Il mio lavoro mi porta ad avere molti colloqui con persone sempre molto differenti fra loro. Differenti per formazione, estrazione sociale, e chi più ne ha più ne metta.
Talvolta si incontrano persone che hanno problemi, che stanno cercando un nuovo futuro, o un futuro perché attualmente non ne hanno, se non quello di sapere come faranno a trovare i soldi che gli permetteranno di comperarsi il pasto successivo.
Niente contro, anzi, è bello poter talvolta aiutare queste persone, ma purtroppo non è sempre possibile.
Talvolta, si incontrano personaggi molto interessanti, o particolari, e talvolta si incontrano delle persone cariche di…. magia, intrigo, e tante altre cose.
Dal mio punto di vista questo avviene specialmente quando l’interlocutore è una donna. Acerba, giovane, pronta, matura, ecc. .
Con le giovani, troppo giovani per me, è bello poterle contemplare e immaginare, ma in modo molto tranquillo e non viscido. Immaginare come è la loro vita, quando non devono indossare la maschera della formalità.
Talvolta ti capita di incontrare gente che conosci, specialmente in una città piccola come la mia. Non siamo infatti a Roma o Milano, metropoli che rendono l’incontro casuale di persone conosciute un po’ più difficile.
Una mattina, sono nel mio ufficio. Mi dirigo verso la scrivania della mia segretaria e vedo che c’è una donna che chiede delle informazioni.
Non mi colpisce particolarmente. È vestita semplicemente, un paio di jeans, un maglione chiaro, che non mette molto in evidenza le sue curve. Capelli corti.
Mentre mi avvicino, comincio a rendermi conto che c’è qualcosa di famigliare.
Quando le sono di fianco: Alessia.
La mia mente va direttamente ad una quindicina di anni prima, e forse anche qualcosa di più.
Siamo a casa di mia madre, soli. Vedo i suoi occhi scuri, quasi neri. La sua voce molto femminile, specialmente quando sussurra. Il suo alito sul mio collo e poi sulla mia bocca. Le sue labbra, la sua bocca. Labbra carnose, una bella bocca da baciare, da invadere.
La sua lingua si intreccia alla mia, una bellissima sensazione.
Intanto le mani si incrociano. Lei sveste me, ed io svesto lei, mentre l’accarezzo, le tocco il culo pieno e poi il seno prosperoso.
Alessia è timida, almeno nel senso che non ama che la si guardi, né prima né durante l’amore. Ma il sesso le piace, molto.
Io infatti non solo il suo ragazzo ufficiale, ma solamente qualcuno che la asseconda nei suoi giochi.
La sua bocca lascia la mia, ed i suoi capelli scendono. Prima sul petto e sulla pancia e poi più giù.
La mano nel frattempo si è impadronita del mio cazzo che è durissimo per l’eccitazione, cominciando un piacevole lavoretto.
Ora si aggiungono le labbra e la lingua. Me lo lecca per tutta la lunghezza, lo bacia. Scende verso lo scroto e riserva lo stesso trattamento. Poi mi inghiotte, cominciando un pompino piacevolissimo. I movimenti si fanno più accentuati ed io comincio a non subire più solo passivamente. La prendo per i capelli, che allora erano un po’ più lunghi e la guido sul mio cazzo, cui piace questo trattamento. E’ gonfio e non vede l’ora di esplodere e di versare dentro quella bocca tutto il seme che ha cercato. Non ho bisogno di avvertirla. Alessia ama ingoiare il frutto del suo lavoro. Lo so è già successo.
La fermo, la tengo per i capelli, mi avvicino alla sua bocca, baciandola e sentendo il mio odore sulle sue labbra e sulle sue guance. Quando Alessia fa un pompino, ama strusciarsi il cazzo sulla pelle e su tutto il viso.
La faccio sdraiare e scendo a baciarle un seno che reagisce immediatamente. Il capezzolo si indurisce. Mi allontano e lui esce ancora un po’ quasi a supplicarmi di torturarlo ancora un po’.
Alessia comincia a gemere ed a dirmi che mi vuole.
La mia mano scende verso il suo fiore ancora avvolto in uno slip bianco con il pizzo.
Sento che è già calda e bagnata, anche se non sono ancora entrato dentro lo slip.
Mi fermo un attimo sul suo bottone e comincio a stimolarlo. La reazione è immediata.
Alessia comincia a gemere in modo più marcato, supplicandomi di continuare.
Le scosto lo slip, incontro i peli, e poi scendo verso il clitoride. E’ in erezione. Le infilo un dito, e lei accentua i suoi gemiti.
Lascio il seno per dedicarmi alla sua fica. Ricambio il favore precedente e la provoco. In questi momenti, riesco anche a guardarla perché l’eccitazione le fa talvolta dimenticare che non vuole la si osservi.
Dopo un po’ che le riservo questo trattamento, la mia bocca ed il mio viso sono pregni dell’odore di fica, dell’odore del suo desiderio. Alessia lo asseconda e mi invita a penetrarla.
“Entra dentro di me, fammelo sentire” – quando le appoggio il glande sulla fessura, vedo che la sua fica si contrae. Entro un po’, e lei gradisce:
“Spingilo tutto, voglio godere” – e si lascia andare, aumentando il volume dei suoi gemiti.
