Dopo molto tempo di inaccessibilità del sito posso pubblicare.
I miei racconti delle esperienze di quella gran vacca di mia moglie con i neri hanno provocato parecchi commenti dimostrando che sia gli uomini che anche le donne spesso hanno fantasie del genere o vogliono provare esperienze simili. Non tutti però vivono la cosa con piacere e anzi alcuni mi hanno detto di aver subito parecchi guai e dispiaceri a seguito di situazioni che coinvolgevano anche neri. Uno mi ha colpito per la triste fine e lo riporto qui.
Il lettore (Mario – di fantasia) si è trovato casulamnete a scoprire che la moglie, come tante altre mogli , faceva porcate a sua insaputa. Le conversazioni segrete della moglie con l’amica parrucchiera l’avevano messo in sospetto e approfittando di un momento favorevole aveva guardato le chat nel telefono e stupito e incazzato aveva letto che l’amica insisteva per far incontrare un suo amico alla moglie. La situazione era fin troppo chiara e lei insisteva che il tipo era a posto e discreto e a suo dire che l’aveva provato aveva un bel cazzo tosto:
“… vuole che gli fai solo un pompino… vedrai che ti piace è bello grosso e tu li sai fare bene… mi ha dato un bel regalo per presentartelo e ha promesso che te ne fa uno doppio se accetti… non ti perdere questa occasione te la godrai alla grande alla faccia del tuo cornuto…”
Mario era furioso leggendo che la moglie non solo non s’era arrabbiata per queste proposte oscene ma dopo le prime risposte curiose e incerte aveva cominciato a chiedere dettagli facendo capire che non era certo la prima volta che lo cornificava e anche che non era contraria purchè l’incontro fosse fatto con ogni discrezione per ovvie ragioni abitando in un posto piccolo. Alle rassicurazioni dell’amica seguivano le indicazioni per l’incontro che alla fine era stato concordato. Mario furibbondo non credeva a quello che leggeva e aveva pensato di affrontare subito la moglie ma poi cominciò a pensare di volere la prova e si mise in testa di seguirla quando lei si preparò a uscire con la scusa del parrucchiere.
Aveva seguito discretamente la macchina in scooter e aveva visto che caricava un uomo andando poi a infilarsi in un posto isolato fuori abitato dove si appartavano le puttane che battevano sulla nazionale. Lasciato lo scooter rimuginando propositi di vendetta lui furioso s’era avvicinato al coperto il più possibile per poter vedere bene e magari intervenire per svergognare la moglie sul fatto. Intanto la macchina s’era fermata e il maschio e la zozza erano passati sul sedile posteriore dove lui aveva sfoderato subito il cazzo mettendolo in mano alla femmina e il povero Mario appena potè aprire una varco visivo ricevette nello stomaco un pugno vedendo che la moglie senza problema s’era chinata e imboccato la cappella se la leccava di gusto. Era senza fiato per la rabbia e lo scorno e assisteva come un qualsiasi guardone al pompino che sua moglie somministrava al maschio arrapato. La pompa andava sempre più forte tra risucchi e ansimi dei due porci e Mario poteva vedere bene che la bocchinara s’era ficcata la mazza tutta in bocca e grufolava da maiala mentre il mandrillo le schiacciava la testa con forza per farle ingoiare la stanga fino alle palle. Nonostante fosse soffocata da quella ceppa che le arrivava in gola la zozza seguiva il ritmo sputando la ceppa insalivata ogni tanto solo per riprendere fiato ma il porco non le dava tregua e le risbatteva subito la testa sul nerbo duro ingozzandola a fondo. A Mario tremavano le gambe e aveva il cuore a mille spiando quella porca sugare mugolando con gusto e quasi ebbe un mancamento quando vide il porco irrigidirsi scaricando la sua sborrata in gola alla moglie che singhiozzando strozzata mandava giù a boccate la borra calda che le sputava dritto in gola quella mazza dura. Il porco finì di scaricare le palle e lasciò la testa della femmina che finalmente potè sputare il cazzo ansimando e con schifo di Mario la vide ripulirlo a slappate golose della roba vischiosa che lo copriva fino a lucidarlo sotto lo sguardo soddisfatto del porco.
