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Racconti Trans

Simpatica quella coppia

By 12 Settembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Che dire? La Laura mi stava inculando per bene con quel cazzo di silicone legato al suo ventre e la cosa mi piaceva. Io che ero sempre stata per i buoni , sani cazzi di carne e cartilagine alla giusta temperatura ora , mentre venivo allegramente trapanata da quella troietta , godevo come una cagnolina in calore. Avrei voluto girarmi e dirglielo. “Brava Lauretta , sfondami tutta , continua senza fermarti , fammelo uscire dalla bocca, slabbrami per bene il buchetto. Impalami senza pietà . Impala la povera Tizy come se tu fossi un maschio possente , un bel mandingo nero dal cazzo inesauribile e sempre in tiro, continua finch&egrave non ti implorerò piangendo di smettere perch&egrave avrò il culo tutto rotto e in fiamme”.
Tutto questo avrei voluto dirle, ma non potevo. Non potevo perch&egrave in bocca avevo il cazzo vero , grosso e pulsante del marito. Un signor cazzo, non c’ &egrave che dire , venti cm buoni di succosa carne nostrana. E io a certi tagli di carne non so resistere. Cosa volete sono una buongustaia.
Come mi ero ritrovata in questa situazione ? L’ inizio era stato standard. Fine settimana , discoteca di quelle giuste , gente bella e in cerca di divertimento. In mezzo a tutto questo, io , la Tizy , vestita come una troietta da sangue, ormai lo sapete , in cerca di cazzi da soddisfare, in cerca di cazzi che soddisfacessero il mio culetto bramoso di nerchie d’ acciaio.
La tecnica &egrave sempre la stessa , ormai assodata da anni di pratica. Buttarsi in mezzo alla mischia e agitarsi e ballare come un’ indemoniata avendo cura di sculettare continuamente e muovendo tutto il resto del corpo come un serpente. Se si fa tutto questo indossando un abito fasciante che stringe le chiappette sode e che mette in mostra due gambe da urlo sulle classiche scarpine col tacco da 12 vi assicuro che dopo un quarto d’ ora vi stancherete di dovere mandar via maschi che cercano di mettervi le mani dappertutto.
Sono molto selettiva quando vado in caccia. se devo succhiare cazzi e dare via il culo , beh , voglio farlo con un bell’ esemplare, che mi regali a emozioni anche semplicemente guardandolo e non solo spompinandolo.
Così quando Pietro si avvicinò sentii il classico brividino corrermi lungo la schiena. Quello si che andava bene. Per quel poco che si poteva vedere con le luci della discoteca si trattava di un esemplare scelto, alto , moro,disinvolto e con uno sguardo che uccide. Non disse niente , iniziò a ballare davanti a me fissandomi intensamente. Ovviamente ricambiai cercando di muovermi ancor più sinuosamente e facendo spuntare la lingua birichina tra le labbra, Si avvicinò e mi strinse.Lo lasciai fare mentre le sue mani scendevano lungo la schiena e si fermavano a palparmi le chiappette. Avevo l’acquolina in bocca e trattenni a fatica un gemito.
“Ehi, bella , ti andrebbe di divertirti?” “Tesoro , sono qui apposta” “E cosa ti andrebbe di fare?” “Oh , tutto quello che vuoi tu … e anche qualcosina in più !”
Si mise a ridere.
“Sei proprio una maialina allora” “Non hai idea quanto … potrei farti cosine che tu neanche immagini” “Guarda che io ho una fantasia molto attiva…”.
In certe situazioni non mi piace perdere tempo, bisogna buttarsi e vada come vada.
“Davvero ? E hai mai provato con questo?” dissi prendendogli la mano e appoggiandola tra le gambe dove il mio cazzetto stava iniziando a indurirsi. Per un’ attimo ebbe quelmoto di sorpresa e di sconcerto che conoscevo bene. Mi rendo conto che non &egrave facile accettare il fatto che quella fighetta tirata a lucido e vogliosa di cazzi con cui ci si &egrave strofinati fino a pochi istanti prima sia in realta una trav niente male, ma così &egrave. Qualcuno reagisce male, altri , la maggior parte, bene.
“Questa si che &egrave una sorpresa. Non lo avrei mai sospettato ” “Grazie – risposi sapendo che si trattava di un complimento – e ti andrebbe di farci un giro?” Accennò un altro sorriso. “Dovrei pensarci un po’ … capisci …” “Certo tesoro, prenditi tutto il tempo che vuoi. Se decidi per il si mi troverai qua che ballo”.
Mi ributtai in mezzo alla pista anche se un po’ mi dispiaceva. Avevo già pregustato una cavalcata mozzafiato e invece … niente. Cercai di non pensarci più e ritornai a scutare la fauna del locale in cerca di qualche bel bocconcino.
