Luisa e Carlo convivevano da diversi anni, quando si conobbero lui era fresco di divorzio e lei usciva da una lunga relazione terminata a causa dei vari tradimenti del suo ex compagno. Carlo aveva avuto un figlio dal precedente matrimonio, Stefano, che faticosamente frequentava un istituto superiore privato.
La relazione fra Carlo e Luisa negli ultimi mesi si era freddata, l’interessa di lui era rivolto alle stagiste neo laureate che frequentavano la sua azienda, e dalle quali, grazie al suo ruolo. era riuscito ad ottenere favori sessuali, per rinnovi di contratto a termine. Le più formose neo laureate erano state confermate grazie ai pompini fatti a Carlo, spesso non doveva nemmeno toccare l’argomento. erano loro a proporgli un pompino con ingoio per ottenere una conferma lavorativa..
Questo aveva portato Carlo a concentrare la sua libido non più su Luisa, portando la loro relazione ad una fase di stallo.
Luisa era a conoscenza di tutto ciò, e non era infastidita più di tanto, la cosa che proprio non capiva era perché Carlo sembrasse non provare più nessuna attrazione nei suoi confronti. Eppure si considerava una bella donna, 47 anni, alta 1.65 con tratti del viso leggermente orientali, occhi e capelli castani, una quarta di seno abbondante ed un fisico tonico scolpito dal lavoro palestra.
Varie volte aveva sentito su di se gli sguardi vogliosi ed arrapati dei suoi colleghi maschi, varie volte in autobus, quando usava i mezzi pubblici per recarsi al lavoro, aveva sentito alcuni passeggeri maschi che le facevano la mano morta sotto la gonna.
Uno in particolare, che incontrava spesso durante il tragitto per tornare a casa, stuzzicava la sua fantasia. Era un uomo fra i 65 ed i 67 anni, calvo, con dei baffi curati a manubrio, un po’ sovrappeso, che varie volte in autobus l’aveva masturbata egregiamente, portandola all’orgasmo. Una delle ultime volte, Luisa trovandoselo dietro e dopo essere stata masturbata fino a venire, decise di contraccambiare e, assicurandosi di non essere vista, aprì la zip dei pantaloni dello sconosciuto, tirò fuori il cazzo e lo masturbò fino a farlo sborrare nella sua mano, che poi ripulì portandosela, con discrezione, alla bocca e leccando fino all’ultima goccia di sperma. Si era detta, fra se e se, che la prossima volta, per iniziare a pareggiare i conti con Carlo, si sarebbe spinta oltre, ma erano giorni che in autobus non incontrava più lo sconosciuto.
Qualche settimana dopo, ricevette un messaggio da Carlo, nel quale le chiedeva di andare all’incontro con il preside dell’istituto privato frequentato da Stefano che, tanto per cambiare, aveva ricevuto una nota disciplinare. Carlo spiegò che doveva trattenersi al lavoro e non sarebbe riuscito ad andare al colloquio. Luisa sapeva benissimo il motivo per cui il suo compagno doveva trattenersi in ufficio, doveva sfruttare l’orario in cui i suoi colleghi erano già usciti per farsi succhiare il cazzo da qualche soda ragazza in scadenza di contratto.
Un po’ contrariata, rispose a Carlo che ci avrebbe pensato lei, cosi all’orario stabilito si presentò all’istituto. Appena entrata i bidelli le indicarono l’ufficio del preside, al primo piano, in fondo ad un corridoio vuoto e silenzioso, davanti alla porta alcune sedie a disposizione di chi attendeva di essere ricevuto. Si sedette ed accavallò le gambe, indossava una gonna con spacco laterale che arrivava fin sopra le ginocchia, una camicetta abbastanza stretta che metteva in risalto il suo grosso e sodo seno, dei tacchi da 10 centimetri, aveva messo calze autoreggenti senza mutandine, non le indossava quasi mai, perché al lavoro si divertiva a far cadere una penna sotto la sua scrivania, chiedete a qualche suo collega sottoposto e più giovane di raccoglierla ed aprire le gambe davanti al ragazzo, la eccitava vedere come questi giovani neo assunti, arrapati dalla visione della sua figa, faticassero a mantenere un comportamento professionale, nonostante i loro pantaloni mostrassero evidenti erezioni.
Mentre Luisa attendeva il suo turno davanti all’ufficio del preside, si accorge di un ragazzo, un bidello che sta spazzando i pavimenti. Man mano che il giovane si avvicina, la donna sente il suo sguardo su di se, nota che il giovane la fissa con discrezione, e che sembra particolarmente concentrato sul suo seno e sulle sue gambe.
