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Cure termali parte 2

By 26 Ottobre 2025No Comments

L’anno dopo, avevo 61 anni, quando ci ritrovammo era come se ci fossimo visti il giorno prima. Grazie ai telefoni e WA non ci eravamo limitati ai convenevoli con gli auguri per le feste ma avevamo parlato parecchio. Non so perché, o meglio lo so, non volevo che mio marito Francesco diventasse geloso anche se non ci era mai stato nulla né fisicamente né nelle chiacchierate WA, ma mi ero sentita molto legata a lui pur non dando segni particolari. Quando ci vedemmo in albergo il suo sguardo mi fece tremare le gambe. Dopo un anno di chiacchiere da lontano avevo voglia di parlargli direttamente e probabilmente qualcosa di più, anche se non lo volevo ammettere con me stessa.
Cihiedemmo di metterci al tavolo assieme, come se fossimo una coppia e già la prima sera, dopo aver giocato a burraco con una coppia sposata ed aver vinto, forse per l’euforia avrei voluto proseguire la serata. Avevamo due stanze attigue, di quelle che c’erano negli alberghi di una volta, per famiglie. Le due stanze avevano una vano che le poteva unire, due porte, una per lato che se aperte entrambe potevano rendere la stanza unica.
Erano le 23 ed arrivata in stanza feci qualcosa che mai mi sarei immaginata, aprii la porta dalla mia parte e senza nemmeno fare attenzione a non fae rumore. E, mentre lo facevo, sentii rumore anche dall’altra parte, Luca aveva avuto la mia stessa idea. Ci trovammo vis a vis e ci baciammo. Fu un lungo bacio, lo desideravo inconsciamente da anni. Mi cinse, mi sollevò e mi depose sul mio letto. Ci spogliammo a vicenda con la tensione sessuale che saliva ad ogni indumento che cadeva. Ci ritrovammo nudi e ovviamente il mio sguardo cadde sul suo membro. Non era ancora completamente eretto ma già da barzotto era abbondantemente più lungo e largo di quello di mio marito. Ebbi paura, lui vide il mio sguardo preoccupato e fu rassicurante, gli dissi che avevo fato l’amore solo con mio marito che era meno dotato di lui ed avevo un po’ paura. Mi fece sdraiare comoda sul letto ed iniziò a leccarmi. Mi bagnai nel giro di pochi secondi poi, si sdariò anche lui ed io mi allacciai da sopra in un 69 che non facevo con Francesco da un sacco di anni. Durò una decina di minuti ed ebbi un orgasmo mentre il suo cazzo cresceva ancora diventando uno scettro maestoso. Non lo ho mai misurato ma ad occhio era lungo circa 25 centimetri, la cappella grossa come una piccola pesca ed il corpo largo come una lattina di coca cola ma più lungo.
Quando fu completamente in tiro mi disse che per non farmi male mi avrebbe preso da dietro con me coricata sul fianco e che se avessi avuto male si sarebbe fermato subito. Provammo infatti così e data la pendenza leggera verso destra del suo uccello mi sdraiai sul fianco destro.
Appoggiò la cappella bella scivolosa alle mie grandi labbra viscide per le sue leccate ed iniziò a strofinarle rendendo l’accesso molto scivoloso ed in breve la cappella fu dentro. Non sentii alcun tipo di doloroe ma un gran calore ed un senso di riempimento che sarebbe arrivato quando avesse affondato di più. Nel giro di 5 minuti aveva inserito mezzo cazzo nella mia figa. Entrava per un paio di centimetri ad ogni affondo, stava fermo, si ritirava di un centimetro ed entrava di altri due, Ad un certo punto lo sentii che mi aveva riempito e che non c’era spazio per altro. Gli dissi di non andare oltre e lui si ritirò fino a lasciare dentro la sola cappella quindi rientrò tutto senza violenza ma scivolando dentro senza trovare resistenza. Quandò usciva sentivo un senso di mancanza mentre quando me lo sbatteva dentro di nuovo un onda di calore mi saliva dal basso ventre. Andò aventi a pomparmi così per 10 minuti buoni fino a che non ebbi un altro orgasmo mentre lui era ancora ben lontano dal godere. Volevo che venisse ma non per farla finita ma perché desideravo dargli piacere.