Dopo alcuni minuti lo vidi però riapparire , si avvicinò e mi disse “Senti , là a quel tavolino c’&egrave anche mia moglie. Le ho parlato di te … ti andrebbe di conoscerla?” Hai capito il porcellino !
Ora io non ho una grande passione per le donne. Intendo dire , le adoro , ma non sono una lesbichina. Non perdo un pomeriggio per tirarmi a lucido per poi dover andare a leccare una passerina. Lo faccio per i cazzi. Tanti , grossi e duri. Ma chi mi stava facendo la proposta era bello da morire , così in men che non si dica mi ritrovai al tavolino con la moglie a parlare del più e del meno, delle mie calze di seta e di quale rossetto fosse meglio per rendere le labbra una calamita per gli uomini. Coppia proprio simpatica insomma e tra un sorrisino e un ammiccamento dopo un quarto d’ora ero in macchina che li seguivo diretta a casa loro.
Come arrivammo si sedettero sul divano della sala. “E adesso facci uno spettacolino ,dai , mentre noi ti guardiamo”. Mi piace molto essere guardata perciò non mi feci pregare e iniziai uno spogliarellino come li so fare io. Inoltre indossavo un intimo di Yamamay che meritava proprio di essere visto da degli amatori. Mentre i miei abiti lentamente venivano tolti i due si slinguavano e palpavano senza ritegno. Quando rimasi con indosso solo reggicalze, slippettino , calze di seta e scarpe con tacchino a spillo i due erano già fuori giri. La Laura aprì i pantaloni del marito , infilò una manina dentro e in breve la ritirò fuori stringendo un’ asta bella dura e lucida. Un paio di secondi e se la infilò in bocca iniziando a succhiare rumorosamente.
E chi ero io ? La figlia della serva ? Immediatamente mi avvicinai inginocchiandomi, feci togliere pantaloni e slip a Pietro e iniziai a lavorargli le palle, giusto per non interferire con il lavoro della mogliettina . Con una mano inoltre cominciai a masturbarmi per bene e a tentare di dare soddisfazione al mio clitoridino che era diventato anche lui duro duro.
Poi ci scambiammo la posizione , io a leccare l’ asta e la Laura a succhiare la sacca dei coglioni mentre le nostre mani si intrecciavano e accarezzavano dove capitava. Infine Pietro si alzò e si spoglio completamente, imitato dalla moglie, una bella fighetta niente da dire , con due tette dure e sode che mi facevano morire d’ invidia.
” E adesso troietta divertiamoci davvero”
“Cosa stiamo aspettando , avanti fatemi vedere cosa sapete fare” ”
“Hai sentito Lauretta questa puttanella? Mostrale un po’ delle tue capacità mentre io te la tengo riscaldata”.
Si riavvicinò , mi fece inginocchiare infilandomi di nuovo il suo cannone in bocca. Mmmhhhh , buono , grosso e duro, tutto dentro la mia bocca fino a scendere in gola. Lo presi fino ad arrivare con le labbra a sentire i peli del suo ventre. Ormai sapevo come resistere al fastidio iniziale di un cazzo che ti scende in gola, così potevo succhiarmelo sbavando e insalivando per bene , lentamente e con passione e dolcezza. Dentro ,fuori , un po’ dentro un po’ fuori , tutto dentro , tutto fuori, da vera artista del pompino.
Lui apprezzava decisamente “Brava la mia mignotta che bocchinara che sei , mmmmhhhh che pompino , neanche la Laura me li fa così , continua a succhiare vacca, avanti finocchietto schifoso”.
Passi alle mie spalle . Leggeri , di donna. La moglie era tornata e ora indossava un bel cazzo di silicone rosa, uno strap-on di qualità che sembrava vero. E se lo menava come se fosse stato vero. Gli occhi le brillavano dalla bramosia e dal desiderio.
“Sei una schifosa puttanella. Chi ti credi di essere per andare a caccia di cazzi come se fossi una vera donna eh? Sei solo una checca da quattro soldi, una cagna da riempire di cazzi finti , non meriti quelli veri.” Intanto mi sbatteva il dildo in faccia e sulle spalle. “Brutta vacca te lo faccio vedere io come si trattano quelle come te, sei solo una bagascia da strada a cui bisogna rompere il culo. Girati troia e mettiti alla pecorina da bestia quale sei. Avanti , non farmi perdere tempo”.
Beh , come si dice , se si va a un ballo bisogna ballare. Obbedii immediatamente e mi misi a quattro zampe abbassando la testa e alzando per bene le chiappe. Lei si avvicinò e iniziò a leccarmi il buchetto, infilò un dito , poi due.
