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Trio

L’amica ospite

By 29 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Francesca beve l’ultimo sorso di caff&egrave, guarda l’orologio e mette la tazzina nel lavello.
– Cosa dici, vado a svegliare Tania?
Seduto in calzoncini al tavolo della cucina, suo marito Anselmo non ha ancora finito di fare colazione.
– Che ore sono?
– Quasi le undici.
– Io la lascerei dormire, siamo in vacanza dopo tutto.
– Sì, però…
– Però cosa?
– E’ tardi.
– Senti, fai come ti pare. L’hai invitata tu, &egrave la tua amica.
Francesca esce dalla cucina e va verso la camera degli ospiti. Dalla porta chiusa non giunge nessun rumore, lentamente abbassa la maniglia ed entra. La stanza &egrave in penombra, dalla tapparella abbassata filtra il sole. Tania &egrave sdraiata bocconi sopra il lenzuolo, il busto un po’ di traverso con le braccia che stringono il cuscino, le gambe larghe, la camicia da notte aggrovigliata sopra i fianchi lascia esposto il culo nudo. Francesca si sposta ai piedi del letto e da lì si accorge che l’amica ha sugli occhi una mascherina per dormire, nota sul comodino una confezione di sonniferi. Riprende a scrutare il corpo di Tania: ha un seno di fuori, con il capezzolo quasi schiacciato dal braccio, la peluria nera e le labbra della fica fanno capolino tra le cosce, sulla fessura delle natiche cade un raggio di sole che sembra puntato esattamente sul buco del culo, nascosto. Francesca trattiene a fatica il desiderio di afferrare quelle natiche e spalancarle, riempirsi gli occhi di quel buco prima di conficcarci dentro qualcosa. E poi aprirle la fica, frugarla con le dita e sentirla diventare bagnata. Esce di scatto dalla camera e torna in cucina.
– Anselmo, secondo te, io sono porca?
– Quel tanto che piace a me, sì. Perché?
– Ero di là, da Tania e…
– Cosa?
– Lei dorme mezza nuda, per un attimo ho pensato che mi sarebbe piaciuto… non so come dirtelo.
– Scopartela?
– Sì.
– Non &egrave male come idea. Ancora meglio: mentre io scopo te. Ci starebbe la tua amica Tania?
– Non lo so. Non c’&egrave mai stato niente che potesse farmi credere che le piacciano le donne.
– Nemmeno a te sono piaciute sinora.
Francesca annuisce sperando di sembrare convincente. Non ha mai detto ad Anselmo dei festini tra sole donne a cui ha partecipato quando era in Olanda per il master post-universitario. Ogni tanto le capita ancora di sognare mani, bocche, tette, fiche e culi che si toccano, si intrecciano e si sciolgono, dandosi e ricevendo piacere.
– Sono eccitato adesso. Proviamo?
– E se Tania non vuole?
– Le chiediamo scusa.
– E se si offende?
– Piglia e se ne va.
– Ma &egrave nostra ospite!
– Non si dorme nudi in casa d’altri. Vieni.
Anselmo la prende per mano e vanno nella camera degli ospiti. Tania sembra dormire ancora, la camicia da notte ora le arriva alle ascelle. Francesca si leva il prendisole restando nuda. Si piega sul letto, sfiora con un dito le cosce dell’amica, incerta sulla sua reazione non osa andare oltre. Da dietro Anselmo slaccia i pantaloncini, estrae il cazzo e con quello le accarezza le natiche.
– Su, toccale la fica. Io farò lo stesso a te.
Francesca esita, le mani di Anselmo le strattonano le labbra della fica allargandola, lei prende tra i polpastrelli quelle di Tania e le apre. La fica rosea e lucida che le appare davanti &egrave irresistibile, ci insinua prima un dito poi un altro. Un lento sorriso appare sul volto dell’amica mentre alza il bacino offrendosi. Il cazzo di Anselmo penetra Francesca con violenza tale che cade in avanti, la bocca a un centimetro dal capezzolo di Tania. Lo succhia senza toglierle le dita dalla fica.
– Sì! Due fiche una sull’altra, vedessi che spettacolo, Francesca!
Da dietro Anselmo la scopa con un ritmo costante, ad ogni affondo nella sua fica lei replica con le dita dentro a quella di Tania. Con il peso del marito sulla schiena fatica a tirarsi su, lui l’aiuta cingendola per i fianchi, si rialza e con una mano divarica le natiche dell’amica, lascia cadere un po’ di saliva sullo sfintere e ci spinge dentro lentamente un dito. Il cazzo di Anselmo entra ed esce sempre più veloce, avverte le contrazioni dell’orgasmo di Tania che le stringono le dita e dopo un attimo lo sperma caldo che la riempie. Lei stava per venire, non ha fatto in tempo, vorrebbe potersi masturbare il clitoride ma ha entrambe le mani dentro Tania. Contrae e rilascia i muscoli della vagina, si concentra sulle sensazioni che sta provando.
Tania leva la mascherina e si sfila da sotto, rotola sul fianco, con una mano trattiene il cazzo di Anselmo dentro di lei, con l’altra le cerca il clitoride, lo trova e lo strizza con forza più e più volte sino a farla godere. Anselmo si fa indietro e contempla le due fiche lucide di umori, una vista da davanti e l’altra da dietro. Vorrebbe scoparsele tutte e due, insieme. Affondare il suo cazzo alternativamente in Francesca e in Tania, una sopra l’altra, mentre loro fingono che lui non ci sia. Non adesso purtroppo, pensa guardandosi il cazzo molle.

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