Skip to main content
OrgiaRacconti CuckoldRacconti Erotici

Silvia una vita da troia parte quinta

By 25 Giugno 2023No Comments

E’ tornata a scrivermi Silvia, penso che abbia passato tutta la domenica al p.c. perché le mail che mi scritto per raccontarmi cosa ha combinato erano ben 9.
Mio caro Gladius, qualche giorno fa è vento a casa un muratore per sistemare una crepa in un muro ,però ti dico subito che è sotto i 50 e ha un bel fisico da macho anche se di faccia non mi sembra un Play Boy.
La prima volta che è venuto era di mattina presto e mi ha trovato in canotta e pantaloncini leggeri corti , mi si vedevano le tette e i capezzoli un po’ duri per il fresco della giornata.
Appena gli ho aperto mi è venuto subito un pensiero da troia , con i miei occhi scesi a guardargli la patta un po’ gonfia , quando lui vedendo il lavoro da fare mi ha detto che ci sarebbe voluta una settimana di lavoro, mi sono detta , questo qui in questi giorni , me lo lavoro fino a volermi gustare tutto il suo cazzo che immagino veramente interessante.
Ma sin dal primo giorno si dedicava solo al lavoro, neanche mi guardava e stavo pensando che fosse gay.
Il secondo giorno gli preparo un caffè e glielo porto , lo invito a sedersi così gli chiedo se vuole farmi compagnia e prenderlo insieme , nel versargli lo zucchero in tazzina mi sporgo facendole notare la mia scollatura, come ormai sai non porto più intimo, ne reggiseno ne perizoma e intanto lo guardavo negli occhi come a invitarlo a fare una pausa e venire a scopare queta troia che non aspetta altro .
Lui è stato un po’ sulle sue ringraziandomi della mia gentilezza , e io allora ho deciso che avrei fatto di tutto per farmelo.
Riprende a lavorare e non si ferma fino alle 13 , e mi dico, se questo scopa come lavora , mi faccio sbattere un giorno intero , e pensando a questo già mi sentivo la figa che si bagnava; se ne va a pranzo e dice che sarebbe tornato alle 15
Dopo pranzo mi faccio una doccia rinfrescante e poi indosso dei leggins aderentissimi con una maglietta che mi tira dappertutto e lascia scoperto un palmo di pelle tra leggins e maglietta; mio marito abituato ormai ai miei cambiamenti di vestiario nemmeno se ne cura ed esce dicendomi che va da un amico tanto a ricevere il muratore ci avrei pensato io.
Il muratore che si chiama Vasco , arriva puntuale mi saluta ed io gli sorrido , mettendomi di profilo e poi mi abbasso a 90 per prendere una cosa dal cassetto più basso dell’armadio
ed io gli sorrido , mettendomi di profilo e poi mi abbasso a 90 per prendere una cosa dal cassetto più basso dell’armadio.
Gli offro di nuovo un caffè “ con un caffè prima di cominciare poi le cose si fanno tutte meglio no ?” “lui grazie signora certo e poi lei lo fa molto buono “
“Non c’è nulla da ringraziare, e poi il caffè è meglio farlo a te che a mio marito che nemmeno mi guarda” mi metto una mano sulla coscia e la faccio risalire verso il culo.
“Tu almeno prima mi hai guardata mentre ero inchinata ad aprire il cassetto non è vero?”
Vasco, con un po’ con timidezza “be a dire il vero io l’ho guardata da ieri mattina appena mi ha aperto il portone di casa …ma “.
Al suo ma lo interrompo “ allora non sono da buttar via del tutto .e poi a me il cazzo piace molto in ogni buco , e pensare che mio marito non me lo ha mai messo nel culo mentre dicevo questo mi avvicino e sfacciatamente lo tasto sulla patta della tuta notando una certa consistenza.
Con un ‘espressione meravigliata glie lo stringo “senti te lo dico chiaramente, tu hai un bel cazzo e visto come mi hai guardato prima , me lo devi fare assaggiare, oggi stai a pranzo con noi e poi ti riposi nella camera degli ospiti e finito di sistemare la cucina ti vengo a fare un saluto.
“Ma tuo marito?” “Tranquillo ho carta bianca per questa cose, lui ormai non mi scopa più con il suo cazzetto tu chiami a casa e dici che ti abbiamo invitato noi a pranzo”.
