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Un anniversario galeotto

By 1 Luglio 2024No Comments

Siamo, anzi eravamo, una coppia non più giovanissima ma ancora ben messa. Io Giovanni sono alto 1,80 moro, 50 anni ben portati, capelli brizzolati faccio l’impiegato in un ente pubblico, sono una persona semplice ma con un sogno nel cassetto mai realizzato che in seguito vi dirò. Purtroppo sono mini dotato ma questo non ha mai compromesso il nostro rapporto. Mia moglie Mara è una bella donna di 45anni, bionda non molto alta, 1.68 , formosa, un gran bel culo, un bel seno ed un bel paio di cosce che maliziosamente esalta mettendo gonne sopra il ginocchio. Fa l’insegnante alle scuole medie. Mi dicono che è molto riservata e che tutti i colleghi la stimano, specie i maschi.
Era giugno, faceva caldo. Stavamo per festeggiare il 25° del nostro matrimonio. Mancavano pochi giorni. Ormai la scuola era finita e noi pregustavamo già le ferie. La nostra figlia Laura ormai ventenne era partita con una sua amica per le vacanze. Eravamo quindi liberi di goderci qualche giorno di libertà prima di andare al mare anche noi.
Come tutte le sere, dopo aver cenato e guardato un programma alla TV ce ne andammo a letto. Facemmo l’amore come di routine senza più la passione di una volta. Mi rendevo conto che mia moglie era più fredda e non raggiungeva più l’orgasmo ma fingeva per farmi piacere. Lei non me lo diceva apertamente per non umiliarmi ma ero certo che il mio piccolo cazzo non le bastava più.
Spesso a letto, spenta la luce, mi eccitavo fantasticando di portarla a battere vestita come una puttana. La immaginavo mentre si faceva sbattere come una prostituta gridando frasi oscene.
La sera seguente dopo cena uscimmo in auto a fare un giro e volutamente la feci passare per una strada dove stanno le puttane a battere. “C’è un bel traffico in questa strada”, commentai passando davanti ad un gruppo di belle ragazze che aspettavano i clienti. “mi dicono i colleghi che ci sono anche donne sposate che lo frequentano di nascosto dal marito per arrotondare”..
“Giovanni dove mi hai portata” mi disse scandalizzata “andiamocene, non mi piace farmi vedere in questi posti”. Così girai e tornammo a casa.
A letto non mi rivolse parola facendo finta di leggere il suo libro, poi stando ancora girata di schiena mi chiese: “Perché mi hai portata in quel posto?” quindi si girò fissandomi negli occhi come per voler capire i miei pensieri “cosa ti frulla in mente?” finì girandosi nuovamente dandomi il fondoschiena scoperto.
A questo punto accarezzandola non potei fare ameno di rivelarle quali erano le mie fantasie anche se non le dissi veramente tutto.
“Amore, scusami per stasera, non avrei dovuto. Volevo solo mostrarti che molti uomini cercano fuori quello che non possono avere in casa. A me piacerebbe molto vederti in alcune occasioni vestita sexy.”
“Tu sei pazzo ! Io sono una insegnante ed ho a che fare con un sacco di genitori che vengono a parlare con me dei figli! Pensa se qualcuno che ci conosce mi vedesse vestita come vorresti tu!” .
Ci girammo entrambi di schiena e non parlammo più. Ci addormentammo così dandoci le spalle.
L’indomani Mara andò a fare spesa ed io feci un giro per la città. Passai davanti ad un sexy shop. In vetrina c’era proprio quello che avrei voluto per mia moglie: un bel completino nero composto da reggiseno, perizoma, reggicalze ed autoreggenti. Decisi di entrare.
La commessa fu molto gentile e mi consigliò anche un bel paio di sandali rossi con cinturino alla caviglia. Non so perché ma acquistai tutto e corsi a casa per nascondere il pacco in fondo ad un armadio nel ripostiglio.
La sera stessa, seduti accanto sul divano, ripresi non senza fatica l’argomento della sera prima.
“Amore hai pensato a quello di cui avevamo parlato ieri sera? Domani è il nostro anniversario di matrimonio. Ho prenotato per la cena.” La guardai con occhi languidi, supplichevoli.
“Giovanni, lo sai che non amo queste cose, non insistere per favore” mi redarguì.
“Ma amore sarebbe solo per domani sera. E’ una cena fuori Milano. Fammi questo regalo ! E’ il nostro anniversario, Laura non c’è e noi possiamo passare una serata diversa”.
Mia moglie si girò verso di me guardandomi fissa negli occhi con una espressione tra l’incazzato ed il compassionevole.
“Ma sei proprio un pervertito. E poi io non ho nulla di simile da indossare per la sera !!!.”
In realtà io avevo già dato una sbirciatina ai suoi vestiti nell’armadio ed avevo visto una bella gonna molto corta plissettata color crema, ricordo di una sera di diversi anni fa in disco con gli amici.
“Mi ricordo amore che avevi una bella gonna corta color crema, ce l’hai sempre? Io credo che potresti metterla per l’occasione.”
“Ma non mi starà più, sono cambiata” rispose con aria di chi vuol mettere fine ad una discussione. Ma nei suoi occhi leggevo la malizia propria delle donne. Non voleva farmi vedere che il complimento le aveva fatto piacere.
“No amore non sei affatto cambiata” ripresi io prendendo la palla al balzo, “Comunque ho pensato di farti un regalo. Aspetta un momento”. Mi alzai ed andai a prendere il pacco e glielo appoggiai in camera sul letto, poi tornai da lei sul divano.
“Ti ho messo sul letto un pacchetto con un pensiero. Se vuoi puoi andare in camera e guardare se quello che ti ho preso ti piace”. Lo dissi con Il cuore che mi batteva a mille per l’ansia di vedere il risultato.
Mi guardò con quella sua aria tra il serio ed il sorpreso e si avviò verso la camera.
La sentii parlottare e poi tornare a passo svelto verso il salotto dove ero ancora seduto sul divano.
Sventolandomi sul viso la lingerie mi aggredì quasi gridando: “Ed io dovrei indossare questa roba? MAI !!!”
“Ma amore non ti vedrebbe nessuno, lo faresti solo per me per farmi contento”.
Mia moglie girò il culo stizzita e tornò in camera. La sentii sbattere una serie di cassetti e poi tornò giù da me sul divano dandomi le spalle.
La sera quando andammo a letto mi guardai intorno ma della lingerie e dei sandali non c’era traccia. Che li avesse già buttati da qualche parte? pensai.
Non ci sfiorammo nemmeno e ci addormentammo come sempre da perfetta coppia ormai sopraffatta dalla routine matrimoniale.
L’indomani, il giorno dell’anniversario, mentre facevamo colazione Mara senza guardarmi, d’improvviso uscì in questo modo inaspettatamente facendomi rimanere senza parole: “Guarda che se lo faccio è solo perché ti amo ma non chiedermelo mai più!!” Si alzò, mi diede un bacio ed andò a pulire le tazze dove avevamo fatto colazione.
Rimasi davvero stordito, non me lo aspettavo. Appena ripresi fiato corsi in cucina ed abbracciandola da dietro la baciai dolcemente sul collo. “Grazie amore mi hai fatto un bellissimo regalo.”
La sera stessa verso le 19 iniziammo a prepararci per la nostra uscita che sarebbe stata veramente diversa.
Io andai in bagno per primo, feci una bella doccia e mi preparai con un paio di jeans di marca, una bella camicia bianca ed una giacca di lino blu, mocassini neri senza calzini. Poi fu il turno di mia moglie alla quale lasciai il campo libero.
Rimase in bagno per quasi un’ora poi sentii il leggero fruscio delle sue ciabattine ed andò svelta a chiudersi in camera.
Mentre la aspettavo ne approfittai per andare in bagno. Notai nel water la presenza di peli di natura inconfondibile. Si era sistemata anche il suo bel ciuffetto.
Quando scese nel salotto dove la aspettavo rimasi senza fiato. Chi era quella strafiga che scendeva le scale, camminando come una sex girl!.
Mara si era pettinata i capelli a chignon aveva messo un bel rossetto, smalto rosso mani e piedi, aveva indossato quella leggera gonna plissettata color crema che le stava ancora a pennello lasciando intravedere le sue forme ancora stupendamente provocanti. Una camicetta semiaperta faceva vedere l’attaccatura dei seni in modo malizioso. Ai piedi aveva i sandali rossi che le avevo comprato. Un leggero girocollo di finte perle e la borsetta rossa come le scarpe. Orecchini di perle e l’anello nuziale completavano l’abbigliamento.
“Guarda” mi disse scendendo l’ultimo scalino con studiata lentezza, “ho indossato quello che volevi tu” così dicendo si tirò su la gonna e mi mostrò che aveva indossato anche la lingerie. Uno spettacolo davvero da copertina di Playboy. “possiamo andare ora? “concluse avviandosi sculettando sui tacchi verso la porta.
Uscimmo cercando di non fare incontri con i vicini.
Quando mia moglie salì in auto e la gonna le salì mi fece andare di traverso la saliva e tossii. Non l’avevo mai vista così sexy in autoreggenti e reggicalze.
Arrivammo a destinazione in mezz’ora. Il locale era gremito di coppie ed il cameriere ci fece accomodare al nostro tavolo. Iniziammo a cenare con un musica di sottofondo veramente piacevole. L’atmosfera era davvero romantica, adatta all’occasione. Al momento dello champagne arrivò un ragazzo con un bel mazzo di rose che consegnò a mia moglie.
