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Racconti di DominazioneVoyeur

La coppia sottomessa – mostrarsi al vicino

By 22 Ottobre 2025One Comment

Spero che il racconto della nostra esperienza vi stia interessando. In quel primo periodo della nostra sottomissione successero diverse cose molto velocemente… in pochi giorni ci ritrovammo senza più controllo, incapaci di fermarci, in balia degli eventi e delle nostre perversioni… scusatemi per la lunghezza del capitolo, ma ho voluto riportare i dettagli di quei fatti senza tralasciare niente, proprio come me li ricordo. Anche mia moglie è d’accordo, vogliamo che sappiate tutto ciò che ci è successo..

La vedevo lì distesa con le guance ancora arrossate dai ceffoni presi e gli occhi chiusi.
Il signor E, il mio superiore, le si avvicinò mettendosi ad accarezzarle le tette. Si sbottonò i pantaloni estraendo un cazzo di notevoli dimensioni, meno grosso di quello di M ma ancora più lungo. Girò la testa di Laura appoggiando il cazzo alla sua bocca, lei l’aprì, e lui lo spinse dentro, aumentando subito il ritmo.

Rimasi stupito dalla naturalezza con cui l’aveva preso in bocca. Mia moglie mi aveva sempre detto che non le piaceva, il cazzo in bocca, ma a quegli uomini lasciava fare tutto… ero eccitatissimo, mi toccavo da sopra i pantaloni, quasi mi venni addosso come un ragazzino guardando il signor E che scopava la bocca di mia moglie sempre più forte. D’un tratto la prese per i capelli tirandole indietro la testa a penzoloni, le rimise il cazzo in bocca spingendolo dentro il più possibile con movimenti violenti, si vedeva la saliva colare sul volto di Laura arrivando a lambire gli occhi. Il signor E spingeva senza cura di lei, vedevo ad ogni colpo la gola ingrossarsi, Laura cercava di non vomitare. Le si avvicinò anche l’avvocato con il cazzo in mano, era di piccole dimensioni, si stava segando… ad un tratto il signor E si irrigidì spingendolo più dentro possibile, iniziò a urlare, “godo troia, godo, ingoia tutto, non devi perderne nemmeno una goccia!”
Rimase nella sua bocca a lungo dopo essere venuto. Quando lo estrasse non uscì nemmeno una goccia, Laura l’aveva davvero bevuto tutto. L’avvocato allora la prese per i capelli ordinandole di spalancare di nuovo le labbra, in un attimo venne anche lui, una serie di piccoli getti le fluivano in bocca, sembrava stesse pisciando, Laura riusciva a malapena ad ingoiare tutto.

Soddisfatti si allontanarono commentando la performance di mia moglie, dissero che si sarebbero tolti delle belle soddisfazioni con lei.
Laura aveva ingoiato senza battere ciglio due mega sborrate, una cosa che in anni di matrimonio con me non aveva mai fatto.

A tarda ora la fecero alzare, dalla fica uscì un po’ di sperma ma la maggior parte l’aveva assorbito. La fecero ricomporre in bagno, si rivestì e prima che ce ne andassimo lì saluto’ dicendo, “buona serata padroni, a presto”

Il signor M la fece salire in auto. Durante il tragitto di ritorno gli chiesi di farci scendere davanti casa perché la sera prima eravamo stati notati dal vicino rumeno. Lui naturalmente invece di assecondarmi si fermò parecchio prima, ordinò a Laura di scendere e di mettersi a camminare, cosa che lei fece senza fiatare mentre io dovevo seguirla a distanza

Con quel suo fare arrogante il signor M mi disse che il nostro vicino sarebbe tornato utile per seguire Laura nei giorni liberi. Io rassegnato annuii, e non dissi nulla. Fortunatamente quella sera nessuno la vide. Entrammo in casa, lei si buttò sotto la doccia andando poi subito a dormire. Io feci lo stesso dopo essermi fatto l’ennesima sega.