“Senti senti che buco largo che ha ‘sto frocio , ne devi avere presi di cazzi eh” sentivo le sue piccole dita allargarmi per bene e la sua saliva calda colare tra le chiappe.
“Oh , si ,tanti cazzi , tanti e di tutte le misure, sono la più vacca della città e godo quando mi riempono le budella di carne. Mmmmhhh avanti sbattimi anche tu come se fossi un uomo e io la tua donna. Per piacere scopami a sangue daiiiiiii”. Prese un tubetto di lubrificante , spalmò per bene il cazzo che le penzolava davanti e ne diede un’ abbondante razione anche sul mio forellino. Le sue dita ora scivolavano dentro senza nessun attrito. Inarcai per bene la schiena , con le mani mi aprii il più possibile le chiappe e mi misi in attesa. La Lauretta si avvicinò, sentivo ora la punta del dildo appoggiata sullo sfintere. Il marito , seduto sul divano ci osservava e si menava l’ uccello. Lei prese il cazzo con le mani per tenerlo dritto e iniziò a fare pressione. provai un po’ di dolore all’ inizio, era un cazzo di robuste dimensioni e con tutte le venine in rilievo, ma fu una questione di pochi attimi e il tubo entrò rapidamente. Mi prese per i fianchi e iniziò a pomparmi.
Chi ha provato lo sa. Essere inculate da uno strap-on non &egrave come esserlo da un cazzo vero. Questione di sensazioni , di calore e di fluidità dello scorrimento , ma la troietta si impegnava e , devo ammetterlo , non era poi così male. quel grosso cannone mi dilatava i muscoli e entrava dentro come un serpente solleticandomi il ventre.
” Siiiii padroncina , continua così , bravissima . Mmmmmhhhhh. Non ti fermare.Rompimi per bene il culetto, sono la tua camerierina sottomessa , la tua lesbichina d’ oro.Aaaahhhhh. Impalami tutta , fammi godereeeee.”
“Zitta puttana, so io come trattarti – e nel frattempo mi schiaffeggiave le chiappe e la schiena- ti sventro come una scrofa gravida. Sei proprio una bagascia da bordello , guardati lì , tutta aperta e rottainculo. Fai schifo,frocetto succhiacazzi. Altro che una donna , sei solo un buco da riempire”. Continuava a scoparmi e io iniziavo a godere , mi piaceva quel sentirsi presi da una vera femmina in calore.
Il mio sguardo però era calamitato dall’ uccellone di Pietro. Lui se ne accorse smise di segarsi e si portò davanti alla mia faccia. Non ci fu bisogno di dire nulla , sporse in avanti l’ asta e io la inghiottii in meno di un secondo.
Ecco spiegata la mia situazione iniziale. ecco il motivo per cui come una porchetta mi trovavo infilzata per bene ,in culo e in bocca da una donna e da un uomo. ecco perch&egrave sbavavo , grugnivo , mugolavo e mi agitavo come un ossessa. Tizytroia stava prendendo la sua prevista razione di uccelli per il fine settimana.
Come andò a finire non ci sarebbe neanche bisogno di scriverlo , ma qualche maialino probabilmente vorrà saperlo lo stesso. Spompinai l’ uomo con ardore e abilità fino a portarlo al limite. Quando se ne accorse la Lauretta usci dal mio sfintere e si inginocchiò al mio fianco. Insieme lappammo e succhiammo da brave sorelline fino ad essere investite da un fiotto denso , caldo e abbondante. Ci dividemmo la sborra un po’ per una , inghiottendo , lappando e passandocela da bocca a bocca. Infine raccogliemmo quella caduta sui nostri corpi con le mani per poi infilarcele in bocca e gustarle avidamente.
Mi fermai da loro fino a mattina inoltrata. Ovviamente continuammo a scopare e incularci senza fermarci un momento . Provammo tante belle posizioncine a tre e ci riempimmo di dolcissimi , buonissimi umori. Pietro succhiò per la prima volta , almeno così disse , un cazzo vero ,ma si rifiutò di farsi penetrare , la Lauretta venne infilzata da due cazzi contemporaneamente , in culo e in figa godendo tanto da urlare più volte per gli orgasmi come una sirena e la vostra Tizy bevve tanto sperma e tanti umori da non poterne quasi più . oltre ovviamente a ritrovarsi con il suo bel culetto rosso , rotto e dolorante per tutte le penetrazioni ricevute.
Ah , dimenticavo , in bagno i due avevano una bella vasca Jacuzzi dentro cui ,alla fine, fingendo di lavarci, ci divertimmo ancora moltissimo. Ma questo , magari , ve lo racconto un’ altra volta.

tizysweet@yahoo.it

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