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Trio

Al Bahia

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

E’un Sabato sera di metà Settembre e come sempre sto uscendo, per chi ancora non mi conosce sono Roberto, un uomo di circa 40 anni, dal fisico asciutto e i capelli corti e brizzolati. Sto andando al Bahia, il solito locale, una sorta di birreria dove si balla, entro salutando Antonio, il buttafuori, mi fermo da Francesca, la guardarobiera, una castana di circa 28 anni non molto alta, ma ben proporzionata, solo con i fianchi un po’ abbondanti.

‘BUONASERA, FRANCY, COME STAI?’Mi avvicino baciandola sulle guance.

‘TUTTO BENE, ROBERTO, TU INVECE?’

‘TUTTO A POSTO, SEI STUPENDA, QUESTA SERA’

‘TI RINGRAZIO, MA &egrave MERITO DI LAURA, &egrave LEI CHE MI HA CONSIGLIATO COSA METTERMI’

Indossa una gonna nera sopra al ginocchio, con camicetta fantasia sul bianco dallo scollo vertiginoso che lascia intravedere il reggiseno di pizzo nero, ai piedi stivali alti con tacco a spillo.

‘OTTIMA SCELTA’

Laura &egrave la barista del locale, una bionda trentenne dal fisico statuario, labbra carnose e occhi sempre vispi e allegri come una bimba curiosa, lei e Francesca vivono insieme.

‘POSSO BACIARE LA BARLADY PIù BELLA E BRAVA DEL PIANETA ?’dichiaro avvicinandomi al banco.

‘CIAO ROBERTO, SEI SEMPRE GENTILE’Sussurra lei, baciandomi sulla guancia.

Laura veste in modo più sportivo, indossa pantaloni mimetici, con sandali dal tacco vertiginoso e una canottiera nera

che mette in risalto le sue tette non molto grandi ma ben tornite e sode, penso io.

Il locale non &egrave molto affollato, e la serata scorre via leggera fra balli, bevute e risate, decido di andarmene via a fare un giro, saluto tutti, ma Laura sostiene:

‘SE VERSO LE 4 QUANDO CHIUDIAMO SEI IN ZONA, FACCIAMO COLAZIONE INSIEME IO, TU E FRANCY?’

‘D’ACCORDO’rispondo e mi dileguo

Vago un po’ per la città senza meta fermandomi a bere in alcuni locali, salutando vecchi amici, poi mi dirigo al Bahia.

Stanno già chiudendo e Francesca e Laura mi salutano dicendomi .

‘ANDIAMO?PRENDIAMO LA MIA AUTO’fa Francesca.

‘LASCIA PURE QUI LA TUA, ROBERTO, POI TI ACCOMPAGNIAMO NOI’

Ci dirigiamo verso il Roxy un bar ritrovo della zona dove i nottambuli fanno colazione, dopo pasta e cappuccino rientriamo in macchina.

Parliamo del più e del meno, e l’argomento finisce sull’arredamento al che Laura dice:

‘EHI, MA TU ROBERTO, NON HAI MAI VISTO LA NOSTRA CASA VERO?DAI VIENI DA NOI, PRENDIAMO UN CAFF&egrave, CON L’OCCASIONE’

‘OTTIMA IDEA’Aggiunge Francesca

Io annuisco, cosi mi ritrovo in casa di due donne sole al mattino presto, abitano in un appartamento in periferia arredato con buon gusto, mentre Laura &egrave in cucina a preparare il caff&egrave, sono seduto con Francesca sul suo letto a baldacchino.

‘SAI ROBERTO, IL LETTO A BALDACCHINO, MI &egrave SEMPRE PIACIUTO, HA UN CHE DI ROMANTICO E SENSUALE ALLO STESSO TEMPO, MI RICORDA UN FILM IN CUI LEI LEGA AL LETTO IL SUO LUI PER ABUSARNE A SUO PIACERE’

‘TI PIACEREBBE ANCHE A TE, LEGARE QUALCUNO, VERO?’Sostengo.

‘SAREBBE MOLTO INTERESSANTE, MA NON &egrave FACILE TROVARE QUALCUNO DISPOSTO’Sussurra Francesca, al che io, sarà per colpa dei gin-tonic o per l’argomento, mi avvicino a Francesca e la bacio in bocca, lei risponde ben volentieri baciandomi ardentemente, ci sdraiamo sul letto lei &egrave sopra di me e mi sussurra:

‘FATTI LEGARE, ROBERTO, TI PREGO’

Non sono molto favorevole all’idea, ma lei si alza e prendendo un foulard di seta, si avvicina, sicuramente ho bevuto troppo, perché alzo le braccia e mi lascio legare alla testata del letto.

