Ciao, mi chiamo Irene, vivo in un paesino della Sicilia, ho 35 anni sono sposata da sei con Carmelo, abbiamo un bimbo di tre anni. Mi descrivo sono una donna mediterranea, carnagione olivastra, alta 170, magra peso 53 kg, porto una seconda, vesto una 42, ho labbra carnose, e porto i capelli alle spalle. Caratterialmente posso sembrare una rompi palle, introversa e “capitana” come dice mia madre, ma realmente sono tutto il contrario, sono impiegata in uno studio di consulenza dove lavoriamo in sette, e devo dire che la paga non è delle migliori. Mio marito Carmelo invece non è un bell’uomo è alto 180 pochi capelli, trascurato, e fa il carpentiere. Siamo una bella famiglia, non navighiamo nell’ oro, riusciamo ad arrivare a fine mese grazie ai due lavori, anche se a volte mio marito ha dei buchi lavorativi non avendo chiamate neo cantieri ed in queste situazioni ci aiutano i genitori. Sono sempre stata devota al mio uomo ed alla famiglia, sto con Carmelo da 22 anni, è stato il mio secondo fidanzato, abbiamo resistito pure alla lontananza dell’università, dove sono riuscita a restargli fedele nonostante non mi siano mai mancati i pretendenti, nemmeno quando è salito per due anni a lavorare in Lombardia. Ho sempre mantenuto la mia moralità per amore e non lo nego anche per le apparenze, anche perché vivendo in un paese le vocerie divampano velocemente. Le mie giornate sono perlopiù le stesse, mi alzo con mio marito per preparargli la colazione uscendo lui da casa molto presto, poi torno a letto per un po’ e di nuovo in piedi a preparare mio figlio per portarlo dai nonni, ovviamente prepararmi io ( quasi sempre vestitini o talieur con tacchino) per affrontare la giornata. Alle 8 esco da casa lascio mio figlio, colazione con i colleghi ed inizia la giornata lavorativa in ufficio dove c’è un via vai di gente pazzesco con uomini di ogni genere dall’ attezzoso riccone al grezzone di tutti generi, alle 13 pausa pranzo, spesso fatta con i colleghi, ale 15 si ricomincia fino alle 18:30, spesso appena finiamo da lavoro ci fermiamo per un aperitivo, altrimenti mi fiondo in palestra, la sera rigorosamente a casa con la famiglia. Ogni anno tra novembre e dicembre l’ufficio organizza una cena di natale insieme allo studio associato del capoluogo. In serate del genere per regola non scritta andiamo sempre senza la famiglia, per evitare buchi nelle conversazioni o che qualcuno si alieni e le serate possono trascorrere in scioltezza. Da queste premesse voglio iniziare la mia discesa in un vortice da cui non riesco ad uscire.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…