Siamo sposati da 14 anni, stiamo insieme da più di 20 anni, abbiamo figli, e da sempre abbiamo nutrito una certa curiosità per il mondo della trasgressione.
Mia moglie, Marina, più giovane di me, bellissima donna, da sempre, con un fisico ancora scolpito, nonostante le gravidanze, alta quasi 1,80, due occhi smeraldo incastonati in un bellissimo viso, capelli neri, un bel seno, un culo da favola, insomma e’ ancora adesso una meravigliosa femmina, figurarsi all’epoca dei fatti. Io, Alessandro, oggi sono un cinquantenne snello, atletico, brizzolato, poco più basso di lei, dotato più di fantasia che di attrezzatura..
A letto abbiamo sempre fantasticato immaginando altre persone, sconosciuti. coppie, singole e, soprattutto, nelle fantasie di Marina, singoli che partecipavano in modo esplicito ai nostri amplessi.
Cominciammo cosi a visitare qualche club privee, in particolare uno con la spa interna, dove ci piaceva stare nudi in sauna o nell’idromassaggio, limitandoci per lo più al guardare e farci guardare, senza mai andare oltre.
Qualche toccatina al massimo, soprattutto a lei naturalmente, quando camminavamo nei corridoi semi-bui, o nelle dark-room,
Con una coppia, che incontravamo spesso, ci siamo spinti fino a qualche giochetto di mano, con loro sembrava che da un momento all’altro dovesse capitare qualcosa, ma alla fine non accadde nulla. Forse, dicevamo, i privee non sono adatti ad una coppia alle prime armi, come noi, forse, sono per coppie più esperte e navigate.
In estate, quando possibile, frequentavamo spiagge nudiste, cosi come in occasione delle nostre vacanze, in sardegna, in sicilia e nel mediterraneo ,in crociera.
Entrammo anche a far parte di qualche community di siti di incontri conoscendo diverse coppie e qualche singolo.
Con qualche coppia ci incontrammo anche, e una delle prime esperienze non fu positiva.
Ci trovammo a casa loro, avevano prole, e, seppur in un’altra stanza, il disagio di sapere che un bambino potesse entrare improvvisamente non aiutò a sciogliere la tensione.
Erano una bella coppia, navigata, e senza cenni di consenso ci ritrovammo con la lei di coppia che me lo prendeva in bocca, e il lui che, sotto una grande coperta, prima masturbava e poi la leccava la passera di Marina, all’epoca mia fidanzata.
Eravamo imbarazzati e interdetti e sulla via del ritorno discutemmo animatamente in macchina. Non eravamo ancora pronti. Tra noi c’era curiosità, tanta, ma mancava quella complicità e quella sicurezza che salvano la coppia dal naufragare.
E in questo mare avventuroso e pieno di insidie, capimmo che sarebbe potuto bastare un attimo per rimetterci il nostro bel rapporto.
Forse anche a causa di esperienze non proprio riuscite come questa, restammo a lungo in punta di piedi, limitandoci ad affacciarci ogni tanto sulla porta di ingresso di questo mondo, ma senza mai addentrarci completamente.
Avevamo anche la passione per i massaggi, io, Ale, per primo,
Ero appassionato di massaggi tantra, non ero un neofita, e le poche ma convincenti esperienze precedenti alla conoscenza di Marina, mi condussero a coinvolgere mia moglie, cercando massaggi di coppia nella speranza di trovare le persone giuste, per farle provare il tantra, non avendolo lei mai fatto, e magari la chiave per superare i nostri tabù.
Una ricerca non semplice, che dopo vari tentativi a vuoto, culminò con un massaggio molto particolare in toscana.
Sapevamo che sarebbe stato diverso, lo avevamo scelto proprio per quel motivo, e pur sperando lo fosse, avevamo al tempo stesso timore. Ricordo l’agitazione prima di entrare in quel centro benessere, eravamo curiosi ma anche intimoriti, spaventati, sia da quello che sarebbe potuto succedere che alle conseguenze, se quel qualcosa fosse davvero accaduto.
