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famigliaOrgiaRacconti erotici sull'Incesto

Tutti pazzi per…il sesso

By 4 Agosto 2025One Comment

Ciao a tutti! Mi chiamo Silvio ed ho 17 anni.
Sono un ragazzo biondo, alto e magro e, modestamente, ben dotato.
Sono ancora in piena fase ormonale, il che mi rende sempre arrapato.
Vivo in una famiglia molto religiosa ove il sesso è sempre stato un taboo, per cui è molto difficile parlare di determinati argomenti o, nel mio caso, trovare la giusta privacy per sfogare i miei bollori.
Qualcuno penserà ad internet via PC o smartphone: ebbene, l’unico PC è stato collocato in soggiorno, zona di continuo via vai.
Lo smartphone viene costantemente monitorato tramite parental control e l’accesso a contenuti porno è bloccato.
Per cui ho imparato a viaggiare molto con la fantasia e sfogarmi la sera prima di addormentarmi.
Mi piace immaginare situazione intriganti e scabrose, che hanno come protagonisti anche la mia stessa famiglia.
Mai e poi mai avrei immaginato, nonostante la mia fervida immaginazione, ciò che nella realtà accadde una sera.
Dovete sapere che ho una madre ed una sorella che me lo fanno venir duro solamente a vederle.
Mia madre Carla ha 38 anni, una donna alta e formosa con due seni non indifferenti (una 6°). Bionda con lunghi capelli ondulati, ha 2 occhi azzurri ammalianti e delle labbra carnose che non necessitano di trucco.
Mia sorella Silvia ha 17 anni ed è mia gemella, anche se la sua bellezza non ha nulla a che vedere con me.
Ha un viso angelico, molto bianca di carnagione (a differenza della madre in costante ricerca del sole, per cui costantemente abbronzata).
Altre differenze rispetto alla madre: sempre bionda e con occhi azzurri, ma con capelli corti fino alle spalle.
È alta ma magra, a parte il seno che è ben pronunciato come quello della madre, ma di una taglia inferiore (5°)
Dimenticavo mio padre Dario: un uomo enorme e possente (sfiora i 2 metri), bruno rossiccio e molto peloso, l’unico in famiglia.
Lui è il capofamiglia in tutto e per tutto.

Ma veniamo alla fatidica sera: ci eravamo accomodati in salotto sul grande divano.
I miei, per l’occasione, avevano poggiato sul tavolinetto una bottiglia di limoncello regalatoci da un nostro fratello in fede napoletano.
Eravamo stravaccati sul divano per guardare il film “Tutti pazzi per Mary”, non sapendo ancora che era pieno di contenuti e dialoghi per un cristiano considerati espliciti ed immorali.
Ma grazie al limoncello, siamo riusciti a vederlo tutto.
Grazie al film, siamo riusciti a scoparci tutti.

L’aria condizionata era rotta, ed in quel periodo era un caldo eccezionale: nonostante fosse già calato il sole, la temperatura si attestava attorno ai 32° umidi e senza un filo di vento.
Anche questo “condizionò” (scusate il gioco di parole) le nostre scelte di quella sera.
Noi maschi eravamo in mutande mentre mia sorella in legging corto, che accentuava ogni sua forma lasciata priva di mutande (come avrei scoperto fra un po’) ed un top sempre attillato ed anche in questo caso, senza null’altro sotto.
Mia madre, invece, aveva un vestitino leggero e svolazzante che arrivava a metà coscia con una vistosa scollatura che mostrava la sua imperiosa 6° di seno libero da reggiseno, per cui, pericolosamente ballonzolante e strabordante ad ogni suo movimento.

Le scene scorrevano, come pure le risate, ma alla prima volgarità, si cominciò a percepire un certo imbarazzo, che fu alleggerito dal suggerimento di mia madre.
“Che ne dite di aprire questa bottiglia di buon limoncello?”
“Siiiì” esultò mia sorella.
“Hey, ragazzina! Te e tuo fratello solo un assaggino!” puntualizzò nostro padre.
E così si cominciò a bere e a perdere il controllo della quantità; anche io e mia sorella approfittammo delle varie distrazioni di mamma e papà per ricaricare più volte il bicchierino.
Ad un certo punto della serata, eravamo tutti un pò brilli ed accaldati.
Mia sorella aveva il top fradicio, sembrando miss maglietta bagnata.
Mia madre ogni tanto si sventolava con la parte inferiore del vestitino alzandolo ed abbassandolo per arieggiare evidentemente cosce ed interno coscie, ma non rendendosi conto che mostrava a suo figlio, me medesimo, una vista mozzafiato: una mutanda bianca (poi rivelatosi perizoma) trasparente sul davanti. Si intravedeva la riccioluta peluria della sua vagina in contrasto con la trasparenza della mutanda.
Il décolleté di mia madre era tutto umido per via del sudore che formava infinite goccioline nel solco dei seni.
Queste visioni, accompagnate da alcune scene del film, fecero inalberare vistosamente i peni dei maschi di casa.