Poi la moglie dopo essersi asciugata la bocca e la faccia ed essersi ritruccata prese i soldi che l’uomo aveva preparato e ripreso posto davanti ripartirono lasciando il povero Mario sconvolto e disperato non solo per aver visto la moglie spompinare da puttana e farsi anche pagare ma – come ha confessato – soprattutto rabbioso perchè pare che lei non volesse mai fargli l’ingoio mentre s’era ingozzata da vera maiala le scariche del mandillo leccandosi poi anche la mazza scolata da vera scrofa. Mario rientrò atterrato da questa scoperta ma non affrontò la moglie come s’era ripromesso perchè le ultime parole che s’erano scambiati i due bastardi gli avevano fatto capire che probabilmente ci sarebbe stata anche una monta e incazzato come era meditò subito di vendicarsi in modo feroce su quella zozzona che gli metteva le corna in quel modo sconcio.
Si mise di punta a controllarne i movimenti e il telefono scoprendo sempre più cose sulle porcate della moglie ogni volta che relazionava all’amica:
“…si m’ha ingozzata per bene… bel cazzo davvero e palle da toro… me ne ha scaricata in gola un litro a sorpresa il porco… se me lo diceva mi facevo pagare anche l’ingoio…”
e l’amica la forzava a nuovi incontri:
“… dai che facciamo un po di soldi alla faccia del cornuto… guarda che lui adesso vuole fotteri e a paga doppia… fallo sbavare un po che ne caviamo altri soldi al porco…”
e il povero Mario scoprì presto che la moglie aveva concordato tramite l’amica un nuovo incontro con il tipo che questa volta gliela avrebbe montata. Quando seppe il giorno Mario che aveva preparato il suo piano di vendetta prese da parte un operaio nero che conosceva e senza tanti giri di parole gli propose di sfondare la moglie. Il nero restò interdetto pensando a uno scherzo e incerto fece molte obiezioni ma lui gli assicurò che non ci sarebbero state conseguenze perchè la zozza non poteva certo chiamare aiuto e non l’avrebbe mai denunciato. Alla fine con la promessa di beccarsi anche dei soldi il nero accettò e Mario gli fece promettere che avrebbe trattato la moglie come una lurida bagascia senza nessuna pietà. Il nero si fece spiegare bene tutto il piano e come avrebbe dovuto trattare sia la zozza che il suo montone e il giorno della monta Mario e il nero si appostarono prima che la macchina arrivasse e lasciarono che i due si spostassero sul sedile posteriore lasciando le porte aperte per il caldo.
Assistettero ai preparativi del maschio che dopo aver tirato fuori le pocce alla moglie le succhiò i capezzoli arrapandola mentre le frugava la figa tra le cosce. Quando la vacca si stese mugolando e allargò le cosce offrendogli la fregna larga lui le spalancò le gambe mettendole a cavallo dei sedili e sfoderato il cazzo glielo strusciò a lungo nello spacco della sorca per lubrificarselo col sugo di figa e intostarlo al massimo. Mario era gelato di rabbia ma ormai deciso di andare fino in fondo e disse al nero arrapato dallo spettacolo di prepararsi. Era il momento più delicato perchè il montone poteva reagire male e quindi aspettarono che lui le ficcasse tutto il manico in panza prima di intervenire. Quando videro che il porco ormai ficcato in panza alla vacca aveva cominciato a chiavarsela e la zozza ansimante stesa sul sedile aveva la testa che sotto le spinte violente del chiavatore sporgeva dallo sportello aperto nel vuoto Mario spinse il nero che con l’enorme cazzo armato si avvicinò all’auto occupando tutta la porta e impugnando la stanga nera come un randello cominciò a schiaffeggiare violentemente la femmina che stupita sbarrò gli occhi sorpresa strillando. Il suo montone volle reagire ma il nero gli spianò in faccia un coltello e lui davanti a quel colosso nero ebbe paura e non reagì restando sopra alla zozza bloccandola scosciata col suo manico in figa.