Mi misi a pecorina e gli dissi di scoparmi: “ho voglia che tu mi prenda con un po’ meno di gentilezza, voglio che mi monti come fa il toro con la vacca”. Non riuscivo a capacitarmi di quelle parole eppure mi eccitavano ed a quanto sembra eccitarono pure lui perché mi afferrò saldamente per i fianchi, rimise dentro la cappella e diede un solo colpo secco arrivando quasi in fondo. “Ti piace così troia?” gli uscì quando la sua cappella ebbe raggiunto il collo dell’utero. “Si” risposi sibilando ed ansimando. “Vai avanti così e riempimi col tuo bel cazzone!”.
I successivi 10 minuti passarono con lui che mi montava e mi trattava sempre di più da quella maiala che mi stavo dimostrando. Avevo vogli del suo cazzo e lo stavo mungendo con le pareti della mia vagina e stavolta sentivo che anche lui stava apprezzando. La voce si fece più roca e spezzata mentre mi apostrofava con termini da suburra.
Sentii la sua cappella che si gonfiava ed emise un rantolo seguito da un classico “vengo, vengo porcona, ti riempio tutta”. Fu troppo per me ed arrivai al terzo orgasmo della serata.
Crollammo esausti ma soddisfatti sul letto.
“Vuoi che resti?” mi chiese sussurrando. Feci segno di no con la testa, avevo tradito fisicamente mio marito, non volevo che la cosa diventasse troppo cerebrale, fare le coccole con Luca mi sarebbe sembrato tradire ancora di più.
Si alzò, raccolse i suoi vestiti ed entrò nella sua stanza chiudendo a chiave la porta. Mi alzai e feci lo stesso prima di farmi un bidet per ripulirmi dal carico di sperma che stava iniziando a colare lungo la coscia destra.
Poi mi ficcai sotto l’acqua per una doccia rilassante.
Era quasi mezzanotte quando finii di asciugarmi e messami la camicia da notte andai a letto.
Trovai un msg WA di mio marito Francesco che mi augurava la buona notte seguita dall’emoticon di una bacio.
Mi sentii un verme ma al tempo stesso ero contenta che la sensazione di tensione che c’era fra me e Luca fosse sfociata in qualcosa. Misi la testa sul cuscino ed iniziai a rimuginare sulla situazione ma la stanchezza e l’appagamento sessuale furono un perfetto sonnifero.
La sveglia mi richiamò in vita che erano le 7 del mattino. Avevo il primo tipo di fango alle 7:30, dovevo muovermi. Mi sciacquai ed indossai abbigliamento adatto a quella circostanza. Mi recai al fango ed iniziai d pensare di nuovo a cosa era successo la sera prima. Luca, da perfetto gentiluomo, mi mandò un messaggio simile a quelli di buongiorno che mi mandava prima della nostra scopata ed io gli risposi a tono. Pensai che avevo in mano la situazione, ci saremmo fermati entrambi per una dozzina di giorni. Se e quando avessi voluto la sera in camera mi sarebbe bastato aprire la porta.
La sera ero titubante, a carte avevamo giocato di nuovo con la solita coppia ma ci avevano strapazzato, principalmente per colpa mia che pensando ad altro non mi concentravo a sufficienza sul gioco. Luca però non diceva nulla. Offrimmo il caffè e l’amaro, premio per chi vinceva la partita, e ci incamminammo verso le nostre stanze. In ascensore eravamo solo lui ed io ma, ancora una volta, non fece alcun gesto. Aveva capito che non doveva forzarmi e così ci salutammo davanti alle porte delle nostre stanze.
La sera prima mi aveva lasciato abbastanza dolorante nelle parti intime. Non ero abituata, o almeno non più, a scopare due volte di fila ed a tre orgasmi con mio marito. Così lasciai perdere ed accesi la tv davante alla quale mi addormentai prima di crollare in un sonno molto profondo.
Il giorno successivo i bruciori erano passati ed il desiderio di essere presa tornarono così, una volta nelle nostre stanze, aprii la porta. Stavolta ci vollero un po’ di secondi prima che si aprisse la sua.
“Questa volta da me” mi disse. Ero in camicia da notte con sotto nulla mentre lui indossava un paio di boxer di tela da cui si vedeva una prorompente erezione. Mentre entravo vidi che lo schermo della tv era occupato da una scena di un film hard.