Mara, rossa in viso mi prese la mano e lesse il biglietto che accompagnava i fiori: “Alla donna più bella del mondo”. Un pacchetto era legato ad una rosa.
Lei lo aprì e rimase senza fiato. Nel cofanetto c’era quell’anello che lei aveva più volte visto passando davanti alla vetrina del gioielliere nostro amico. Guardandomi con estrema dolcezza lo indossò, si alzò e venne verso di me. Anche io mi alzai e ci abbracciammo dandoci un lungo bacio. “Grazie amore” mi disse con gli occhi umidi.
Finimmo la cena che erano già le 23 . Le proposi: “Andiamo a prendere il caffè in un bar fuori da qui, magari troviamo un altro posto carino dove trascorrere qualche ora.”
Mara acconsentì raccomandandomi di non farle fare troppo tardi e ci avviammo per una strada secondaria nell’hinterland milanese.
Passammo davanti ad un cartello luminoso che esponeva la scritta “benvenuti all’Eden”.
“Entriamo ?” proposi a mia moglie anche lei incuriosita dalla scritta.
Entrammo nel vialetto che conduceva al locale e parcheggiammo accanto a due auto nere di gran lusso. Ci avviammo sull’inghiaiato verso l’ingresso. L’interno del locale era carino. Ci venne incontro il cameriere che ci fece strada fino al tavolo. Mara non più abituata al tacco 12 era in difficoltà su quei sandali che la facevano ancheggiare in maniera davvero provocante. Difficile guardarla senza eccitarsi.
Di fronte a noi ad un tavolo sedevano quattro persone, due uomini, una ragazza abbastanza giovane e carina ed una signora non più giovane, elegantissima. Sembrò che non facessero caso a noi ma quando Mara passò vicino al loro tavolo tutti si girarono. “Cara hai notato come ti guardano? Ti stanno spogliando con gli occhi “ le sussurrai all’orecchio con tono scherzoso.
“Scemo! Mi rispose tra il serio e lo scherzoso, ” Non credo proprio ! “
Ci sedemmo. Ordinammo il caffè ed un “americano” di cui entrambi eravamo affezionati consumatori anche a casa.
Intanto mia moglie aveva accavallato le gambe ed inconsapevolmente stava mostrando una bella porzione di coscia.
“Mara, quel signore davanti a noi non ti toglie gli occhi di dosso. Sarei curioso di vedere la sua reazione se gli mostrassi cosa hai sotto.” Le dissi ancora accennando a quel signore che continuava a guardarla.
“Tu sei matto da legare. Lui guarda me !. Ma figurati !!! “ Ha ben altro a cui pensare, ha una bella ragazza accanto, guarderà lei.”
“Hai ragione, lei è una gran bella ragazza, soprattutto più giovane. E poi anche se penso tu sia più bella di lei, sono sicuro che non avresti il coraggio di mostrare le tue doti nascoste .” La mia battuta ebbe l’effetto desiderato conoscendo il suo carattere permaloso, colpendola nel suo orgoglio femminile.
Vidi mia moglie cambiare espressione, stava stava rimuginando di certo qualcosa. Infatti dopo un po sbottò sottovoce fissandomi con aria di sfida .“Guarda che potrei farlo davvero! Poi non fare il marito geloso !!”.
“Perché dovrei essere geloso? E’ solo per gioco, per vedere la sua reazione e farci su una risata.”
Mara, facendo finta di aggiustarsi la gonna si spostò sulla sedia in direzione di quel guardone, mi dette un’occhiata maliziosa di sfida e con fare disinvolto accavallò ancora le gambe facendo scorrere la gonna fin sopra la balza delle autoreggenti, mostrando il reggicalze di pizzo ed il triangolino nero del perizoma che le copriva a fatica la fica. Nella sala era sceso il silenzio rotto solo dalla musica di sottofondo.
Lo show di Mara ebbe il risultato che io immaginavo. Quel signore, sorridendo divertito, si rivolse senza indugio verso Mara e, pollice in su, annuì con la testa confermando il suo apprezzamento per mia moglie che arrossì visibilmente. Lei confusa non si aspettava questa risposta e ricambiò il sorriso ricomponendosi.
Quello doveva essere il boss della compagnia. Parlottò un poco con la signora accanto a lui indicando il nostro tavolo. La donna si alzò e venne verso di noi. Si fermò davanti al nostro tavolo e molto educatamente si presentò: “Mi chiamo Irina e sono la segretaria di quel signore seduto al tavolo di fronte al vostro. Siamo qui per una cena di lavoro. Lui vorrebbe complimentarsi con lei signora ed avrebbe piacere di ospitarla al nostro tavolo con suo marito.”
Guardai mia moglie per avere il suo consenso. “Con piacere. Andiamo amore?” risposi, ma fui fulminato dalla sua occhiata di disappunto.
“Ma Giovanni, non mi sembra il caso, non so se possiamo disturbare” disse mentre ci si alzava per andare al loro tavolo.
Mentre la seguivo mi godetti lo spettacolo del suo culo sodo che danzava su quei tacchi in maniera vertiginosa, provocante. Mara non si rendeva conto di questo ma Lui si.
Quando arrivammo al tavolo si alzarono tutti garbatamente e ci presentammo.
Lui era di origini slave si chiamava Igor, un uomo vigoroso di bell’aspetto, alto almeno di 1.90 , capelli folti, viso virile e spalle larghe. Elegantissimo e molto curato nella persona.
Prese la mano di mia moglie e cavallerescamente la baciò buttando gli occhi nel suo generoso decolté. Lei visibilmente a disagio ritirò subito la mano regalandogli un sorriso.
Parlammo del nostro anniversario, brindammo con ottimo champagne. Mia moglie lo guardava ed ascoltava con evidente interesse. Dopo un’oretta, quando Mara manifestò la volontà di tornare a casa lui ci trattenne con queste parole: “Ho un bel locale nella cintura milanese, avrei piacere di ospitarvi per finire in bellezza la serata.” Poi rivolto a mia moglie: “ Se suo marito è d’accordo mi farebbe un grande onore accettando l’invito!! “
“Siamo soli e possiamo anche trascorrere qualche ora in più a divertirci” intervenni io. Mi sentii addosso ancora lo sguardo infuocato di mia moglie che scosse la testa per dirmi che avevo fatto male ad accettare.
Mara ormai senza altre scuse, si girò verso Igor ed annuì rassegnata. “OK ma cerchiamo di non fare troppo tardi. A casa abbiamo Laura” aggiunse mentendo.
Pochi minuti dopo eravamo tutti fuori diretti alle macchine. Igor teneva sottobraccio mia moglie aiutandola a camminare sul piazzale inghiaiato.
“Lasciate la vostra auto qui che andiamo con le nostre, poi vi riaccompagnamo noi” disse Igor.
“Non vorremmo crearvi troppo disturbo intervenne mia moglie cercando di declinare l’invito”.
“Ma quale disturbo riprese Igor, sarà mia cura riaccompagnarvi qui.” Mi accorsi della occhiata complice che Igor dette a Irina ma non capii perché.
La segretaria del Boss mi invitò a salire dietro su una delle due auto e mi aspettavo di veder salire qui anche mia moglie, invece salì Irina posizionandosi accanto a me. L’autista chiuse lo sportello.
Irina mi rassicurò vedendo il mio disappunto.“Sua moglie è salita sull’altra auto con Igor e Milena, l’altra ragazza. Stia tranquillo, ci ritroviamo tutti al locale.
Partimmo tutti insieme. Per arrivare a destinazione ci volle più di un’ora. Eravamo lontani da Milano. Il locale si trovava in aperta campagna, alla fine di un viale alberato chiuso da un cancello in ferro battuto. Un’insegna blu, scarsamente illuminata indicava il locale “Il Paradiso.” L’auto di Igor lampeggiò due volte ed il cancello lentamente si aprì. Ci fermammo nel grande parcheggio dove erano in sosta anche altre auto di grossa cilindrata.
Scesi dall’auto con Irina e mi diressi verso l’altra auto per aiutare mia moglie ma Igor mi precedette. Le aprì la portiera aiutandola. Nello scendere notai che aveva i capelli un poco in disordine e la gonna le era salita all’inguine mostrando le meravigliose cosce. Appena fuori cercò di ricomporsi sorridendo con una evidente aria di disagio.
Rimasi un attimo a guardare quella scena un po contrariato, poi le chiesi se stava bene e lei sistemandosi ancora la gonna mi rispose guardandomi con aria rassicurante: “Tutto bene caro non ti preoccupare. “ Ci demmo un bacio fugace. Avvertii sul suo viso un odore acre, le sue labbra erano leggermente più pronunciate. Il rossetto era sparito.
Dalla villa proveniva una musica sensuale, di quelle che di solito si mettono per creare una atmosfera.
Capii che il locale di sua proprietà era un club privè. Noi non ne avevamo mai frequentato uno. Mia moglie non avrebbe voluto.
Ci avviammo tutti quanti verso l’ingresso. Igor cingeva mia moglie alla vita. Notai la mossa disinvolta di lei quando prese la mano di lui posata sul culo spostandola sul fianco dicendogli sorridendo qualcosa. Insieme entrarono nel locale seguiti da me e dalla sua compagna che mi teneva il braccio.
Quando fummo dentro ci sedemmo al tavolo del padrone di casa e ci fu servito dello champagne. Mia moglie era sparita con Irina dietro una porta che credo fosse la toilette. Infatti quando tornarono lei era sistemata e truccata perfettamente.
