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Sara una moglie timida – parte 12 home sweet home

By 8 Luglio 2025No Comments

Mentre Nicholas faceva colazione feci una velocissima doccia e mi rivestii appena in tempo per farci portare dall’autista. Lapo era già uscito con la sua moto, John ci salutò dando un bacio a Nicholas ed abbracciandomi per ringraziarmi e nel farlo “casualmente” mi palpò il culo. Feci finta di nulla salii in auto con Nicholas che consegnai ad una maestra davanti a scuola, l’autista mi portò a casa e mi salutò facendomi l’occhiolino. Non gli era sfuggita la mano di John che mi tastava il posteriore o chissà che altro aveva in mente.
A casa mi cambiai ed uscii per fare la spesa. Il pomeriggio avrei dovuto tornare per la normale routine di far studiare Nicholas.
La giornata volò, passai da mia suocera a portarle delle cose che mi aveva chiesto di prenderle e facemmo due chiacchiere. Mi rese edotta sui miei bambini e su come li aveva portati a casa poi mi disse una cosa che mi lasciò di stucco: “sei particolarmente radiosa questa mattina, è successo qualcosa?”.
Trovai una scusa dicendole che avevo mangiato cose da ristorante stellato e che ero particolarmente sodisfatta perché non le avevo mai provate, dubito ci abbia creduto ma fece finta di sì.
All’uscita di scuola i miei figli mi abbracciarono e baciarono, erano molto contenti di vedermi anche se la nonna li viziava molto più di me.
Mi arrivò un nuovo messaggio di John che mi diceva che sarebbe passato l’autista a prendermi come gesto di gratitudine per essermi fermata la notte. Uscii alla stessa ora ma ovviamente arrivai parecchio prima.
Lapo era al telefono e non si accorse di me.
“Fantastica, è una gran gnocca e scopa da farti svenire, se la devo mettere in classifica si gioca il primo posto. Spero di farci ancora tanti giri, ti è piaciuto il filmato che ti ho fatto vedere stamattina a scuola?”.
Oh no pensai, ci ero cascata di nuovo, mi avevano filmato e non me ne ero accorta.
Uscii e feci un po’ di rumore per far capire che ero arrivata e Lapo mise giù e mi salutò.
La lezione a Nicholas mi vide molto assorta tanto che il bambino se ne accorse e mi abbracciò forte chiedendomi se avevo dei pensieri. In quella famiglia i maschi mi abbracciavano tutti, meno male che il piccolo mi voleva bene e l’abbraccio non era con un secondo fine.
Mentre stavo per andare rientrò con le valigie la moglie di John che mi salutò chiedendomi dettagli di quello che avevo fatto per Nicholas e mi ringraziò molto poi mi porse un pacchetto da boutique con dentro una scatola di scarpe Leboutin.
“Spero di aver indovinato la taglia, essendo nel mondo della moda di solito ci prendo, provale”.
Aprii la scatola erano dei sandali classici neri con un tacco vertiginoso. Già ad occhio si vedeva che il materiale era di livello molto superiore a qualsiasi scarpa io abbia mai avuto o provato.
“La ringrazio ma non doveva disturbarsi”
“E’ stato un piacere, ieri sono passato dal loro laboratorio e ne ho prese 3 paia per me ed ho pensato che sarebbe stato carino prendertene un paio. Ho sfilato per loro in passato e sono rimasta in ottimi rapporti”.
Ringraziai ancora poi entrai nella stanza di Nicholas che stava giocando con dei dinosauri appena ricevuti in dono da sua mamma. Lo lasciai fare per 10 minuti poi con gentilezza lo portai alla scrivania ed iniziammo a studiare. Il giorno dopo avrebbe avuto una interrogazione e ci tenevo che migliorasse il voto dello scritto, Nicholas collaborò e alla fine lo trovai ben preparato, lui mi chiese di fermarmi a giocare ancora un po’ e, dato che avevo ancora tempo lo accontentai. Mancavano 10 minuti iniziai a prepararmi quando incrociai Lapo.
“Lo vuoi un passaggio? Ho visto le scarpe che la mia matrigna ti ha regalato, bellissime mi piacerebbe vedertele addosso magari mentre usciamo insieme”
“Non fare il birbante, risposi ridendo. Non hai bisogno della baby sitter, te la cavi benissimo però il passaggio lo accetto”.
Avevo in mente un piano, se il video lo aveva solo mostrato e non inviato avrei potuto provare a cancellarlo.
Salutai ringraziando ancora la moglie di John oltre a Nicholas e scesi in garage, Lapo mi porse il casco. Mi fece mettere la borsa con le scarpe dentro il bauletto della moto.