Lui si accorse e mi disse: “Ti desidero al punto che non posso resistere dal masturbarmi e l’attrice di questo film un po’ ti assomiglia. Guardai di nuovo verso lo schermo ed in effetti, sebbene decisamente più giovane di me, l’attrice che in quel momento stava cavalcando un cazzo di colore ben piantato nel culo mentre davanti a lei un uccello bianco veniva servito, mi rassomigliava, stesso taglio di capelli, stesso seno abbondante e, cosa particolare, aveva un tatuaggio a forma di fulmine sull’inguine cosa che pure io avevo frutto di una pazzia giovanile. L’attrice aveva anche altri tatuaggi fra cui un tribale subito sopra il coccige. Ricordai che mio marito, le volte che avevamo guardato fil hard insieme, aveva sempre apprezzato questo tipo di tatuaggio e così feci una domanda strana. “Ti piace quel tatuaggio sul fondo schiena?”.
“Molto” fu la sua risposta poi però mi prese per mano, si calò i boxer e mi fece inginocchiare davanti a lui. Sebbene fossimo passati dal 69 di due giorni prima, un vero e proprio pompino non lo avevo mai fatto così mi concentrai sulla cosa. Intanto l’attrice sullo schermo era intenta a succhiare e leccare anche il cazzo che le stava riempiendo il culo poco prima. Strofinava fra loro le cappelle insalivandole con la sua lingua che sembrava quella di un formichiere per come ci si buttava. Cercai di copiare lo stile della professionista e Luca apprezzò tanto che prese la nuca e mi costrinse ad ingoiare di più il suo mastodontico cazzo che infatti più di tanto non riusciva ad entrare. Era chiaro che avrei dovito farlo venire così, ormai era troppo avanti, probabilmente quando avevo aperto la porta si stava segando, probabilmente immaginando che l’attrice fossi io e provai un briciolo di orgoglio per aver spinto un uomo a farsi seghe per me nonostante la mia età. Ripresi a concentrarmi sul suo uccello ed il risultato fu che nel giro di un minuto mi esplose in bocca, Non fu tantissima la sborra che mi sparò nell’ugola ma sufficiente a riempirmi la bocca ed a farne colare un po’ lungo il mento.
Lui si abbassò e mi baciò riportando nella mia bocca lo sperma che stava scendendo ed iniziammo a limonare scambiandoci la sostanza vischiosa fino a che, un po’ per uno, non lo ebbimo ingoiato completamente.
Io però avevo voglia, il film sullo schermo era passato ad un’altra scena in cui due belle ragazze si baciavano e facevano sesso fra loro.
L’uccello di Luca non si era ammosciato, facendogli il pompino mi ero bagnata ma ancora di più mi aveva fatto eccitare il bacio con scambio di sperma. Era una cosa che non avevo mai fatto, mio marito non solo non lo avrebbe trovato eccitante ma anzi ne sarebbe rimasto schifato. Luca era molto più esperto e di vedute ampie, me ne ero accorta anche nei discorsi normali. Per lui il sesso non conosceva confini purchè tutti i partecipanti (si tutti e non i due partecipanti) fossero d’accordo.
Gli dissi di spostarsi e sdraiarsi e gli montai sopra. Iniziò ad impastare il mio seno della 4 misura, non era più come quando ero ragazza ma stava ancora su abastanza. Mi tormentava i capezzoli dandmi piccoli brividi mentre io, con una mano, indirizzavo il suo uccellone verso la mia figa. Feci entrare la cappella poi piano piano mi calai sopra e quando arrivai al limite iniziai un su e giù che mi diede molta soddisfazione. La cosa durò per diversi minuti poi iniziai a gemere ed ebbi un orgasmo mentre lui non era ancora lontano ma iniziavano a farmi male le ginocchia e pensai di farlo venire segandolo. Sullo schermo era tornata l’attrice di prima che dopo aver fatto uscire il cazzo dalla sua capiente caverna, si era posizionata davanti al grande uccello ed il protagonista le teneva con una mano la cima della testa mentre con l’altra si segava per farle una maschera di bellezza. Decisi di emulare l’attrice e Luca gradì. Nonostante fosse venuto meno di 30 minuti prima, gli partirono 3 schizzi, i primi due finirono sui capelli mentre il trezo sul seno. Raccolsi quello sulle tette con un dito e me lo misi in bocca passando la lingua sulle labbra.
Luca mi guardò e mi disse: “mi fai morire, desideravo scoparti da tanto tempo ma non avrei mai immaginato che dentro di te si celasse una porcona così”.
