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ANNA

Riemergo dal mare ed ancora bagnata, dall’acqua del mare stavolta, mi stendo supina ad asciugarmi sul lettino. Occhiali da sole a specchio, lo guardo non vista. È proprio bello! Fingo di sonnecchiare, ma me lo guardo da dietro le lenti. È a pancia sotto, ogni tanto tira su la testa, si guarda un po’ in giro, fingendo indifferenza poi mi scruta credendo di non essere visto.

Passa un ambulante indiano che vende collanine, lo conosco, viene spesso nella nostra spiaggia ed ogni tanto gli compero qualcosa. Si ferma e dallo zainetto tira fuori la merce e la appoggia sul lettino. Visto che sono senza marito, comincia a farmi salamelecchi orientali, ancor più cerimoniosi del solito: complimenti su quanto sono bella, su come sono abbronzata, soprattutto su come mi starebbero bene le sue collanine d’argento (sarà argento poi?) su questa bella pelle abbronzata eccetera eccetera. Gli compero un girocollo ed un paio di bracciali; ne provo uno sulla caviglia: “Max come la vedi sta cavigliera. Dici che mi sta bene?”

“uno schianto, zia”

“aridagli, con sta zia!!”

“scusa….. Anna”

<aaahh è tuo nipote?” interviene l’indiano “pensavo fosse tuo amante”

“hahahaha….come sei spiritoso! Magari! Un amante così giovane e bello!” gli ho replicato. Chi ha orecchie per intendere intenda. Massimiliano rosso in viso, con un sorrisetto imbarazzato non sapeva dove guardare.

Al termine della negoziazione si avvicina Chiara, la figlia del proprietario del bagno. “Ciao Amir. Cos’hai di bello oggi da farmi vedere?” e senza chiedere nulla si siede sul bordo del lettino di Max a guardare la merce esposta dell’ambulante stesa sul mio di lettino.

Sapevo il motivo per il quale si era avvicinata e sicuramente non erano le collanine, tanto che dopo avermi salutato cortesemente tende la mano a Massimilano presentandosi “ciao io mi chiamo Chiara, tu sei…?”

“Massimiliano” le risponde stringendole la mano guardandola e lanciando contemporaneamente un’occhiata anche a me.

“è il cugino di Giada” mi affretto a comunicarle, prima che la perfida pettegola cominci a fare battutine “sta qui da noi qualche giorno prima di proseguire per le vacanze coi suoi amici”

“ah, sei qui coi tuoi amici, e dove andate in vacanza?”

“no sono qui da solo, loro mi raggiungono fra qualche giorno poi proseguiamo per il Salento” le precisa Max

Fingendo di interessarsi anche alle collanine dell’Indiano, vedo che non stacca quasi mai gli occhi da dosso al mio bellissimo nipotino. Ti piace eh? Puttanella.

Dopo un po’ di finte trattative con l’ambulante, senza comperare nulla, si alza e dice a Massimiliano “noi stiamo organizzando una partita a beach volley, ce ne manca uno, vuoi venire?”

“volentieri, anche se non sono molto capace”

“eddai figurati, non c’è nessun professionista fra di noi. Andiamo allora!”

Max si alza a sua volta. Mi guarda “allora vado”

“vai io resto qui ancora un po’ poi torno a casa. Stai pure il tempo che vuoi. A più tardi”

Passa circa un’ora, finito il match, vedo tutta la compagnia correre verso il mare. Max mano nella mano di Chiara; la mignottina non ha perso tempo! Schizzi, sbuffi, entrano tutti correndo nell’acqua.

Mi alzo, raduno le mie cose, mi rivesto e lascio la spiaggia pensando che, come era giusto, il ragazzo dovesse divertirsi con i suoi coetanei. Però mi rodeva un tantino, un po’ perché Chiara è fidanzatissima con un ricco rampollo di un noto industriale della zona, poi perché sicuramente si poteva godere tutto quel ben di Dio. Scaccio il pensiero e mi avvio verso casa.

(continua)

per commenti: narciso.a@outlook.it

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