatto a non accorgermi, lei vedendo la mia espressione in viso sempre con cattiveria dice: che c’è puttanella qualcosa non va? Io: No e che non … e mi arriva un’altra sberla in pieno viso, mi misi a piangere, non sapevo cosa fare mi chiedevo ora cosa mi accadrà, e Lei: ora Puttanella che non sei altro farai tutto quello che ti dico altrimenti ti sputtano e mando a tutti i tuoi contatti queste foto capito? mi mise una mano sopra la testa spingendomi la testa contro il perizoma facendomi strusciare il cazzo sulla bocca, adesso apri la bocca puttanella tira fuori la lingua e leccalo per bene, aveva un’odore forte sicuramente era già venuta senza lavarsi, per paura ubbidii cominciai dandole delle leccate prima sul filetto poi giravo intorno alla cappella, il trattamento gli piaceva molto la vedevo che alzava la testa e chiudeva gli occhi la cappella era rossa e grande, ero sempre più confuso perché ora
quel senso di sottomissione mi piaceva moltissimo, anche se inesperto cercavo di fare il possibile per soddisfarla passavo la lingua dalla cappella alle palle, erano belle tonde sicuramente belle piene, non capivo più niente ero ipnotizzato da quel pisello non volevo più lasciarlo, Lei: ora ingoialo e succhia per bene puttanella che non sei altro, lo presi in bocca lei con la mano sulla testa mi dava il ritmo spingendolo in gola fino alle palle, una sensazione stupenda succhiare quel palo duro lei: brava troietta succhia cazzi vedi come sei brava, stavo impazzendo ero eccitatissimo il mio pisello gocciolava non era mai stato così duro, ad un tratto mi blocca e mi ordina di sdraiarmi sul divano mi ha fatto mettere una gamba sulla spalliera del divano e una a terra mi ha alzato la gonna e vedendo il mio cazzo dritto con il perizoma tutto impiastricciato mi dice: ah vedi alla troietta come gli piace succhiare il cazzo
ora lecca per bene anche il mio culo, ora desideravo solo farla godere, di sentirla ansimare, leccavo cercando di infilare la lingua più possibile nel suo forellino, gli piaceva molto, mugolava si strizzava i capezzoli, prese a strusciarmi il suo piedino sul mio pisello, a quel punto poteva fare di me quello che voleva facevo le fusa come una gatta in calore, venni all’istante sul suo piedino, lei continuava a insultarmi mi dava della troia della puttana finchè si rigira e mi infila nuovamente il pisello in bocca con una mano mi teneva per i capelli e prese a scoparmi la bocca ansimava, tremava fini con inondarmi la bocca con dei schizzi potentissimi era tanta, ingoiai tutto mi piaceva aveva un sapore buono, dolciastro, l’ho pulito e succhiato fino all’ultima goccia, mi ha fatto succhiare e leccare anche la mia crema sul suo piedino, poi si è sdraiata completamente su di me abbracciandomi e ha iniziato a baciarmi in bocca con la lingua, il bacio più bello della mia vita.
Storie e persone non fanno riferimento a fatti realmente accaduti, ma sono frutto della tua immaginazione.
Contnua …..

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