Mi svegliai con una notevole erezione e subito la mente tornò all’incontro in terrazza con Marinella,
Iniziai a toccarmi, rivivendo quei momenti, il suo corpo al sole, il seno florido, le curve del culetto in perizoma… e quella conversazione piuttosto imbarazzante… Marinella mi aveva messo in difficoltà, così disinibita… e aveva anche detto che avrebbe nuovamente lavorato da casa, stamattina, e che sarebbe uscita ancora in terrazza… mi segai lentamente, cercando di non farmi accorgere da mia moglie, ancora nel dormiveglia al mio fianco.
Fui presto vicino all’orgasmo, staccai la mano dal pisellino… naturalmente Silvia sapeva che mi segavo spesso, lasciava correre pazientemente, quale uomo non si masturba… e poi di questi tempi, con tutto il porno a portata di click… ma non volevo farmi beccare col cazzo in mano stamattina, non volevo farle sospettare nulla.
Appena lei se ne andò cominciai a controllare la terrazza, ma era ancora troppo presto. Dovevo pazientare. Lessi le email, completai un report di lavoro , lo inviai ai colleghi… poi la fantasia si mise in moto, chiusi gli occhi e ripresi a toccarmi… quella donna mi aveva fatto davvero effetto, non riuscivo a togliermi il suo corpo nudo dalla testa! Tornai a controllare in terrazza, e finalmente, eccola!
Marinella era al computer, il portatile in grembo, comoda sulla sdraio, stava scrivendo qualcosa. Non si era messa in topless, purtroppo. Ma indossava una canottiera attillata che la faceva ancora più porca, la forma del seno ben visibile sui lati. E aveva dei pantaloncini cortissimi, come delle culotte da pallavolista… forse giocava a volley?
Uscii anch’io in terrazza, silenzioso, e mi nascosi dietro la parete che separava le due proprietà, per osservarla. Rimasi così qualche minuto, finché diedi un calcetto ad un vaso di fiori, per fare del rumore, ma rimanendo nascosto. Volevo che lei sapesse che io ero lì fuori, e allo stesso tempo potesse continuare a pretendere di essere in terrazza da sola.
Dopo qualche tempo appoggiò il laptop sul tavolino, e chiuse gli occhi. Si lasciò scivolare sulla sdraio, come per prendere il sole. Aprì le gambe, e portò un braccio fra le cosce. Iniziò ad accarezzarsi, prima sopra il tessuto, finché ad un tratto la manina spari’ sotto i pantaloncini, e con l’altra cominciò ad accarezzarsi il seno. Cazzo, si stava masturbando! Vedevo la mano muoversi sempre più velocemente, per poi rallentare… mi immaginavo le sue dita accarezzare leggere e rapide le labbra della micetta, e poi affondare nella fessura… anche l’altra mano ora era sotto il tessuto del top, sollevato a metà, e si stuzzicava i capezzoli. Anch’io cominciai a toccarmi a quello spettacolo.
Ad un tratto estrasse qualcosa dalla borsetta. Ma si, era un vibratore! Era realistico, a forma di cazzo, di discrete dimensioni. Lo portò alla bocca, se lo fece scivolare fra le labbra, come a fare un pompino. Poi lo mise in azione, all’aperto si sentiva solo il ronzio dell’oggetto. Se lo infilò sotto il top, fra le tette, lo tenne lì per un paio di minuti, facendolo scorrere su e giù. Infine si scostò i pantaloncini, e le mutandine, punto’ la cappella e in un attimo si era penetrata. Lo fece entrare poco alla volta, finché fu completamente dentro, fino alle palle. Si lasciò sfuggire un gemito di piacere. Lo tenne così a lungo, mentre con l’altra mano si accarezzava le tette, ora quasi totalmente scoperte, finché si portò un dito alle labbra, lo succhiò per inumidirlo, e poi lo abbassò fino alla figa.
Ora con una mano faceva fare dentro e fuori al dildo, con l’altra si toccava, stimolandosi. Teneva gli occhi chiusi, la bocca aperta, il petto si alzava ed abbassava coi respiri veloci.