Mentre preparavo il pranzo ogni tanto andavo da lui e da dietro le appoggiavo le tette sulla schiena e gli mettevo le mani sulla patta e sentivo che il cazzo che in poco tempo si ingrossava .
“Dopo aver mangiato mi sbrigo a lavare i piatti , poi questo cazzo lo voglio tutto in bocca giù per la gola, poi mi monti forte e quando vuoi mi fai il culo per bene ,io sono molto vogliosa mi devi dire che sono tua la tua puttana e farmi venire di continuo se non stasera non esci da qui.
Allora lui si volta, si apre la tuta l’abbassa e tira fuori il cazzo che già barzotto e bello largo, abbastanza lungo.
“Be se una troia ha così fame di cazzo allora comincia con questo antipasto “ e me lo sbatte in faccia dopo che mi aveva costretto ad abbassarmi con la faccia alla altezza del suo cazzo. Altro che timido, era un vero porco.
Ho faticato a prenderne una metà in bocca quasi mi sfondava la gola , io con la bocca piena del suo cazzo e di saliva che colava, lo pompavo di brutto, lui adesso mi teneva per la nuca e non mi lasciava scappare.
Me lo stavo gustando con lavori di lingua in tutta la sua grossezza e lunghezza , lo spompinai penso più di mezzora ogni tanto riprendevo fiato scendevo a succhiargli le palle una per volta belle piene e grosse dure , poi risalivo su quel tronco maestoso da brividi , rileccandolo e riprendendomi in bocca tutta la saliva che scendeva per poi giocare con quella sua cappella per farlo impazzire dal piacere ,lui non veniva mai e io ne ero contenta e mi davo da fare affamata di grossi cazzi come sono,, poi alla fine mi afferra mi immobilizza la testa con le grosse mani e mi dice” Adesso troia gustati sta sborrata, prendi puttana e ingoia tutto da vera maiala.”
Mi riversò in bocca almeno 6-7 schizzi di tanta calda e appiccicosa sborra tra palato e gola che come di solito a più riprese ingoiai tutta e poi mi attaccai a ventosa ancora al suo cazzo per le ultime gocce ripulendoglielo tutto.
“Se per lui questo era l’antipasto pensai subito scherzando tra me e me , sta a vedere che da qui a 5 giorni mi ingrasso.” “Gli feci i complimenti dandogli un bacio lingua con lingua e mi allontanai augurandogli buon lavoro.
All’ora di pranzo eravamo seduti mio marito vicino al muro io da un lato e Vasco al mio fianco, evevo preparato un bel pranzetto con carne alla brace e un buon vino, poi un dolce molto leggero per non appesantirci più di tanto, mentre mangiavamo ho tastato anche un paio di volte il cazzo del muratore e mi sono accorto che era già piuttosto duro..
Alla fine del pranzo dico a mio marito di portare via la spazzatura e che poi se avesse avuto qualche cosa da fare andasse pure.
Lui mi capisce e mi dice che deve andare ad aiutare un amico a potare una siepe, invece dopo aver portato fuori la spazzatura rientra in casa e senza farsi vedere da lui va nella nostra camera da letto, dove avevamo fatto installare mettere uno specchio al contrario che dava sulla camera degli ospiti.
Questo per permettere al cornuto di spiarmi mentre mi facevo sbattere come una puttana da tuti quelli che mi portavo a casa, anche due o tre insieme, mentre mi guardava si eccitava, se segava e sborrava in mano, ormai si era rassegnato e non aveva nulla da obiettare su quello che facevo.
Finito di sistemare la cucina in fretta e furia e lavati i piatti, vado nella camera degli ospiti dove mi aspettava il mio toro nudo e con il cazzo già bello duro in mano, mi tolgo i leggins e la maglietta restando tutta nuda, mi avvicino e gli prendo il cazzo in mano baciandolo con molta passione ma lui all’improvviso mi fa abbassare sul suo cazzo e mi impone di spompinarlo un po’ mentre mi mette tre dita in figa e mi fa sospirare sditalinandomi, mi scopa con la mano facendomi pressione sul clitoride, ci sapeva veramente fare e mi ha fatto venire mentre io ero soffocata dal suo grosso bastone di carne .
Mi gira e mi mette a pecora “ adesso ti scopo come so fare io vediamo se alla troia piace il mio trattamento” , mi serra ai fianchi e mi strofina il randello sulle labbra della mia figa su e giù su e giù ma non entrava, e io impazzivo dalla voglia di sentirmelo dentro, poi di colpo me lo sbatte tutto in figa.