Quando sono tutto dentro di lei, mi avvicino e le bacio la bocca. Per la prima volta Alessia sente il suo sapore sulle mie labbra ed il suo odore sul mio viso. Mi prende la testa fra le sue mani, e mette molta energia nel suo bacio, mentre io ne metto altrettanta nella penetrazione.
“Mi lecchi in un modo incredibile. Sono già pronta per l’orgasmo. Spingi ancora più forte.” – continuiamo così per qualche minuto. Alessia è ormai sulla soglia dell’orgasmo, ed io non sono molto distante.
“Fermati” – mi interrompe – “voglio che ti sdrai, e voglio salire su di te.” Così facendo mi fa uscire, mi lascia distendere sul letto, prende il cazzo nella sua mano. Le scivola perché è molto bagnato, ma la sua presa si fa salda, quel tanto che basta perché la punta entri di nuovo dentro la sua passera infoiata.
“Lascia che sia io a muovermi” – e comincia il suo sali-scendi. Si inchina un po’ e struscia i suoi immensi seni sul mio volto. Io intanto le accarezzo il culo. Alessia aumenta il ritmo – “Sto per venire. Ti prego vieni dentro di me.” – incitato non riesco più a trattenermi e deposito il mio seme dentro di lei. Come lo sente, comincia a gridare e a lasciare andare la testa.
Passata l’acme, si adagia su di me e mi bacia. Sorride.
Mi dice che non ha più molto tempo, ha un appuntamento con il suo ragazzo. Detto questo si stacca da me, e quando penso che tutto è finito, sento la sua bocca che mi riprende in bocca. La punta del mio cazzo entra dentro di lei. In questo momento non ha molto vigore, visto il recentissimo orgasmo.
Alessia ama sentire il nostro sapore, ed in men che non si dica, e grazie al vigore dei miei 18 anni, il cazzo torna duro.
Lei questa volta succhia con più foga, la sua testa si muove velocemente lungo tutta l’asta. Si stacca un momento e mi dice:
“Ora voglio che il mio lavoro venga premiato.” – e senza lasciarmi il tempo di realizzare, mi riprende tutto dentro e comincia a lavorarmi anche con la lingua. Mi guarda con i suoi occhi neri e profondi. Luccicano. La porcellina sta facendo qualcosa che la eccita molto. Per aumentare ancora di più la mia eccitazione e vedersi premiata, si mette davanti ad uno specchio, piegata sul mio uccello, in modo che possa però vedere che con la mano libera, si sta facendo un ditalino. Si titilla il bottone e poi si infila dentro un paio di dita.
Il suo lavoro sta per giungere a conclusione. Tutto quanto mi ha nuovamente eccitato moltissimo, e così le esplodo in bocca. Alessia inghiotte tutto ma riesce comunque a farmi sentire che il suo ditalino, le ha regalato un nuovo orgasmo.
Mi bacia, mi prende per mano ed andiamo in doccia. Ci laviamo, ci baciamo.
Non sono innamorato di Alessia, e lei non lo è di me, ma ci piace il sesso e lo facciamo volentieri.
Rivestendosi, mi dice che vuole rivedermi. La accompagno alla porta, ed il mio amico dà nuovamente segni di vita. Lei sorride, ma non si lascia corrompere. Prima di aprire la porta, mi regala alcuni secondi ancora nella sua bocca, poi mi bacia e mi sussurra: “Ricaricalo per la prossima volta. Sarà più lunga e voglio di più”.
Non mi lascia il tempo di chiederle niente perché apre la porta e se ne va con un sorriso beffardo.
Nel frattempo Alessia oggi nel mio ufficio, mi saluta e mi chiede come va.
Faccio giusto in tempo a risvegliarmi dai miei pensieri, per risponderle. Mi dice perché è venuta da noi, fissiamo un appuntamento e mi sorride. Probabilmente ha intuito dove sono andati i miei pensieri.
Andandosene mi bacia amichevolmente e mi dice che avremo tempo per raccontarci le nostre vite durante il prossimo colloquio. Sorride, in modo beffardo, ed uscendo mi dice:
“Potremo anche vederci per mangiare qualcosa o anche solo per bere qualcosa insieme” – mentre dice così fissa i suoi occhi nei miei, mi sorride e so che il riferimento era implicito alle nostre avventure adolescenziali.
Torno alla mia scrivania, ripensando alle emozioni che ho rivissuto rivedendo Alessia.
Mi accomodo, controllo che per il giorno fissato non ci siano altri appuntamenti particolari. Abbiamo fissato l’appuntamento per un giorno durante il pranzo. Il programma è un colloquio in ufficio. Ma durante quell’ora il mio ufficio è vuoto.
Con questo pensieri torno al mio lavoro. Prima, mi rendo conto però che tutto quanto ha messo in agitazione il mio amico . Sorrido
continua…
Per riflessioni, commenti, critiche, suggerimenti identitadigitale2020@gmail.com
Ciao volevo semplicemente ringraziarti per questo bellissimo racconto ; i personaggi ,la trama,lascrittura sono degni di fare parte di un…
Due gemelle come protagoniste scatenano le mie più turpi fantasie. Se il giorno che stavo per cominciare la stesura del…
W-O-W! Non scherzavi quando dicevi che questa sarebbe stata più hot. E devo dire che di carne al fuoco ne…
Questo è forse il capitolo più noioso dell'intera storia, prometto che i prossimi saranno più "ad alta temperatura", come dicono…
Breve, ma d'impatto. Interessante. Attendo il seguito!