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Racconti Trans

Notte brava

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

‘finalmente mi sento appagato’

il mio ano, sfiancato dalle lunghe cavalcate di questa notte e anestetizzato da abbondanti libagioni a base di urina e secrezioni di enormi membri, ha smesso di urlare il suo lacerante desiderio, mentre avvio il motore dell’auto, mi accendo una rilassante sigaretta e comincio a ricordare’

Sono ormai mesi che non faccio altro che girare per siti porno a base di transessuali, mi eccitano da morire, mi masturbo almeno tre volte al giorno fantasticando su quegli splendidi corpi femminili, ornati da lunghe e grosse aste in erezione, spesso adoperate per slargare i teneri sfinteri anali di bei ragazzoni muscolosi.

Spesso mi sbatto sul pavimento del bagno, deflorandomi con qualsiasi oggetto abbia una similitudine anche lontana con qualche grosso uccello.

In questi mesi nel mio retto semivergine si sono succedute profusioni di banane, carote, zucchine e cetrioli, ma l’emozione della carne vera, di qualcuno che, con foja, ti stantuffa senza pietà il deretano, senza fermarsi per far sì che ti abitui, ma spingendo ancora più in fondo per farti sentire del tutto dominato, mi manca da impazzire.

E’ ora che mi dedichi ad un cazzo in carne e ossa!

Aspetto con malcelata impazienza che si faccia sera, faccio due conti, ho 300 euro a disposizione, mi basteranno per tre lunghe inculate, mi spoglio del tutto nudo e mi metto nella vasca da bagno con una lunga ed affusolata carota, mi servirà per allargarmi un po’ il buchetto e per cacciare dall’intestino ogni piccolo rimasuglio di feci.

Comincio lentamente a spingerla oltre le pieghe dell’ano, la carota risale lentamente, spingo con decisione, provo un po’ di bruciore, ma il calore che mi avvolge lo compensa pienamente, basta poco perche il culetto si lubrifichi e il grosso ortaggio mi scivoli del tutto nell’ano.

Comincio a farla fuoriuscire del tutto, in modo che permetta agli effluvi rettali di essere espulsi, e poi la spingo di colpo tutta dentro, il cazzo sussulta, comincia ad ergersi in una danza convulsa.

Non mi tocco, mi piace la sottile tortura del culo trapanato senza la soddisfazione della masturbazione.

Dopo poco cominciano le contrazioni spontanee dell’ano, i muscoli del retto spingono la carota fuori dal buco, ma con forza faccio in modo che la carota rientri tutta procurandomi intensi spasmi di goduria.

Ecco dal culo fuoriesce un liquido schiumoso e biancastro, finalmente tutti i rimasugli fecali si sono allontanati.

Comincio a godere intensamente, dal cazzo piovono gocce di liquido prespermatico che, in preda alla lussuria mi porto voracemente alla bocca, uno avanti ed uno dietro, si l’idea mi piace.

Un ultima contrazione spasmodica dell’ano e dal cazzo spruzzo due o tre grosse gocce di sperma caldo che prontamente ingoio, ora una rapida doccia e sono pronto.

Mi vesto rapidamente, jeans, maglietta, scarpe sportive, niente mutande, voglio sentire il contatto della ruvida stoffa sul cazzo in tiro, e mi preparo una canna che amplificherà il piacere!

Sono già in auto mi accendo una sigaretta e con addosso i brividi dell’emozione a lungo repressa mi avvio verso i luoghi dei trans.

Arrivo che &egrave qusi mezzanotte, l’ora migliore, ci sono tutte, chiappe e tette sode al vento, lunghe gambe con stivali o sandali, altissimi tacchi a spillo, quel certo non so ch&egrave che a prima occhiata ti fa capire la differenza tra quelle creature incantevoli e le donne!

Comincio un accurato trans tour per individuare le mie prescelte, ho l’uccello duro che preme contro la patta dei jeans lasciando sgorgare gocce di piacere.

Bionde, more, rosse, nere, ce ne sono per tutti i gusti, chiamano a gran voce i clienti con quelle tonalità finto femminili che da sole basterebbero per farmi arrivare nei pantaloni.