Lo sento entrare tutto fino alle palle e comincia a sbattermi piano e forte a colpi alternati che poi diventano sempre più solo forti da togliermi il fiato, mentre ero un lago tra le cosce.
“Spaccami così, rompimi l’utero, sei proprio un toro da monta, vengo, vengo, non smettere continua.”
Mi ha scopato almeno un tre quarti d’ora ma poi mi dice “senti puttana io devo lavorare , adesso ti sborro dentro ti riempio tutta prendila tutta la mia sborra”.
Che meravigliosa scopata mi ha fatto fare .
“ Adesso vai a continuare il lavoro , ma domani ho un altro buco che mi devi riempire”
Lui mi fa ripulire tutto il cazzo a colpi di lingua si riveste e va a riprendere il lavoro, poco dopo entra mio marito mi allarga le cosce e mi fa venire a colpi di lingua e succhia la mia fregna tutta piena di sborra
Per ringraziarlo prendo in bocca il suo cazzetto e con pochi colpi di lingua gli faccio uscire quattro o cinque gocce di sborra, si er già svuotato da solo mentre mi guardava.
Mi faccio una doccia e scendo,, vado dal muratore toro e gli dico” domani ti voglio ancora e anche il mio culo vuole assaggiarlo il tuo cazzo”
Lui mi dice che il giorno seguente sua moglie va dalla sorella per aiutarla in alcuni lavoretti e ci resterà anche a pranzo quindi lui potrà stare tutto il tempo che voglio con me.
E così il giorno seguente dopo pranzo iniziamo con un preliminare da affogo poi mi mette tre dita in culo mi lubrifica a forza di sputi ,mi mette di fianco e me lo sbatte dentro appena appena “adesso stai calma il mio è bello largo, fa un bel respiro e spingi come quando vai in bagno e tutto sarà più facile, fidati e rilassati”
Non sa che ho preso una infinità di cazzi nel culo, anche due insieme
Con una forte spinta mi oltrepassa lo sfintere e poi si ferma ,poi altre due spinte e inarrestabilmente mi arriva a farmi sentire i coglioni sbattere sulle labbra della mia figa, finalmente mi sentivo inchiodata a lui che mi serrava per un fianco e con una mano mi tirava i capelli a ciuffo in modo da farmi alzare la testa e così mi aveva in pugno.
Il suo cazzo che adesso mi scuoteva tutta e cominciava un dentro fuori dal mio culo, non si rendeva conto che ero sfondata e ben preso il mio piacere aumentava.
Lui cominciava a tenermelo tutto dentro dandomi degli scossoni, muovendolo per quasi tutta la sua lunghezza tornando ogni volta alla carica e spostandomi in avanti in modo impressionante e allo stesso tempo molto piacevole , ero tutta in balia dei suoi voleri bestiali .
Non so per quanto tempo mi ha impalato in quel modo ma non ho nemmeno contato le volte che sono venuta e ho gridato di spaccarmi tutta.
Avevamo sforato sull’orario del suo lavoro, ma sinceramente ero anche contenta perché avrebbe dovuto rimanere un giorno in più.,
A me del lavoro adesso non mi importava nulla e non poteva finire lì così, volevo di nuovo la sua sborra nel mio culo, ma lui molto professionale andò in bagno e poi si mise al lavoro per recuperare quell’ora e mezza passata con me
Da vera cagna in calore già mi immaginavo che avesse un amico capace come lui ma non per il lavoro di casa sognavo di portarli tutti e due sul mio letto.
Così dopo essermi rilassata un po’ sul letto a cosce tutte aperte e con una mano che continua va a giocare con la figa tutta bagnata , mi sono alzata, ho indossato dei pantaloncini cortissimi di jeans , quelli sfilacciati che ti strusciano di continuo sulla figa e la maglietta di prima ovviamente senza nulla sotto e, mi avvicino a lui.
“Senti non è che per caso tu hai un amico come te molto prestante ma non per il lavoro in casa ma per avere a che fare con due cazzi.”
Lui mi guarda tutta dalla testa ai piedi , e mi dice con un sorriso , “Se cerchi quello che penso io , io ho due amici come li vuoi tu , e allora saremmo in tre, se vuoi gli parlo di te”.
Con tre sarebbe stato il massimo “Certo tu porta anche loro , digli che ho tre buchi tutti molto affamati , quando pensate i di poter venire tutti insieme?
