Il giorno seguente scrivo ad entrambi separatamente facendogli la stessa domanda: cosa ti è piaciuto di più dell’incontro di ieri?
Il primo a rispondere è Marco. Mi è piaciuto tutto. Sii più preciso. Mi è piaciuto molto quando Alice mi ha insultato e mi ha costretto a prendere il tuo cazzo in bocca. Ti è piaciuto assaporare un vero cazzo? Devo ammetterlo mi ha eccitato molto, ero molto preso dalla parte. Cosa vi siete detti quando siete rimasti soli? Che era stata una bella esperienza ed è quello che stavamo cercando. Avete ancora fatto sesso? No, Alice non ha voluto, ha detto che avremmo dovuto chiederti il permesso, ma non abbiamo voluto disturbarti. Con questo chiudo la conversazione con Marco.
Alice risponde quasi un’ora dopo. Scusa, ero impegnata al lavoro. Mi è piaciuto lasciarmi guidare da te, sentire che avevo demandato qualsiasi cosa a te, avrei obbedito a qualunque tuo ordine. Però qualche ordine l’hai dato anche tu. Sì, ero curiosa e timorosa allo stesso tempo, di vedere cosa avrebbe fatto Marco alla mia richiesta di farti un pompino. E cosa hai provato a vederlo succhiare il cazzo ad un altro uomo? Eccitata, preoccupata, volevo che ti facesse un bel pompino, che non ti deludesse. In realtà sei stata tu a dirgli di prendermelo in bocca. E’ vero, ma ho pensato che ti potesse far piacere avere la prova che anche Marco ti appartenesse. Perché tu mi appartieni? Voglio essere la tua schiava, voglio affidarti la mia volontà. Quando sei andato via Marco voleva ancora fare sesso, ma gli ho detto che non avevamo chiesto il permesso e mi sono rifiutata. Quando ci rivedremo? Presto, molto presto.
Lascio passare un paio di giorni di assoluto silenzio e poi scrivo sulla chat comune: sareste liberi per una cena stasera? Il preavviso è minimo, mi interessa la reazione. Le loro risposte sono quasi simultanee e ambedue positive. Non credo che abbiano potuto consultarsi prima di rispondere. Poi Alice scrive, perché non vieni da noi e ordiniamo qualcosa con Glovo? Ottima idea rispondo.
Suono alla loro porta e si presentano quasi allo stesso modo della volta precedente: Alice ha optato per un reggicalze invece delle sole autoreggenti, Marco sempre in boxer. Mi avvicino a lei e la bacio con la mia mano che la prende per la nuca. Dico a Marco mettiti in ginocchio. Esegue. Mi avvicino a lui tenendo per mano Alice. Il mio bacino è davanti a lui. Marco non sa bene dove guardare, un po’ alza lo sguardo verso di noi, un po’ lo abbassa. Io metto una mano sul culo di Alice e faccio scivolare due dita in mezzo alle sue natiche. Lei inarca un po’ la schiena offrendomi il modo di raggiungere la sua figa. Dico a Marco di liberare il mio cazzo che adesso è in erezione. Velocemente mi slaccia cintura e pantaloni, li fa scendere a terra, poi mi sfila i boxer. Adesso si trova il mio pene davanti al viso. Alza gli occhi verso Alice. Lei lo fissa e poi gli dice: è lui che devi guardare, è lui il nostro padrone. Marco gira lo sguardo verso di me. Gli dico c’è qualcosa che vuoi chiedermi? Sì padrone, posso prendere in bocca il suo cazzo? Guardo Alice, sta fissando Marco, le chiedo cosa stia pensando. Risponde che non avrebbe pensato che suo marito potesse avere tutto quel desiderio di prendere in bocca il cazzo di un altro uomo. E la cosa ti dispiace? No, mi eccita tantissimo. Hai sentito Marco? Credo che tu debba accontentare Alice. Marco non se lo fa ripetere. Apre la bocca e avvolge il mio membro. Inizia ad andare avanti ed indietro con la testa, una mano tiene la mia asta e l’altra delicatamente tiene le mie palle. Sento il bisogno di baciare Alice. Risponde con slancio al mio bacio. Dico a Marco, basta, adesso tocca ad Alice. La conduco verso una poltrona, le faccio appoggiare i gomiti sui braccioli, è