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Orgia

Mia moglie fotografata e ricattata

By 31 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo sempre avuto fiducia in Sara, mia moglie da 15 anni, e non sapevo quanto mi sbagliassi!
Lo scoprii un pomeriggio dell’autunno scorso quando, sconvolta, mi dovette confessare il suo
problema.
Tramite Internet aveva conosciuto un certo Federico, si erano scambiate varie e-mail e, per farla breve,
decisero di incontrarsi per conoscersi e bere un caffè. Probabilmente i 15 anni di matrimonio avevano
“stancato” la troia che aveva voglia di provare “nuove sensazioni”, quindi dopo il caffè ci fu una
passeggiata, dalla passeggiata passarono a limonare, e tempo un’ora erano a casa di Federico a letto.
Purtroppo quello che Sara non sapeva era che si trattava di una trappola: Federico, che a quanto pare
era un bel ragazzo, lavorava per una organizzazione che si occupava di agganciare belle donne madri
di famiglia, non prostitute di professione, e dopo avergli scattato foto compromettenti le ricattava
costringendole a fare le puttane gratis per una clientela danarosa desiderosa di donne perbene.
Evidentemente nella casa di Federico c’era un fotografo professionista che restando nascosto dietro
uno specchio aveva scattato delle ottime foto, grazie alle quali erano passati al ricatto.
Infatti ad un secondo appuntamento al quale Federico non si presentò arrivò invece un tizio equivoco
che spiegò tutto a Sara, in cambio dei negativi e delle foto avrebbe dovuto partecipare ad una festa,
per la precisione la sua, obbedendo agli ordini dei partecipanti. Aveva tempo due giorni per decidere
altrimenti le foto e tutti i particolari sarebbero state usate per sputtanarla.
Ricordo bene il pomeriggio in cui mi confessò tutto chiedendomi di aiutarla a risolvere il problema.
Per prima cosa le sferrai un manrovescio che la fece cadere in terra, e poi le dissi che in quel casino
ci si era cacciata da sola e da sola doveva venirne fuori.
Penso che passò i due giorni peggiori della sua vita, dopo i quali mi disse che aveva deciso di cedere
al ricatto a condizione che io l’accompagnassi alla festa.
A malincuore accettai.
Il giorno successivo Sara prese accordi telefonici col personaggio che l’aveva agganciata dicendogli
che accettava la proposta a condizione che io fossi presente, e dopo un tira e molla perché non
volevano intrusi alla festa dovettero accettare, evidentemente ci tenevano molto a mia moglie che
a 35 anni nonostante due gravidanze è un pezzo di figa da togliere il respiro, bruna con quarta di
seno, e alta 1,70.
Noi abitiamo a Milano e Sara pose come condizione che la festa avvenisse lontano da casa per non
correre il rischio di imbattersi in qualche conoscente, condizione accettata. La sera fatidica passò
una macchina a prenderci davanti alla stazione centrale di Milano e ci portò in una villa nelle
campagne intorno a Mantova. Sara era vestita in modo normalissimo perché le avevano detto che
una volta arrivati sul posto l’avrebbero “preparata”; era molto agitata perché non sapeva con
precisione cosa l’aspettava e per tutto il viaggio mi strinse forte la mano fino a farla diventare viola.
Giunti a destinazione la presero in consegna tre individui che la portarono via, venni poi a sapere
che l’avevano condotta in una sala da bagno dove l’avevano spogliata, lavata in modo approfondito,
profumata, e cosa che non avrei mai immaginato le fecero un clistere per pulirla in profondità,
dissero; infine passarono alla vestizione che fu spettacolare.
Le fecero indossare un bustino in pizzo rosso con reggiseno a balconcino che lasciava
completamente scoperto il suo meraviglioso seno e l’ombelico, minigonna aderentissima nera che
le ricopriva il culo solo per due terzi, calze autoreggenti velatissime nere e scarpe nere con tacco
altissimo, era una puttana perbene da infarto.