Non resisto più, mi fermo accanto ad una mora, bellissima, seduta in una Y grigia, lungo vestito leopardato e stivali al ginocchio in nuance con vertiginosi tacchi a spillo, in viso ricorda Lucrezia Lante della Rovere, se ha un grosso uccello &egrave l’ideale per cominciare la serata!

Vicina staziona un’altra mora, alta, in microgonna dalla quale spunta un fantastico tanga il pelle nera lucida, grosse tette, culo favoloso e viso quasi angelico.

Decido di mettere in atto la fantasia sperimentata in bagno e mi rivolgo alla mora in macchina:

– Quanto vuoi per chiavarmi?

– 100 euro tesoro’ho un bel cazzo,sai?

– Si può fare, che ne dici di un gioco a tre con la tua amica lì?

– Per me va bene, vedi lei che dice

– Come ti chiami?

– Sonia amore

A questo punto chiamo la sua amica:

– Ciao, come ti chiami?

– Marcela, tesoro sono di Cuba, vuoi divertirti?

– Vorrei sapere cosa si prova con un cazzo in culo ed uno in bocca!

– D’accordo amore sono 100 euro, dai ci divertiamo, ce l’ho bello grosso!

– Andiamo allora dove mi portate?

Marcela sale in macchina con me e mi invita a seguire Sonia che si avvia avanti, ho l’arnese durissimo, mi fa quasi male, tiro fuori lo spinello e lo accendo per passarlo subito a Marcela.

La troia comincia a tirare grosse boccate con la bocca turgida da ciucciacazzi che si ritrova, io ne approfitto per tastarla sotto la microgonna, ha davvero un grosso bastone!

– te l’ho detto tesoro, ho un bel cazzo ed ora te lo farò sentire per bene!

Le spiego che voglio sentire il contatto con la pelle, niente profilattici, e che voglio che mi sborrino in bocca, riempiendomela di seme, sono del tutto senza controllo, quando mi passa la canna comincio a fumare avidamente, per poi posarla nel posacenere e tastarle quel magnifico palo di carne.

Giungiamo all’appartamento di Sonia, un po’ squallido, con la porta di metallo direttamente sulla strada, le due confabulano un po’ per la questione del preservativo, ma 100 euro a testa fanno gola, e decidono per il si.

Cominciano a spogliarsi imitate da me, quando rimangono solo in perizoma, con quelle magnifiche tette al vento, e le forme dei cazzi che si intuiscono dall’aderente tessuto delle mutandine, chiedo loro di re-indossare le scarpe.

Appena calzano quelle deliziose calzature, mi inginocchio in mezzo a loro, già semi offuscato dall’effetto della cannabis, e mi metto a leccare avidamente la pelle lucida delle scarpe e gli arditi tacchi d’acciaio.

Le due trans si eccitano nel vedere un povero frocio feticista che si prostra ai loro piedi, si prendono a vicenda i cazzi in mano, con la coda dell’occhio sbircio quello spettacolo, mentre passo accuratamente la lingua sulla suola degli arrapati stivali di Sonia, hanno dei cazzi magnifici!

Sonia ha un bell’uccello di 18-19 cm, largo alla base che si rastrema lungo l’asta, per poi rifiorire alla cappella rosata e liscia, spesse vene lo innervano dandogli una golosa nodosità, la mano di Marcela lo avvolge con vigore facendolo arrossare ed indurire, &egrave leggermente curvo verso l’altro, Marcela invece &egrave davvero superdotata, ha un arnese elefantiaco che non vedo l’ora di sentire ben piantato nel profondo del mio culo!

Il suo arnese &egrave lungo almeno 25 cm e spesso di conseguenza, perfettamente dritto, ma nodoso come un bastone di legno, reca in punta un glande smisurato di almeno 8 cm di diametro, Sonia lo maneggia voluttuosamente, godendo nel sentirlo ingrossarsi e sfuggire, tali sono le dimensioni, dal palmo della sua pur capiente mano.