La scena era surreale e Mario si godeva le botte di cazzo che la moglie puttana si beccava in faccia strillando impaurita e lo sguardo perso del montone che all’invito perentorio del nero:
“… stronzo sta zitto e buono e continua a fottertela mentre ingozzo la signora…”
s’era rimesso a pompare in fregna alla zoccola. Lei non potendosi liberare strillava ma il montone temendo arrivasse gente le strinse la gola e quando lei spaventata spalancò la bocca il nero ci ficco la gran cappella spingendo per farle scivolare in gola la mazza nodosa. Così la maiala era chiavata in figa dal montone e in bocca dal nero che in piedi appoggiato allo sportello aperto le pompava in bocca arrapato chiavandole la faccia. Mario poteva vedere bene quanto le affondava il gran cazzo soffocando i suoi mugolii mentre le teneva le mani bloccate e quella violenza lo ripagava in parte dell’umiliazione subita ma aveva ordinato anche altro al grosso nero che infatti a un certo punto ordinò al montone che anche se spaventato chiavava a tutta forza:
“…forza frocio che adesso tocca a me… prendi il mio posto e tappale la bocca che le rompo il culo…”
e spinse via il montone che impaurito scambiò il posto con lui andando a mettere la mazza in bocca alla femmina spaventata che implorava pietà. Nonostante si dibattesse il grosso nero la immobilizzò minacciandola col coltello e schiacciandola le teneva le gambe con una mano e gliele ribaltò addosso appuntandole l’enorme cazzo tra le chiappe. La zoccola sbarrando gli occhi terrorizzata da quella nerchia bollente che le premeva sul buco del culo balbettava implorandolo di lasciarla ma il nero la schaiffeggiò dicendo:
” …zitta schifosa puttana… ti lascio solo dopo che ti ho ben aperto il tuo culo da troia …senti che mazza? preparati che te la ficco in culo e ti spacco…”
e con un colpo feroce le piantò nel buco del culo la gran cappella. La vacca sobbalzò scalciando ma tenuta dal nero e con la bocca piena di cazzo dell’altro non potè fare nulla e singhiozzando subì l’infilata anale dell’enorme stanga. I suoi guaiti soffocati mentre il nero le trivellava le chiappe con forza quasi facevano pena a Mario ma represse la pietà e lasciò che i due si accanissero sulla moglie gustandosi la sua vendetta. Il nero a forza di spinte feroci aveva ficcato tutto il tronco scivoloso su per il retto riempiendo le budella della troia che colla faccia impiastrata di lacrime e saliva subiva il profondo pompino da quello che le chiavava la gola. I colpi violenti del suo inculatore facevano sobbalzare la vacca e cigolare la macchina che ondeggiava e i rutti che le strappava quel trattamento brutale la fecero anche vomitare addosso allo sportello ma i due infoiati non ebbero pietà e anzi vedendola prostrata le davano in corpo con furia bestiale. L’inculata di quel cazzo enorme si protrasse tra grugniti animaleschi e sfiati sconci fino a quando il nero disse all’altro:
“… ingozzala adesso che le riempio la panza… un clistere di sborra a pressione per la tua signora maiala…”
e con un frenetico pompaggio scaricò la sua sborrata ficcato fino alle palle in culo alla moglie di Mario che gelato di paura mista a vergogna e rabbia assisteva sconvolto a quella trombata doppia. Quando i due ebbero svuotati i coglioni sfilarono i cazzi smollati e il nero aprendo le chiappe della maiala indicò all’altro la rondella massacrata e spalancata dal suo nerchione che rigurgidava sborra schiumosa dicendogli minaccioso:
“…guarda bene… se parli t’apro il culo anche a te così… vaffanculo coglione e non ti far più vedere a montare la mia puttana… ”