Io fui condotto in una stanza appartata e affidato ad una ragazza di circa 20 anni, bionda, molto bella
e a mia completa disposizione, evidentemente non volevano che rompessi troppo le scatole, se volevo
vedere cosa succedeva a mia moglie potevo farlo tramite due telecamere a circuito chiuso che mi
permettevano di visualizzare il salone principale, e la camera da letto.
Non sto a dirvi cosa mi successe in quella stanza, lo potete immaginare, però non fu nulla rispetto a
quello che fecero a mia moglie.
Intorno alle 23 arrivarono i maiali che dovevano fare la festa a Sara: erano in otto intorno alla
cinquantina di anni, fisico normalissimo alcuni, altri robusti, ma si notava uno esageratamente grasso.
Mia moglie era già pronta perché mentre aspettava l’arrivo degli ospiti era stata tenuta su di giri dai
tre che l’avevano preparata grazie a leccate di figa, ditalini, e liquori. Sara fu presentata ai maiali
che avevano gli occhi fuori dalle orbite, le chiesero gli anni, quanti figli aveva, come andava con
suo marito, e poi passarono a domande intime tipo: lo hai mai preso nel culo, ti sei mai fatta scopare
da tre uomini insieme, lo sai che questa sera ti sbatteremo senza preservativo, lo sai che dovrai bere
molta crema, e via dicendo, fino a quando fu il turno di quello grasso che le chiese se lo aveva mai
fatto con dei negri (poi capimmo perché).
Sara era vergine di culo, in vita sua aveva scopato solo con un uomo alla volta, e i pompini li aveva
sempre fatti col preservativo, in quanto ai negri non sapeva come erano fatti. Misero delle musiche
lente e a turno ballarono con Sara, lo scopo evidente era quello di toccarla ed eccitarsi, infatti a
turno la limonarono, le leccarono i seni, infilavano dita nella figa e nel culo, e bevevano; solo quello
grasso se ne stava in disparte. Dopo circa mezz’ora di questa manfrina iniziò l’asta, conduceva il
gioco uno dei tre che aveva accolto mia moglie all’arrivo, iniziò mettendo in vendita la bocca di
Sara, chi se l’aggiudicava poteva farne quello che voleva, ma solo con la bocca, e così sarebbe stato
per tutto il resto. Le offerte avvenivano di nascosto con dei bigliettini.
Evidentemente le cifre erano alte perché si formarono dei gruppi d’acquisto, il primo formato da
quattro maiali, il secondo da tre, e solo quello grasso restava da solo. Nel giro di 10 minuti Sara era
stata venduta tutta, il gruppo da quattro si era aggiudicato figa e culo, quello da tre figa culo e bocca,
quello grasso tutto.
Cominciò il gruppo da tre che prese mia moglie e andarono in camera da letto, si spogliarono e per
prima cosa si fecero fare un pompino per diventare duri, poi la presero in tre contemporaneamente,
un uccello in figa, uno nel culo, e uno in bocca’ andarono avanti così per circa un quarto d’ora
senza mai cambiare di posto fino a quando le vennero dentro, si lavarono e fecero lavare Sara e
ripresero allo stesso modo cambiando di posizione, così per tre volte fino a quando ognuno aveva
usato i buchi comprati. Venne il turno del gruppo da quattro che entrò in camera con i cazzi già in
tiro perché avevano assistito allo spettacolo grazie alle telecamere, uno si sdraiò sul letto e lo mise
nella figa di mia moglie dopo averla fatta sdraiare sopra di lui mentre un altro lo infilava nel culo,
la sbatterono in modo forsennato tanto che in cinque minuti sborrarono, solito rituale del lavaggio
e poi toccò agli altri due che se la fecero allo stesso modo durando un po’ di più.
Tutto si ripeté più volte fino a quando ognuno dei quattro aveva goduto dentro mia moglie dei buchi comprati.
A questo punto era il turno di quello grasso. Con molta calma fece lavare Sara che venne
riprofumata di nuovo, le fecero indossare nuova biancheria, e fu di nuovo truccata.
Le fecero indossare un bustino bianco di pizzo con reggicalze incorporato e reggiseno a balconcino,
niente slip, calze velatissime bianche, scarpe bianche col tacco alto, e il trucco che la faceva
apparire più giovane.