Restammo seduti al tavolo sorseggiando lo champagne. Parlammo del locale che lui aveva ristrutturato trasformandolo in un club esclusivo per gente facoltosa e che era molto soddisfatto di come andava. Effettivamente era molto accogliente e pieno di bella gente. Parlammo di nostra figlia che faceva l’università, dei nostri progetti e del nostro, ormai stanco, menage matrimoniale.
Sui divanetti, nella penombra del salone, molte coppie facevano i primi approcci di conoscenza mentre notavo che dalle scale che portavano al piano disopra era un continuo andare e venire di coppie.
Distrattamente abbassai gli occhi verso il divanetto in penombra dove stavano seduti appiccicati, mia moglie ed Igor. Fui sorpreso e stupito di vedere la mano del boss tra le cosce di mia moglie. Lei se ne accorse e chiudendo le gambe allontanò con un gesto repentino la mano di lui.
Con aria di finta ingenua, per darsi un contegno, mia moglie chiese a Igor: “Cosa c’è al piano superiore ? C’è un gran via vai di coppie per quelle scale”.
“Se vuoi ti porto a fare un giro del locale” rispose lui prendendo la palla al balzo. Si alzò, prese la mano di mia moglie e si rivolse a me domandandomi con cortesia: “ Non ti dispiace Giovanni se faccio fare il giro del locale a tua moglie vero ?” Sembrò che volesse suggerirmi la risposta.
Guardai Mara per farle capire che non doveva accettare ma lei non ebbe il coraggio di guardarmi.
“Certo ! Andate, andate pure” le dissi mentre si allontanavano insieme ” ma non facciamo tardi.” Aggiunsi sarcastico.
Appena furono andati via ed io rimasi solo con Irina mi rivolsi a lei quasi pregandola: “Irina per favore dimmi cosa è successo a mia moglie su quell’auto. Ho notato alcuni cambiamenti su di lei che non mi fanno stare tranquillo.” Lei mi prese la mano e molto seria mi disse: “Prometti di non dire nulla a Mara del nostro colloquio e ti racconto tutto ma promettimelo altrimenti non ti dirò nulla. “.
“OK” promesso” risposi più preoccupato che mai.
“Caro Giovanni tua moglie all’EDEN ha attirato pericolosamente l’attenzione di Igor. Io lo conosco bene e questa volta sono sicura che Lui si è innamorato davvero. E’ abituato a prendere quello che vuole ed ora penso che cerchi di portarti via tua moglie. Lei non vuole dirtelo perchè non ne ha il coraggio ma su quell’auto è stata sua. Mara mi ha pregato di non dirti nulla e mi ha raccontato tutto. In auto lui ha provato subito a sedurla. Lei non ci stava ma lui le ha tolto le mutandine e le ha leccato la fica. Alla fine tua moglie ha ceduto alle sue insistenze. L’ha fatta mettere in mezzo al sedile a cosce aperte ed ha provato a possederla. Lei faceva resistenza perché non voleva scopare. Ha avuto paura di quel cazzo asinino ed ha chiuso le cosce rifiutandosi di prenderlo. Lo ha pregato di lasciarla stare ma lui le ha di nuovo aperto le gambe e le ha messo dentro la grossa cappella facendole male. Non ce l’ha fatta a possederla. Alla fine l’ha costretta a succhiarlo venendole in gola. Poi siamo arrivati qui ed il resto l’hai visto da solo. “
Quel racconto mi aveva sconvolto. Mia moglie una donna che io credevo seria, una Prof., aveva fatto questo? Avevo le lacrime agli occhi ed una rabbia che a stento contenevo. “Cosa c’è di sopra?” Chiesi con evidente nervosismo, “mia moglie dove è finita ?” .
“Vieni con me. Andiamo di sopra ma non facciamoci sentire qualsiasi cosa noi vediamo.”.
Mi accompagnò in una camera attigua alla loro dove c’era uno specchio coperto da una pesante tenda. Chiuse la porta e spense la luce. Oltre lo specchio, distesa sul letto c’era mia moglie. Si stavano baciando. Igor aveva la mano tra le sue cosce e le stava togliendo le mutandine.
Sentivo la loro conversazione interrotta dal continuo schiocco delle loro lingue che si univano danzando nelle loro bocche: “Mara” le diceva lui mentre la spogliava “sei bellissima, voglio scoparti e farti provare un vero orgasmo. Tuo marito non è un uomo per te.”
Restarono nudi sul letto. Mia moglie stava per essere scopata. Non avrei mai creduto di dover assistere ad una scena simile, soprattutto dove la protagonista era mia moglie, la pudica professoressa!
“No Igor no non voglio tradire Giovanni ti prego” gli diceva con voce sommessa, “non posso fare questo a mio marito basta, non posso ti prego. Ho una figlia, cosa penserà di me”. lo supplicava ma ormai era in suo potere la sua resistenza stava vacillando.
“Penseremo anche a lei non preoccuparti ” la rassicurò lui. “ Tuo marito non fa per te tu hai bisogno di un vero cazzo come il mio”. Si abbassò con il viso tra le gambe aperte di mia moglie ed iniziò a baciarla succhiandole la vulva bagnata. Lei sospirava e gemeva mentre la lingua le passava prepotente sulla fica “nooo..mmmhh…nnnooo..mmmh”
Dopo alcuni minuti la fece mettere in posizione e si esibirono in un pazzesco 69. Mia moglie non aveva mai fatto nulla di simile con me. Si faceva succhiare gli umori della fica mentre ingoiava quella grossa cappella. Poi lui si alzò e si pose in ginocchio tra le gambe di Mara oscenamente tenute aperte da una mano di lui, mentre con l’altra prese quel mostro di carne e lo appoggiò sul ventre di lei sbattendolo. Le arrivava all’ombelico. Mara in quella posizione, ormai conscia di cosa avrebbe fatto, con voce incerta, senza volerlo davvero lo pregò ancora. “Igor nooo… non voglio … non voglio noo” puntando le mani al suo petto come per fermarlo.
“Ormai sei mia, voglio allargarti la fica e farti godere. Non potrai più fare a meno di me .”
Dopo queste parole Igor si sputò sul cazzo ed appoggiò la punta di quel mostro di carne pulsante sulla fica iniziando a premere.
A quel contatto Mara ebbe un sussulto afferrando il braccio di Igor che teneva il cazzo per impedirgli di entrare ma ormai la cappella con un “flop” entrò nella vagina. “aahhaaammmh noo…. oohhh.” Si lamentò cercando di chiudere le gambe.
“Lo vuoi? Senti la cappella come ti riempie”? le sussurrò dolcemente ansimando per l’eccitazione, mentre il suo enorme cazzo continuava lentamente a possederla.
Vedevo il culo di lui alzarsi ed abbassarsi sempre più tra le cosce di Mara che ad ogni spinta rispondeva inarcando la schiena e gemendo.
Assistevo alla seconda deflorazione di mia moglie, impotente, pieno di rabbia e gelosia.
Ora lui la faceva gemere forte uscendo pieno degli umori di lei per poi rimetterlo lentamente dentro sempre più profondamente. Mia moglie ad ogni affondo sembrava rantolare, aveva una voce più roca, impastata.”mmmhh …fai piano….ooohmmm”.
“Amore ora sei pronta per riceverlo tutto” le disse prima di unire la sua bocca alla sua mordendole il labbro. “Allarga bene le cosce amore che ora te lo metto tutto dentro” le disse ansimando.
Il culo di Igor si abbassò completamente tra le sue gambe aperte. Mia moglie, con un forte gemito, si aggrappò al lenzuolo mordendosi le labbra e la sua schiena si inarcuò fino a cozzare contro il pube di lui “AAAAAAHH.”
Lo “sciaff” delle palle di lui sulla fica di mia moglie mi disse che ormai lo aveva preso tutto dentro fino alla cervice. Rimasero per alcuni minuti immobili mentre la vagina di Mara si abituava a quel cazzo mostruoso. Il suo corpo era scosso da continue contrazioni. Lei muoveva il suo culo contro quel palo ormai piantato dentro di lei senza più alcuna resistenza, uniti completamente l’uno all’altra in un amplesso pieno di desiderio sfrenato.
Uscii dalla stanza costernato, fortemente deluso ed amareggiato, pensando a mia moglie posseduta in maniera prepotente da lui. Irina appena fuori mi ricordò la promessa fatta.
Andammo al tavolo e dopo un paio d’ore arrivarono anche mia moglie e Igor.
Mara aveva il viso tirato, arrossato. Era il viso di una donna soddisfatta ancora in preda al piacere intenso che quel cazzo le aveva dato.
Incertamente mi sorrise mentre si sedeva al tavolo vicino a me. Vidi Igor strizzare l’occhio ad Irina con complicità.
“Sai amore” mi disse con finta ingenuità mia moglie “Igor mi ha fatto visitare il locale. Sono rimasta veramente molto entusiasta. Mi ha detto che potremmo passare la notte qui da lui. Ormai è tardi per tornare a prendere la nostra auto.” Notai la mano di Igor insinuata ancora tra le cosce di mia moglie che ora non tentava nemmeno più di allontanare ma anzi teneva imprigionata con le gambe.
“Si, Tua moglie ha ragione, di sopra ci sono diverse camere. Ormai i clienti se ne sono andati e potete arrangiarvi in una di queste.”
“Giovanni vieni ti devo dire una cosa” mi disse Igor tirandomi da parte.
