I litigi familiari
Con mia moglie siamo sposati da ventitre anni. L’ amore c’è ancora, forte e vero. Il sesso molto meno. Per come la penso io il sesso non c’è mai stato, per lei il sesso, vuol dire fare l’amore, quindi non si è mai lasciata andare, non si è mai data completamente, ha fatto l’amore. Cosi dopo i primi anni, mi sentivo frustrato, non sentivo godere la mia donna, non provavo voglia nel farlo, quindi cercavo il sesso self made, visto che pagare per questo mi sembra tutt’ora vile. In più con l’andare del tempo, le donne, che non mi sono mai mancate, sono venute loro a cercarmi. Quindi ho intrapreso una relazione extraconiugale molto soddisfacente. Poi però per motivi fuori dalla nostra (mia, visto che lei si è fatta scoprire) portata, abbiamo dovuto finire di vederci, anche se io la porto ancora nel cuore. Per tornare al mio sfogo/confessione, ogni tanto tra marito e moglie, ci scappa il litigio. Diciamo settimanalmente, per cui i rapporti si incrinano, di ‘sesso’ sempre meno, e i miei pruriti incalzano. Sono un uomo che, come tutti ha bisogno di farlo. Il sesso è un sentirsi liberi, poter esprimersi in due, dare tutto di se, ma se non si è in due è frustrante. I litigi poi sono la goccia che nel mio rapporto hanno fatto traboccare il vaso. Ultimamente poi, ho scoperto delle creature impensabili, i trans. Mi ritrovo a girare in macchina e cercarli, solo per vederli. I loro seni, le loro gambe tornite, le loro mani laccate, le labbra lucide, e infine le voci, da uomo. Mi avvicino a loro, ma non ho il coraggio di andarci e si che mi incitano, ‘Dai che ci divertiamo, ti faccio tutto, mi spoglio..’ e via dicendo. Ora ne conosco una che è fissa e non vuole essere pagata, non lo fa per amore, neanche io ma ci piace cosi, mi ha cambiato. Ma voglio raccontarvi della prima volta che ho avuto il coraggio di andare con una di loro.
Dopo l’ultimo litigio, sono uscito dall’ufficio, infuriato, volevo non tornare a casa, ma i figli mi aspettavano, quindi ho deciso di fare un giro breve prima di tornare da loro. Il solito tragitto, tra stradine buie, tra coppie appartate, vetri appannati, trans che ti chiamano. Stavo per andare via quando vedo una nuova figura. Vicino ad un’ albero si trovava una trans giunonica, tacco alto, senza calze, minigonna nera, camicia aperta, labbra rosse, occhi di fuoco. Non mi fermo, faccio un giro e ripasso, ora aveva vicino un’ altra trans, si toccavano, si baciavano, attiravano la nostra attenzione. Molte macchine giravano intorno a loro, finalmente trovo il coraggio e mi fermo vicino a loro. ‘quanto vuoi?’ chiedo alla più alta e per me bella. ‘ ciao carino, sono qui per divertirmi, quindi non mi interessano soldi, voglio divertirmi e tu?’ ‘Anch’io, ma siete in coppia?”Si ti piace Anna? Ha 21 anni, sta con me da due, è deliziosa sa fare tutto benissimo, andiamo in tre, dai posa la macchina e raggiungici dietro quel cespuglio.’ Mi dice toccandosi davanti. Solo in quel momento mi accorgo che la sua dotazione sembra asinina, lo tocca e si erge un’asta che arriva al fianco. La gonnellina si alza e fa vedere un paio di testicoli che sembrano due mozzarelle di bufala. Mi metto paura e desisto, la saluto e me ne vado. Giro di nuovo, perché la mia voglia era cresciuta, guardando Anna e la sua amica di cui non so il nome. Mi stavo eccitando all’ idea di potermi divertire con due ‘donne’ cosi. Ero veramente su di giri. Per tornare sul posto del misfatto, mi imbatto in un viottolo con una macchina ferma e un trans piegato dentro il finestrino del guidatore. Ho dovuto aspettare un paio di minuti prima che si decidessero a lasciarmi passare. Quando si è alzato dalla macchina, ho visto la sua imponenza. Due metri di donna, una terza di seno, un pene che non stava nella gonnellina, in quanto se lo stava menando in strada. Si è messa in mezzo e mi ha costretto a fermarmi. Con perfetta voce da uomo, mi ha invitato ad andare con lei, toccandomi le mie parti basse gia turgide per il pensiero di Anna e la sua amica. ‘Sei forte ragazzo, dai vieni che godiamo insieme, non ce la faccio più, sono tre volte che mi scopano il culo, ma non mi hanno fatto venire. Dai andiamo, senti come sono tirata.’mi mette sullo sportello un randello enorme. Ho fatto il gesto per toccarlo, ma mi ha preso la testa e me lo ha strusciato sul viso. ‘Ti piace sentirlo cosi? Oppure lo vuoi sentire dentro? Con un cinquanta puoi fare tutto con questo’. Me ne sono andato, ma l’odore ormai mi aveva preso il cervello. Stavo decisamente sbarellando. In trance sono arrivato all’ albero, non c’era nessuno, ma una macchina parcheggiata , mi ha fatto capire che ero ancora in tempo per ‘divertirmi’. Ho parcheggiato anch’io, sono andato verso il cespuglio e ho sentito dei mugolii, ho fatto rumore per farmi sentire, ne è uscita Anna con il seno di fuori e il pene in mano. ‘Vieni, ce ne manca uno’ mi dice. Vado dietro il cespuglio e vedo un uomo inginocchiato davanti ad un cazzo di dimensioni enormi, che faticava nel tenerlo in bocca, oltre a questo le spinte del trans non facilitavano la cosa. Il padrone del pene era la ‘ragazza’ che mi aveva adescato poco prima. Era poggiata al muro dietro il cespuglio.Non avevo mai visto una scena del genere, mi sono bloccato un’ attimo, ma poi Anna mi ha sospinto vicino a loro e ha cominciato a toccarmi in basso. Si è chinata e ha cominciato ha spompinarmi in modo celestiale. Elena, cosi si chiamava l’altra trans, mi ha tirato vicino a lei e mi ha infilato la lingua in bocca. Sentivo il suo seno sul mio petto, il suo respiro sempre ansimante e soprattutto la bocca di Anna che non lasciava al mio pene un’ attimo di tregua, tanto che ho sussurrato ad Elena, ‘Se non mi lascia un’ attimo, le vengo in bocca.”Non ti preoccupare beve tutto, non ti lascia sporco, poi anche io sto per venire, dai facciamolo insieme.’ Era vero, non mi sono sporcato nulla, neanche i testicoli, ha bevuto tutto, ha dovuto pulire anche quello che aveva lasciato il malcapitato, che si è congedato con un grazie mille. ‘allora sei tornato, ti siamo piaciute?”indubbiamente si’ non ho neanche finito di dire cosi che Anna, si è appiccicata alle mie labbra facendomi sentire il succo di Elena mischiato al mio. ‘ti piace?’ mi ha poi chiesto, ‘Veramente?’ fa Elena ‘allora sei un novello, vieni ti faccio esplorare il mio corpo, poi mi dici se ti piace altrimenti te ne puoi andare, sei d’accordo?’ ‘Ok proviamo, ma Anna dove va?’ ‘Cerca un altro uomo. Siamo qui per questo’. Mi prende la mano e la mette sul suo viso’Comincia da qui e scendi piano, mi raccomando, sentimi, non toccarmi e basta, sentimi assaporami, vedrai ti piacerò.’
