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Racconti di DominazioneRacconti Erotici

Il trattamento Ludovico 2

By 4 Marzo 2022No Comments

Ora ero nuovamente qui, ero nuovamente in me, e lei, lei voleva continuare a giocare.

Ero nudo, legato ad una sedia, le mani bloccate dietro la schiena, le gambe spalancate, ero in balia di lei, ma lei era la mia padrona e questo mi rassicurava.
Aveva un lungo vestito di seta blu scuro, come seta erano anche i lunghi guanti che le arrivavano fino alle spalle, amava la raffinatezza della seta, amava avere un tocco delicato, il vestito scivolava sulla sua pelle mentre camminava, e ad ogni suo passo, ad ogni ticchettio dei sui tacchi si scoprivano dei lembi di pelle, lei si muoveva sinuosa, l’abito danzava su di lei, ero nuovamente ipnotizzato dal suo corpo, dalla sua malizia, ero a bocca aperta, paralizzato, attendevo , speravo, pregavo per poter ammirare le parti calde del suo corpo,il seno oscillava morbido in sintonia con i suoi passi, ansimavo desideroso di possederla, le mani legate fremevano, si aprivano e chiudevano ossessivamente, volevano afferrarla, ghermirla, erano febbricitanti, era questo il suo gioco, ti faceva morire di desiderio, ti avvelenava di speranza e poi ti gettava nello sconforto, ti sottometteva grazie a questa “danza”, i suoi capezzoli erano duri, piantati come chiodi sulla trama del tessuto, sognavo di strapparglielo via, volevo affondare la bocca sul suo seno, succhiare i suo capezzoli, morderli, sentivo il cuore pomparmi nella testa, lei sorrideva , sapeva di avere il controllo, il mio cazzo era nuovamente e dolorosamente duro, mentre lentamente cominciava ad accarezzarsi , ansimava, era eccitata, sentivo il suo odore, non il suo profumo, il suo odore, mi inebriava, ero bollente anche io, l’acqua gelida che prima bagnava il mio corpo era evaporata, ardevo di desiderio, le mani sue mani si avvicinavano sensualmente al suo seno, (ti piacciono?) disse facendo sobbalzare le pesanti masse, un sì strozzato uscì dalla mia bocca, compresse le tette tra di loro ansimando, sognavo di avere il cazzo schiacciato tra di loro, cominciò un lento moto rotatorio, alternava le due mani, continuava la sua danza del ventre che ormai era diventata una mimica di una lento amplesso,

vuoi morderlo?

vuoi leccarlo?

Non serve rispondere, so che lo vuoi!

Con un movimento secco liberò i suoi seni, la loro morbidezza si dischiuse di fronte ai miei occhi, il paradiso era lì, si avvicinò a me, le sue mani erano saldamente appoggiate sulle mie spalle, avvicinò il suo seno alla mia bocca, allungai il viso per affondare la bocca nelle sue carni, rapida si ritrasse, mandando i miei denti schioccanti a vuoto ( vuoi leccarle vero?)
si mordeva le labbra, continuava ad avvicinare il suo seno alla mia bocca e poi a ritrarlo di scatto lasciandomi a bocca asciutta, sbavavo, il cuore mi batteva nel petto, il respiro era fuori controllo, temevo di morire d’infarto, ma non mi interessava, volevo solo quel seno,

(LECCA!)

avevo finalmente il viso tra le sue tette, le succhiavo avidamente, (MORDILE) lei era in estasi, io ero fuori controllo, mi sciolse le mani, che scattarono feroci afferrandole i seni, stringevo e mordevo, succhiavo avidamente come se ne valesse della mia vita, lei era in estasi, mi rendevo conto che in quella posizione la sua fichetta era a pochi centimetri dal mio cazzo, mentre mordevo i suoi seni pregavo che si sedesse sulla mia verga eretta, ma la cosa non rientrava nei suoi piani, la sua mano saettò tra le sue gambe, le sue dita cominciarono a frinire sul clitoride, in un istante raggiunse l’orgasmo, lo sentii esplodere in faccia attraverso il suo petto, finito il piacere le arrivò il dolore dei suoi seni torturati, mi tirò uno schiaffo costringendomi a mollare la presa, era in piedi di fronte a me, il suo seno bianco era vergato di rosso dalle mie torture, la sua naturale eleganza era stata strappata via dalla feroce passione, l’animale aveva preso il sopravvento sull’eleganza, era bellissima, ferita e feroce, respirava profondamente, uscì dalla mia visuale, lasciandomi nuovamente preda delle mie voglie insoddisfatte.

Continua

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