Sembrava una collegiale pronta per la sua prima scopata, e il tutto era reso ancora più eccitante
dal rossore della sua figa stuprata. Seppi poi che il trattamento di favore era dovuto al fatto che il
maiale grasso era il padrone di casa. Il grassone che si chiamava Enrico prese mia moglie sopra il
divano e mentre la obbligava a limonare con la lingua in bocca si faceva menare l’uccello, poi mentre
le slinguava il collo le diceva : “lo so che ti faccio schifo puttana, ma è proprio questo che mi eccita
di più, obbligare una bella signora della buona società a prostituirsi con me”, e giù a limonare e
imbrattare di saliva le tette di mia moglie, poi affondò il cazzo nella bocca di Sara fino a sborrarle
dentro, lo sperma era in quantità esagerata perchè colando dalla bocca di mia moglie cadde in terra
e formò una bella chiazza.
Pensavo che tutto fosse finito, invece era solo l’inizio…
Enrico prese Sara per mano e la condusse in una dependance della villa dove aspettavano infoiati
quattro senegalesi di circa vent’anni ciascuno, erano i giardinieri della villa che dovevano avere
anche loro la loro parte di troia bianca. Mia moglie alla vista di quei cazzi esagerati e neri si
spaventò ed iniziò ad urlare, il grassone incurante di tutto le disse : “grida pure puttana, tanto non
ti sente nessuno, grida che mi piace”, poi consegnò Sara nelle mani dei Senegalesi che la
obbligarono a sdraiarsi per terra su di un materasso, uno si pose alla testa tenendole ferme le braccia,
altri due presero le gambe aprendogliele e facendo sollevare il bacino fino a mettere bene in mostra
la figa di mia moglie, mentre il quarto approfittando della posizione e della figa di Sara già ben
aperta e lubrificata infilava il cazzo dentro. Una volta entrato afferrò con le mani le natiche di mia
moglie e tirandola verso di sé non gli risparmiò neanche un millimetro di cazzo, andava avanti e
indietro lentamente, si gustava la scopata, probabilmente non gli capitava spesso di scopare una bianca così bella e fine!
Dopo circa venti minuti si vide chiaramente che le sborrava dentro. Finito il primo fu il turno degli
altri che se la fecero allo stesso modo, Sara non gridava più, aveva capito che le conveniva
assecondare quei bastoni neri (o forse le piaceva). Finito di scopare avrebbero voluto farle il culo,
ma Sara piuttosto che il culo propose loro un pompino elaborato, si mise in ginocchio e prendendone
due per volta con le mani se li portò alla bocca e li ciucciò così bene che velocemente le schizzarono
in faccia. Io e gli altri maiali potemmo vedere tutto grazie alle telecamere a circuito chiuso,
e a me non passò neanche per l’anticamera del cervello di intervenire perché mi stavo gustando un
pompino con ingoio della biondina.
Dopo lo stupro dei Senegalesi fu il turno del grassone che aveva comprato anche il culo e lo voleva:
la scena con i negri lo aveva eccitato e si vedeva.
Si sedette in poltrona e afferrando per i fianchi Sara la tirò a sé infilandole il cazzo nel culo, poi
afferrando le tette di mia moglie le urlava : “muoviti troia fammi venire in questo culo di velluto!!”
. Sara ce la mise tutta per farlo venire alla svelta, ma dovette aspettare comunque un bel po’.
Adesso era veramente tutto finito, i maiali se ne andarono ben contenti, il grassone pretese l’ultima
lingua in bocca con mia moglie mentre le strizzava i capezzoli, la mia biondina mi aveva veramente
prosciugato, e tornammo a casa senza parlare.
Da quella notte non faccio che pensare a quanto avranno ricavato dalle prestazioni di mia moglie…
mi piacerebbe rimetterla in gioco conducendo io questa volta, anche perchè ho io le foto che le hanno fatto e potrei usarle per ‘ pubblicizzarla’, sarebbe proprio unire l’utile al dilettevole.

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