– Basta troia, &egrave ora che ti dedichi un po’ al cazzo, dai prendilo in bocca

Così dicendo Sonia mi strattona violentemente costringendomi ad ingollare tutto insieme il suo svettante bastone, mi afferra con vigore la testa con entrambe le mani e comincia a muovere rapidamente il bacino, sfottendomi con evidente piacere la bocca.

Marcela si abbassa per slacciarmi la patta dei calzoni facendomi scivolare davanti agli occhi quel prestigioso attrezzo da piacere, pur a cavo orale completamente farcito mi lascio sfuggire un mugolio di desiderio ad una vista così portentosa!

La trans mi abbassa i pantaloni scoprendomi il culo piccolo e sodo ed il cazzo ben eretto nei suoi 17 cm di lunghezza, mi accarezza leggermente il glande umido di prespermatico, i ciglioni ben gonfi e l’asta leggermente ricurva verso il basso, bagna due dita alla mia fonte e senza preavviso me le pianta profondamente nel culo, costringendomi a sfilare l’uccello dalla bocca per emettere un grido di dolore.

– Che cazzo fai piccola puttana? Ma io ti rompo il culo, chi ti ha detto di smettere di succhiare?

Così dicendo Sonia, arrapatissima, mi solleva il viso tirandomi i capelli e mi sputa in faccia riempiendomi il viso e la bocca di saliva vischiosa, dopodiché prende a sbattermi il cazzo in faccia con forza costringendomi ad ingoiarle i ciglioni e ad insalivarli per bene, nel frattempo Marcela, mi fa alzare tenendomi a 90′ e continua ad incularmi con tre dita, in attesa della sua razione di pompino.

-Ora basta frocio rottoinculo, &egrave arrivato il momento che tanto desideri, ora ti spacco il buchetto!

Sonia mi sfila l’uccello dalla bocca facendo avvicinare Marcela, la superdotata, sempre accanendosi sul mio povero cuoio capelluto mi pianta quella sberla di cazzo fino alle tonsille, letteralmente soffocandomi, cerco di sopprimere i conati quando mi rendo conto che qualcosa di consistente si sta facendo largo tra le pliche del forellino, &egrave Sonia che con un colpo di reni deciso mi affonda la mazza nel culo e comincia immediatamente a pompare senza attendere che mi abitui al corpo estraneo.

-Ti piace il cazzo in culo vero ricchione?

Dai prendilo tutto, prendilo per bene fino all’intestino, hai un bel culo, stretto come piace a me, vedrai questo non &egrave niente in confronto a Marcela!

Vorrei chiederle di fare più piano, ma ho mezzo chilo di carne calda e profumata di sperma che mi fa su e giù in bocca, e poi in poco tempo sentire scivolare quel serpente nella mia intimità più profonda comincia a trasmettermi squassanti ondate di caldo piacere, amplificate dall’effetto della canna, in breve comincio a volerne sempre di più, inarco le reni per sentirlo per bene tutto dentro, le mani corrona ad afferrarmi il cazzo, ma Marcela mi trattiene, l’uccello mi si &egrave ingrossato ed indurito, gocciola copiosamente!

– Godi frocio del cazzo dai, ti piace farti spanare il buco vero, dai ti inculo a sangue, ti fotto pure l’anima, dai troia, ciuccia il cazzo mentre ti inculo su sei una zoccola di merda!

Comincio ad avvertire le prime contrazioni muscolari che preannunciano l’ondata orgasmatica, ho il buco del culo fradicio e pieno di cazzo, ingoio avidamente la carne di Marcela, godo mentre mi passa il suo enorme arnese sul viso bagnandomelo con i suoi profumati succhi, mi inebrio al pungente odore che impregna i crespi peli del suo pube, sanno di sperma e culo, evidentemente ha visitato da poco qualche altro anfratto, le scosse sono sempre più ravvicinate, alcune contrazioni più intense avvolgono l’uccello di Sonia che geme di piacere grossi schizzi di sborra colano dal mio fratellino ormai paonazzo, comincio a venire, chiudo gli occhi ed una marea di brividi di piacere mi assale trascinandomi in un mondo estatico, mai visitato prima.