Le sue guance sbarbate, per la verità non mi hanno entusiasmato, ma avvicinando il viso al suo, il profumo che emanava era dolce e sensuale che non ho potuto fare a meno di baciarle il collo e mordere l’orecchio, sentendo il suo piacere dalla sua mano che mi carezzava il pube dolcemente, ma al momento del bacio mi ha stretto il pene per dirmi ti voglio. Almeno questo ho capito o voluto capire. Il suo petto depilato e liscio con due seni duri dal silicone, ma con dei capezzoli turgidi e profumati. Mi ha preso la testa e l’ha poggiata sul suo petto. Non ho potuto fare a meno di prendelre in bocca il capezzolo, leccarlo, stuzzicarlo, morderlo fino a sentire che lei si contorceva per il piacere. Poi con una mano sono sceso mentre prendevo in bocca l’altro capezzolo. Il suo pene ancora bagnato della saliva di Anna, non stava nella mia mano tanto era imponente. ‘Ohh sii dai prendilo in mano, fammi sentire che ti piaccio.’con il capezzolo in bocca, e un enorme pene in mano, stavo in dietro ad un cespuglio, eccitato da morire e ancora il meglio doveva arrivare. Quel coso in mano aveva risvegliato l’altra parte di me, la voglia di sesso che mi fa uscire di senno. No mi volevo fermare ora, mi stava piacendo e finalmente dopo le donne anche gli uomini godevano di me. Quindi ho preso a masturbare quel mostro che avevo in mano, le vene pulsavano, le dimensioni aumentavano, l’eccitazione saliva. Faticavo con una mano quindi ho preso quel coso con due mani e mi sono divertito a giocarci. Mi spingeva sul suo seno, duro di silicone, ma il mio viso affondava comunque per perdersi in quel petto fluttuante. Ero di fronte a lei, il suo membro nelle mie mani toccava il mio pube, il mio pene era ancora giù, ma quando ho cominciato a prenderci gusto, si è mosso. Lei non so come, ha capito che si stava muovendo qualcosa ha cominciato a spingere il bacino in avanti. Dopo vari tentativi, ho trovato la posizione giusta. Ho allargato le gambe, ho messo quel bastone di carne pulsante in mezzo e il mio pene che con i nostri movimenti strusciava sul suo. Ero al settimo cielo. Ora la sua lingua invadeva la mia bocca, il suo pene allargava le mie gambe insinuandosi fino alle natiche, il suo pube accoglieva il mio membro che finalmente aveva dato segni di risveglio. ‘Sei fantastico, continua che mi fai impazzire’ La sua voce da uomo mi ronzava nelle orecchie, non capivo nulla di ciò che succedeva intorno. L’eccitazione che mi dava lo spingere il mio pene sul suo pube, il suo membro, duro, bollente, che mi apriva le gambe e toccava i glutei, la sua lingua che rovistava nella mia bocca. D’un tratto gemito, era quella di Anna. Mi sono voltato e l’ho vista poggiata al muro con un braccio, faceva avanti e indietro, occhi chiusi e un sorriso di estasi. Dietro di lei un uomo con i pantaloni a terra che le spingeva la sua mazza dentro il culo di Anna, che gemeva e si estasiava a guardarci. La voce di Elena, che dice ad Anna ‘Beata te, lo vorrei anch’ io un bel cazzo nel culo’ mi risveglia dalla trance. ‘Lo vuoi?”Certo che lo voglio’si gira e mi porge il suo sedere. ‘Leccamelo prima, poi sfondami.’ Mi inginocchio ed infilo la lingua nel sedere di Elena, morbido, bianco, tondo, profumato. Gioco un pochino, poi mi alzo e punto il cazzo sul buchino. Una leggera spinta ed Elena si volta ‘Tutto dentro lo voglio, lentamente ma tutto, spingilo tutto.’ Bacia Anna che sento venire insieme al suo stallone, che se ne va salutandomi con un ‘Buona fortuna’, forse avendo visto le dimensioni di Elena e cosa stavamo facendo, ha pensato che mi piacesse anche a me. Comunque il mio cazzo ora stava entrando nelle viscere di Elena che baciava Anna. Sentendo che la morsa si allentava, ho dato un’ ultima spinta e il buco di Elena si è chiuso intorno alla base del mio pene. ‘Si cosi mi voglio sentire, piena di cazzo. Scopami ora, dai’ Baciando Anna godeva di me, si muoveva veramente bene, ormai il suo sfintere era largo abbastanza da permettermi di uscire ed entrare a mio piacimento per la goduria di Elena. Anna libera da impegni teneva in mano il cazzo di Elena e mi guardava ‘Sai Elena è abituata con il mio’ e mi mostra il suo piccolo arnese in tiro non più di dodici quindici centimetri ‘falla godere, hanno tutti paura di lei, ma lei ha bisogno di sentirsi posseduta da un ‘uomo. Falla godere dagli tanta sborra quanta ne hai data a me prima.’ Detto ciò si inginocchia davanti ad Elena e prende il suo mostruoso cazzo in bocca. Stavo per esplodere e anche Elena era in arrivo, stringo i suoi capezzoli e lei con un’ urlo viene in bocca ad Anna, che evidentemente in difficoltà per l’abbondanza di sperma, tossisce e viene schizzata dal torrente che fuoriesce dall’ enorme cazzo di Elena, la quale continua a godere di me che ,senza ritegno, vengo nel suo caldo sfintere. La mia sborra facilita la penetrazione e il movimento di Elena si fa sempre più veloce al sua schiena si inarca sempre di più per permettere al suo vorace culo di prendere sempre meglio il cazzo in suo possesso. Tanto che nemmeno due minuti dopo, un’ altro urlo e altri gemiti di piacere rompono l’aria. Poi si calma, mi ringrazia, mi abbraccia e mi bacia. ‘Ne avevo bisogno, era tanto che non provavo una cosa del genere. Grazie, mi hai fatto felice.’ ‘Di niente, non sapevo fosse così bello.’ Si alza Anna e ci abbraccia tutti e due. Baciandoci mi fa sentire l’odore degli umori di Elena.