Salimmo ed iniziai a strusciarmi addosso a lui, lasciando la mano indugiare in zona pelvica.
Lo massaggiavo con la destra e sentivo il suo arnese ingrossrsi velocemente. Non si fece domande ma mi disse: “sei una bastarda, così mi viene una voglia che una sola sega non riuscirà a placare”.
“Allora smetto?”
“Non osare vai pure avanti, anche fino in fondo”
Mentre gli dicevo queste cose gli sfilai il cellulare dalla tasca del giubbotto e riuscii a trovare il filmato. Me lo inviai perché volevo vederlo, lo cancellai dalla galleria e da WA. Non feci in tempo ad andare sul cloud anche se non sapevo se lo aveva già salvato, ci speravo però”
Arrivammo a casa mia, gli porsi il casco e lui mi diede il mio pacco e salutò senza abbracciarmi, lo avevo tirato scemo e la cosa mi era piaciuta. Non perché io sia perfida ma perché mi aveva filmato di nascosto.
Entrai da mia suocera ed al solito i bambini stavano sgranocchiando qualcosa e giocando, mi disse che li avrebbe portati su per ora di cena. Mentre preparavo buttai un occhio al filmato, era da un angolo della libreria ovviamente a fuoco fisso e puntato sul letto, non c’erano primi piani ma mi si riconosceva benissimo così come si riconosceva Lapo.
I bambini entrarono insieme a mio marito Pietro che li aveva presi da sua mamma, mio marito mi baciò sulla bocca con la lingua molto calorosamente tanto che i bambini fecero segni come di disgusto ma la cosa mi piacque e ricambiai.
Pietro mise a letto i bambini mentre io finivo di rigovernare.
“A cosa devo il bacio appassionato che mi hai dato” chiesi a mio marito.
“E’ un po’ che non scopiamo, non dico fare l’amore ma proprio scopare”
“Ho giusto una cosina che penso vada in questa direzione. Esci e torna quando ti chiamerò io. Mi spogliai completamente nuda indossai un collant aperto al cavallo e presi dal cassetto una catenina da vita che so che lo fa impazzire e che di solito lo porta a trattarmi come una troia, era quello che volevo essere montata da mio marito e, da quello che mi aveva detto era quello che voleva anche lui. Infine mi misi le Louboutin e lo chiamai.
Entrò e restò di stucco, mi abbracciò ficcandomi la lingua in gola e ricambiai mentre le mani mi palpavano ovunque ed il suo uccello era diventato di marmo. Mi scostai da lui inginocchiandomi ed aprendogli i pantaloni, l’uccello scappava fuori dagli slip. Non aveva bisogno di incoraggiamenti, lo cominciai a leccare partendo dalle palle che mordicchiai e presi completamente in bocca mentre lo segavo. La sua mano dietro la testa a guidarmi mi confermò che stavo facendo un’ottima prestazione.
“Che pompinara che sei, ti ha fatto bene farti scopare dai due gemelli, sei migliorata”
Ad essere così apostrofata sentendo non incazzatura ma apprezzamento nel avergli fatto le corna con due uomini insieme, mi bagnai ancora di più.
Li mi staccò, mi sollevò e mi sbattè sul letto.
“Adesso ti faccio sbrodolare mignotta!” Fra le parole e la sua lingua che ballava sulla mia passera ci misi un paio di minuti a venire ma lo tenevo schiacciato lì volevo che mi leccasse ancora un po’ poi improvvisamente si staccò di forza e me lo infilò con due colpi secchi.
Non sentii dolore ma un grande calore e piacere che salivano velocemente.
Ad ogni colpo che mi dava mi diceva quanto fossi zoccola, quanto m piacesse il cazzo che ero una vacca.
Venni ancora una volta pochi secondi prima che lui esplodesse dentro di me.
Quando ci fummo calmati un poco, gli chiesi: “a cosa devo tutto questo entusiasmo?”
“Ero già ben predisposto poi dopo che ho messo a letto i bambini, ho un po’ curiosato nel telefono, dei proprio una porcona, anche il figlio di John ti sei fatta!”
Da un lato ero contenta, scoprire un ulteriore paio di corna non lo aveva fatto incazzare ma lo aveva portato a trattarmi da succhiacazzi matricolata, la cosa mi piaceva tanto, se Lapo ci avesse riprovato (e ci speravo) avrei potuto tirarlo un po’ a verze ma alla fine andarci di nuovo dispiacesse, al tempo stesso mi domandavo se tutte queste trasgressioni non fossero l’anticamera del divorzio. Non potevo farci nulla e mi ributtai a capofitto su Pietro.

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