Lo presi come un complimento, mi rialzai e me ne tornai nella mia camera.
La cosa andò avanti così fino alla fine del soggiorno, avrei voluto finire con l’ultima serata ma poco prima di cena arrivò il figlio di Luca, Andrea, quello che mi aveva tastato il culo.
Il pomeriggio, visto che sia Luca che mio marito Francesco apprezzavano il tribale sul fondo schiena, mi ero recata presso un negozio di tatuaggi che faceva anche quelli con l’henné e mi ero fatta fare un bel simbolo gotico di una ventina di centrimetri di lunghezza poco sopra l’osso sacro. Arrivata a casa Francesco avrebbe approvato ed usufruito ed io mi sarei sentita un po’ meno in colpa ed avrei goduto di nuovo.
Cenammo tutti e tre insieme, e, mentre noi giocavamo la solita partita di burraco, lui si ritirò per lavorare con il portatile.
Salimmo in camera e ci salutammo, pensai che era un peccato, Luca non avrebbe visto il tribale ed io mi sarei persa la reazione e l’ultima dose di cazzo.
Entrai in camera e dopo 10 minuti che ero a letto sentii che la porta dall’altra parte si stava aprendo.
Incuriosita aprii anche la mia e la sorpresa mi lasciò di stucco.
Luca e suo figlio Andrea che gli assomigliava moltissimo anche nelle dimensioni, erano nudi col cazzo dritto e sullo schermo il film porno di qualche giorno prima era bloccato su una immagine in cui l’attrice, che in quel frame mi assomigliava veramente tanto, stava prendendosi la porzione doppia di cazzo in bocca.
Restai a bocca spalancata, fu Andrea a parlare per primo: “hai proprio ragione papà, Luciana assomiglia moltissimo all’attirce del film, chissà se è altrettanto brava a maneggiare due cazzi insieme come lei!”.
Sbiancai, indossavo la mia solita vestaglietta semi trasparente, avrei potuto chiudere la porta dicendo una frase di buon senso tipo “ma per chi mi avete preso?” ed invece la libidine ebbe il sopravvento.
Con mio marito avevamo guardato qualche film hard ogni tanto, a volte le attrici prendevano due cazzi a volte riempiendo anche figa e culo e la cosa aveva dato segni di eccitare Francesco anche di più di quanto già lo fosse.
Stavolta l’eccitazione, la curiosità ed anche il pensiero che non mi sarebbe mai più capitata una occasione così fecero sì che entrassi nella loro stanza, mi togliessi il babydoll e dicessi loro: “sedetevi sul letto”.
Mi misi prima davanti ad Andrea, il cazzo di Luca già lo conoscevo. Quello di Andrea era molto simile per dimensioni, non avevo dato il culo a Luca per paura che mi facesse male ma ora davanti a due uccelli sarei riuscita a tenerli a bada o mi avrebbero sventrata?
Inizia a leccare l’uccello di Andrea partendo dalle palle poi me lo misi fra le tette ed iniziai una spagnola leccando la cappella ogni volta che spuntava fra i miei seni. Andrea assecondava ed aiutava il movimento.
“Questo la mia sosia non lo ha fatto nel film” dissi strizzando l’occhio a Luca.
“Però lo prende in culo”,
“Sia chiaro lo avete troppo grosso, decido io cosa vi dò ed il culo è fuori discussione”.
Fecero cenno di si con la testa ed iniziai a segare uno ed accarezzare l’altro scambiando il gesto più volte fino a che non si avvicinarono e riuscii, impugnandoli entrambi, a leccarli strofinando le due cappelle.
Iniziarono a gemere pesantemente.
“Che ne dite se uno di voi due mi da una leccatina?”. Non mi aspettavo di poter dire una cosa del genere ma era uscita.
Andrea si spostò sotto di me che restavo in ginocchio a leccare la cappella del padre e iniziò a baciarmi la passera. Non era male ma suo padre era decisamente meglio così dissi loro di scambiarsi. Timorosi di perdere una possibilità di scoparmi in due, padre e figlio obbedirono e si scambiarono di posto.
Poi dissi a Luca di prendermi, sempre mentre spompinavo Andrea.
