Nemmeno se mettessi le mani sulle orecchie potrei evitare di sentire il frastuono che proviene dal piano di sopra. Stasera non mi va bene nulla. Detesto tutto questo rumore, detesto stare sola così, nulla alla televisione, nemmeno un libro da leggere. Non mi va niente. Forse sono io.
Non ho nemmeno mangiato.
Che vita! Neanche il tempo di fare la spesa.
Fa anche freddo!
Mi annoio eppure non mi va di fare niente. Cammino nervosamente da una parte all’altra della sala, cercando di non sentire le voci, la musica, le grida di chi si diverte, invece mi sorprendo ad ascoltarli, curiosa e nervosa.
Il ragazzo del piano di sopra sta evidentemente dando una festa, ma è tardissimo. Il rumore è insopportabile, la musica a tutto volume, i passi continui, pesanti e rumorosi. Possibile che diano fastidio solo a me?
Che serata orrenda!
Mi farò una tisana, tanto per intristirmi ancora un po’ e me ne andrò a letto.
Ripenso al lavoro: l’idea di tornarci domattina mi deprime. Da quando mi hanno trasferito di sede lavoro in un ambiente ostile. Devo cercare altro! Meglio non pensarci stasera, non sono dell’umore.
Seduta in cucina, mescolo lo zucchero nella tazza aspettando che la bevanda si raffreddi, mentre la musica assordante giunge fino a me, facendomi quasi diventare isterica. I bassi dello stereo sembrano battere sul pavimento e ripercuotersi in casa mia. Non ce la faccio più.
D’istinto afferro la maniglia della porta e mi precipito come una furia di sopra. Adesso mi sentono!
Suono alla porta, senza pensare a quello che dirò e nemmeno al fatto che sono vestita solo di calzoncini e canotta. Prima che potessi ripensarci mi apre Alex, che mi accoglie con un sorriso solare, invitandomi ad entrare. E’ in jeans a torso nudo. Non mi ero mai accorta che avesse un fisico così: addominali scolpiti, glabro, piccoli capezzoli scuri ed una carnagione meravigliosamente scura. Lancio una rapida occhiata all’interno della casa, senza vedere nessuno in giro, se non i resti evidenti di una festa. Ripete l’invito proponendomi qualcosa da bere, ma cerco di rifiutare cortesemente, adducendo la scusa di essere vestita in tenuta ‘da casa’. Cosa importa, gli invitati se ne sono andati, dai vieni!, insiste.
Non so come rifiutare, così mi afferra la mano tirandomi dentro.
Richiude la porta dietro di me, nell’istante in cui un ragazzo si affaccia alla porta del salone. Oddio, c’è qualcuno allora. Vedendo il mio evidente imbarazzo, mi presenta il cugino americano, che trascorrerà una settimana con lui. Infatti è un bel ragazzo alto, capelli biondo cenere, occhi chiari. Fisico da atleta e sorriso spontaneo, frutto di anni di cura dal migliore dentista in circolazione.
Mi porge la mano, osservando interessato la mia tenuta.
Se sapessero che sotto non ho nulla, penso divertita. Speriamo che non si noti!
Ho dimenticato completamente il motivo per cui sono salita, mentre mi sorprendo a seguirli in sala dove mi offrono i rimasugli della festa. Una fetta di torta e dello spumante meravigliosamente frizzante.
Accomodàti sul divano cominciamo a chiacchierare. Il cugino è un tipo davvero divertente e decisamente carino. Conversiamo sugli States, mi racconta dei suoi studi, del motivo per cui si trova in Italia, fino a che il discorso si posa sulle donne. E allora cominciano con un elogio alla bellezza italiana, al calore delle donne latine, fino a lanciare qualche complimento alla mia persona, alle mie gambe nude, ai miei seni fasciati da una canotta rossa che nulla riesce a celare. Mi accorgo di arrossire. I loro sguardi corrono sul mio corpo, esaminandone ogni centimetro, spudorati e vergognosamente eccitanti.
Giro la testa da un lato all’altro, senza sapere cosa mi sta accadendo, improvvisamente a corto di risposte. Posso solo balbettare qualche grazie qua e là, mentre mi accorgo di tremare ed arrossire. Tremo dall’eccitazione, dall’imbarazzo, dal freddo e dal timore. Timore di non riuscire a controllare questa strana situazione. Alex si siede vicino a me, posa un braccio sulle mie spalle levandomi la coppa di spumante dalle mani. Sei bella, mi dice. E prima che possa rispondergli con un poco originale ‘grazie’, posa le sue meravigliose labbra carnose sul mo collo nudo. Scosta i miei capelli posati sulle spalle, baciando e succhiandomi il collo.
Poco prima di chiudere gli occhi incrocio lo sguardo complice del cugino, seduto sul divano di fronte che si alza per raggiungerci.
Mi abbandono sul divano, imponendo alla mente di non pensare.
