Avevo passato tutto il giorno a pensare a quella serata, alle mille pieghe che poteva assumere e di che cazzo di casino poteva diventare, ma ormai il treno era lanciato e un eurostar per ferlmarlo ce ne vuole di spazio. Entrando Giulia mi guardò negli occhi ed io sorrisi nervosamente, aveva due occhi nocciola stupendi così dolci ma così incredibilmente furbetti, mentre scambiavamo qualche battuta sulla giornta trascorsa io le accarezzavo i lunghi capelli lisci, come a volerla tranquilizzare tradendo forse i miei pensieri. Erano alcuni giorni che non stavamo insieme e lei mi guardo come per dire che aspettiamo? iniziammo a baciarci e ben presto fummo nella mia camera, percorremo il lungo corridoio che la separava dalla sala per terra rotolandoci spargendo i nostri vestiti qua e la. Una volta in camera la stesi sul letto, indossava ancora la biancheria, un discreto completino di pizzo nero io ruppi il silenzio sussurandole:
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Utilizzando due sciarpe di cotone potei legarla stretta al letto, senza farle male, i suoi polsi potevano roteare congiuntamente di pochissimi centimetri,. una volta spogliata completai l’opera fissandole anche le gambe e bendandola bene, non avrebbe dovuto vedere assolutamente nulla per i prossimi minuti. Iniziai un lungo lavoro per portarla ad uno stato sublime di eccitazione passavo la mia lingua sul collo appena sotto le orecchie, mordicchaivo i capezzoli al termine di ogni lentissimo giro con la lingua intorno a a questi e naturalmente passai almeno 10 minuti a dedicarmi alla sua cosina senza mai penetrarla, doveva impazzire dalla voglia altrimenti’..
Non esitai quindi a sparare l’affondo, inutile era girarci attorno.
, passarono 2 minuti di silenzio e poi lei’.
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Nel frattempo avevo ripreso d’istinto ad accarezzarla lungo il corpo vellutato riportando le vibrazioni del suo corpo ad un livello notevole.
dicendo questa frase mi alzai dal letto e mi avviai verso lo stereo, lo accesi, era selezionato un cd di musica tranquilla, sistemai il volume alto e tornai al letto, mi distesi su Giulia e presi a giocare con la sua clitoride e a strapazzarle il capezzolo destro il tutto per due minuti sufficienti a portarla al limite..
< Stupido! come faccio a muovermi'..me l'hai gia fatta una sorpresa in fondo mi Ami ancora>
Ridendo al suo orecchio me ne andai, perdendomi nella musica, andai in fondo al corridoio nella stanza dai mille usi domestici, stanza che quella sera aveva avuto il più grande impiego tattico della sua storia, nascondere Monia.
Ci avviammo con prudenza nel corridoio, lei imboccò la porta della camera ed io in cucina presi dal congelatore un preservativo riempito d’acqua che ghiacciato era diventato un fallo un pò sgraziato ma che prometteva grande soddisfazione, almeno per le ragazze. Tornato in camera feci avvicinare Monia al letto in modo che potesse vedere e tenersi pronta, poi mi misi in ginocchio sul letto innanzi alle gambe spalancate di Giulia la quale sentendomi salire sul letto sorrise, avvicinai il fallo gelido alle sue labbra strappandole un gemito e facendola piegare sulla schiena, iniziai quindi a farlo andare su e giù premendo contro la sua zona “rossa” cercando di forzarla, riuscendoci senza troppa pressione, si lamentava Giulia ma godeva nell’ essere così “torturata” quando vidi il suo bacino iniziare a muoversi per assecondare i miei movimenti decisi che era il momento. Scesi dal letto e senza farla insospettire, feci salire Monia che aveva legato i capelli biondi ed era rimasta nuda nel frattempo a guardarci, Monia si fiondò in mezzo a Giulia la quale non sospettando nulla forse anche per via del ghiaccio che aveva alterato in parte le sue sensazioni, non riconobbe una lingua diversa stimolarla, del resto Monia era abile ad usare solo la lingua senza la bocca e Giulia era cosi presa! e poi non poteva certo sospettare una cosa simile. Io nel frattempo mi dedicavo sempre attento a non far casino, alla cosina di Monia usando le mie mani, quando Giulia iniziò ad agitarsi troppo feci alzare con un cenno Monia, la musica andava’