“Quando Mara è salita in auto con me penso tu abbia immaginato che l’ho fatto apposta d’accordo con Irina ed hai capito di certo cosa può essere accaduto. Lei all’inizio ha respinto le mie avances ma poi ha ceduto. Le ho tolto il perizoma e l’ho baciata facendola godere. Ho provato a chiavarla mi ha respinto con forza. La sua figa è troppo stretta e non ha voluto. Ho faticato per metterlo un poco dentro ma non ci sono riuscito completamente. Sono riuscito alla fine a farmi fare un pompino sborrandole in bocca. Ha inghiottito tutto per paura di sporcarsi mi ha detto dopo. Poi quando siamo arrivati qui l’ho portata di sopra e l’ho potuta chiavare sul letto nuda, allargandole per sempre quella bella fica che ora vorrà solo grossi calibri come il mio. Ha gridato come una pazza mentre godeva. Le ho sborrato dentro diverse volte. L’ho ingravidata. Stanotte le voglio dare ancora il cazzo e le voglio sborrare ancora dentro per essere sicuro che rimanga incinta di me. Tu se vuoi puoi rimanere qui con Irina ed andare a letto con lei. A proposito ti ho mandato un messaggio con le foto fatte in auto da Milena, la signorina che era con noi, così vedi come ha fatto presto tua moglie a cambiare da professoressa a troia. Una copia delle foto la tengo io. Non si sa mai!” Poi rivolto a tutti noi : “Io e Mara saliamo ancora di sopra Giovanni. Abbiamo ancora molte cose da dirci” con evidente espressione ambigua.
Mia moglie tenuta per mano da Igor si avviò per le scale. Mentre saliva si girò un attimo verso di me e vidi sul suo viso una espressione di sottomissione, di impotenza di volontaria rassegnazione. Sparirono in cima alla scala insieme mentre lui le cingeva il bel culo sodo.
Aspettammo un poco poi Irina mi prese per mano ed anche noi li seguimmo al piano superiore.
Passando nel corridoio li sentimmo parlare. Seduti sul letto lui le stava dicendo che era innamorato e che doveva lasciarmi. Poi parlarono dei nostri rapporti sessuali confessandogli che non aveva mai goduto con me e che avevamo una bella figlia di 20 anni fidanzata con un ragazzino molto più giovane di lei. “La voglio conoscere” le disse lui “ mi farebbe piacere. Vorrei farle un regalo per il suo compleanno. Falla venire una sera qui con il suo ragazzo.”
Andammo senza far rumore in camera, quella con lo specchio. Irina si spogliò e da un armadio prese un babydoll che indossò. Era davvero una bella femmina tutta da scopare.
Anche io rimasi solo con i bermuda colorati che mi aveva comprato mia moglie. Ci sdraiammo accanto e ci mettemmo a guardare le foto fatte da Milena.
Le foto ritraevano Mara mentre fa un pompino a Igor, quindi si vede lei a cosce larghe sul sedile posteriore e lui che cerca di metterle dentro quel cazzo asinino. Quelle immagini mi fecero morire di rabbia e gelosia ed allo stesso tempo ci fecero eccitare. Scopammo come due amanti, con passione. Irina Mi fece venire dentro di lei.
Dopo la scopata rimanemmo un po sdraiati e ci fumammo una sigaretta che mi offrì Irina. Mia moglie ed Igor non parlavano più. Udivamo solo il leggero rumore del letto causato dai loro movimenti.
In silenzio tutti e due ci avvicinammo allo specchio e restai senza parole. Mia moglie a cavalcioni della faccia di Igor si faceva leccare la fica mentre lei gli succhiava il cazzo ormai duro e grosso.
A malapena Mara riusciva a far entrare in bocca la cappella tossendo. “Sdraiati ed apri bene le gambe che voglio sborrarti ancora dentro” Le disse aiutandola ad aprire quelle cosce così belle.”
Mia moglie si mise supina alla missionaria e lui le fu subito sopra strusciando la cappella sulle grandi labbra. Le mise un guanciale sotto il culo e tenendola alzata con le mani le disse sottovoce “Ora sei mia preparati ad una lunga notte di sesso.”
Vidi il culo di Igor abbassarsi tra le cosce di Mara e la schiena di lei arcuarsi. Un leggero grido le sfuggì quando con un’unica spinta le riempi la vagina fino all’utero producendo un sonoro “Sciaff” contro la fica.
Dopo fu un susseguirsi di piccoli sospiri, lamenti. Mi sembrò che piangesse in preda ad un intenso orgasmo. “OOHH SIIII…SIII”.
La prese in tutti i modi ed alla fine la volle anche inculare. “Nooo…Igor..no amore li no ti prego..no “ ma fu inutile. La girò ed iniziò a baciarle la rosetta ancora vergine sputandoci dentro mentre ci infilava prima uno, poi due poi tre dita. Mia moglie stringeva il lenzuolo con entrambe le mani mentre quel bastone duro le profanava l’ultimo orifizio ancora integro.
L’urlo che le uscì dalla gola disse che ormai lei non era più vergine neanche nel culo. Ora Igor la stava pompando. Lentamente il dolore passò e le grida sempre più flebili divennero mugolii di piacere. Udivo lo “sciaff” delle sue palle contro il culo di Mara ormai dilatato da quel palo di carne pulsante.
Chiavarono tutta la notte in tutti i modi, poi anche io ed Irina ci sdraiammo e scopammo senza più pensare a loro.
Al mattino fummo svegliati dalle loro voci. Li sentimmo andare in bagno e fare la doccia.
“Non abbiamo ancora finito amore.” le disse lui mentre li sentii tornare sul letto “ Voglio essere sicuro di averti messo incinta. Mettiti supina ed apri bene le cosce. Ti voglio sborrare ancora dentro” disse succhiandole le labbra umide.
Mia moglie, ubbidiente, si sdraiò nuovamente sulla schiena, mise il guanciale sotto il culo, aprì quelle belle cosce, si masturbò un poco da sola la fica e poi si offrì tutta a lui: “vieni sono pronta” disse guardandolo piena di desiderio.
Igor si posizionò tra quelle gambe oscenamente aperte e la penetrò nuovamente completamente senza indugio. Ormai la sua fica era allargata ed il cazzo le scivolò tutto dentro senza problemi. La scopò per oltre mezz’ora poi entrambi urlarono il loro godimento e lui le riversò ancora nel ventre tutto il suo piacere riempiendola. La sborra le colò fuori a fiotti scendendole lungo il culo andando ad imbrattare il lenzuolo.
Ormai Mara era diventata la sua donna ed io la avevo persa per sempre.
Al mattino ci ritrovammo ancora tutti giù nel salone per la colazione.
Io ed Irina eravamo già li da un pezzo e commentavamo quello che avevamo visto e fatto. Prima di scendere avevamo fatto un bel 69 e poi l’avevo scopata con passione. Lei mi fece i complimenti per come leccavo la fica. Venimmo insieme e questo le piacque molto.
Igor e mia moglie arrivarono abbracciati senza alcun pudore, come due amanti. Si sedettero, e facemmo colazione, poi si alzarono e lui, mettendo una mano sul culo di mia moglie come per confermarne il possesso, annunciò senza mezzi termini che Mara si sarebbe trasferita quel giorno stesso da lui. Poi avvicinando il viso al mio orecchio: “Stanotte l’ho riempita ancora di sborra. Ormai non è più tua moglie ma la mia compagna. Torna a casa e se vuoi domani puoi chiamarla al telefono. Penso dovrai parlare anche a tua figlia. ” Incassai senza fiatare anche questa ennesima umiliazione. Ormai ero diventato un cuckold per mia scellerata scelta.
In piedi uno di fronte all’altra eravamo ammutoliti. Solo al momento del commiato ci guardammo tristi negli occhi umidi. Ci salutammo con un fugace abbraccio.
Mi riportarono alla mia auto e me ne tornai a casa con la delusione di aver perso per sempre mia Moglie.
Passarono i mesi senza che la avessi più sentita poi un giorno squillò il cellulare. Era lei.
“Ciao come stai, sei felice con Igor”? Io ho superato il brutto periodo del tuo abbandono ed ora sono tranquillo. Ogni tanto viene a trovarmi Irina, sto bene con lei. Lo sai certamente che lei gestisce il giro di prostitute che lavora per lui.!!”
“Si io sto bene. Lui non mi fa mancare nulla, ci amiamo. Sono felice che Irina ti faccia compagnia . l’hai detto a Laura come stanno le cose ? l’ha presa male ? Sai Giovanni, adesso sono incinta di Igor. Mi piacerebbe rivederti. se vuoi puoi venire a trovarmi al “Paradiso” e magari porta anche Laura col fidanzato che Igor ci terrebbe a conoscerli.”
“OK gliene parlerò e poi ci risentiamo. Auguri. Per quando la nascita?”
“Tra due mesi, è un maschio lo chiameremo Mitja. Ciao a presto” riattaccammo.
Passarono 15 mesi il bambino era nato. “Sai Giovanni” mi disse ridendo un giorno al telefono : “Mitja assomiglia a suo padre. Ha già un pisellino di tutto rispetto” disse trattenendo a stento una risata “Quando venite a trovarmi ? Vi aspetto. Cosa ha detto Laura? Vengono anche loro?”
“Si ho parlato a lungo con nostra figlia, è una ragazza intelligente. Non ce l’ha più con te, ti ha perdonato e viene volentieri a trovarti con il fidanzato. Vuol conoscere il fratellino.“
“Mi hai dato una notizia bellissima caro, lo dico subito a Igor. Fatemi sapere in anticipo quando intendete venire. Vi aspetto con ansia”.
Un pomeriggio presi il telefono e la chiamai.
“Ciao Mara come stai? Volevo dirti che ho parlato con Laura. Mi chiede quando possiamo venire a trovarti.”
“Davvero? Sono felice! Perché non sabato prossimo? Sono ansiosa di rivedervi. Ci sarà molta bella gente. Facciamo una festa per il compleanno della figlia di un cliente del club che sta per sposarsi.”