Ad un tratto raggiunse l’orgasmo. Gemette, per diversi secondi, tenendo il dildo fermo in figa. Poi un sospiro, e fece scivolare fuori l’oggetto, ricoperto di umori. Riaprì gli occhi.
“Vicino guardone?… ora puoi uscire da lì dietro.”
Seguii quelle istruzioni, facendomi vedere, questa volta non preoccupandomi dell’erezione ben visibile sotto i pantaloni.
“Ti sei goduto lo spettacolo?” disse facendo cenno all’inguine.
“Si, Marinella, è stato fantastico…”
“Dai allora, adesso ricambia. Calati i pantaloni, e fammi vedere quanto ti ho eccitato, vicino.”
Feci come mi aveva chiesto. Marinella si alzò dalla sdraio, e fece qualche passo verso di me.
“Oh com’è carino, tutto duro per me. Ma rimane così piccolino? Che tenero… dovresti vedere quello di mio marito, al confronto! È già ben più grosso del tuo a riposo… fai tenerezza!”
Rimasi imbarazzato a quelle parole ma non seppi come ribattere… dai video con cui mi eccitavo sapevo di averlo piuttosto corto… era così, che ci potevo fare… e comunque Silvia non se ne era mai lamentata…
“Cosa aspetti? Ricambia lo spettacolo, è il tuo turno ora, masturbati per me!”
Ma diceva davvero? Non poteva fare sul serio! Che maiala la vicina!
“Ma… qui?”
“Eh, certo! Che vuoi, venire a trovarmi a letto? Non ti sembra di correre un po’ troppo, vicino?”
E allora feci come mi aveva detto. Portai una mano sul cazzo, mi masturbai lentamente, per non venire subito, mentre Marinella mi guardava… sembrava davvero interessata.
“Come lo tocchi piano, con due dita! Mio marito lo fa in modo molto diverso, ci avvolge tutta la mano, e lo sbatte molto più in fretta… dai, impegnati! Quanto ci metti a venire? Dai, bel vicino, ti voglio vedere sborrare!”
A quelle parole non riuscii più a controllarmi, e mi misi a schizzare.
Marinella iniziò ad applaudire veloce. “Bravo vicino, quanta, che fontanella! Ti ha davvero ispirato, la mia performance, quanta bella sborra!”
In effetti ne feci molta più del mio solito, probabilmente per la situazione così perversa, nudo, di fronte alla vicina, col cazzo duro in mano! Era dai tempi del liceo che una donna che non fosse Silvia mi vedeva così, nudo, il cazzo in mostra…
“Scusami, sono stato un po’ veloce… sai, mi ecciti molto… mi eccito pensando a te.”
“Oh, non preoccuparti, è stato bello vedere il pisellino così carino spruzzare tutta quella sborra… scommetto che è da stamattina che pensavi a me e non vedevi l’ora di godere, mi sbaglio?”
Come faceva ogni volta ad indovinare? Sembrava leggermi nel pensiero…
“Beh, si… ora scusami, vado a prendere qualcosa per pulire per terra.”
“Ma no, perché? Lascia lì la chiazza di sperma… non è eccitante? Sarà il tuo omaggio alla tua vicina… ogni volta che rivedrò la pozza di sperma, penserò al tuo pisellino, non sei contento? e poi chissà se lo vede tua moglie… cosa penserà, se se ne accorge?”
Sorrideva maliziosa, ma diceva sul serio. Allora feci come voleva lei, lasciai la pozzetta di sperma li sulle piastrelle… si sarebbe riconosciuta da una macchia qualunque, una volta seccata? E poi non davano pioggia, in serata? Dovevo solo sperare che Silvia non notasse qualcosa prima.
“D’accordo…”
“Dai ora, tirati su i pantaloni, non rimanere lì così, il tuo cazzo tutto moscio è proprio minuscolo, non è un bello spettacolo!”
“Si, scusami…”
“Ho una chiamata a momenti, ti devo lasciare… ciao pisellino, alla prossima!”
La vidi allontanarsi sculettante, e scomparire dietro la porta finestra. Dio, che figa, e che porca! Non potevano capitarci vicini migliori! O no?
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…