Alla scena in cui la testa della moglie di uno dei pretendenti di Mary comparve nell’inquadratura per poi ridiscendere e sparire dell’inquadratura accompagnata dalla mano del coniuge (una evidente fellatio), mio padre scoppiò a ridere, ricevendo un buffetto sul braccio da mia madre. “Darioooo, ma cosa ridi?!” sorrise complice la moglie.
“Papi, perchè ridi?” chiese l’ingenua di mia sorella, creando imbarazzo.
“No, niente…pensavo a una cosa” rispose fuorviante Dario.
“A cosa pensavi?” insistette la figlia.
“Silvia, a niente…non insistere!” replicò il padre.
“Tesoro, ormai Silvia è grande…perché le rispondi come fosse una bambina? Certe cose prima o poi le dovrà conoscere…ed è meglio siamo noi a spiegargliele!” si intromise Carla.
“Cosa dovrei sapere?” chiese incuriosita Silvia.
“Te lo spiegherà tua madre!” rispose brusco Dario, scaricando il barile alla moglie.
“Ok, stoppa un attimo il film, così non ci perdiamo il resto…e ascolta anche te Silvio, così prendo 2 piccioni con una fava” disse mamma, non notando ancora che era la mia “fava” che voleva essere presa.
“Ma secondo te Silvio non sa certe cose? Avanti, lo sai che è un mandrillone!” scherzò mio padre preso dai fumi dell’alcool, ma prendendoci in pieno.
“Ah, è così, eh?! Allora sarai te a spiegarlo a tua sorella, signorino!” propose mia madre mettendomi a disagio.
“Ma mamma! Non è il caso!” brontolai.
“E invece sì! su, coraggio! Siamo ansiosi di ascoltarti!” pontificò mio padre.
“Ok, ok…” sbuffai.
Mia sorella mi si buttò addosso abbracciandomi e premendomi il suo seno addosso. ” Grazie, fratellone!” e mi stampò un bacio sulla guancia.
Poi si sdraiò sul tappeto di fronte a me (seduto sul divano) poggiando i gomiti per terra e la testa sulle mani, come una bambina curiosa di sentire una storiella.
Cominciò pure a dondolare su e giù le gambe.
Così le spiegai la scena senza mezzi termini.
Ero curioso di vedere la sua reazione.
“La donna nel film stava succhiando l’uccello al marito”
Mia sorella rimase un attimo immobilizzata, poi scoppiò a ridere, contagiando anche il resto della famiglia.
“Non sapevo si facesse una cosa del genere! Ma noi cristiani possiamo farlo o è peccato?” chiese incuriosita mia sorella rivolgendo lo sguardo ai genitori.
“Bè, ovviamente son cose personali ed è un fattore di coscienza…l’importante è che sia di comune accordo e solo col proprio/a coniuge.” rispose mio padre.
“Mamma, tu glielo succhi a papi?” chiese Silvia senza un minimo cenno di vergogna.
“Ma guarda te che faccia tosta e svergognata! Ma ti pare una domanda da fare?” rispose la madre.
“Eh, no! Adesso rispondi, tesoro!” si vendicò Dario per poc’anzi.
La moglie lo fulminò con lo sguardo, ma poi, presa anche lei dai fumi dell’alcool, confessò: “Sì, tesoro, la mamma lo succhia a papà e fa tanti altri giochini per amore e per farlo stare bene…”
Io e mia sorella rimanemmo di sasso.
“Wow! Non pensavo faceste certe cose!” esclamai.
“Già, non l’avrei mai pensato! E quali altri giochini fate!” fu pervasa dalla curiosità mia sorella.
“Adesso continuiamo a guardare il film, poi magari ti risponderò più avanti” disse mia madre con un sogghigno e riempiendo stranamente i bicchierini di tutti di altro limoncello.
Ma cosa aveva in mente?
L’avrei scoperto di lì a poco.
Facemmo ripartire il film, finché non arrivò la scena cult ed emblema del film, ovvero il momento in cui Ben Stiller si masturba, perde di vista il suo sperma e viene ritrovato accidentalmente da Cameron Diaz (Mary nel film) penzolante sul lobo dell’orecchio che, credendo si tratti di gel per capelli, si spalma sulla frangia rendendola, come si nota nella scena seguente, impennata.
Ebbene, non ce la facemmo più! Io, mio padre e mia madre ci crepammo dalle risate!