“Non ti preoccupare se vuoi di sera possiamo , invece che stare al bar a bere veniamo a farti bere al posto nostro, non sarà la birra quella che dovrai ingoiare, se vuoi domani sera alle 9 saremo qui”
”Perfetto, allora vi aspetto” e sculettando vado a dire a mio marito che la sera successiva avrà la possibilità di assistere ad uno spettacolo straordinariamente eccitante.
La mattina del giorno dopo inizia con il solito caffè poi Vasco comincia a lavorare subito per recuperare il tempo perso (teme che il suo titolare possa venire a controllare come procedono i lavori ) , io capisco e non lo faccio perdere tempo.
“Stai tranquilla, per stasera tutto confermato , solo una cosa uno dei miei amici è di colore , niente in contrario ? “
“Per me va bene e spero sia pure come te “E’ mi guarda sogghignando ” lui è anche più dotato di me , ti piacerà.”
A questo punto la serata si prospettava anche più calda , già mi immagino loro tre tutti coi cazzi da baciare leccare, insalivare con i mei pompini a turno e poi dopo un po’ ognuno al posto giusto a scoparmi di brutto, solo al pensiero già bagnando; la giornata non finiva.
Alla la sera mi faccio una doccia, un bel clistere per pulirmi l’intestino in vista delle inculate, mi preparo per l’incontro che prevedevo infuocato. Dico al cornuto” O mi stai a guardare o vai al bar, considera che non so quanto tempo dureranno a scoparmi ma se vengono alle nove, almeno prima dell’una spero non se ne andranno.”
“Uscirò un po’ ma tornerò per il gran finale, non mi farò vedere e non vi disturberò.”
A cena mangiai pochissimo ero tutta eccitata e sicuramente avrei cenato poi con quello che sarebbe eruttato dai loro tre cazzi, indosso una minigonna 20 cm di stoffa che non coprivano niente, calze autoreggenti nero velate con una bella balza e una camicetta aperta nei primi tre bottoni con le tette praticamente fuori.
Arrivano le nove e io sono in attesa trepidante, passano i minuti e comincio a temere che mi abbiano data buca ma poi arrivano e si scusano per il ritardo dovuto al traffico per un incidente vicino a casa mia.
Quando suonano alla porta vado ad aprirgli e mi trovo davanti tre bei maschioni, uno nero come il carbone, mi è già capitato di incontrare uomini di colore, ma questo era così nero da farmi quasi impressione,.
Li faccio entrare poi le dovute presentazioni, anche loro erano muratori e lo si capiva dai loro corpi muscolosi , erano in tuta e maglietta , mi fanno un sacco di complimenti baci e abbracci e io li ho baciati tutti con passione lingua a lingua , avevano un bel odore e un alito molto profumato.
Hanno cominciato subito a palpeggiarmi da tutte le parti, mi tolgono in un attimo camicetta e gonna, mi toccano fica e culo le loro dita intraprendenti mi si infilano dentro facendomi bagnare.
Uno mi succhiava le tette facendomi indurire subito i capezzoli, mi piaceva sentire che i loro cazzi ancora dentro le tute si facevano sentire sempre più grossi;ad un certo punto non resistendo più mi abbasso con la faccia all’altezza giusta, abbasso le tute e sotto non avevano nulla , mi sono comparsi a pochi cm dalla bocca tre cazzi grandi e molto invitanti già abbastanza duri , pronti ad essere assaggiati per bene.
Ne prendo in bocca uno, gli altri li sego piano con le mani,il nero lo lasciai per ultimo , li spompino ognuno per almeno una decina di minuti a turno e quando arrivai a lui,, questo bastone nero era il più grosso di tutti e aveva un odore un po’ diverso, quasi di selvatico.
Lo stringo per bene sarà stato almeno 23 cm, lo percorro con la mia lingua, lo leccò per parecchio dalle palle che succhio dolcemente fino a inghiottirne anche se con difficoltà, succhiavo quella cappella da farlo torcere dal piacere mentre gli altri due coi loro cazzi in tiro me li sbattevano sulle guance.
Per tutto il tempo mi tenevano tre dita in figa e due nel culetto e mi facevano godere per la prima volta, comincio ad ansimare ”Dai scopatemi, vi voglio tutti, riempitemi di cazzo ,portatemi sul letto”.