Luisa ha le gambe accavallate, le cosce in bella mostra grazie allo spacco della gonna, il bidello passa un paio di vote davanti a lei, ed il suo sguardo, nonostante cerchi di nasconderlo è arrapato. Alla terza volta lei si tira su un po’ la gonna ed apre le gambe quel tanto che basta per mostrare la sua figa depilata. Il giovane sembra come ipnotizzato, allora la donna si lecca l’indice e con calma lo infila nella figa, guardando fisso il bidello.
E’ stanca di sentirsi trascurata dal suo compagno, anche lei ha voglia di qualche sfogo, e poi Carlo, quando Luisa venne a sapere che cosa facevano le stagiste per essere confermata, le disse più volte che un pompino non è tradimento.
Pensò quindi di ripagare Carlo con la stessa moneta. Poco prima era uscita la segretaria ed aveva detto a Luisa che avrebbe dovuto attendere ancora una mezz’ora prima di entrare, cosi pensò che succhiare un cazzo non era un brutto modo per trascorrere trenta minuti. Si guardò intorno, notò che il bidello era arrivato a pulire il pavimento dei bagni che distavano una ventina di metri, quindi si alza e con passo deciso entra nell’antibagno L “Oh… scusa, stavi lavando? Mi è venuta sete e ho pensato di bere un goccio d’acqua dal rubinetto” “Non si preoccupi signora, comunque se vuole all’ingresso c’è il distributore automatico di bevande”
L “Grazie, ma sai cosa mi disseta più di tutto? Della bella sborra calda” dice leccandosi le labbra. Il ragazzo rimane impietrito, mentre la donna dopo aver chiuso la porta a chiave, si avvicina al bidello, tira fuori le sue enormi tette, e dopo avergli abbassato la zip dei pantaloni, estrae il cazzo. Il membro è già in tiro, duro come un paletto, pieno di vene, non molto lungo ma con una grossa circonferenza. Luisa i abbassa e lo prende in bocca, a fatica per via dello spessore, riesce però ad ingoiarlo completamente, mentre con la lingua lecca le palle, il giovane è immobile, ma mugugna dal piacere, dopo un po’ prende coraggio e inizia a palparle le grosse tette, le palpa avidamente mentre Luisa, alterna affondi a leccate veloci sulla cappello e lungo tutta l’asta, spesso primo di ingoiare di nuovo il cazzo completamente ci sputa sopra. Era da tempo che non succhiava un cazzo dei quel diametro, è quasi ipnotizzata, lo lecca avidamente dalla cappella alle palle L “Hai proprio un bel cazzo, è un piacere spompinarti, mi hai fatto diventare la figa fradicia, la tua ragazza è brava a succhiarlo?” “Veramente…alla mia ragazza…non piace fare…fare i pompini” L “Allora hai bisogno di una donna che ti svuoti le palle come si deve” a quelle parole il ragazzo prende un po’ di coraggio e mette la mano sulla nuca di Luisa tenendo la sua testa premuta con tutto il cazzo in gola “Sì troia, allora mostrami tu come va una vera maiala a svuotare le palle” il bidello è in preda all’estasi, e quando smette di fare pressione sulla testa della donna lei si sfila il cazzo di bocca, ci sputa sopra e guarda negli occhi il ragazzo esclama “Adesso ti faccio vedere come si fanno i veri pompini, non ti lascio neanche una goccia di sperma nelle palle”
Subito dopo inizia veloci movimenti in cui prende il cazzo in bocca completamente per poi risalire velocemente e rimanere qualche secondo a succhiare la cappella, Luisa va avanti cosi per qualche minuto fino a quando sente il giovane mugugnare “Gran troia bocchinara mi fai sborrare!” La donna fa appena in tempo ad infilarsi tutto il cazzo in bocca che sente cinque fiotti potenti di sborra calda che scendono per la gola. Luisa rimane lì ancora un po’ pulendo con la lingua ogni centimetro del cazzo del bidello, che visibilmente provato si appoggia al lavandino, con il cazzo che inizia ad ammoscirsi riesce solo a ripetere “Che gran troia bocchinara”. La donna si sciacqua la bocca, si ricompone, e come se nulla fosse torna a sedere in attesa che il preside la chiami.
Si sente liberata, soddisfatta, sente che è giusto aver iniziato a pareggiare i conti con Carlo, e mentre finisce di sistemarsi, sentendo ancora il sapore di sborra nella sua bocca, dice a se stessa che assaggerà presto la sborra di altri sconosciuti.
