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Trio

Io e le mie voglie strane

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto &egrave iniziato quando Anna ha deciso di svelarmi il suo segreto che custodiva con la madre (vedi racconto ‘Così mi insegnò mia madre’). Mentre lei raccontava a me balzavano in testa strane idee, idee che prima non mi erano mia sfiorate. Tutto ad un tratto decisi che dovevo realizzarle e così chiesi l’aiuto a Anna e le dissi: ‘Voglio fare sesso con te e tua madre contemporaneamente!’ Anna mi guardo con aria sconvolta e mi rispose: ‘Tu sei matto! Mia madre ormai &egrave in la con gli anni e comunque lei non accetterebbe mai una proposta simile.’ Ed io: ‘E chi a parlato di farle una proposto. Ho pensato un metodo per trascinarla nella mia fantasia senza chiederle nulla. Ma ho bisogno del tuo aiuto, sempre che a te vada l’idea!’ e lei ‘in un primo momento quest’idea mi ha turbata, ma a dirti la verità, adesso mi sta eccitando! Anch’io voglio vedere mia madre che prende un bel cazzo come il tuo. Ma cosa devo fare?’ ed io ‘Ho pensato che se tua madre ci trova a fare sesso a me e te nella tua camere, si ecciterà tantissimo e a quel punto sarà facile trascinarla nel nostro gioco perverso!’ e Anna ‘Lo penso anche io. Anche perché mia madre ormai non prende un cazzo da vero da molti anni e vederne uno le farà venire voglia di riassaporare quel gusto ormai perso’. Allora io: ‘Ok, allora torniamo a casa tua e mentre tu entri io aspetto giù che lei esca, poi entrerò in camera con te e aspettiamo che lei ritorni una volta rientrata in casa ci facciamo sentire che stiamo facendo l’amore. Così lei incuriosita verrà a vedere ed il gioco &egrave fatto! Va bene?’ ‘Ok’

Detto fatto, arriviamo con la mia macchina sotto casa di Anna e mentre io aspetto in auto, lei rientra. Devo premettere che Maria, la madre di Anna, &egrave una signora ormai sulla cinquantina non bella anche se ha tutto le curve al posto giusto, ma con una aria che io defisso da maiala, ispira sesso frenato. E’ castana con i capelli ricci che le arrivano fino alle spalle, &egrave alta circa 165 centimetri avrà una quarta di reggiseno e una 46 di taglia. Insomma, non &egrave proprio messa male per la sua età. Ma torniamo la racconto. Dopo circa dieci minuti che aspetto sotto casa di Anna, vedo la madre uscire che come tutte le mattina andava a fare spese per la casa. Allora aspetto che si allontani e senza farmi notare, entro in casa. Subito mi trasferisco in camere di Anna insieme a lei anche perché da lì attraverso il balcone si riesce a vedere in strada e quindi possiamo prepararci a fare quello che abbiamo pattuito. Mentre aspettiamo, in noi cresce la tensione che io oso definire ‘tensione erotica’, ci sentivamo entrambi molto tesi ma anche molto eccitati, così tra una parola e l’altra iniziamo a limonare prima e palparci dopo fino a quando Anna non estrai il mio cazzo dai pantaloni e lo inizia a succhiare avidamente. Io preso da una voglia matta dar sfogo hai miei ciglioni, metto Anna sotto di me e la penetro dopo che lei mi ha succhiato ben bene il cazzo. In quella eccitazione non capiamo più nulla. Sento solo Anna urlare di goduria per le mie spinte poderose fino a che con un ultimo strillo, quasi disuniamo, lei viene inondandomi il cazzo con il suo liquido caldissimo. A quel punto io distolgo l’attenzione da Anna anche per prendere fiato e vedo Maria che era rimasta sulla porta che ci guardava senza dire nulla, aveva una faccia sconvolta ed era come impietrita. Allora io senza batter ciglio le chiedo se tutto va bene e lei come se si fosse ripresa da un lungo sonno, mi dice: ‘Si’ tutto bene’ ma voi che ci fate qui? Vi sembra questo il posto adatto per sfogare i vostri istinti animaleschi?’ aveva pronunciato quelle parole quasi con una voce isterica allora interviene Anna, che ormai si era ripresa da potente orgasmo e dice: ‘Ogni posto &egrave buono per