‘Questa è stata la mia prima volta, ma voglio provare una cosa, posso?’ ‘Certo, fai cio che vuoi di me’ dice Elena, ‘Con te Anna ? mi fai provare?’ ‘Si sono curiosa, cosa vuoi fare?’
‘Vi ho detto che è stata la prima volta con creature come voi, quindi vorrei provare a sentire un cazzo in bocca, visto che siete due provo con due.’ Mi inginocchio e mi trovo di fronte a due corpi completamente differenti, Elena grande, immensa, poderosa, Anna minuta, muscolosa già in tiro. Quindi ho cominciato con lei. Con il pene di Elena in mano, grande e umido, ho avvicinato il mio viso al pube di Anna. Le due si baciano e il pene di Elena mi poggia sulla spalla toccandomi la nuca. Un brivido mi ha pervaso il corpo. Ho lasciato tutto cosi, e ho aperto la bocca per ospitare il pene di Anna. Turgido, duro, venoso, la pelle copriva la cappella. La prima cosa che ho fatto ho affondato tutto nella bocca. Anche se piccolo, ho faticato, non sapevo dove mettere la lingua. Ma per un pochino, ho sentito un certo piacere, la bocca piena di cazzo, mi fa piacere, questa la prima scoperta. La seconda è stata quando ho sentito una goccia di seme uscire dal pene di Anna. Sensazione magnifica, il sapore amaro/acido/dolciastro, si mischiava alla saliva. Poi lei eccitata, ha cominciato a muoversi nella mia bocca. Mi sono fermato, e ho sentito lo scorrere del suo cazzo sulle mie labbra, le vene che pulsavano nella mia bocca, se chiudevo leggermente le labbra, la sua cappella sbatteva sul mio palato e arrivava in gola togliendomi il fiato. Sentivo la sua eccitazione ma con gli occhi chiusi mi godevo questo felice momento. Il cazzo di Elena continuava a darmi sensazioni fantastiche sulla nuca, avevo tutti i peli dritti per il solletico. la mano che non riusciva a stringere completamente la circonferenza e doveva sorreggerlo aiutava questo toccare leggero e dolce. Ero eccitatissimo. Come Anna che senza che me ne accorgessi, mi riempie la bocca con due schizzi di sborra calda e densa. Non riesco a deglutire, quindi al terzo, sputo tutto in terra, continuando con la mano, lei spruzza in aria altri due spruzzi gemendo anche per le leccate sul collo di Elena. ‘Bravo dai ora vuoi anche il mio?’ ‘beh vorrei provare, solo per farvi capire che siete state gentili e dolci con me.’ Detto questo mi accingo a lavorare l’enorme pene di Elena. Sono in completa Trance da sesso. L’odore di sborra fa parte di me, oramai, per cui la cappella di Elena ancora intrisa di sperma, non mi fa effetto se non per la sua maggiore acidità rispetto a quello di Anna. è enorme. Comincio con la lingua. Mi sento una troia. Percorro tutta l’asta che non finisce mai, saranno circa trenta centimetri di cazzo con una circonferenza di diciotto/venti centimetri, Venoso, molto venoso, non sono le previsioni del tempo è la verità. Alcune vene pompavano forte da muovere tutta l’asta. La mia bocca era inesperta, ma vogliosa di riuscire a prenderlo dentro, almeno la cappella. Ho chiuso gli occhi e respirato profondamente, poi ho leccato per bene la cappella e ho aperto la bocca al massimo. Con grande sforzo, ci sono riuscito. Per un po ho tenuto la punta di quell’arnese dentro la bocca, ho cercato anche di pompare, ma era talmente ingombrante in bocca che ho solo rischiato di soffocare. Alla fine ho continuato a leccare, asta, testicoli, cappella, fino a farlo tornare duro. Poi mi sono rialzato, si stavano baciando come due innamorati, allora mi sono rimesso nella posizione iniziale. Loro hanno facilitato questo mio desiderio lasciandomi fare, vedevano che mi stavo divertendo con i loro