Ovviamente, mia sorella non capì la scena e il motivo per cui ridevamo tanto.
Dopo un po’, quando ci calmammo, mia madre stoppò nuovamente il film e prese la parola, rivolgendosi a sua figlia.
“Tesoro, scommetto che non hai capito neanche questa! Ti vedo disorientata!”
“Infatti, mami! Me la spieghi?” chiese la figlia incuriosita oltremodo.
“Ok” acconsentì.
“Grazie, mami!” e questa volta fu su di lei che si gettò per abbracciarla. Poi le si mise in braccio con le gambe sopra al padre, non accorgendosi che i piedi erano proprio all’altezza del pacco.
“Nella scena in cui Ben Stiller era in bagno, si stava masturbando”
“Quello lo so cos’è, ma non mi ero accorta che lo stesse facendo!” la interruppe la figlia.
“Bene, una volta raggiunto il culmine del piacere, ha eiaculato emettendo fuori dall’orifizio lo sperma, un liquido gelatinoso.
Data l’intensità dell’orgasmo, gli è schizzato fino all’orecchio, senza che se ne accorgesse.
Quando l’attrice Cameron Diaz lo incontra, si accorge di qualcosa che penzola dell’orecchio di Ben Stiller e lo raccoglie pensando sia gel, spalmandoselo sulla frangia.
Ecco perché è così impennata nella scena seguente.
Di nuovo attimo di silenzio.
Di nuovo scoppio di risate generali.
“Certo che…le somigli parecchio!” disse mio padre alticcio riferendosi all’effettiva somiglianza fra mia sorella e Cameron Diaz.
“No, io sono più bella!” scherzò Silvia.
“Spero tu non sia anche più porca” rincarò la dose mio padre, cominciando a portare il discorso su suolo sdrucciolevole.
Ridemmo nuovamente di gusto.
“A proposito di porca, mami, adesso puoi dirmi cos’altro combinate te e papi a letto? Sai, ogni tanto vi sento quando fate l’amore.” si intromise nuovamente mia sorella.
“Hey, mi hai appena dato della porca!” si finse offesa mia madre.
“Confermo, amore, sei una porca!” disse mio padre nell’ilarità di tutti.
“Ah, sì, eh? Io invece scommetto che voi 2 zitti, zitti, lo siete di più” sfidò me e mia sorella sorniona.
“Te lo diciamo solo se prima ci dici cosa fate a letto; dopotutto, come possiamo sapere se siamo più porcellini se non abbiamo un metro di paragone!” rispose mia sorella, anche lei sorniona.
“L’unico metro qui presente è il mio, se non la smetti di agitare quei piedini” scherzò mio padre scostando i piedi nudi della figlia dal suo pacco.
“Hi, hi, hi…scusa, non me n’ero accorta! Accidenti, papi! Che bozzo!” disse mia sorella con lo sguardo fisso sul pacco paterno.
“Anche il porcellino di tuo fratello ce l’ha! Ti sei forse eccitato a sapere che io e tuo padre pratichiamo certi giochini?” disse mia madre, attirando l’attenzione di mia sorella anche sul mio pacco.
“Sì, se mi parlate in questo modo e così succinte, ovvio che succede! È una reazione naturale! Son pur sempre un maschio!” me la presi.
“Ma è perchè fa caldo, tesoro! Anzi, dato che siamo in famiglia e non dovremmo vergognarci dei meravigliosi corpi donatici da Dio, quasi quasi mi toglierei anche il vestito…” mi disse mamma guardandomi fisso negli occhi.
“Ma mamma, ti abbiamo chiesto solo cosa fate te e papà a letto, non di denudarti!” scherzò mia sorella.
“Penso che certe cose sia meglio vederle e viverle di persona, non credi?” rispose per le rime alzandosi e mettendosi di fronte a tutti noi seduti sul divano.
Poi, d’un tratto, fece cadere il vestitino per terra, rivelando un corpo abbronzato sudato meraviglioso. La sua 6° presentava delle areole enormi. Il perizoma non riusciva a contenere l’abbondanza della sua pelosa vulva e del suo culo.
Prese a titillarsi i capezzoli, rendendo i bottoni irti e duri.
Mio padre disse “che ne pensate? Non bisogna rendere gloria a Dio per tanta meraviglia? Amore, fai vedere di più!”