“Appena rientra glielo dico. Sarà felice dell’invito. Forse la accompagna Massimo il suo fidanzato. Bisogna che le dica comunque che tipo di locale è il vostro. Ti richiamo prima di sabato. Ciao”
La mattina del venerdì chiamai Mara per la conferma. “Che bello non vedo l’ora di riabbracciarvi tutti. Cercate di essere qui per le 22. A sabato allora, un bacione a te e Laura.” Riattaccammo.
Laura, felice della notizia chiamò Maurizio ed insieme uscirono a fare spese.
Tornò a casa da sola con due grandi borse. “Hai svaligiato i negozi ?” Le dissi scherzando.
“Scusa Papi. Ho preso solo alcune cose che mi servono per domani sera. Non ho speso neanche troppo.” Mi disse alzando felice le due borse. Le detti un bacio sulla testa con tutto l’amore di un papà.
Il giorno seguente, dopo aver pranzato, io mi sedetti davanti alla TV e Laura si chiuse in camera sua a provare quello che aveva comperato per la serata.
Arrivò l’ora di iniziare a prepararsi. “Laura tra poco dobbiamo andare” le urlai da sotto.
La sentii aprire la porta di camera e chiudere quella del bagno dove rimase per una mezz’ora. Poi uscì in ciabattine avvolta nell’accappatoio e tornò a chiudersi in camera sua.
Ne approfittai per fare una doccia veloce e vestirmi come mio solito. Jeans leggeri, camicia, giacca blu e mocassini. Ritornai a sedere davanti la TV aspettando che fosse pronta.
Suonarono alla porta. Era Maurizio. “Lauraaaa, Maurizio è già arrivato” la chiamai ancora .
“Scendo subito” mi rispose. Di li a poco la vidi scendere da quelle scale bella come il sole. Aveva legato i capelli a chignon come la mamma, aveva indossato un bel completino. Gonna blu notte e camicetta, un bel paio di sandali rossi col tacco e la borsetta dello stesso colore dei sandali. Si era messa solo un filo di trucco. Mi resi conto che era il ritratto di Mara.
“Su muoviamoci dissi a tutti e due che facciamo tardi”.
Salimmo tutti sulla mia auto e partimmo. Il tragitto mi sembrò più breve. Arrivammo a destinazione in anticipo.
Mara probabilmente era già di vedetta in quanto appena giunti davanti alla villa si precipitò fuori venendoci incontro. In due anni Mara non era cambiata. Era ancora una donna bellissima. Madre e figlia si guardarono un attimo senza parlare, poi si gettarono una nelle braccia dell’altra. Io Salutai Mara con una stretta di mano ed un fugace bacio che andò a finire sull’angolo della sua bella bocca. Poi madre e figlia si appartarono su una panchina nel giardino.
Non so cosa si dissero ma stettero li fuori per parecchio tempo a parlare. Poi mano nella mano Mara accompagnò in casa Laura a conoscere il fratellino.
Igor, dopo esserci salutati ed aver stretto la mano a Massimo ci fece strada ed entrammo nel locale già pieno di gente.
Dopo più di un’ora arrivarono anche Mara e Laura raggianti di gioia, abbracciate. Noi eravamo tutti seduti intorno al tavolo. “Questo è un giorno speciale e va festeggiato” esordì Igor. “Laura sei una bellissima ragazza, complimenti. Assomigli tutta a tua madre” le disse baciandola sulla guancia. Poi alzandosi annunciò: “La mia segretaria ha organizzato un gioco per rendere più interessante la serata. Vi potranno partecipare, tutti i ragazzi e le ragazze presenti nel locale.
“Di cosa si tratta? “ intervenne con curiosità Laura.
“Questo è un privè per cui il gioco avrà ovviamente uno sfondo erotico. I Ragazzi dovranno scegliere la compagna con cui fare coppia. Le coppie avranno un numero. Io chiamerò ogni tanto un numero estraendolo a sorte e la coppia corrispondente avrà come premio un abbonamento al privè ma dovrà abbandonare il gioco. La coppia che rimane per ultima dovrà partecipare ad un piccolo show preparato da me e Irina per i nostri clienti e vincerà un premio di 500 euro”
Igor fece un applauso a Irina seguito da tutti noi. “Brava Irina, riesci sempre a superare te stessa” commentò. Anche Laura e Massimo applaudirono la bella segretaria di Igor. Massimo, deludendo molto mia figlia, preferì non partecipare. Laura fu scelta da Ciro, un bel ragazzone biondo che poi seppi era il nipote di Igor.
Il fatto che quel gioco fosse stato ideato da Irina mi fece impensierire.
“Attenzione. Formate le coppie, indossate i numeri ed inizi il gioco!!” Annunciò al microfono Igor.
Il ballo iniziò con la musica di 9 settimane e mezzo. Via via le coppie chiamate furono estromesse dal gioco ed infine ne rimase solo una, quella formata da Ciro e Laura. Laura guardò il suo fidanzato allargando le braccia in segno di sottomessa accettazione. Ci fu un applauso per la coppia che, preceduta da Irina si avviò per la scala che portava di sopra. Dovevano prepararsi per lo spettacolo.
Massimo rimase senza parole. Non aveva pensato a questa eventualità. Si rese conto di aver fatto una cazzata ma ormai era andata.
Laura, iniziando a salire le scale si girò verso il fidanzato e lo salutò con la mano sorridendo con l’aria di una scolaretta divertita: “Non essere geloso Massimo è un gioco. Tra poco torno” gli disse, poi sparì in cima alla scala insieme a Ciro.
Mara preoccupata per questa nuova situazione pregò Igor: “Chiama tuo nipote e fai tornare qui Laura ti prego”. Lo supplicò Mara temendo che succedesse qualcosa di spiacevole a sua figlia.
“Mi dispiace Mara ma ne va del nome del locale. I miei clienti ora aspettano di vedere lo show e non posso deludere la mia affezionata clientela. Laura non avrebbe dovuto partecipare al gioco.” Rispose perentorio. Passò quasi un’ora. Si abbassarono le luci, partì una musica martellante da discoteca ed il siparietto si aprì. Comparve Irina che salutò il pubblico e dette inizio allo spettacolo.
Entrarono le ragazze del locale che, in reggiseno e perizoma iniziarono una lap-dance molto sensuale. La musica cambiò e diventò dolce, suadente molto erotica. Il pezzo era “je t’aime mais non plus”.
Entrarono accolti da un applauso Laura e Ciro. Ci aveva pensato Irina a preparare mia figlia per lo spettacolo. Lei indossava una vestaglia nera di raso con finiture rosse e oro e mi parve che sotto non avesse nulla. Le aveva fatto indossare un paio di sandali a ciabattina con tacco 13 e raccolto i capelli sopra la testa. L’aveva truccata mani e piedi e le aveva messo un bel rossetto rosso perlato. Laura benché avesse solo 20 anni aveva una terza abbondante ed il suo seno sembrava bucare la vestaglia. Ciro era a torso nudo ed aveva indossato un perizoma che lasciava intravedere cosa c’era sotto. Io e Mara rimanemmo allibiti nel vedere nostra figlia su quel palco in quelle condizioni, ma il bello doveva ancora venire.
Le ragazze iniziarono a danzare intorno a Laura accarezzandola su tutto il corpo lascivamente, scostandole la vestaglia, mettendo in mostra le sue belle gambe tornite. Poi d’un colpo le strapparono di dosso la vestaglia. Non le avevano detto di quel finale. Laura rimase completamente nuda . Dalla platea partì un forte applauso. Qualcuno di quei signori si avvicinò al palco facendole complimenti pesanti. “Quanto per una notte con te?” oppure “ti scoperei fino allo sfinimento” e “sei una gran topa”.
Rimase un istante bloccata senza sapere cosa fare, poi coprendosi con le mani il seno ed il pube scappò via lasciando Irina senza parole mentre il pubblico protestava.
Poco dopo Laura riapparve in sala vestita dei suoi abiti senza trucco, che si era tolto alla meglio. Venne da me piangendo abbracciandomi. “Mi hanno ingannata papi. Lo sapevano che non era solo un gioco! Andiamo via.”
Le cinsi le spalle stringendola a me e ce ne andammo senza salutare nessuno, nemmeno sua madre.
A casa Laura mi raccontò tutto.
Irina la condusse di sopra a cambiarsi per lo spettacolo e la lasciò sola con Ciro. Uscendo si girò verso il mio compagno di gioco con una espressione di complicità che io notai ma alla quale non detti peso.
Ci impose di spogliarci ed a me disse di togliere tutto che avrei dovuto essere preparata per bene, per far bella figura davanti agli ospiti del club. Mi vergognavo papi ma non seppi rifiutarmi.
Anche Ciro si tolse tutto senza pudore rimanendo con un mini slip; “Papà rimasi allibita quando vidi il suo pene, era enorme. A riposo era tre volte quello di Massimo. Lo dico perché l’ho visto diverse volte nudo.”
Rientrò Irina e mi disse: “Vieni andiamo dalle ragazze che ti devono preparare per lo spettacolo. Questo è un club privè e gli spettatori vogliono vedere ragazze molto sexy.”
La seguii coperta solo da una vestaglietta corta ed attraversammo il corridoio sperando che nessuno mi vedesse nuda.
Dalle camere provenivano risate di maschi e grida di donne. Avrei giurato che stavano scopando.