Ci fu un breve colloquio prima di cominciare, e la compilazione di un questionario, con uno spazio libero dove poter annotare un desiderio, o una fantasia particolare.
Senza dire nulla a Marina, nel mio foglio scrissi che lei avrebbe desiderato prendere in bocca il cazzo di un altro uomo. Lei non so cosa scrisse, consegnammo i fogli e andammo a prepararci per il massaggio.
Il massaggio sarebbe durato circa un’ora, poi avremmo avuto ancora tempo per goderci il relax della piccola,ma accogliente stanza, pulita, con vasca idromassaggio e una mini sauna, oltre ad una bottiglia di prosecco e due stuzzichini.
Dovevamo farci trovare nudi, sdraiati pancia in giù, sullo stesso futon.
Non sapevamo cosa aspettarci, e io non sapevo se e quanto i desideri e le fantasie particolari da noi scritte sui fogli del questionario, potessero essere esaudite… Pensai di aver osato troppo, e a quanto mi sarei vergognato, nel momento di congedarci dal posto.
Entrarono i massaggiatori, nudi anche loro, e iniziò il massaggio, incrociato, la lei massaggiava me mentre lui si occupava di Marina.
in quell’occasione il massaggiatore andò un bel po oltre con Marina, rispetto alla massaggiatrice con me, la sentivo ansimare, durante il massaggio,quando mi guardava sembrava imbarazzata e al tempo stesso eccitata, Si girava spess, per cercare di capire se stavo ricevendo lo stesso trattamento. E non capivo se nel suo sguardo ci fosse delusione o rassicurazione, nel constatare che il mio era un massaggio normalissimo.
Ci fecero girare pancia in su, il massaggio di Marina si fece più audace, la massaggiatrice sfioro’ appena il mio cazzo, ma a farlo diventare duro fu il massaggio che stava ricevendo lei, le spalle, i seni, e poi…non vedevo chiaramente la sotto, ma potevo immaginare,
Marina ansimava e mugolava sempre di più, sentivo la sua eccitazione crescere, all’aumentare dell’intensita del massaggio, poi improvvisamente raggiunto l’apice, dopo averla fatta sedere, lui in piedi davanti a lei, le prese la testa, la girò, mettendola davanti al suo cazzo. Non era duro, e mi chiedevo come potesse, con lentezza prese una mano di Marina e glielo mise in mano, lei lo mise subito in bocca, lo succhiò per qualche istante, poi si fermò, tenendolo in mano si voltò verso di me, piu’ per vedere se la massaggiatrice stesse facendo lo stesso al mio cazzo durissimo, che per ottenere da me un cenno di consenso,
e rassicurata dal fatto che lei mi stava solo massaggiando normalmente, tornò a prenderlo in bocca una seconda volta.
Pochi istanti e senza che nemmeno ce ne accorgessimo, ci lasciarono soli.
Era la prima volta che Marina succhiava un cazzo ad uno sconosciuto, era la prima volta che lo faceva davanti a me, eravamo sconvolti ed estasiati al tempo stesso, e la voglia di sesso era incontrollabile. Abbiamo scopato in vasca, sotto la doccia, sul futon e nella sauna
con una passione e un vigore che non riusciva però ad attenuare la carica erotica che ci aveva lasciato quell’esperienza. Sentivo che, come un uragano, aveva spazzato via tutte le reticenze e i timori del passato, uscimmo da quel centro con una voglia famelica.
Ricordo che avremmo voluto entrambi tornare dentro e fare le peggio cose con la coppia di massaggiatori, avevamo mollato totalmente i freni inibitori.
Tornati in albergo scopammo ancora. sembrava non bastare mai.
Questa volta non ci furono discussioni, gelosie o litigate.
Ci fu una squisita complicità, unione di intenti, e sorpesa, e profonda gioia nell’ aver goduto anteponendo la soddisfazione di Marina alla mia.
I giorni che seguirono furono pregni della stessa carica erotica che avevamo addosso, e andò avanti cosi per settimane.



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...