piegata in avanti ed esposta. Dico a Marco di venire a quattro zampe. Rispetto agli orfizi esposti di Alice è più basso, la sua fronte è all’altezza del pube di lei. Alice piegati un po’ così il cagnetto potrà leccare per bene la sua padroncina. Alice si piega un po’ sulle gambe, la posizione non è comoda per lei. Marco inizia subito a leccarle la figa con passione con impegno. Bravo continua, voglio vederti sbavare, voglio che mischi la tua saliva con i succhi di Alice. La scena è molto eccitante. Lei in una posizione oscena, con le ginocchia necessariamente dilatate, lui a quattro zampe che lecca come un cane in calore. Alice inizia a mugolare, poi si raddrizza per dare sollievo ai muscoli delle gambe, ma subito si riposiziona per abbandonarsi alla lingua di Marco. Non so come ma mi viene un’idea perversa. Marco, mettiti supino. Tu Alice accovacciati sul suo viso. Marco non appena lei si è posizionata inizia di nuovo a leccarla. Alice chiude gli occhi per il piacere. Mi posiziono davanti a lei che appoggia una mano su di lui per tenersi in equilibrio e con l’altra inizia a masturbarmi per poi prendermelo in bocca. Il pompino è piacevole, ma ho in testa altro. Mi stacco e le dico adesso fai pipì. Mi guarda smarrita, Marco smette di leccarla. Avanti dico. Non ce la faccio, mi vergogno. Fallo e basta. Appoggia entrambe le mani sul suo corpo, si accomoda meglio sulle gambe piegate, mi rivolge uno sguardo supplichevole. Guarda che Marco non desidera altro che bere la tua piscia. Non è vero? Sì padrone è così, dai Alice pisciami in bocca. Ancora un attimo e poi vedo un filo dorato cadere su di Marco che spalanca la bocca cercando di raccoglierne il più possibile. Il risultato è quello di essere irrorato dall’urina di Alice. Adesso puliscile bene la vagina e poi vai a farti una doccia. Appena Marco se ne va, sollevo Alice, la faccio rimettere i gomiti sui braccioli della poltrona e la penetro da dietro. Allora cos’hai provato poco fa? Umiliata mi sono sentita umiliata, dover pisciare lì come un animale, completamente in vista. Le parole non escono proprio così fluide, sono intramezzate da gemiti di piacere. Ma tu sei un animale, il mio animaletto. Che animale vuoi essere? Quello che vuoi tu. No dimmi cosa vuoi essere. Una vacca la tua vacca. Accelero i colpi, il suo senno ballonzola, i gemiti aumentano. Sento Marco che è tornato, esco da lei. Sei stato bravo Marco, meriti un premio. Leccale il buchino per bene, lubrificalo, più lo renderai scivoloso più facilmente il mio cazzo entrerà. Dopo qualche leccata Marco si umidifica un dito e lo infila nel culo di Alice iniziando a ruotarlo per dilatarla. Si vede che è esperto in questa preparazione. Dopo alcuni istanti ne aggiunge un secondo e amplia la rotazione. Si gira verso di me e dice è pronta Signore. Lo faccio scostare, appoggio la cappella su quel passaggio non più così stretto e lentamente la penetro. Alice lancia dei piccoli gemiti, sembra gradire. A poco a poco la mia asta entra tutta e inizio a pomparla. Prima piano, con piccoli spostamenti poi più forte, ormai è completamente aperta, o meglio il suo culo è completamente aperto. I colpi sono sempre più violenti e profondi, i gemiti sempre più forti. Mi fermo, ma lei continua a impalarsi sul mio cazzo senza sosta, vedo le sue meravigliose natiche sbattere sul mio addome. Marco adesso leccami il culo. Adoro il rimming. Non si fa pregare e sento la sua lingua solleticare il mio culo. Incito Alice ad aumentare il ritmo e così vengo inculando lei e facendomi leccare il culo da lui.
Per commenti valentinois.2015@yahoo.it
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?
Complimenti, argomento e narrazione fantastici.
eccolo https://raccontimilu.com/orgia/prima-volta-al-club-prive/