Mercoledì sera, mi sto dirigendo verso casa sua. La giornata di oggi è stata intensa, so però di poter scaricare tutta la tensione accumulata.
Vi è mai capitato di fare due passi dopo essere stati seduti diverse ore? La sensazione è molto simile, a primo impatto non è piacevole, ma subito dopo finiamo per essere più energici.
La chiamo per dirle che sto per arrivare, sono quasi sotto casa sua.
Lei abita al secondo piano di un condominio, quindi opto le scale; la prima rampa, la seconda, ed eccomi li davanti. Estraggo le chiavi del suo appartamento, do un giro e la porta si spalanca.
Eccoti, dove ti avevo detto l’ultima volta di metterti.
Sei li in ginocchio, sguardo basso, indossi un completo di pizzo rosso. Al tuo collo il collare che usi durante tutti i giorni, una cosa semplice e non vistosa.
“Bentornato, grazie per concedermi il suo tempo”
Mi dirigo verso la sedia dall’ingresso, quelle parole che hai appena dette avevano un grosso valore la prima volta, ora sono sono parte del rito che teniamo in queste occasioni.
Le operazioni sono meccaniche, con il tempo siamo riusciti ad affinarle, e adesso fai tutto con estrema diligenza.
Slacci la stringhe delle scarpe, e dolcemente le rimuovi. Era ora, finalmente anche i miei riescono a respirare. Non ti perdi in convenevoli, rimuovi i calzini, li infili in bocca.
Sai che mi piace vederti in quello stato, è una cosa che detesti fare, ma la fai per compiacermi. Non è sempre stato così, siamo riusciti gradualmente ad arrivare a questo.
Al ripensare mi si intenerisce il cuore, ti faccio una dolce carezza sulla nuca.
Mi guardi stranita, non sai cosa fare.
Rimedio quel dubbio tirandoti un colpo sulla collottola, ora la tua attenzione è nuovamente riportata alle cose importanti.
“Posso alzarmi?” chiedi con voce ficca ancora per il colpo, un mio mugolio ti da quella conferma.
Lentamente mi mostri il tuo corpo che si alza, lo fai a posta per fermi godere della tua vista. Sparisci nella stanza a fianco, tornando pochi secondi dopo con l’occorrente per pulire i miei piedi.
L’acqua di quella bacinella è tiepida, intingi il mio piede e gli dai una sciacquata.
Con l’asciugamano passi con tocco delicato sul piede per asciugarlo. Ripeti la stessa operazione per l’altro e infine mi infili delle calze pulite e calde.
Infilo i miei piedi dentro delle ciabatte li vicino e mi dirigo in soggiorno.
Prontamente mi segui, questa volta gattonando, sai già cosa ti aspetterà ora e ti prepari di conseguenza.
Mi sistemo sul divano e accendo il televisore. Distendo i piedi, e in un’lampo ti trovo come un’appoggio stabile.
Sei li a gattoni che mi fai da poggia piedi, credo che starai così un po’ questa sera.
Il racconto è di fantasia, per poter parlare con me: DaIlDom@proton.me
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?