La mattina seguente mi alzai e preparai la colazione. Quando Laura mi raggiunse indossava una sottoveste trasparente e come niente fosse ci salutammo e facemmo colazione. Lei mi disse di sentirsi un po’ indolenzita, le risposi di riposarsi che era domenica
Dopo colazione andò in bagno e tornò indossando un micro vestitino nero con due bretelline sottili, completamente scollato sul davanti, fino all’ombelico. I seni rimanevano coperti a stento, troppo grandi per quelle sottili strisce di stoffa, il vestito era troppo corto, si vedevano le mutandine, la fotocopia di quelle indossate la sera prima, ma stavolta le aveva scelte nere.

Si mise sul divano con un libro mentre io da lontano la guardavo. La gonnellina distesa era inesistente e quando muoveva le gambe e le apriva la fica compariva in tutta la sua bellezza, si notava come fosse dischiusa, si intravedeva il buco.

Lasciai perdere e mi misi a fare qualche lavoretto per casa. Quando lei uscì per stendere il bucato non potei fare a meno di darle un’occhiata. Quando si inchinava per prendere i panni le uscivano le tette e quando li appendeva in alto le usciva la fica. Dentro di me pensaci che oramai quella era la nuova realtà, mia moglie era cambiata, era così e basta. Tornai alle mie faccende ma quando la sentii parlare mi affacciai al balcone. Laura stava parlando col rumeno nostro vicino. Subito pensai che l’avesse vista e così era, mentre stendeva l’ultimo panno notai che se l’era guardata per bene. Mi venne in mente una follia, di riferire quello che avevo appena visto al signor M, il mio superiore. Entrai in casa, presi il telefono mentre lei ancora era fuori a chiacchierare col vicino, composi il numero. Il signor M rispose subito, gli raccontai cosa avevo visto, per tutta risposta lui mi disse che presto sarebbe venuto e l’avrebbe sistemava.

Il primo pomeriggio sentimmo suonare il campanello, andai ad aprire accogliendo il signor M. Laura seduta a tavola scattò in piedi.
“Che bella sorpresa padrone!”
Lui senza dire nulla le si avvicinò dandole due sberle, le prese il vestito strappandoglielo di dosso e le ordinò di uscire in giardino. Mia moglie lo fece senza fiatare. Camminava su e giù facendo rumore, era esposta alla vista di tutti i vicini ma fortunatamente nessuno la noto’.
Le ordinò di rientrare, la prese per i capelli portandola in camera. Si chiusero la porta alle spalle, dopo pochi minuti la sentii urlare, la stava scopando selvaggiamente, la insultava, si sentivano gli schiocchi sulla pelle segno che la stava schiaffeggiando e l’eco di lei che diceva siiiiiiiiii godooooo… era pazzesco… lei lo pregava che spingesse più forte e godeva, la sentivo perfino dirgli, padrone mi rompa la prego! e poi altri schiocchi in sequenza. Lo sentii dire “Adesso apri bene la bocca troia che ti riempio e guai se ne perdi una goccia!”

Quando uscirono lui la trascinava per i capelli, mia moglie aveva guance e seno belli rossi.

“Chi sono io?”
Lei rispose subito, “il mio padrone!”

Con una spinta la gettò sul divano a gambe aperte, aveva la fica sfondata con ancora il buco aperto. Il signor M guardandola le disse, “mi raccomando da oggi sempre e solo quel genere di mutande, anzi sono troppo larghe, prendi una taglia in meno.”

“Subito, sì mio padrone domani le prendo.”

Prima di uscire il signor M disse che alla sera sarebbe passato anche E, sarebbe rimasto la notte e avrebbe dormito assieme a mia moglie.
Laura senza dire nulla andò in bagno e quando uscì mi chiese se mi andava di andare con lei al grande magazzino cinese che probabilmente era ancora aperto. Si mise un vestitino giallo, corto e scollato. Quando arrivammo data l’ora non c’era quasi più nessuno, Laura mi disse di attenderla in auto. Tornò dopo dieci minuti, s’era presa le mutandine richieste da M, della prima misura, la più piccola che c’era.