Le ragazze mi fecero sedere su una poltroncina girevole ed iniziarono a prepararmi. Mi fecero sapientemente mani e piedi mettendo dello smalto rosso. Mi pettinarono e tagliarono i peli intorno alla fichetta, mi raccolsero i capelli sulla testa fermandoli con una spilla, poi rossetto, sopracciglia e ciglia finti. Alla fine dovetti indossare un paio di sandali a ciabattina con tacco 13. Finita la vestizione mi riportò con solo la vestaglietta in dosso da Ciro e ci fece provare alcune mosse da fare sul palco. Lui mi prese per i fianchi ed iniziò a muoversi contro di me al ritmo di una musica dolce, molto sensuale; la stessa che avrebbero messo per introdurci sul palco. Sentii il suo membro indurirsi contro il mio pube e feci l’atto di allontanarlo: “Così non va Laura sei troppo rigida. Dobbiamo far divertire quella gente. Mi aprì la vestaglia, mi baciò i capezzoli già duri, poi mi aprì le cosce inserendo la mano toccandomi il sesso. “No Ciro non voglio.” Protestai con vergogna. Rientrò Irina e senza badare a Ciro mi disse aiutandomi. “Indossa questa vestaglia e la mascherina così non ti riconosce nessuno”. La vestaglia era argentata molto trasparente bordata di rosso e oro. “Ora scendiamo e voi andate dietro il sipario. Quando sentirete la vostra musica entrate e fate la vostra esibizione.”
“Così abbiamo fatto Papi ed il resto l’hai visto anche tu. Sono sorpresa che la mamma non abbia protestato con il suo uomo. Forse non sapeva le intenzioni di quella pervertita di Irina, ma ora è finita. A parte Ciro e le sue attenzioni non ho subito altro fortunatamente. Certo che Massimo non vorrà più vedermi, ma forse è meglio così perché non ha saputo proteggermi. E’ colpa sua se mi sono trovata in questa situazione.
Passarono alcuni giorni senza che nessuno si facesse vivo. Massimo era sparito e dalla mia mamma nemmeno una telefonata.
Una mattina suonò il telefono ed io andai a rispondere sperando che fosse lei. “Pronto mamma! “ dissi senza aspettare di sentire chi era. Non era mamma ma Igor: “Ciao piccola mi hai fatto un brutto scherzo l’altra sera andando via in quel modo. I miei clienti hanno protestato e ora sono nel casino. Tutti chiedono di te ed hanno minacciato di non farsi più vedere nel mio locale. Ho promesso loro che ti avrei riportata ed avresti offerto loro un altro spettacolo questa volta senza fuggire. Che dici ? vuoi aiutarmi ?”
Rimasi scioccata: “Ma …”. Risposi quasi balbettando, ”io non … posso..cosa dico a mio padre ? Non posso proprio.”
“Ti inventi una scusa e sabato sera ti aspetto qui. Ci passerai tutta la notte. Non provare a non venire, te ne pentiresti!!”.
“E la mamma? Cosa le hai detto?”. Le ho detto che ti chiami. E’ rimasta male per come sei andata via. Lei non sapeva! Le ho promesso che non sarebbe più successo. Le ho mentito. Tutti i sabati la mando da mia madre con il bambino e noi saremo liberi.”
“Noi ? “ ribattei io. “che dovrei fare con te ? “ ero impaurita .
“Lo vedrai sabato, non stare in ansia vedrai ti piacerà. Ciao piccola a Sabato. E non mancare !!”. Riattaccò senza altre parole.
Arrivò il sabato ed io dovetti inventare la scusa che sarei uscita con la mia amica ed avrei dormito da lei.
Mi preparai per andare in discoteca ma non con la mia amica Ramona… da sola.!!!
Presi la 500 che mi aveva comprato mio padre e partii alla volta del “Paradiso”.
Quando arrivai erano quasi le 10. Lui mi stava aspettando. Mi dette un bacetto e tirandomi per la mano mi disse: “Vieni cara che siamo in ritardo” .
Mi portò subito da Irina che mi consegnò alle sue ”bambine”, così le chiamava. Mi tolsero i vestiti e mi fecero fare un bagno con sali profumati nella vasca dell’idromassaggio. Poi, avvolta in un accappatoio tornai in camera dove ad attendermi trovai Igor. Mi strinsi forte in quell’accappatoio senza fiatare, immobile, paralizzata dalla paura.
Mi guardò un attimo come si guarda una ragazzina che ha fatto una marachella, poi uscì con questa domanda lasciandomi senza parole. “Hai mai fatto l’amore con il tuo fidanzato? “
Timidamente, non capendo il fine di quella domanda risposi: “No. Sono ancora vergine e lui non è più il mio fidanzato. Dopo avermi vista quel sabato mi ha piantato” risposi stizzita.
“Non avete mai scopato ? Ma allora è grave!!. Tu lo faresti venire duro ad un morto e lui non ci ha provato!! Incredibile!!”
“NO !! “ ribadii “Non ho mai avuto rapporti completi con lui.
“Non ci pensare più mi interruppe lui. Ora sei qui e giù ti aspetta il mio pubblico. Vai e quando torni organizzeremo il resto della serata.”
Mi prepararono per andare su quel palco. Mi fecero indossare reggiseno, autoreggenti nere con reggicalze ed un minuscolo perizoma che mi copriva a malapena la fica, i sandali con tacco 13 ed una vestaglia argentata sotto il ginocchio aperta davanti.
Giù trovai Ciro già pronto. Indossava solo gli slip. La sua pelle era lucida e vidi quell’enorme cazzo premere prepotente sotto le mutandine.
Appena iniziò la nostra musica, preceduti dalla presentazione di Irina, facemmo il nostro ingresso: “ecco ancora qui sul palco a grande richiesta, tutta per voi Lauraaaa” . Uno scroscio di applausi mi accolse.
Ciro mi tolse lentamente la vestaglia e con gesti studiati iniziò a strusciarsi contro il mio ventre in una specie di danza erotica, seducente. Lo show erotico con Ciro andò avanti per alcuni minuti ed aspettavo che l’esibizione stesse per terminare, invece lui mi prese inaspettatamente da dietro, mi strappò il reggiseno ed il perizoma facendomi rimanere completamente nuda. Lentamente mi fece adagiare su un piccolo divanetto e tirò fuori quel cazzo spropositato. Mi venne sopra mimando un rapporto. Me lo strusciava sulla fica senza penetrarmi e mi succhiava i capezzoli duri. Non seppi resistere e senza pudore iniziai a godere gemendo. Tremavo tra le braccia di Ciro che mi baciò sul collo ed in bocca. Il pubblico si era ammutolito c’era chi lo aveva tirato fuori e si faceva masturbare dalla compagna. Altre coppie si limitavano a guardare godendosi lo spettacolo che offrivamo loro.
Quando, dopo una mezz’ora la musica cessò, ringraziando uscimmo di scena e salimmo in camera dove ad attendermi trovai ancora Igor.
“Hai fatto impazzire tutti i maschi del locale. Molti mi hanno chiesto di poterti incontrare in privato. Fatti un bel bagno, risistemati ed aspetta qui. Non fare la scontrosa con i clienti. Uscì guardandomi minaccioso chiudendo di fretta la porta.”
Sentii bussare e non ebbi il coraggio di aprire, ero ancora nuda. Fortuna che era Ciro.
“Ciro aiutami ti prego come devo comportarmi? Igor vuole che per risarcirlo accontenti i suoi clienti ma non so come potrei.”
“Non hai scelta Laura ora devi farlo. Forse se sentono che hai paura si asterranno da scoparti. Ora va a sistemarti che tra poco devi cominciare. ”
“Si ma ho paura di quella gente che non conosco” e poi sono vergine mi faranno male.
“Non ti preoccupare ti abituerai alla svelta.“, mi disse rassicurandomi. Poi mettendomi una mano tra le cosce stringendomi il pube aggiunse con rassegnazione “vorrei tanto scoparti ma Igor non vorrebbe”. Mi dette un bacio ed uscì salutandomi con la mano.
Andai a fare una doccia e mi rimisi a posto appena in tempo. Sentii bussare alla porta della camera. Aprii la porta salutando con un timido “Ciao” da ragazzina ingenua. Era un signore distinto, alto, moro sulla cinquantina. “Ciao Laura piacere Mauro” mi disse prendendomi la mano e baciandola. Un brivido mi corse lungo la schiena fino alla cervice.
Si sedette sul letto vicino a me e parlammo un po. Mi chiese l’età e se facevo questo da tanto tempo. “No risposi io è la prima volta e sono ancora vergine” speravo desistesse.
“Sei vegine? Questo mi fa molto piacere. Ho pagato a Igor 3000 euro per scoparti ma se non vuoi me ne posso andare.” Mi disse per togliermi d’imbarazzo.
Timidamente risposi: “no no OK va bene”, pensando a cosa avrebbe fatto Igor se avessi rifiutato.
Mi tolse la vestaglia e mi fece adagiare sul letto nuda. Si tolse gli abiti anche lui e venne coi soli bermuda accanto a me. Mi sentii veramente disarmata, in sua balia come una puttana. Allungò una mano e la mise tra le mie cosce, poi la spostò sulla fica giocando con il ciuffetto di peli. Mi baciò i capezzoli succhiando prima uno e poi l’altro. Mi venne sopra, mi aprì le gambe con delicatezza ed appoggiò la bocca sulla fica succhiandola e ripassandola tutta con la lingua. Stavo per godere ma lui si mise in ginocchio tra le mie gambe aperte e tolse i bermuda. “Oddiooo” esclamai mettendomi una mano sulla bocca. Tra le sue gambe pendeva un cazzo di almeno 25 cm e largo, molto largo, almeno come una lattina di Coca.