La bocca di Alex scivola sul mio collo, lasciando tracce di saliva e risalendo verso la bocca. Ci incontriamo, le nostra lingue si fondono in un bacio passionale, i nostri respiri si confondono, le sue mani mi afferrano il viso premendolo al suo. Sono inebriata da tanta passione, mentre sento le mani carezzarmi i seni, entrarmi sotto la canotta godendo del tocco sulla pelle nuda. Ma non sono le sue mani. Le sue sono sul viso.
Stesa sul divano mentre Alex mi bacia, mi sento spogliare delicatamente, sento i calzoncini scivolare lungo le mie gambe. La canotta svanisce in un lampo, mentre due meravigliosi ragazzi si accalcano per donarmi piacere.
Inginocchiati al bordo del divano li osservo. Alex mi stuzzica i capezzoli, li bacia, li succhia, risale verso il collo, alla bocca. Mi respira dentro, eccitandosi al solo tocco della mia lingua con la sua. Mi sento tutta un brivido, mentre le mani di suo cugino mi frugano tra le gambe, aprendole con delicatezza, fino a mostrargli il mio bocciolo nascosto. Senza vederlo sento che mi guarda, avverto la vicinanza del suo viso a me, sento il suo respiro soffiarmi tra la morbida peluria che ricopre appena la mia nudità, fino ad affondare dentro con la lingua.
Impazzisco di piacere sentendo la sua lingua muoversi dentro di me, alla ricerca di ogni mia piega di piacere. Avverto il mio desiderio scivolare irrefrenabile caldo e violento, fino alle sue labbra, poggiate su di me in attesa di gustare, di godere del mio sapore.
Mi abbandono con gli occhi chiusi, lasciando che due lingue mi ispezionino dappertutto, che scivolino lungo il mio corpo abbandonato ai loro voleri. Sento che mi fanno girare, mentre Alex cerca il mio punto più nascosto per leccare anche quello. La mia testa ora è poggiata sulle gambe del cugino che mi offre la sua eccitazione. Mi poggia sul viso la cappella lucida, la strofina contro la pelle delle mie guance, sugli occhi, sulle bocca. Schiudo le labbra lasciando che una goccia di saliva scivoli da me cadendo sulla punta del suo piacere. La spalmo con la punta della lingua fino a bagnare di me tutta la cappella, giocando con la lingua a far crescere la sua eccitazione già evidente. Lecco ogni punto della pelle tirata indietro, mentre il suo sospiro affannoso è un invito a succhiare ogni goccia di sé. Aspetto, mentre Alex spinge la sua lingua dentro di me, violando morbidamente ogni mio anfratto. Sento le sue dita scorrermi dentro, la sua lingua seguire lo stesso piacere e più ancora la lingua. Mi sollevo leggermente, invitandolo a prendermi.
Mi sento in balia di un piacere indescrivibile.
La mano si poggia sulla testa, spingendomi verso il suo sesso. Poggio appena le labbra sulla punta, aspettando che sia lui a spingermelo dentro. Godo sentendo che mi scivola in bocca, che scorre lentamente verso la gola, spingendo fino ad arrivare a destinazione. Serro le labbra, avvolgendolo in un caldo abbraccio risalendo verso la punta per poi riscendere di nuovo e ancora su verso la cappella da dove già avverto le prima gocce di pazzia. Rallento il ritmo soffermandomi ad assaporare il suo sapore, gustandolo, spalmandomi sulle labbra quel poco di passione, per tornare subito a succhiarlo, leccarlo, farlo impazzire nella mia bocca.
Le mani di Alex mi afferrano i fianchi, mentre il suo desiderio spinge per entrare dentro di me. Lo sento pulsarmi dentro, scorrere nel mio lago impetuoso, affondare ad ogni colpo sempre più forte, sempre più in fondo, mentre il membro turgido che mi scorre in bocca esplode in un mare di piacere. Piano piano diminuisco la giostra, mentre un meraviglioso sapore caldo mi scende lungo la gola. Mi afferra il viso portandolo al suo. Mi bacia leccando il suo stesso piacere dalle mie labbra, dalla mia lingua. E’ un bacio profondo, caldo, terribilmente maschio, mentre i miei mugugni tradiscono l’orgasmo che sta esplodendo dentro di me, mentre i rantoli di Alex si trasformano in grida spingendo ancora un’ultima volta dentro di me.
Ora tutto è silenzio.
Nuda mi abbandono tra le braccia dei due cugini, che spossati mi accarezzano baciandomi a ripetizione. Rimaniamo così, per un tempo che sembra infinito.
Godo ancora delle loro carezze sulla pelle nuda, sui miei seni prima morsi, succhiati, baciati, strizzati ora solo coccolati. Godo dei loro baci dolci, caldi. Godo del profumo del nostro piacere che si spande nell’aria.
Godo dei loro baci della buonanotte, mentre mi avvio verso casa, ancora incredula di ciò che è stato.
Rientro nel mio appartamento che ora non appare più solitario e triste. Solo la tisana sul tavolo della cucina si è raffreddata.
La rovescio nel lavandino avviandomi verso la camera.
Un messaggio sul cellulare firmato dai cugini mi augura la buonanotte…
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…