Tornati a casa era ormai sera, Laura si preparò con cura, mise un vestito nuovo con un top leggero ed una gonnellina bianca da tennista slacciata sul davanti con un paio di mutandine nuove che le tenevano completamente i due elastici conficcati nelle labbra della fica lasciandola aperta anche mentre era in piedi.
Quando arrivò il suo padrone E l’abbraccio baciandolo. “L’’aspettavo padrone.”

Dopo una bella cena Laura portò il caffè. Lui la prese facendola sedere in braccio, iniziò a baciarla allargandole le gambe e facendoci scivolare in mezzo la mano. Si mise ad accarezzarle il clitoride, in breve era bagnatissima, ficcandole due dita nella fica le disse,

“Dalla prima volta abbiamo fatto progressi, era stretta adesso è una voragine.”

La fece alzare portandola in camera. Iniziarono a scopare, la faceva urlare, quando finirono restarono chiusi in camera, io allora sparecchiai e rimisi in ordine. Dopo un paio d’ore la sentii nuovamente urlare, se la stava scopando una seconda volta… Andai a letto, mi addormentai a fatica, pensando al mio capo a letto con mia moglie. Mi svegliai presto e subito sentii Laura che godeva come una porca, supplicando il signor E di continuare. Mi preparai per andare al lavoro quando lui uscì, si prese un caffè dicendomi, “Che gran troia la mia schiava, l’ho scopata fino all’utero, stamattina non lo sentivo quasi più.”

Uscimmo di casa assieme. Quella giornata al lavoro passò tranquillamente. Quando rientrai Laura mi aspettava come ormai era diventata sua consuetudine, sempre splendida e mezza nuda, mi eccitava guardarla così provocante.

Passammo il pomeriggio assieme, poi inaspettatamente sentimmo il campanello. Non aspettavamo nessuno quella sera, ma quando andai ad aprire era solo il vicino con una cesta di verdura. Lo feci entrare, lui ci disse che il suo orto produceva più di quello che lui consumava e se ci faceva piacere aveva pensato a noi.
Lo ringraziai e lo invitai a rimanere per il caffè. Andammo in giardino, Laura si era accomodata sulla poltroncina. Si salutarono, lui la guardava con voglia, quel suo vestitino lasciava poco all’immaginazione. Si sedette di fronte a mia moglie che lo ringraziò del cesto di verdura.
Quando Laura si alzò per andare a preparare il caffè si intravide il triangolino sul pube. Lui strabuzzò gli occhi, si mise a balbettare parlandomi del suo orto. Quando torno’ mia moglie chinandosi per appoggiare il vassoio gli mise davanti al viso il suo culetto scoperto con le labbra della fica leggermente aperte. Laura non aveva più alcuna inibizione, sembrava divertirsi a provocare il vicino, che appariva sotto shock. Laura si sedette prendendosi la tazzina del caffè, allargò le gambe facendogli vedere completamente la fica che si era aperta, lui divenne viola in volto.

Ad un tratto sentimmo nuovamente il campanello, era una serata di visite a sorpresa. Laura andò ad aprire, sentii la voce di Maria, quando ci raggiunsero in giardino facemmo le presentazioni. poi Maria chiese a mia moglie di rientrare un attimo con lei. Quando furono da sole Maria le riferi’ che la sera seguente sarebbe dovuta uscire con il signor M, il mio superiore, per una cena importante. Laura naturalmente si disse disponibile e acconsentì subito. Maria approfittando dell’incontro casuale col nostro vicino le disse anche di invitare quel signore a cena, la sera stessa

“E vestiti da troia, te lo lavori per bene e poi te lo porti a letto, hai capito puttanella?”

“Come vuole signora…”

“Tii devi mettere in testa che sei una troia!”, si sputò su ma mano mettendola nella fica di Laura, passando le dita in mezzo alle labbra, afferrando il grande clitoride le disse, “Devi farla lavorare.”

Mia moglie tutta sudata le disse semplicemente, “sì signora..”

Maria levò la mano, poi dalla sua borsetta tirò fuori un sacchetto con delle scatole di clisteri alla camomilla.“Da stasera dovrai essere pulita anche dietro.”
“Come vuole lei, signora.”
“Bene, adesso non essere scortese, fai compagnia al tuo vicino e mandami qui Luca che mi accompagni alla macchina.”

