Da circa sei mesi si erano trasferiti al piano di sopra della mia abitazione una coppia fresca di nozze.
Lei, Dominique era una ragazza mulatta di Santo Domingo di 26 anni, lui, Massimo, un signore di mezz’età già alle seconde nozze.
La ragazza, sin dal primo momento, sarà per il fisico tipico delle mulatte (sedere alto e tondo, pancia piatta, seno generoso ma non eccessivo oltre a delle labbra carnose e invitanti) sarà per l’accento esotico che mi faceva fantasticare, costituì sin da subito uno sfogo ai miei pensieri peccaminosi.
Inizialmente cercai di non pensare al fatto che il marito la lasciasse da sola per lavoro dalla mattina fino all’orario di cena.
La sentivo trafficare in casa, cantare con quell’accento sudamericano che mi faceva letteralmente impazzire.
Un giorno di primavera, con gli ormoni abbastanza in palla, decisi di provare a provocarla senza essere eccessivo.
In caso di rifiuto avrei continuato a vederla per chissà quanti anni e non potevo quindi rischiare troppo.
La giornata era calda e assolata, l’ideale per prendere un po’ di tintarella.
Tirai fuori la sdraio e decisi, al posto del solito pantaloncino, di mettermi uno slip da piscina, in modo che si vedesse un po’ la mercanzia, sperando di stimolarle un po’ di curiosità.
Mi sdraiai, il sole caldo sulla pelle, gli occhi semichiusi.
Sapevo che era in casa e speravo si affacciasse alla finestra, ma nell’attesa mi stavo godendo un po’ di tranquillità, sebbene i pensieri libidinosi stessero materializzandosi nella mia testa.
Ad un certo punto vidi che si scostava la tenda della sua finestra.
Continuai a tenere gli occhi socchiusi in modo che non si sentisse osservata a sua volta.
Il mio amico nello slip ebbe un leggero fremito.
La tenda si richiuse per poi riaprirsi poco dopo.
Vidi distintamente Dominique indugiare con lo sguardo sul mio corpo, credendo di non essere vista.
Il mio amico dava segni di irrequietezza, la situazione intrigante stava iniziando a farmi perdere i freni inibitori.
Decisi di osare un po’.
Fingendo sempre di avere gli occhi chiusi iniziai a massaggiarmi il membro da sopra lo slip, lentamente, senza esagerare.
Volevo che lo desiderasse, non spaventarla.
Intanto era cresciuto a tal punto che l’elastico della mutanda faticava a contenerlo.
Dominique mi osservava e notai nel suo sguardo una vena di bramosia.
Quando la tenda si chiuse di nuovo smisi di accarezzarmelo, rischiavo, per l’eccitazione del momento di finire, togliendomi il gusto di poterla stuzzicare.
Attesi qualche minuto, ogni tanto dandomi qualche colpo di sega per te tenerlo bello vivo senza rischiare di venire.
Fu mentre mi davo piacere che il campanello suonò, il mio cuore balzò in gola.
Andai ad aprire ancora in slip e venni travolto da questa massa di capelli scuri.
Dominique mi sbattè al muro, ficcandomi la lingua nella bocca e cercando la mia.
Non perse tempo, con la mano cercò il mio sesso attraverso gli slip mentre continuava a baciarmi.
Doveva essere a secco da un pezzo per avere tutta questa foga.
Lo liberò dalle mutande prendendolo nella mano calda, senza staccare le labbra dalle mie.
Quando lo scappellò era già umido di liquido preseminale.
“Mi stavi facendo impazzire…” mi sussurrò con quel suo accento esotico.
Si inginocchiò prendendolo in bocca, con la lingua giocava con il mio prepuzio, ruotandola e accarezzandomelo.
Era una sensazione incredibile mentre con la mano se lo segava in bocca.
Affondai la mia nei suoi capelli ricci, spingendole la testa verso il mio basso ventre.
Le uscì un gemito soffocato quando lo estrassi, completamente bagnato della sua saliva.
“Torniamo fuori…” mi suggerì, afferrandomi il pene come se fosse la mano.
Si mise a pecorina sul lettino, indossava solo un tanga e il reggiseno, fu un secondo sfilarle entrambi.
Affondai con la lingua in lei, il nettare dolcissimo della sua amica fu un afrodisiaco.
La leccai a fondo, i suoi gemiti smorzati mi mandarono in estasi.
Quel suo culo tondo era una gioia per gli occhi.
Vederla così, con la schiena inarcata ad attendermi mi fece letteralmente perdere la testa.
Puntai la cappella sulla sua fessura ed entrai con un solo colpo.
Le strappai un “Ohhhh” sommesso, inizia a spingere, le mani ben salde su quelle natiche marmoree.
Mi partì uno sculaccione che sembrò gradire.
I gemiti aumentarono di intensità mentre veniva travolta da un orgasmo che le fece contrarre le dita dei piedi e tremare il corpo.
Quando il tremore cessò uscii.
“Vieni sopra di me.” Le dissi.
Mi sdraiai, il mio amico eretto come un obelisco.
Lei allargando le gambe lo indirizzò impalandosi completamente e iniziando a muoversi.
Le afferrai le natiche dandole il giusto ritmo. Un dito che le premeva sul buco posteriore.
Incontrai poca resistenza, decisi di metterne due.
Il suo seno color caramello, con i capezzoli scuri e turgidi era a un passo dalle mie labbra.
Decisi di avvolgerlo, ruotando con la lingua per darle piacere.
Con le dita continuavo a torturarle il buco posteriore, aumentò il ritmo della cavalcata.
Sentivo i suoi umori scivolarmi sui testicoli, era un fiume in piena.
Strinsi il capezzolo tra i denti, un morso leggero ma abbastanza vigoroso da sentirla nuovamente gemere nell’estasi del secondo orgasmo, più intenso del primo.
Lo sfregare del clitoride sul mio pelo pubico lo aveva reso duro come l’acciaio.
Ero al limite, sentii il pene pulsare in attesa di esplodere.
“Sto per venire…” Mugulai.
Mi fece uscire rapida, inginocchiandosi tra le mie cosce.
Si appoggiò la cappella sulla lingua facendomi esplodere nella sua bocca con pochi colpi di sega.
Bevve tutta la mia essenza, continuando a passarci la lingua sopra come per ripulirlo da ogni spreco.
Ero esausto, reclinai la testa sul lettino per godermi il suo lavoro sapiente con la bocca.
Fu in quel momento che vidi la tenda della sua finestra scostata.
Il volto di un uomo di mezz’età stava osservando tutto.
Il marito era tornato in anticipo.
Ero nei guai.
O forse no.
Per commenti, chiarimenti, insulti e proposte scrivete pure a feniced_arabia@hotmail.it .
Sarò felice di rispondere a tutti.
Buon orgasmo a voi.
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?