corpi. Anna ha cominciato subito a carezzarmi il corpo nudo, schiena e sedere. L’ enorme cazzo di Elena, tra le mie gambe, ed il mio sopra il suo che, tutto bagnato della mia saliva, percorreva l’interno delle mia cosce facilmente. Scorreva per tutta la lunghezza, tanto che se alzavo leggermente il bacino, mi allargava le natiche. Anna che ha capito e sentito questo mio desiderio, aiuta le mie natiche ad aprirsi. Quel membro caldo si insinua nelle mie natiche più facilmente di quanto pensassi, e facendomi eccitare e venire voglia di andare avanti, di non fermarmi davanti a nulla. ‘Facciamo un’ altro giochino, vi va?’ ‘dai che sono tutto vostro. Facciamo ciò che vuoi.’ Mi gira con mettendomi con le spalle sul petto di Elena. Sentivo l’enorme cazzo caldo in mezzo alle natiche che pulsava, inconsciamente ho spinto dietro il bacino mentre Elena spingeva in avanti il suo. Il mio buco ha sentito per la prima volta un cazzo, un calore immenso ha riempito la mia mente. Le vene dell’ asta di Elena pulsavano sul mio buchino, aperto a quel maestoso cazzo. Anna si china e prende in bocca il mio membro, ma accortasi della mancanza di quello di Elena, infila la mano tra le mie gambe per prendere il pene di Elena e tirarlo fuori, ma ovviamente si accorge che le mie natiche accoglievano internamente il cazzo duro e se ne beavano. Allora mi lascia fare, si alza e mi bacia in bocca, il suo corpo si struscia sul mio, il suo membro ugualmente teso intruppa sul mio duro per l’eccitazione che mi provoca quel treno che ospito tra le natiche. Io non sto capendo nulla. Elena sta tra me e il muro e mi dice all’orecchio ‘sei proprio troia cosi, ti piace sentirti troia? Lo vuoi dentro? Vuoi fare tutto oggi?’ ‘Dai’ incalza Anna’ sverginalo che si sta divertendo un mondo anche lui..’ ‘No ti prego, nel culo no, cosi mi piace stiamo cosi, mi sta piacendo da morire.’ Mi alzavo e abbassavo facendo sentire al buchino tutta la lunghezza dell’asta, ero al massimo. No resistevo, mi sono piegato per sentirlo meglio, Anna si inginocchia e me lo prende in bocca, Elena si sposta indietro e mi posiziona la cappella sul buco. Era tremendamente grande, calda e dura. Ero proprio troia. Cosi mi stava chiamando Elena, TROIA.
‘Mi piace dai, si non spingere tu che lo faccio io, adesso mi piacerebbe sentirlo dentro ma è grande. Troppo grande, Anna come fai tu?’ sono la massimo non sento neanche la risposta di Anna, perché un fioto di sperma mi schizza sul buco, caldo, immensamente tanto, cola subito sulle gambe, il secondo uguale, poi non li ho più contati, sono venuto in bocca ad Anna, che come al solito non ha lasciato niente, neanche di quello che è colato sulle mie gambe.
Il cazzo di Elena ancora duro, scivolava benissimo sul mio anellino eccitatissimo. Anna stava leccando tutto e quindi mi ha rivoltato e leccato anche il mio buco, che sotto i colpi della sua lingua si è aperto ancora di più. Ero a mille. Non pensavo minimamente che ero in mezzo alla strada dietro una siepe con due trans che mi stavano facendo impazzire. il mio culo aperto, che veniva ripulito dalla lingua avida di Anna. La mia mano insaziabile che cercava ancora il cazzo di Elena, lo trova e lo prende. Non volevo lasciarlo più. Ero una troia in preda a due splendide trans. Finchè una sirena della pula ci riporta alla realtà. Mi rivesto in fretta, cosi come Anna ed Elena, che salgono in macchina con me per non rimanere in strada. Le accompagno alla loro macchina e me ne torno a casa, mi faccio una doccia e ricomincia la routine.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…