“Scusami Mauro “ gli dissi chiudendo le gambe e dandogli del tu, “penso, essendo la prima volta, di non essere in grado di prendere un cazzo così grosso. Mi farebbe male ed io ho una paura da morire.”
“Non devi aver paura farò molto piano e vedrai che poi non ti pentirai di averlo fatto.”
Si sdraiò e volle fare un 69. Mentre lui con la bocca mi divorava la fica, io tentai di fargli un pompino ma a malapena ingoiai una piccola parte di quel mostro di carne. Sotto i colpi della sua lingua non potei trattenere a lungo un prepotente orgasmo spruzzando il mio liquido addosso al lui. Non avevo mai squirtato nemmeno quando me la leccava Massimo. Mi scusai vergognandomi.
“Cosa dici! E’ questo che gli uomini vogliono. Godono nel vedere la donna squirtare come hai fatto tu.” Mi disse con voce suadente.
“Ora riprova a prenderlo in bocca ed a succhiarlo. Lo avrai fatto al tuo ragazzo qualche volta immagino” mi chiese con curiosità.
“qualche volta ma il tuo è almeno tre volte quello del mio ragazzo ho paura,” mi lamentai timorosa.
Senza darmi tempo di dire altro mi appoggiò la cappella sulla bocca che io aprii: “Brava così, vedrai che ce la fai” disse spingendolo un poco dentro.
Trattenni il respiro e riprovai. Questa volta riuscii a prenderlo in gola quasi tutto. Lo stavo succhiando come non avevo mai fatto con Massimo. La mia fica era un lago. Si abbassò ancora tra le mie cosce fradice e succhiò avidamente i miei umori mentre mi contorcevo dal piacere.
“Bravissima Laura. Ora sei bagnata e pronta per accogliere il mio cazzo.” mi disse mentre si alzava in ginocchio tra le mie cosce aperte. Si prese il cazzo, lo lubrificò con l’olio che Igor aveva lasciato su un mobiletto ed iniziò a farmelo sentire appoggiandolo tra le grandi labbra. Sentivo quel membro nudo cercare l’apertura della mia intimità. Premeva un poco contro l’imene e poi usciva ripetendo più volte questa azione per togliermi la paura della deflorazione. Stavo letteralmente tremando mentre le mie mani puntate contro le sue cosce volevano impedirgli di penetrarmi. Sentivo ormai la grossa cappella premere contro l’ultimo ostacolo poi sarei stata completamente sua.
“Lo senti Laura? Sto per entrare ho voglia di goderti nella fica” Mi sussurrava quasi senza fiato per l’eccitazione. Improvvisamente, cogliendomi di sorpresa, spinse deciso il culo tra le mie gambe ed entrò dentro rompendo il mio imene per la prima volta. Urlai forte: “AAAAH…AHH….MMHH “.
Mauro Rimase qualche minuto fermo dentro di me mentre mi chiudeva la bocca con un bacio. Mi aveva fatto quello che Massimo non aveva mai avuto il coraggio di fare. Mi aveva sverginato. Quando si ritrasse mi guardai tra le cosce. Il suo cazzo era sporco dei miei umori e del sangue dell’imene ormai lacerato per sempre.
Realizzai di non essere più una ragazzina illibata ma di essere diventata una donna. Da ora in poi potevo prendere liberamente tutti i cazzi che volevo senza avere paura di sentire male, anzi godendo. Mi venne da sorridere e ne fui felice.
Lentamente iniziò a premere: Ad ogni spinta lo sentivo affondare sempre più nella vagina fino a che con un’ultima spinta lo sentii sbattere contro l’utero e forzarlo. Le sue palle sbatterono contro il mio culo. Iniziò a pomparmi facendomi raggiungere le più alte vette del piacere.
Mi fece urlare per gli orgasmi riempiendomi di crema calda la fica ed il culo. Io godevo aggrappata con le mani dietro la sua nuca e le cosce avvinghiate sui suoi glutei.
Ricevetti molti cazzi quella notte di tutte le età e misure. Molti, i più facoltosi, mi avevano lasciato dei soldi sul letto. Ormai ero diventata una delle puttane del Paradiso.
Era già l’alba quando mi addormentai sporca di sperma su tutto il corpo.
Fui svegliata verso mezzogiorno da Irina. “Sveglia che devi tornare a casa perché tra poco arriva tua madre. Sarebbe imbarazzante ti trovasse qui.”
Andai in bagno a lavarmi. Mi guardai allo specchio. Ero stravolta per la stanchezza ma mi sentivo appagata con la consapevolezza di essere diventata una donna.
Ero ancora nuda nell’accappatoio quando entrò Igor con evidente soddisfazione: “Hai avuto un gran successo stasera. Tutti mi hanno chiesto di poterti chiavare ancora. Sono entusiasti di te. Diventerai la star del locale“ . Mi dette una pacca sul culo ed un bacio sulla guancia. “Vai a vestirti e vattene a casa, ci vediamo sabato prossimo” .
Da quel giorno tutti i sabati tornai a scopare al ”Paradiso”. Ero diventata una porno star. Le mie prestazioni erano sempre più richieste. Imparai a ballare sul palo (la lap-dance) e dovetti continuare ancora per due anni a soddisfare i clienti del locale.
Rimasi incinta e dovetti smettere di fare la entreneuse per Igor. Ho sposato il mio nuovo fidanzato, un ingegnere di Milano, conosciuto al compleanno della mia amica Ramona, il quale sa di non essere il vero padre di Matteo (a dire il vero nemmeno io lo so) ma lo considera come fosse suo. Tra quattro mesi darò un figlio anche a lui. Anche lei nel frattempo si è sposata con un medico e passiamo le giornate parlando e giocando con i nostri bambini. Premetto che Ramona è una signora molto attraente, formosa, con belle cosce ed un bel seno da donna matura. Un giorno parlando delle nostre vicissitudini, mi ha confessato che i miei racconti la avevano intrigata molto e che le sarebbe piaciuto conoscere il “Paradiso”. Le ho risposto, tagliando corto, che ci avrei pensato.
Passarono diversi mesi, l’estate era finita da un pezzo. Con la mia amica ci vedevamo tutti i giorni perché portavamo i bambini al nido dove stavano tutto il giorno e poi andavamo al caffè a fare colazione raccontandoci le nostre giornate.
“Laura hai poi parlato con il tuo patrigno per quella cosa?” uscì un giorno cogliendomi di sorpresa con questa domanda.
“No Ramona me ne sono proprio dimenticata, ma tu sei ancora dell’idea di andare in quel posto a conoscere Igor, il mio patrigno?” le dissi fissandola un po severa negli occhi.
“Certo! Altrimenti non te lo avrei chiesto! Mi piacerebbe fare questa esperienza ma non so come fare. Certo mio marito non mi ci porterebbe mai!”.
“Facciamo così. Appena sai che tuo marito si assenta ti accompagno. Io ho la scusa di andare a trovare mia madre e per me non ci sono problemi. Andiamo di mattina così non dai nell’occhio. Poi se ti piace vedremo.“ le risposi per accontentarla.
Ramona fu entusiasta della soluzione e mi disse che non stava nella pelle per la curiosità.
Arrivò il giorno fatidico. Suo marito cambiò turno in ospedale e per tutta la settimana sarebbe stato fuori fino alle 15.
Mi chiamò un giovedì : “Ciao” la sua voce era trafelata dall’emozione, “mio marito domani è fuori tutta la mattina fino alle 17. Che dici ? Puoi accompagnarmi in quel posto? “.
Non sapevo cosa rispondere ma ormai glielo avevo promesso.
“Va bene domani mattina alle 9 ci troviamo al parcheggio dell’asilo ed andiamo con la mia auto.” Le dissi facendola esultare di gioia.
“OK sei una vera amica, TVB” mi salutò.
La mattina seguente dissi a mio marito che sarei andata da mia madre con la mia amica. Andai al parcheggio e trovai Ramona già li ad aspettarmi.
“Su oggi sarà una giornata particolare per te” le dissi sorridendo in maniera compiaciuta mentre partivamo.
Un’oretta di auto ed arrivammo a destinazione. Erano quasi le 10.
Mia madre conobbe la mia auto e ci venne incontro seguita da Igor con mio nipote ormai grandicello per mano.
“Ciao Laura mi salutò Igor, chi è questa bella ragazza?” Ramona gli porse la mano che lui baciò con la solita galanteria (pericolosa)!.
“Buonasera, sono Ramona una amica di Laura. Lei mi ha parlato spesso di voi e mi ha incuriosito così tanto che le ho chiesto di potervi conoscere.
“Sono felice di conoscerti Ramona” intervenne la mamma ”Vieni che ti facciamo vedere il nostro club.” Credo che non ne avrai mai visto uno.
“Ti posso portare a fare un giro per farti capire in cosa consiste un club privè” propose Igor.
“Grazie ma non vorrei dare troppo disturbo”. Si avviarono insieme dentro il locale.
Io e la mamma rimanemmo fuori a giocare con mio fratello Mitja.
Stettero dentro un’oretta buona e quando uscirono Ramona venne verso di me sorridendo in maniera strana, come se volesse nascondere il suo vero stato d’animo.
Ripartimmo verso le 13 ed alle 14 eravamo già nel parcheggio dell’asilo.
“Allora Ramona ti è piaciuto il locale ?” le chiesi con aria da inquisizione.
“Si mi è piaciuto molto, specie la parte adibita a privè. Quando siamo entrati ha acceso tutte le luci. Un locale meraviglioso!!!. Ha messo la musica che di solito mette durante la serata e mi ha accompagnato a conoscere tutto il locale. Ho visto le camere ed il famoso palcoscenico !! mi ha spiegato cosa succede la sera, sui divanetti e poi nelle camere al piano di sopra.”