Adesso sono proprio in balia dell’ignoto, solo in casa di due donne legato al letto, Francesca mi guarda sorridente, sembra un bimbo a cui hanno regalato un nuovo giocattolo, e il giocattolo sono io.

Si avvicina, e salendomi a cavalcioni mi bacia sulle labbra e sul collo sussurrandomi:

‘GRAZIE, GRAZIE ROBERTO, VEDRAI NON TE NE PENTIRAI’

Cosi dicendo prende ad aprirmi la camicia, mi toglie i texani e cosi anche i jeans, torna sopra di me e inizia a leccarmi e a mordicchiare i capezzoli, sento l’arnese barzotto in fase d’erezione, lei scende, lasciandomi addosso una scia di saliva.

Inserisce le dita ai lati dei boxer per toglierli, io non posso che assecondarla alzando il sedere, l’uccello salta sugli attenti come un soldatino, lei lo cinge con le mani, per poi dargli una leccatina come se fosse un cono gelato.

‘ECCO 2 OTTIMI CAFF&egrave!’

E’ Laura che sta arrivando dalla cucina, ma vedendo la scena, con me seminudo, legato al letto con Francesca coricata sopra con il mio uccello in mano, sbotta:

‘LURIDA TROIA, POSSIBILE NON RIESCI A RESISTERE A NESSUN CAZZO CHE TI SI PARA DAVANTI, L’HAI PURE LEGATO, PUTTANA’Francesca a questo punto si alza dal letto e avvicinandosi a Laura miagola:

‘NO TESORO, PICCOLA NON TI ARRABBIARE’dandogli dei bacini sugli occhi, sui capelli:

‘E’ STATO LUI A PROVOCARMI, POI HA ACCETTATO DI FARSI LEGARE, BACIAMI, TI PREGO’

Cosi le due donne si baciano impetuosamente, le loro lingue saettano, si leccano il viso, e iniziano a spogliarsi a vicenda, in poco tempo sono mezze nude, Laura adesso indossa solo il perizoma nero, le piccole tette oscillano in

piena armonia, Francesca, &egrave rimasta con la sola camicetta aperta, per il resto &egrave nuda, la scena che si stava svolgendo sotto i miei occhi non &egrave davvero tale da calmarmi: in piedi davanti a me Laura e Francesca si baciano sulla bocca,

petto contro petto, con le mani infilate fra le cosce intrecciate, il mio membro eretto in maniera spaventosa mi duole.

Rotolano l’una sull’altra nel letto, vicino a me, testa-piedi, le cosce spalancate, leccandosi reciprocamente con bramosia, gemono a più non posso.

Non ne posso più, imploro di slegarmi, ma le mie urla di rabbia e le mie suppliche hanno il solo l’effetto di eccitarle ancora di più, e godono rumorosamente, mentre mi dimeno nel tentativo di sciogliermi, o quantomeno di voltarmi per strusciarmi al lenzuolo, cosa che, nello stato in cui sono, basterebbe a dare sfogo al mio piacere.

Al che loro si accorgono di me, Laura mi serra la verga fra le mani e se lo porta fra le labbra carnose, Francesca si avvicina a lei e si incolla al mio cazzo, lo infornano a turno, una leccando il glande, l’altra l’asta, il mio uccello sussulta

strappando loro sorrisi e gridolini.

Ora Laura lo succhia senza interruzione, a ritmo sostenuto, Francesca da sotto mi lecca e mordicchia le palle, con il collo avidamente teso, sto per venire:

‘AH, SI COSI, PUTTANE, STO PER VENIRE,SI”

Francesca lesta si unisce a Laura davanti al cazzo,che sprizza lunghi e possenti schizzi di sperma sui due volti adoranti:

‘SI ,COSI, GODI PICCOLO, GODI, ANNAFFIACI TUTTE’

Grida Laura cosi che si leccano le dense strisce di sperma che colano sulle loro guance, sulle labbra, gocciolando pesantemente sul collo, fin sulle punte ritte delle tette, &egrave uno spettacolo fantastico, Laura lecca il mio seme dalle tette di Francesca, mentre lei continua a succhiarmi piano, aspira, lecca e lucida il mio cazzo.

‘SLEGATEMI, VI PREGO’supplico

‘NON ANCORA, PICCOLO, PRIMA DEVI APPAGARCI’ordina Francesca

‘NOI INTANTO ANDIAMO A FARE LA DOCCIA, TU RIPOSATI PER DOPO’ afferma Laura.