M presero su di peso e in attimo si spogliarono, eravamo tutti nudi in un groviglio di corpi sul letto matrimoniale io la moglie porca con tre maschioni che cercavano con le loro lingue i miei buchi e mi facevano venire ancora a forza di leccate in figa e in culo.
Ci sapevano fare davvero, uno lo presi subito in bocca e cominciai un pompino da vera esperta quale sono, uno si sdraio sotto di me, mi fece salire sul suo cazzo e mi trafisse la fica senza fatica, mi entrò tutto e adesso lo stavo cavalcando mentre davanti pompavo il nero appoggiata con le mani alle sue muscolose cosce e lui con le mani dietro la testa mi spingeva il cazzo sino in gola.
Mentre continuavo al mio su e giù e sbavavo il terzo mi posiziona dietro , mi fa abbassare e col suo cazzo duro mi forza il buchetto che piano piano si stava allargando grazie alla lubrificazione che mi aveva fatto con due dita e grazie a la mia voglia di sentirmelo tutto in culo.
Con tre o quattro spinte me lo piantò tutto dentro, adesso avevo un cazzo da spompinare e gli altri due al posto giusto e cominciò la festa che volevo a tutti i costi.
Ci sapevano fare, uno entrava e l’altro usciva poi di colpo tutti e due mi penetravano insieme e io urlavo e gemevo:
“Che bello, si rompetemi tutta, dai non fermatevi, ancora, ancora o che bello come vi sento , tenetemi forte stringetemi a voi più che potete, sono la vostra vacca in calore, sfondami con questo cazzo nel culo, sbattimi, lo voglio tutto dentro, sii, vengo, vengo, non vi fermate .”Dai troia che puttana sei stasera di riempiamo di sborra, ti rompiamo il culo che non potrai sederti per un giorno intero, che maiala che sei godi troia”
Continuarono per tutto il tempo necessario perché a turno mi facesse assaggiare i loro cazzi in ogni buco e ad un certo punto con un urlo liberatorio mi sborrarono in bocca fica e culo quasi nello stesso tempo riempendomi per bene di sborra che in bocca gustai un po’ prima di ingoiarla tutta.
Ci fermammo a riposarci, io andai in cucina a prendere tre birre e mi accorsi che il cornuto era rientrato e nudo nascosto nel salotto dietro il finto specchio da dove ci aveva spiati continua a masturbarsi, per terra macchie di sborra a testimoniare che anche lui era venuto, gli feci vedere la mia figa oscenamente allargata e sporca, poi mi girai e gli mostrai il buco del culo spalancato, poi portai le birre ai muratori.
Dopo averle bevute presero le bottiglie e cominciarono ad infilarmele nella figa e nel culo mentre i loro cazzi si riprendevano e tornavano duri.
Li leccai per un po’ e ripresero a massacrarmi in ogni buco, non sono riuscita a contare tutte le mie venute , so solo che godevo tantissimo ero ormai fuori di testa e ne volevo sempre più , alla fine mi sborrarono sul corpo, e in bocca e io , non solo ingoiai tutto di tutti,, ma poi tornai alla carica e ripulii i loro cazzi delle ultime gocce che ancora uscivano dal buchetto della loro cappelle.
Ero tutta appiccicosa mi leccavo anche le dita, era passata mezzanotte loro mi dettero un bacio e si pulirono in bagno, poi si rivestirono ma prima di salutarmi mi dissero che se quando avessi voluto rivederli sarebbero stati disponibili.
“Domani sera non posso ma dopodomani tornate stessa ora,, complimenti siete stati fantastici “.
“Va bene,torneremo dopodomani è stato un piacere conoscerti , magari tutte le donne fossero troie come te”
Ci salutammo e io guardai il letto, il lenzuolo era tutto un lago a chiazze dappertutto tra le mie venute e la loro sborra che si notava già quasi rappresa, e mi misi a leccare anche quella , mi sarei fatta scopare tutta la notte, ripensavo come ero stata inchiodata a quei cazzi che mi svangavano e mi tenevano immobilizzata stretta a loro.
Quel cornuto di mio marito entrò nella stanza, era anche lui stravolto con le occhiaie sotto gli occhi, il cazzetto moscio che non aveva più una goccia di sborra.
“Sei stata fantastica, mi hai fatto impazzire vederti fare la porca e farti sfondare in quel modo, non vedo l’ora che ritornino”.
Commenti a gladius44@libero.it

Leave a Reply