Dopo circa una dozzina di minuti, la porta dell’ufficio del preside si apre e la sua voce invita Luisa ad entrare.
La donna entra, ed appena si siede, guardando in faccia il preside, si rende conto di avere di fronte l’uomo dell’autobus, quello a cui ha fatto una sega, lo stesso che l’ha masturbata varie volte divinamente.
Seguono alcuni minuti di imbarazzo, condito però da una certa eccitazione, la donna infatti ha notato che il preside ha una vistosa erezione, Luisa fa finta di nulla, ed iniziano a parlare di Stefano, dei suoi problemi disciplinari, e del fatto che se continua così rischia di ripetere l’anno. Il preside cerca di mantenere un atteggiamento professionale, ma a Luisa viene un’idea, mentre il suo interlocutore parla lei inizia lentamente ad aprire le gambe, tirandosi su la gonna, mettendo in bella mostra la sua figa rasata,
Il pompino fatto al bidello non le basta, perciò cerca di sondare il terreno L “Capisco signor preside, ma io ed il mio compagno non possiamo permetterci che Stefano perda l’anno, quindi mi chiedevo se c’è qualcosa che posso fare per scongiurarlo, ad esempio potrei aiutarla facendole passare l’erezione” disse con tono deciso la donna, leccandosi le labbra “Signora io,,, ” L “Infondo ci conosciamo già, le sue ditta hanno fatto diventare fradicia la mia fica in varie occasioni, ed io vorrei assaggiare di nuovo la sua sborra, però questa volta vorrei farla sborrare con la bocca, mi riesce meglio far sborrare gli uomini con un bel bocchino”.
L’uomo tentenna un po’ mentre guarda Luisa che si infila, lentamente due dita nella figa per poi leccarle. L’uomo è visibilmente eccitato, ad un tratto prende coraggio, si affianca a Luisa, le mette una mano sulla testa per farla sedere sulla sedia e estrae il suo cazzo, duro, non troppo spesso ma lungo, e lo mette in bocca a Luisa esclamando “Va bene troia, adesso vediamo come fai i bocchini, datti da fare vacca!”-
Luisa non se lo fa ripetere due volte, così in un colpo sono ingoia il cazzo dell’uomo, lo sente fino in gola, deve trattenere alcuni rigurgiti, e poi inizia a leccare le palle con movimento circolare. Il preside è in estasi “Sei una pompinara d.o.c., non sono molte quello che riescono a prendermelo tutto in bocca, ancora meno sono quelle mentre lo hanno piantato in gola riescono a leccarmi le palle” Luisa si stacca un attimo dal cazzo del vecchio e ribatte “Io sono una bocchinara seria, evidentemente sei abituato a fartelo succhiare da delle ragazzette bigotte ed incompetenti”.
La donna continuava ingordamente a succhiare il cazzo del preside senza l’uso delle mani, alternando affondi fino alla radice e momenti in cui leccava con dovizia asta e palle. Ogni tanto l’uomo le teneva premuto la testa per infilarle tutto il cazzo in gola tappandole il naso per una decina di secondi. Continuarono cosi per circa venti minuti fino a quando l’uomo non riuscendo più a resistere avvisò Luisa “Grandissima maiala succhiacazzi non resisto più, devo sborrare!” sentendo quello parole Luisa affondò al massimo in modo da averlo tutto in bocca e sentì quattro caldi schizzi di sperma scendere nella sua gola, riuscì a trattenere anche alcuni conati per la grossa quantità di seme che stava ingoiando. Finito il tutto, il preside si sedette stremato sulla sedia, con ancora il cazzo in tiro “Signora, le posso assicurare che Stefano sarà promosso, glielo garantisco io” L “La ringrazio molto signor preside, ma ritendo che sia meglio vederci una volta ogni due settimana per aggiornarci sul suo andamento scolastico” disse la donna stringendo il grosso cazzo dell’uomo e succhiando l’ultima goccia di sperma. “Allora signora la richiamo fra due settimane per accordarci”,
Luisa uscì dalla scuola soddisfatta, aveva sempre amato fare i bocchini, ed aver trovato due uomini che apprezzavano la sua arte l’ha compiaciuta ed eccitata. Mentre guida verso casa e pensa alla soddisfazione che ha avuto. alla faccia di Carlo, sentiva ancora in bocca il sapore dello sperma, e si ripromette che avrebbe seguito lei la carriera scolastica di Stefano, perché come diceva spesso, un bocchino fatto bene vale più di mille parole.



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
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Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...