“Non me la racconti giusta Ramona, sputa il rospo!!”
“Quando siamo stati di sopra mi ha messo un braccio intorno alla vita accarezzandomi il culo. Mi ha fatto i complimenti. Saresti molto corteggiata dai miei clienti, mi ha detto “
“E tu cosa gli hai risposto”?
“Quello che ho detto anche a te. Che sarei curiosa di passare una serata nel locale. Lui mi ha attirata a se facendomi sentire il suo pacco e mi ha proposto di venire a trovarlo da sola un sabato sera quando non c’è tua mamma.”
“Si lo so!!. Mamma il sabato va da mia suocera con Mitja e tu cosa hai risposto? ci verresti?” le dissi cercando di farle capire in che situazione si stava cacciando.
“Si gli ho promesso che sabato prossimo andrò a trovarlo. Non so se commetto un errore ma sono veramente curiosa”.
Ramona mi telefonò la mattina del sabato: “Laura non so cosa mettere per andare al “Paradiso”. Tu cosa mi consigli ?”.
Io avrei voluto risponderle in malo modo “Vacci nuda che ti trovi bene” ma poi mi sono data una mossa e con tono da amica le ho suggerito un abbigliamento non troppo sexy.
“Mio marito inizia il turno dalle 20 fino alle 12 di domani ed io sarò al locale intorno alle 22. Mi vestirò come hai detto tu. Sono molto emozionata. Domani ti racconto come è andata. Ciao”.
“In bocca al lupo !! “ le risposi sapendo che il lupo c’era davvero.
Da qui inizia il racconto di Ramona.
Arrivai al locale, parcheggiai la mia auto e Igor mi venne incontro elargendomi un gran sorriso.
“Pensavo non venissi. Hai fatto bene ad accettare il mio invito” mi disse prendendomi sottobraccio “Vedrai che ti divertirai.”
Entrammo nel locale non ancora molto affollato.
“Cosa ti piace fare? Vuoi ballare, conoscere qualcuno dei miei clienti o vuoi che ti mostri tutti gli aspetti della attività di questo locale ?”
“Perché di cosa ti occupi oltre che di gestire questo locale?” domandai sempre più incuriosita.
“Vieni facciamo un giro in auto che ti faccio vedere”.
Io e Irina, la sua segretaria, salimmo sul sedile posteriore del grosso suv nero di Igor e partimmo dirigendosi verso la periferia di Milano. Dopo una mezz’ora arrivammo su un viale. Ci fermammo accostando ad un marciapiedi sotto un lampione dove stazionavano alcune belle ragazze.
“Ecco qua le nostre bimbe al lavoro” esordì Igor con una punta di orgoglio. “Questa è l’altra attività di cui ti dicevo ed è gestita completamente da Irina. Non sei scandalizzata vero?”
“No … no” risposi deglutendo imbarazzata, “ davvero gestite voi queste belle ragazze così giovani? Non posso crederci” esclamai meravigliata non riuscendo a distogliere lo sguardo.
Guardavo quelle ragazze passeggiare su e giù sotto quei lampioni con disinvoltura mostrandosi nude. Non parlavo, stavo vedendo una scena che non avevo mai visto così da vicino, quasi da protagonista e che mi faceva tremare ed eccitare allo stesso tempo.
“Vedo che sei molto sorpresa ed incuriosita da quello che stai guardando. Te la sentiresti di essere per gioco una di loro solo per stasera? “
“Non credo che ci riuscirei. Io non ho il loro fisico nè abiti adatti “ dissi con aria di scherno. Poi sono sposata, non potrei.”
Guarda Ramona che ci sono anche donne sposate qui che lo fanno per i soldi. In una sera possono guadagnare fino a 2000 euro e la metà la prendono loro. Non sottovalutarti. Non immagini quanti si fermerebbero da una bella donna come te” mi disse Irina mettendomi la mano sulla coscia nuda.
“Ma Nooo non potrei.” esclamai spostando la gamba ed aggiustandomi la gonna.
“Guarda che se vuoi puoi cambiarti in auto ti aiuto io. Ho qui qualcosa che farebbe al caso tuo.” mi disse mentre apriva il borsone che aveva portato con sé.
“Ma…non so..vorrei ma..” balbettai molto impacciata ma con una gran voglia di provare. Irina non mi lasciò finire la frase.
“Non essere timorosa. Dai indossa questi indumenti e ti assicuro che ti divertirai “ mi disse con voce mielosa ma autoritaria.
Io timidamente iniziai ad indossare quella roba: Una mini che lasciava scoperto il culo, una camicetta con nodo sull’ombelico, un paio di sandali tacco 13, senza mutandine nè reggiseno. Poi mi truccò in maniera piuttosto vistosa (diciamo volgare) e mi spinse quasi su quel marciapiede sotto il lampione.
“Ora sembri proprio una delle mie bambine” mi disse Irina guardandomi con soddisfazione “stai qui insieme alle altre ed aspetta, noi andiamo più avanti per non disturbare iclienti, vedrai quanti si fermano da te” ridacchiò l’amica di Igor.
“Ma cosa faccio se qualcuno si ferma, deve essere solo per gioco vero? Io mi vergogno !!” esclamai in preda al panico.
“Tu chiedi 50 per bocca e 100 per bocca e fica vedrai che se ne vanno” noi stiamo qui e se ti trovi in difficoltà facci segno che arriviamo.”
Pensai che dovevo essere fuori di testa per fare una cosa del genere ma mi avevano manipolata a tal punto che mi ritrovai sotto quel lampione, quasi nuda a fare la battona.
Passarono molte macchine ma non si fermava nessuno. Pensai che forse era meglio facessi cenno ad Irina, ma proprio mentre pensavo questo sentii avvicinarsi e rallentare una grossa auto. Mi affiancò, si aprì il finestrino ed un uomo sulla cinquantina mi chiese a bruciapelo: “Ciao bella gnocca !! quanto ?”
Rimasi impietrita, ammutolita. Non sapevo cosa fare per la sorpresa. Con un fil di voce risposi: ”100” sperando che andasse via, invece “OK va bene sali” mi disse aprendomi lo sportello.
Rimasi un attimo interdetta sperando che Igor ed Irina intervenissero. ”Andiamo Sali mi ripetè. Sai dove andare a scopare? Mi chiese. “Mmmmm. Come sei bella….non porti mutandine vedo” mi disse mettendomi una mano tra le cosce, sei sposata? Non sei una del mestiere. E’ la prima volta?. Io non avevo la forza di rispondere mentre stringevo le gambe intorno a quella mano che mi stava palpando la fica. Mi stavo bagnando !!! non potevo crederci !.
Ci fermammo in una piazzola in fondo ad una stradina nel boschetto li vicino che probabilmente lui conosceva già. Tirò fuori un cazzo che come minimo era il doppio di quello di mio marito. Glielo succhiai a lungo poi mi fece sdraiare e venne tra le mie gambe aperte con i piedi poggiati sul cruscotto. Si mise il preservativo e mi penetrò completamente facendomi inarcuare il bacino per il male. Mi scopò per una decina di minuti e poi venne sborrando una quantità industriale di sperma. Gli sfilai il preservativo e lo buttai dal finestrino aperto . Mi dette i 100 euro e mi riportò sotto quel lampione. Ero in condizioni disastrose. Avevo bisogno urgente di un bagno. Di Igor ed Irina non c’era traccia.
Le ragazze mi dettero dei fazzoletti bagnati ed alla meglio mi ripulii.
“Ti sei divertita vediamo” mi disse una di loro mentre anche le altre mi guardavano incuriosite. Volevo dire loro come stavano le cose ma un’altra macchina si fermò da me e tornai in quel boschetto a chiavare.
Ormai erano le 5 del mattino, ero veramente distrutta, sporca ed avevo bisogno di una doccia calda. Ne avevo soddisfatti ben 15. Nella borsetta avevo più di 2000 euro.
Sentii avvicinarsi un’auto…. erano loro, Igor e Irina.
“Allora ti sei divertita? Hai avuto molto successo stasera, più di quanto speravamo. Quanto hai guadagnato stanotte? “ Tirai fuori i soldi dalla borsetta e li buttai sul sedile seccata: “Questi non li voglio mi avete imbrogliata e lasciata da sola. Voglio tornare a casa”.
“Non essere arrabbiata Ramona hai voluto provare ed ora sai cosa si prova a battere il marciapiede. Sinceramente penso tu abbia anche goduto parecchio. Ti abbiamo sentita urlare mentre prendevi quei cazzi. Ti hanno fatto anche il culo abbiamo visto. “
Non risposi e rimasi muta per tutto il tragitto. Mentre tornavamo indossai i miei vestiti. Prima di salire sulla mia auto Irina mi porse dei soldi: “questi sono la tua percentuale devi prenderli.” Li misi in borsetta e partii senza salutare. A casa mi feci una lunga doccia caldissima e poi andai a letto. Dormii tutta la notte come non avevo mai dormito, profondamente rilassata, pienamente appagata. Mi alzai che erano le 10.
Verso mezzogiorno arrivò mio marito. Io ero in cucina a fare colazione. Mi dette un bacio che ricambiai con insolita passione. “Mmmmhh… come sei calda stamani “ che ti è successo ? “ mi disse scherzoso.
“Stupido avevo solo voglia divederti “ Gli detti un altro bacio sapendo che lo avrei tradito ancora.

I nomi e i luoghi sono di fantasia

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