La raggiunsi subito. Prima di salire in macchina mi disse, “trova un modo per offrire Laura al tuo vicino, che non si faccia scrupoli con lei… e di alla troietta che stasera lo provochi in tutti i modi.”
La guardai molto imbarazzato provando a controbattere che lui era il nostro vicino, e mi vergognavo. Lei arrabbiata rispose bruscamente.
“E’ un ordine del suo padrone, vedi di eseguire altrimenti Laura verrà portata via per 15 giorni.”
In preda all’ansia le risposi che avrei fatto il possibile. Soddisfatta, Maria salì in auto e se ne andò.

Quando rientrai li vidi che chiacchieravano. Laura mi avviso’ di avere invitato il vicino per cena per sdebitarsi e che lui aveva accettato molto volentieri. Se ne andò, con l’accordo di trovarci da noi alla sera.

Quando fummo di nuovo soli Laura mi chiese ci Maria, voleva sapere cosa mi avesse detto.
“Lo sai molto bene cosa devi fare stasera… ti dovrai vestire molto provocante, farai di tutto per eccitarlo per poi passare la notte con lui,”
Facendomi le linguacce mia moglie mi rispose, “si, lo so”, si girò ridendo e alzando il vestito mi mostrò le chiappe.

Laura andò a prepararsi per la serata. Quando il nostro vicino arrivò con una bottiglia di vino ed un mazzo di fiori per mia moglie lei uscì dalla camera e gli andò incontro ad accoglierlo, Aveva un trucco leggero ed i capelli sciolti, un vestitino rosa trasparente scollato all’inverosimile, una micro gonna con uno spacco che mostrava le cosce fino alle mutandine.

Uscimmo al fresco del giardino, avevo già preparato la tavola e lo invitai a sedersi.
Laura portò fuori le bevande, tenendo il vassoio con le mani tese metteva bene in vista le mutandine che tenevano aperte leggermente le labbra della fica. Appoggiò il vassoio, rientrò per scaldare le pietanze ed io allora colsi l’occasione per iniziare a provocare il nostro vicino,
“Ti piace quello che vedi?”
Lui molto imbarazzato non sapeva cosa rispondere, allora rincarai la dose,
“Se giochi bene le tue carte stasera ti potrai divertire.”
Lui era totalmente imbambolato, “cosa intendi?”
E allora fui più esplicito,
“Se sarai rude, autoritario e senza scrupoli e non ti fai problemi ad usare le mani potrai passare la notte con lei e potrai fare tutto quello che vuoi, cosa mi rispondi?”
Sembrava sorpreso, disorientato, non parlava più e allora gli chiesi nuovamente, “allora?” , balbettando mi disse, “certo che sì”
“Devi iniziare da subito a farle capire chi comanda, tu non preoccuparti di niente, mia moglie si eccita così, io resterò in disparte.”
Mi guardò ancora non totalmente convinto, non riusciva a credere alla fortuna che gli era capitata.

Arrivò Laura con i primi piatti, mise tutto in tavola con un sorriso.
“Tesoro, hai ringraziato il nostro vicino per i fiori?”
“Si, sono molto belli, il signor K è stato molto carino”
“Potevi almeno dargli un bacetto, no?”
“Hai ragione caro”, gli si avvicino’ chiedendogli scusa, lo sguardo basso, le mani conserte, aveva l’atteggiamento di una serva che si scusa col padrone per qualche mancanza.

Mi alzai dicendole che andavo io a prendere il resto e entrai in casa. La guardai, era rimasta al suo fianco, si chinò per dargli un bacio sulla guancia, lui la prese per i fianchi, bloccandola, le fece girare il viso ed iniziò a baciarla avidamente in bocca. Laura si era piegata in avanti, e così le uscirono le tette. Lui ne approfittò subito, si mise a palparla bruscamente, le strizzava le mammelle tirandole verso il basso sempre più violentemente, quasi volesse staccarle, mentre lei emetteva qualche gridolino sempre con la sua lingua in bocca. Lui imperterrito continuava senza alcun ritegno, si era scrollato di dosso l’iniziale sorpresa ed ora ne approfittava, seguendo il mio consiglio non si faceva più alcun problema a trattare mia moglie senza alcun rispetto. Si mise addirittura a schiaffeggiarle il seno, colpi violenti, le tirava i capezzoli, poi giù altri schiaffi finché il seno divenne rosso fuoco. La mollo’ di colpo ed io approfittai di quella pausa per tornare in terrazza, Laura provò a ricomporsi alla meglio ma quel colore rossastro sul seno si vedeva molto chiaramente. Guardai Laura col volto arrossato, si morse un labbro, segno che il trattamento del vicino le era piaciuto.

