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Un biglietto solo sul parabrezza della mia auto:
“Ti aspetto sabato a cena Cleopatra”
Era lui, era chiaramente Ettore che mi aveva invitato, perché quello era il nome con cui mi apostrofava nelle nostre chat whatsapp, facendo risaltare così la mia propensione alla passione per lui che Ra il mio “Marc Antonio”.
Il sabato successivo sarei stata sua ospite a cena quindi , ne approfittai per informare Mirco dell’invito di cui lui comunque non sarebbe stato oggetto.
Visto che negli ultimi tempi non ci si vedeva molto con Ettore anche a causa delle mie frequenti sortite all Abazia da Rossano decisi di vestirmi per bene per l’occasione.
Vestitino con scollo sui seni e sotto lungo fino a sopra il ginocchio rosa salmone , smalto e rossetto stesso colore, capelli raccolti in una unica alta coda.
(In fondo mi era mancato non essermi concessa a lui nonostante mi fossi dedicata a suo fratello abate)
Sabato arrivò ed alle 9 in punto arrivai da Ettore.
Lui mi accolse come sempre nella sua bella casa con un piacevole sorriso e potendomi subito un calice di prosecco del trentino.
Cominciammo a parlare e lui mi disse che era stato molto preso dal suo lavoro ( è un dentista), ma che comunque ero Sempre nei suoi pensieri
“Sei pur sempre la mia Cleopatra” mi diceva ridendo.
Mi piace la voce di Ettore è profonda è convincente, mi piace ancora di più del suo modo di chiedermi le cose .
Ha un effetto ipnotico su di me e lui questa cosa l’ha capita già da un po’.
Dopo una ventina di minuti di chiacchiere realizzo che la tavola imbastita di tutto punto era apparecchiata per tre, alche ‘domando chi fosse il terzo ospite e lui mi rispose che era qualcuno che conoscevo bene.
Non so perché mi venne da pensare a Mirco ma dopo qualche minuto la mia curiosità circa il terzo ospite fu saziata…..era padre Rossano.
In pratica ero a cena con 2 fratelli di età diverse di professioni diverse ma pur sempre fratelli.
Nel costo della serata mentre li guardavo non potevo notare come di fatto fossero molto diversi nei tratti.
Ettore brizzolato con attaccatura dei capelli bassa, pancetta bella prominente, occhi scuri e barbetta, Rossano invece snello con occhi verdi fronte alta barba sempre fatta…poi non so perché o meglio lo so visto che li visti, toccati ed “assaggiati”, ho cominciato a pensare al cazzo di ciascuno.Rossano l’ ha regolare, dritto quasi a 90 gradi con stessa grandezza di asta e cappella che tende al violaceo, mentre quello di Ettore molto inclinato verso l’alto quasi attaccato alla sua pancia, di lunghezza normale ma bello largo in centro, come una salsiccia bella grossa in centro con grosse venature sul di sotto che si appuntisce sulla cappella bella rossa più piccola rispetto all asta che lo qualifica come un bel cazzone.
Ricordo che quando gli facevo orale riuscivo a mettere in bocca il suo glande ma a metà della sua mazza avevo la bocca completamente spalancata perché li raggiungeva la sua larghezza massima.
Se avessi dovuto paragonare i loro due membri diciamo che il cuore e l’estetica mi avrebbero fatto scegliere Rossano, ma il tra i due il cazzone che aveva tra le gambe Ettore era più eccitante anche perché appena esra eretto lasciava scoperto alche il suo scroto scuro che teneva due palle belle gonfie e dure.
Tra i due conoscevo meglio le voglie di Ettore visto che con Padre Rossano avevo avuto solo 2 fugaci rapporti.
A Ettore piaceva quando mi inginogghiavo davanti a lui e visto che non riuscivo a mettermi tutto quel ben di Dio in bocca, mi concentravi con la lingua sul suo frenulo mentre di accarezzavo le sue palle scoperte…quanto mi sentivo zoccola quando lo facevo anche per tutte le oscenità che mi diceva mentre praticavo un orale, Rossano invece non diceva nulla si limitava a farmi agire e al massimo mi accarezzava la testa con dolcezza mentre lo facevo.
La verità è che benché una donna non ce lo dirà mai apertamente (per tutta una serie di tabu’ mentali e soprattutto sociali) quando una donna sta facendo un bocchino ed è tutta “infoiata” apprezza tantissimo sentirsi apostrofare in modo volgare dal destinatario delle sue attenzioni orali….non scorderò mai la prima volta che ebbi un rapporto con Ettore ero a casa mia con mio marito sceso in garage e quando lui mi venne in bocca mi disse “bevi troia bevi”….non l’avevo mai deglutito (neanche con mio marito Mirco) eppure dopo quelle parole per me fu la cosa più naturale del mondo mandare giù il suo sperma.
……..la cena scorse tranquilla tra sciocchezze e racconti vari dei due fratelli che amavo entrambi in fondo ma in un modo tanto diverso l uno dall altro, e non immaginavo come si sarebbe conclusa la serata….ma questo Ve lo racconterò un’altra volta
Sono graditi commenti

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