godersi questo cazzo immenso” così dicendo, si sfila il mio pene dalla figa e lo mostra orgogliosa alla madre e poi continuando: ”ma forse tu preferisci quello di gomma che hai nel tuo cassetto. Forse con questi veri c’hai perso la mano. Non sai più qual’&egrave la differenza. O mi sbaglio?’ allora Maria incamminandosi verso di noi con voce tremante dice: ‘Forse &egrave vero, ma vedi io non sono più così giovane da potermi permettere un cazzo così bello e giovane! Se mai ci proverei, i giovani mi riderebbero alle spalle.’ Allora Anna: ‘Allora a te piacerebbe prendere e godertelo per un po’ questo bel cazzo?’ sempre tendo il mio pene in mano e massaggiandolo delicatamente. E Maria: ‘Beh’ si, ma’ ma lui sarebbe disposto?’ io ormai non riuscivo più a parlare dallo stupore. Ora era lei che quasi mi implorava di fottere con lei. Allora Anna venne in mio soccorso dicendo: ‘Beh, lui potrebbe essere anche d’accordo’ ma ci sono delle condizioni che devi rispettare” senza neanche farla finire di parlare, Maria risponde: ‘Tutte le condizioni che vuoi, anzi tutte le condizioni che volete!’ e Anna: ‘Bene! Allora lui ti darà quello che tanto desideri ormai, ma tu dovrai accettare la mia presenza e che io prendo parte al gioco!’ Sentendo queste parole, Maria si avvicina di più e strappa il cazzo dalle mani della figlia e lo inizia a massaggiare. Ma Anna non contente, continua: ‘E da oggi in poi tutte le volte che ne avremo voglia, dovrai stare a nostra disposizione! Tutto chiaro? Ti vanno bene queste condizioni?’ e la madre, ormai incantata dal mio cazzo, dice: ‘Faro tutto quello che volete, basta che adesso io senta questo cazzo dentro di me!’ Con quelle parola, lei molla il mio pene e si spoglia, con una frenesia tale e io faccio a rendermene conto. Una volta nuda, guardando la sua figa slabbrata mi rendo conto del perché, ha la figa tutta bagna. Ed io guardando Anna le dico: ‘Chissà da quanto tempo aspettava un’occasione simile.’ Anna annuisce alle mie parole e poi si alza ed esce dalla stanza. Maria intanto si era tuffata sul mio pene che in tutto quel fracasso aveva perso un pò della sua rigidità e con avidità lo stava succhiando. Con maestria e molta esperienza, Maria fece ritornare il mio cazzo duro come il marmo e appena pronto mi disse: ‘Dai, Sebastian, mettimelo dentro che non provo un cazzo così da molti anni.’ Io senza farmelo ripetere due volte, giro alle spalle di Maria e la invito a chinarsi in avanti. Poi le sollevo la gonna e con tanta sorpresa scopro che con indossava gli slip. Allora Maria accortasi del mio stupore, mi dice: ‘Sono anni che non indosso le mutande. Mi danno un fastidio! E poi sono sempre pronta all’uso!’ io allora continuando le tocco la figa e con tanto stupore mi accorgo che lei e già bagnata allora la invito ad alzare la gamba destra sul tavolo e inizio una penetrazione lente. Mentre io mi accingo in questa operazione, le mi dice: ‘Quando ti ho visto con Anna ho già goduto come una vecchia troia. Aspettavo una situazione così da molti anni’ solo così potevo farmi sfottere anch’io!’ ed io: ‘Hai goduto solo nel vederci? Senza fare nulla?’ ancora stupito e lei: ‘Si non mi sono neanche sfiorata’ ma adesso voglio essere sbattuta come una troia!’ su queste parole, rientra nella stanza Anna con il mitico fallo di gomma e dice: ‘Certo mamma, tu sei una troia e proprio per questo ho voluto regalarti questa esperienza. Ma essendo una troia devi essere trattata come tale!’ ed inizia a leccare il fallo che aveva in mano. Io super eccitato dalla situazione inizio a stantuffare Maria con vigore tale che dopo una decina di colti lei dice: ‘Si così mi piace, anche se mi stai facendo male con il tuo cazzo grosso! Ma ti prego non venire ancora, sbattimi più che puoi!’ Anna allora si avvicina a me, mi &egrave dietro, sento il suo fiato sul mio collo e mi accorgo che sta intrufolando la sua mano verso le mi palle. Le inizia ad accarezzare mentre io mi sbatto la madre e poi mi sussurra all’orecchio: ‘Riposati un pò che voglio fare un altro regalino a mia madre!’ allora io esco da mai e girandole a torno porgo il mio pene sulla sua faccia, mentre Anna chinatasi dietro la madre, le inizia a leccare l’ano. Dopo un po’ che le lecca l’ano, avvicina il fallo all’ingresso del culo e con un colpo deciso, la penetra violentemente. Intanto io che sono di fronte a Maria, mi accorgo che &egrave in crisi, le scendono le lacrime e dal dolore forte non ha avuto neanche la forza di strillare, allora faccio segno a Anna di fare piano per paura che alla madre potesse succedere qualcosa e Anna, ‘Non preoccuparti, questa &egrave una troia vecchia e c’&egrave abituata a questa cose, appena si riprende, ti dirà che le &egrave piaciuto tantissimo!’ Io intanto avevo sfilato il mio cazzo dalla bocca di Maria per farla riprendere fiato e mi ero spostato sulla bocca di Anna che senza troppi indugi mi ciucciava il cazzo mentre stantuffala la madre. Poi rivolta a me mi disse: ‘Sdraiati sul letto che adesso le faremo provare una cosa che non ha mai provato!’ Detto, fatto. Io steso sul letto e Anna che accompagnava la madre sempre con il fallo ficcato nel culo verso di me. La fa salire su di me e la esorta ad impalarsi sul mio pene. Maria non si fece ripetere quelle esortazioni e si ficcò tutto il cazzo, fino alle palle nella figa. Io nel entrare sentivo il fallo che era dall’altra parte e mi eccitai ancora di più. Anche Maria si accorse della mia eccitazione e riaprendo gli occhi e finalmente la parola mi disse: ‘Piccolo, ti &egrave piaciuto come mi sono impalata sul tuo pene’ me ne sono accorta dall’ingrossamento del tuo pene!’ e mi sorrise. Anna sentendo le parole della madre, riprese a stantuffare il fallo nel suo culo, mentre Maria con molta fermezza va su e giù sul mio pene. A quella scena non resistevo più e mi rendevo conto che anche Maria stava godendo come una forsennata, perché la sua figa si avvolse attorno al mio pene sempre con più forza fino a che il non la inondai con la mia sborra. Anche Maria venne e urlo come un matta per qualche secondo, poi si accasciò sul mio torace come se era svenuta. Anna in tutta quella scena, smise di stantuffare la madre e sedutasi a terra con le gambe divaricate, si stava stantuffando da sola con il fallo enorme. Sembrava quasi una scena ridicola, Anna teneva con due mani il fallo e con forza se lo ficcava in figa. Io .sorrisi per la scena e Maria ripresasi della scena guardando la figlia mi disse: ‘Diamole una mano a farla venire, altrimenti se lo farà uscire di bocca quel cazzo!’ Ci alzammo dal letto e ci avvicinammo ad Anna, la sollevammo da terra ma lei non smise di stantuffarsi, si sentivano solo dei mugoli sempre più forti, e la poggiamo sul tavolo e mentre io le leccavo la figa e con due e poi tre dita la stantuffavo la madre, si impossesso del fallo e glielo mise nel culo, dopo che l’aveva umettato bene. In quelle circostanza, Anna non impiegò molto ad arrivare all’orgasmo che si concluse con un urlo: ‘Vengo!’ e poi si spense sul tavolo. Io e Maria impauriti che le fosse successo qualcosa cercammo di fare qualcosa, ma dopo pochi secondi, ci rendemmo conto che Anna dal forte orgasmo era solo svenuta e la facemmo riprendere subito. Anna mezza stordita disse: ‘Dio che orgasmo, non avevo avuto mai uno così! Un altro così e muoio!’ Ritornata l’allegria ci ripulimmo e ci rivestimmo e quando avevamo finito ci trasferimmo in cucina per gustarci un buon caff&egrave.

Mentre prendevamo il caff&egrave, Maria disse: ‘Spero che ci sia una prossima avventura, ma per favore avvisatemi prima così almeno mi preparo!’ io ed Anna scoppiamo a ridere e Anna rispose, ‘Non preoccuparti mamma ti avviseremo prima. Ho già in mente qualche giochetto strano!’ io guardavo Anna e cercavo di capire cosa stava pensando ma la cosa finì lì! Io e Anna decidemmo di andarci a fare un giro prima di andare a dormire e così uscimmo e mentre camminavamo per arrivare all’auto le chiesi: ‘A cosa ti riferivi rima? Posso saperlo?’ e lei: ‘Sai cosa di dice di mia zia Pina’ vedremo se &egrave la verità!’ io già sapevo cosa si diceva della zia Pina subito pensai che sarebbe stata un’ottima esperienza per tutti. Ma questa &egrave un’altra storia.

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