Mario vide il tipo rivestirsi in fretta e filare via spaventato mentre il nero a cavallo della mignotta le pisciò nello sfintere spalancato e finì scaricandole il resto in faccia ridendo delle smorfie della zoccola schifata. Poi sgrullata la ceppa le impose di ripulirgliela leccandola e anche se lei mezza accecata non voleva l’obbligo a schiaffi imponendole il silenzio. La zoccola piangente e spaventata ubbidì e dovette slappare la grossa mazza smerdata e grondante ripulendola fino a che il nero soddisfatto si rialzò lasciandola e mentre si rivestiva disse alla zozza che giaceva sconvolta e dolorante:
“…bella signora ora hai il buco del culo aperto come una fregna di vacca… quando vuoi fartelo sfondare ancora vieni che ti sbudello a fondo… t’inculerò tanto che cagherai in presa diretta gran maiala… se poi ti piace la mazza nera ti posso portare anche qualche amico con cazzi del mio calibro a stirarti ogni buco … alla prossima inculata e zitta…”
e andò a raggiungere Mario che umiliato e furente se lo portò via con lo scooter. Arrivati a casa gli diede i soldi pattuiti recriminando però che avrebbe potuto andarci più piano ma il nero gli rispose che s’era scatenato perchè sentiva che la moglie nonostante la paura rispondeva spingendogli le chiappe contro per farsi sgarrare a fondo. Mario sconvolto non volle sentire altro e rientrò facendosi trovare a casa dalla moglie che rientrò parecchio dopo palesemnete stravolta anche se sistemata alla meglio dopo quella brutale trombata doppia.
Lui ancora furioso e nauseato l’affrontò subito dicendole:
“… ho sentito che hai pulito la macchina in garage…”
” si rispose lei interdetta …era un po sporca…”
“… solo un po? parecchio – replicò lui – con tutta la sborra merda vomito e piscio che hai spurgato da ogni buco gran vacca…”
La moglie restò esterrefatta ma Mario precisò:
“… il nero che t’ha spaccato il culo l’ho pagato io per farti rompere le tue chiappe da troia… zozzona vigliacca… pensavi di farmi fesso?… adesso che hai il buco del culo sfondato puoi metterti a fare la bagascia a tempo pieno… tanto lo so che ci sei abituata a farela mignotta…”
La moglie furiosa e incazzata a quel punto si scatenò e volarono pugni, schiaffi, sputi, calci, insulti e piatti col risultato di un divorzio immediato e senza sconti.
Io ho cercato di spiegare a Mario che forse aveva esagerato nella vendetta e che la violenza è sempre da biasimare ma lui è ancora amareggiato da tutta la vicenda e non si rassegna ad accettare le corna anche se della cosa non è al corrente nessun altro che loro 5 ma incontrare in strada i personaggi del fatto gli ricorda la vicenda dolorosa che lo travaglia e rimugina sempre a denti stretti ferito dalle occhiate sfottenti della parrucchiera e del montone e di quelle furiose della moglie.
Il nero pare che sia andato anche a trovare la ex moglie di nascosto e Mario rabbioso sospetta che la zozzona si sia fatta finire di sfondare tutti buchi e anche se non ne è sicuro la cosa lo fa vomitare di schifo perchè purtroppo non ha nessuna tendenza perversa da guardone cornuto e non riesce ad accettare di essere uno dei tanti mariti stracornuti e felici e temo che prima o poi faccia qualche fesseria sputtanandosi più di quanto è già. Peccato perchè avere una troia di moglie è una gran fortuna e assistere complice o no alle sue trombate è una vera guria ma Mario non la pensa così e io rispetto i suoi gusti anche se non li condivido.
Per scambio esperienze e commenti scrivete a : yugo23@inwind.it
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?