la ignorai, il coso come lo aveva chiamato Giulia tirava e come e Monia toltomi gli slip unica cosa che avevo ancora indosso, prese a succhiarmi la cappella e a insinuare la lingua nell’estremita’ io mi mordevo la lingua per non fare rumore e Giulia protestava:
coperta in parte dalla musica, passarono un paio di minuti eterni, non potevo godere e la biondina era così’ brava in quell’arte. Poi spensi la musica, Monia si avvicinò molto graziosamente verso Giulia, in piedi sino alla estremità del letto a sinistra dove non c’era il comodino chinò il busto e la baciò in bocca, Giulia apri istintivamente la bocca accogliendo la sua lingua per almeno due secondi sino a quando non fu evidente anche per lei quello che stava facendo
secondi di silenzio in fondo le parole possono anche volare e chissà se questo a Giulia in fondo piaceva
Monia tolse la benda a Giulia le fece occhiolino e poi si diresse verso di me, riprese il lavoro di prima avendo cura di farlo ancora meglio e di farsi vedere dalla “poverina” costretta al letto, il mio cazzo era durissimo, e lei si godeva la capella che tanto le piaceva, la mia estremita’ era ormai di un colore violaceo e il mio cervello vagava non so neanche io dove. Lei capii che non poteva continuare così senza farmi venire per molto, mi fece stendere con la testa rivolta in modo che potessi fissare Giulia, mi lanciò un cuscino da apoggiare sotto la testa e poi mi si avvicinò ridacchiando, poi mi diede le spalle iniziando ad accovacciarsi su di me, Giulia legata poteva così gustarsi la scena vedere il mio pene che entrava in un’altra e guardare sia lei che me negli occhi. mi scopò così per 5 minuti urlando e rivolgendosi poi alla “prigioniera” :
Io sentendo queste cose non potevo non esplodere, le venni dentro, mentre anche lei era sulla buona strada mi pompò per un altro minuto finchè non trovò il suo primo orgasmo della serata. Ci bacciamo, poi lei si avvicinò al letto girata e si mise a gattoni offri il suo fiore alla mia ragazza immobile e legata avvicinandoglielo alla bocca le urlò:
Giulia non ci pensò un attimo e prese a fare quanto a lei chiesto lo faceva bene si capiva dalla faccia di Monia e dal fatto che Monia iniziò a giocare con la clitoride della mia ragazza, io in disparte godevo di quella visione chi non farebbe altrettanto? dopo un po Monia mi fece avvicinare’
Io mi misi sul letto in ginocchio davanti alle gambe di Giulia aperte, Monia mi baciò iniziai a scoparla, la mia amante si godeva la lingua della mia ragazza e la stimolava mentre io la penetravo con incredibile foga, non so quante volte godettero entrambe io durai parecchio tempo e nessuno sembrava stancarsi solo Giulia fermava la lingua o almeno ci provava per riposarla, ma Monia l’arringava:
fu stupendo venire tutti e tre come una catena io lo feci dentro Giulia la quale aveva quasi il singhiozzo tanto stava godendo, l’orgasmo la spinse ad affondare la lingua in Monia che la incitò per altri lunghissimi secondi a continuare, Monia venne dimenandosi, quasi soffocando Giulia adagiandosi contro la sua bocca , in quei secondi prese il mio cazzo in bocca cercando di gustare il miele che era rimasto regalandomi una bellissima visione e una grande soddisfazione. In pochi giorni la mia vita era cambiata almeno sotto il punto di vista sessuale ma se le cose andavano così’ Rimanemmo poi sdraiati una volta liberata Giulia a rilassarci e a meditare su altre mille fantasie da realizzare.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…