Mentre sbrodolo come una cagna, Sonia mi sfila l’uccello per piantarmelo di nuovo in gola, il buco del culo si apre e si chiude freneticamente seguendo il ritmo del mio piacere, ho ancora bisogno di farcitura, Marcella si siede sul letto a cazzo eretto mentre Sonia mi schiaffeggia con violenza per farmi destare dal mio abbandono e mi costringe a calcioni dell’amica.

Sebbene il culo sia ormai lubrificato, il cazzo enorme di Marcela entra faticosamente, mi sembra che mi abbiano piantato un ombrello nel culo e lo stiano lentamente aprendo, mi squarcia, mi sfonda, &egrave fantastico’

La troia mi spinge verso il basso per piantarmelo tutto dentro fino ai gonfi coglioni, godo, godo come non ho mai fatto, &egrave straordinario, mi sembra che arrivi allo stomaco, le ondate di godimento mi squassano dall’interno, &egrave un piacere indescrivibile, totalmente appagante, Sonia nel frattempo mi passa il suo cazzo, ormai marmoreo, dovunque, gode come una matta, me lo infila fin quasi all’esofago, poi lo sfila, mi ci schiaffeggia il volto, mi strizza le palle e l’uccello, raccoglie le mia perle del piacere e me le porge.

Bevo avidamente mentre il culo ulula tutto il suo piacere, Marcela sfila il cazzo dal mio buco oscenamente spalancato ed aspetta che si contragga per rimettermelo di colpo dentro, mi fa impazzire di piacere, poi Sonia spinge tutti e due a stenderci sul letto, mi sale addosso costringendomi in un arrapate sandwich, e comincia ad armeggiare con il cazzo nei dintorni del mio retto!

-Si dai inculatemi in due, sono la vostra troia malata, ne voglio due dentro, si slargatemi il buco, dai inculatemi a sangue, sfottetemi, spaccatemi il buco del culo!

Sonia non si fa pregare e comincia a fare pressione in modo deciso, quando sento che comincia a scivolare dentro quasi esulto, incurante del dolore lancinante che accompagna l’abnorme dilatazione delle pareti anali, alla fine sono tutti e due dentro e pompano potenti regalandomi lunghi momenti di piacere inebriante, &egrave fantastico sto avendo un orgasmo lunghissimo, il cazzo sussulta sparando gocce dense e filamentose di sperma caldo, godo e continuo a godere!

Purtroppo la resistenza delle due trans non &egrave eterna, e all’unisono, mi sfilano i cazzi dal culo e mi spingono ad inginocchiarmi ad altezza di uccello, bastano due colpi di lingua perché mi riempiano la bocca e il viso di un’indescrivibile quantità di sborra profumata, che ingoio voracemente cercando di non sprecarne neanche una goccia.

Il culo continua a pulsare e ho come l’impressione di non riuscire più a contrarlo, non mi sono ancora menato l’arnese ed ho il culo spalancato, chiedo a Marcela di rimettermelo dentro prima che si smosci e mi metto a ripulire per bene con la lingua saettante il bell’uccello di Sonia, con il cazzo di Marcela profondamente piantato nel retto, prendo a masturbarmi forsennatamente e rapidamente raggiungo un orgasmo parossistico che mi sfianca del tutto lasciandomi per lunghi minuti in preda alle convulsioni, &egrave in quel momento che completamente sopraffatto dalla lussuria imploro le due di pisciarmi addosso in cambio degli ultimi soldi rimasti e loro non si fanno pregare.

Mi puntano addosso i randelli ancora sporchi di sperma e semi duri e mi riempiono di una abbondante pioggia dorata dall’odore acre che provvedo a bere per quanto mi riesce con la lingua ancora avvolta nella densa, filamentosa schiuma composta di saliva e sperma, e godo ancora masturbandomi il cazzo ormai violaceo e sfinito, godo come non avevo fatto mai!

E’ stato bellissimo, non vedo l’ora di avere altri soldi da investire nei grossi cazzi delle mie amiche trans!

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