E così la mamma si chinò mostrandomi le sue chiappe divise da un filo interdentale che nascondeva a malapena l’orifizio anale. Poi calò anche quelle, denudandosi completamente.
Aveva la forma bianca di un micro bikini sia sopra che sotto, segno che prendeva il sole senza noi figli per non scandalizzarci.
Hai capito la mamma!
“Mammina, spero di diventare come te alla tua età” disse mia sorella.
“Oh, ma tu sei già meravigliosa così e sarai molto più bella di me alla mia età! Perché non ci fai vedere quanto sei bella? Per noi non può essere che un orgoglio!” butto lì la mamma.
Silvia accondiscese.
“Ok…” rise come un’ochetta.
Anche lei si alzò e si tolse tutto d’un botto, rimanendo completamente nuda davanti ai genitori e me.
“Vi piaccio?” ocheggiò.
“Sei stupenda” risposero all’unisono i miei genitori.
“Embè, forza, anche voi maschietti! Per par condicio!” redarguì me e papà la mamma.
“Nudi, nudi, nudi!” Si mise a saltellare mia sorella, facendo ballonzolare la sua 5°.
In un lampo, avendo solo le mutande, ci denudammo anche noi.
“Caspita che mazze!” Esclamò mia sorella sbalordita!
“Sì chiamano cazzi, anzi, cazzoni, tesoro! Anzi, porcellina!” disse arrapata mia madre fissando il mio cazzo.
“Mami! Non si dicono certe cose!” si sorprese mia sorella.
“Se è per questo, non si fanno neanche certe cose! Ma ormai che siamo tutti nudi, sudati, alticci ed eccittati, non c’è 2 senza 3!” replicò mia madre.
“Anzi, perché non diamo sollievo ai nostri maschietti? Non vedi come soffrono? Hai visto nel film, no? Facciamo uscire loro lo sperma, anzi la sborra, così ce la spalmiamo.” azzardò mia madre ormai partita per la tangente.
“Non saprei, non l’ho mai fatto…finora mi son solo masturbata…mi insegneresti?” disse la figlia toccandosi la glabra vagina.
“Ma certo, tesoro! Sono orgogliosa di sapere che sei porcellina come la mamma! Anch’io mi consumavo la fregna sparandomi ditalini furiosi alla tua età” disse la madre imitando la figlia nel toccarsela.
“Mami, che linguaggio sboccato che hai! Ma mi piace!” si mise a ridere assieme alla madre e, prendendosi per mano, vennero verso me e mio padre, che nel frattempo ci eravamo seduti e avevamo cominciato a segarci.
“Guarda che porci! Si stanno segando mentre ci guardano!” disse Silvia usando per la prima volta anche lei un termine non “consono” ad una cristiana.
“Ho visto, diamogli una mano! Anzi, tu un piede a tuo padre, dato che prima non disdegnava ed io una bocca al mio piccolo porcello che ho scoperto spiarmi quando sono in bagno” propose mia madre.
Al che, si mise carponi e venne verso di me come una cagna passandosi la lingua fra le labbra e facendo dondolare le mammelle sudate ad ogni passo.
Una volta arrivata davanti a me, mi aprì le gambe e si tuffò con la faccia sui miei genitali, strofinandola su cazzo e palle e sputandoci abbondante saliva; poi imboccò il mio cazzo eretto e si destreggiò in un pompino con risucchio che mi fece impazzire.
Mia sorella, invece, si sedette di fronte a mio padre, allungò entrambi i piedi e cominciò prima ad accarezzare e poi a segare il cazzone paterno coi suoi bei piedini smaltati, mentre con una mano si torturava un capezzolo e con l’altra si strofinava la fighetta.
I rumori di sputi, risucchi e sciacquettii e gli odori di ormoni e sesso, ormai avevano invaso la stanza, rendendoci ancora più arrapati.
Io esplosi senza preavviso nella bocca di mia madre, anzi, dritto in gola.
Lei non fece una piega, continuando il su e giù ed ad ingurgitare il mio sperma.
“Plop, Aaahhh.” si staccò rumorosamente dal mio cazzo facendo il verso di quando ci si disseta! Poi spalancò la bocca roteando la lingua per mostrarmi che aveva ingoiato tutto e ruttò.
“Che porca, che sei, mamma! Proprio non me l’aspettavo” esclamai soddisfatto.