Rimango cosi, non so per quanto tempo, in uno stato di semi dormiveglia ancora incatenato al letto, nudo, con il cazzo penzoloni.

‘EHI, ROBERTO, SVEGLIA, SIAMO TORNATE, NON PUOI DORMIRE ADESSO’

E’ Laura che grida, indossa solo un piccolo asciugamano bianco legato in vita, si avvicina con passo spedito, le tette sussultano pieno accordo, &egrave seguita da Francesca, completamente nuda, indossa solo un piccolo foulard e ancora gli stivali dal tacco a spillo, i loro capelli grondano acqua.

Francesca si avvicina a me con il foulard e decide di bendarmi:

‘NO, VI PREGO, LASCIATEMI VEDERE ALMENO’le mie preghiere non servono a niente

‘NON TI &egrave PERMESSO GODERE CON LA VISTA’

Replica Laura con voce dura, per cui penetro nel buio più totale.

Sento che bisbigliano fra di loro , ma non riesco a capire cosa, solo che una di loro si siede sopra di me, struscia la fica sul mio petto, per poi salire e sedere sulla mia faccia:

‘LECCA, LECCA, BASTARDO’&egrave Francesca, che ordina, ma non so di chi &egrave la topa che sto leccando di buon grado, perché a un odore di miele di bosco,un gusto di zucchero d’orzo, e lei sa come guidare la mia lingua dove vuole: prima tutta attorno al clitoride, poi sull’orlo della labbra, pi direttamente dentro la fica Sto frugando avidamente dentro questa passera mielosa, quanto sento una mano che preme contro il mio uccello, lo sento strusciare all’esterno di una fica, per poi sparire dentro, una di loro si &egrave impalata, penso chi può essere la troia, appoggia le mani sui miei fianchi per darsi più spinta, geme, anzi gemono entrambe, la topa che sto leccando si fa tesa,

sta per venire, e finalmente Laura si dichiara:

‘AH, SI , COSI VENGO , VENGO ,AMORE SI, DAI FATTI RIEMPIRE TUTTA DI SBORRA, CHE POI TE LA LECCO TUTTA DAI, SI’

‘AH, MMH, SI, DAI BASTARDO, VIENI , RIEMPIMI TUTTA, DAI CHE VENGO ,SI’Francesca geme

Io sono sdraiato con Laura che mi sta baciando e mi sussurra,

‘DAI , SBORRA, RIEMPILA QUELLA TROIA, CHE POI LA BEVO TUTTA IO, DAI SI, MMH’

Non resisto più e mi scarico dentro la fica di Francesca:

‘AH, TIENI VACCA ,TIENI, PUTTANA’e vengo fra spasmi e convulsioni

Laura a questo punto mi strappa via la benda e dice

‘E ORA GUARDACI, GUARDA IL MIO FIERO PASTO’

Francesca si siede sopra di me, vicino al mio viso, lo sperma sta colando dalle cosce, Laura vi si avvinghia e lecca , lecca la mia sborra, il succo di Francesca, pulisce tutto e poi mi bacia in bocca:che zoccole sono queste due.

Rimaniamo cosi, sdraiati e avvinghiati ad occhi chiusi, sognanti non so per quanto tempo, poi Laura si alza dal letto

e dice:

‘BRAVO, ROBERTO, ADESSO TI LIBERIAMO,TI SEI MERITATO LA LIBERTà, NON ARRABBIARTI, PERò , VEDI NOI SIAMO UN PO’ DEPRAVATE, POI IN FONDO HAI SGUAZZATO CON NOI’

‘E’ STATO FANTASTICO, NON HO MAI GODUTO COSI INTENSAMENTE, LA PROSSIMA VOLTA VOGLIO ESSERE LEGATA IO.’sbotta Francesca

quindi mi slegano, mi alzo da letto un po’ dolorante, e mi rivesto con il loro aiuto, mi coccolano e baciano come un bimbo

‘GRAZIE, GRAZIE, DI NUOVO , ROBERTO’

‘GRAZIE A VOI, SIETE STATE STUPENDE, MI AVETE FATTO IMPAZZIRE, ADESSO SONO STANCO VADO A CASA, BIMBE’

‘OK, D’ACCORDO, CI VEDIAMO AL BAHIA, PROSSIMAMENTE’fanno loro in coro

Esco di casa, l’aria fresca del mattino mi toglie il torpore di dosso, le gambe tremano, già,dimenticavo, sono a piedi, no,

meglio non tornare indietro non si sa mai, chiamo un taxi.

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