Cenammo scambiando solo qualche frase di circostanza, spesso incrociavo i loro sguardi pieni di lussuria, quello del vicino era pieno di perversione e cattiveria. Le riempi’ più volte il bicchiere invitandola a bere, a Laura bastava poco per ubriacarsi, si notava subito, rideva come un’oca ad ogni battuta, il vicino sorrideva soddisfatto. Mia moglie rientro’ per fare il caffè, quando uscì barcollando rischiò di inciampare.
Lui allora la invitò a sedersi in braccio, lei si lasciò prendere, subito piazzò la mano sotto il culo, le accarezzava il buchino mentre lei sorseggiava il caffè e rideva, ormai si muoveva spudoratamente, toccando mia moglie senza farsi problemi con me presente.
Ad un tratto lei lo guardò seriamente facendo un grande respiro, capii che le aveva schiaffato un dito nel culo, iniziò a muoverlo dentro di lei, poi un altro gemito, probabilmente era entrato con un secondo dito. Laura gettò la testa indietro allargando al contempo le gambe.

Io allora rientrai in casa, volevo vedere fin dove sarebbero arrivati lasciandoli soli. Il vicino le liberò le tette, mordendole mentre le pistonava il culo con le dita, poi mollo’ la presa sul seno menandole la fica inserendole dentro uno alla volta 4 dita allargandola a dismisura.
Laura si inarcava, offrendogli ancora più il seno, lui levò la mano dalla fica zuppa di umori facendole aprire la bocca, le ficcò dentro quelle dita con forza per farsele succhiare, si accaniva su di lei e mia moglie si lasciava fare tutto, si offriva senza ritegno.
Riprese a schiaffeggiarle le tette, mia moglie emetteva urletti mezzo soffocati e grandi sospiri di piacere arrivando a supplicarlo di continuare più forte. Il signor K s’alzò di scatto facendola cadere, la prese per i capelli e si mise a tirare, la trascinava sull’erba fino alla porta finestra, mia moglie era a quattro zampe ma non fiatava.
Con due strattoni le strappò il vestito, poi la riprese per i capelli schiaffeggiandola più volte.
La trascinò in camera e dopo poco la sentii urlare.

Corsi subito e aprii leggermente la porta, la vidi sopra di lui impalata, le stava scopando profondamente il culo con il cazzo piantato tutto dentro, con una mano le tirava i capelli inarcandole la schiena, con l’altra le schiacciava le tette.
Quando lui si accorse che li stavo spiando richiusi subito la porta, ma sentivo Laura che lo pregava di continuare più forte, lo implorava di picchiarla, urlava dal piacere dicendogli che la faceva godere.
Scoparono così per mezz’ora finché ci fu silenzio. Rimasero chiusi in camera, dopo qualche tempo li sentii di nuovo urlare, avevano ricominciato a scopare.
Me ne andai nella stanza degli ospiti, mi feci una sega a letto godendo in breve tempo mentre li sentivo scopare, stavolta l’amplesso fu più lungo e presi sonno prima che finissero.

La mattina andai al lavoro. A mezzogiorno la chiamai per sentire come stava, mi disse che era stanca, il vicino era un toro e l’aveva scopata 5 volte tra sera e mattina sfondandole il culo e facendole diventare il seno violaceo.

(Continua. Quello che è narrato qua è tratto da una storia vera, solo alcuni nomi sono stati cambiati. Dedicato a Laura, la protagonista. Mi trovate qua, dueamanti@tutamail.com)

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