“Sì, sono una sporcacciona! E ancora non hai visto niente! E adesso fammi aiutare la puttanella che ho scoperto spiare i fratelli in fede nei bagni della chiesa mentre pisciavano!” disse mamma facendo l’occhiolino.
“Eheheh, come hai fatto a scoprirlo?” sorrise mia sorella birichina.
“Semplice, perchè lo faccio anch’io! Da quando ho scoperto la finestra del bagno dei maschi del sotterraneo che da su un punto cieco sempre semiaperta, non ho resistito a spararmi ditalini nel vedere tanti bei cazzi gocciolanti di piscio.” rivelò mia madre sorprendendoci.
“Che troie che siete tutt’e due!” esclamò mio padre.
“E tu continua coi tuoi piedini, che te li imbratto tutti!” si rivolse alla figlia.
“Così va bene, papino? Guardami, son riuscita ad infilarmi 3 dita in figa! Senti lo sciacquettio? Sono tutta bagnata! Dai vieni sui miei piedi, così me li ciuccio con la mamma e scopro finalmente che sapore ha lo sperma, pardon, la sborra.” provocò il padre.
“Sì, così! 3 dita non son niente! Ti prometto che ti sfonderò quella fighetta vergine; poi ti entrerà pure la mano intera! E non solo lì, eheheh!” rispose il padre ormai al culmine.
“Oh, sì, papino, voglio che te e la mamma mi insegniate tanti bei giochini! Voglio che mi sfondi con quel tuo bel cazzone, così posso infilarmi la mano fino al braccio! E lo voglio anche nel culo, così potrò usare anche l’altro braccio contemporaneamente!” cominciò a gridare isterica ed ubriaca la figlia.
“Che perversa fantasia! Sei proprio figlia di tua madre, ovvero, una figlia di puttana! Vengooooo!” esplose mio padre.
Mia madre, nel frattempo, aveva raggiunto la figlia.
Una volta riempiti di sborra i piedi di Silvia, lei ne porse uno alla madre e l’altro cominciò a leccarselo voracemente.
Vedere mia madre a quattro zampe col buco del culo rivolto verso di me che imboccava per intero il piedino della figlia pieno di sperma e la figlia, mia sorella, che leccava e ciucciava lo sperma paterno sull’altro suo piedino come fosse una prelibatezza, me lo fece venire di nuovo duro.
Mentre a mio padre non gli si era neanche ammosciato, tanto era arrapato.
Così mi sedetti al suo fianco e con uno sguardo d’intesa, ci segammo vicendevolmente mentre osservavamo lo spettacolo di quelle troie di mia sorella e mia madre, che adesso avevano preso a scambiarsi lo sperma dei piedi con un lascivo e bagnato bacio e slinguazzamento.
Quando si girarono verso me e mio padre, ci sorrisero e mia madre disse: “pronti per il secondo round?”
Mia sorella prese la palla al balzo e disse: “siiiì, ma questa volta voglio di più, molto di più!”
“Non ti preoccupare tesoro, a quanto ho visto la perversione non ci manca! Ma se ne parlerà domani. Adesso a letto, forza!” disse mio padre.
“Ma amore!” esclamò mia madre delusa.
“Uffi!” sbuffò mia sorella.
Ed aggiunse: “almeno, potete raccontarci qualcosa di perverso della vostra vita, come racconto della buonanotte?”
“Ok, è ora che ci si conosca meglio, però vogliamo sapere tutto anche di voi! D’ora in poi, niente più segreti! Ok?”
“Ok!” rispondemmo all’unisono io e mia sorella.
Mia sorella si fiondò sul padre e lo baciò allegra, facendoli sentire il sapore del suo stesso sperma.
Sia lei che mia madre, impugnarono i nostri rispettivi cazzi spremendoli per far fuoriuscire le ultime stille di sperma e se lo spalmarono sulla frangia.
“Gran bel film!” disse mia madre, strappando a tutti una risata.

Poi ci dirigemmo a letto (io e mia sorella condividiamo la medesima camera, con due letti separati da un piccolo spazio per il comodino centrale) sporchi e sudati, fottendocene altamente.
La mamma e papà ci raggiunsero (anche loro ancora nudi, sporchi e sudati) sedendosi al centro fra i nostri 2 letti.
” Bene, da dove cominciare?” Iniziò la mamma.

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