Luca si mise dietro di me ed iniziò a scoparmi con foga, il tribale lo aveva stimolato parecchio, il suo cazzo sembrava anche più grosso del solito. La mia figa era allagata e le sessioni dei giorni precedenti avevano fatto sì che l’uccello enorme del mio amante entrasse senza sforzo.
Mi rimisi il cazzo di Andra fra le tette ed i colpi di suo padre aiutavano la spagnola.
Inziai a gemere pesantemente mentre anche i due ansimavano forte. Godetti proprio mentre Andrea mi sborrava fra le tette e sul mento. Luca, vedendo la scena venne uscendo dalla figa riempiendomi con diversi schizzi la schiena.
Mi era piaciuto tutto ma sentivo che mi mancava qualcosa, mi avevano preso ma non si erano lasciati andare ed anche io volevo che, mentre mi prendevano, mi trattassero come un pezzo di carne insultandomi con appellativi che esaltavano la mia arte scopereccia.
Andai in bagno e mi ripulii poi tornai da loro e dissi: “non penserete di cavarvela così? Voglio provare il cazzo di Andrea e poi dovete dirmi mentre mi scopate cosa provate e cosa pensate di me”.
Bastarono queste parole per il cazzo di Andrea che fu subito dritto.
“Papà, una porcona così quando ci ricapita? La dobbiamo distruggere e domani quando la riaccompagnamo a casa, ci facciamo anche spompinare in autostrada, uno guida e l’altro le dà il cazzo fino all’ultimo minuto tanto mi sa che non ne ha mai abbastanza di minchia questa maiala”.
Mi bagnai all’istante, era proprio quello che volevo e mi buttai a capofitto sull’uccello di Luca iniziando a leccarlo con foga.
“Mi sa che hai proprio ragione, Luciana sei una vera maiala, stanotte dormiremo poco e scoperemo tanto, arriverai a casa con la figa spanata ed arrossata e quando tuo marito ti scoperà capirà che razza di troia ha sposato”.
Non avevo pensato alla cosa ma in quel momento mi interessava solo il sesso, in vita mia mi ero sempre comportata da brava moglie, non avevo mai offerto il fianco a corteggiatori (e qualcuno ne avevo avuto, un paio anche molto insistenti), pensai che Francesco una volta a casa lo avrei tenuto a bada dicendo che il viaggio mi aveva stancato parecchio questa volta e per il giorno dopo avrei potuto essere un po’ meno aperta.
Mentre spompinavo per bene Luca, Andrea iniziò a leccarmela con cura infilandoci prima un dito poi due fino a tutte e cinque chiuse a formare un grosso cazzo.
“E’ fradicia sta vacca, si vede che l’idea di due cazzi insieme la eccita da morire, non preoccuparti bella maialona, ti riempiremo e farciremo per bene”.
Tolse le dita ed affondò il cazzo che sebbene di dimensioni notevoli scivolò dentro in un battibaleno. Lo sentii fino in fondo e per un attimo mi tolse il fiato tanto che smisi di leccare suo padre.
Andrea iniziò a pomparmi con foga, attaccato ai fianchi mi dava colpi potenti e secchi, ogni volta un brivido mi percorreva la passera per arrivare lungo tutto il corpo alla testa. Non pensavo più, ero persa nei sensi e godetti come non mi era mai successo prima.
“Si riempimi, voglio tutto il tuo cazzo e quello di tuo papà, trattatemi come una vacca da monta perché è questo che sono”. Strinsi le pareti e continuai a godere per quasi un minuto. Fu un orgasmo sconvolgente. Avrei potuto finirla lì, non credo che mi avrebbero costretto a soddisfarli ma ero io che volevo farlo.
Ripresi fiato un attimo poi feci cenno ad Andrea di uscire quindi dissi a Luca di sdraiarsi sul letto e gli montai sopra dandogli le spalle. Andrea si avvicinò e mi mise il cazzo a portata di bocca, lo presi con una mano ed iniziai a segarlo mentre iniziavo a muovermi su suo padre.
Era la prima volta che prendevo due cazzi ma soprattutto che ero io a dover guidare e coordinare le danze, non era semplicissimo ma imparai alla svelta. Inzialmente il cazzo di Luca non mi dava alcuna sensazione, fortunatamente non mi dava nemmeno fastidio ed il fatto che guidavo io il movimento faceva si che potessi avere il meglio. Un po’ più difficile fu la sega pompino ad Andrea, il materasso era molto elastico per cui i rimbalzi erano non semplici da gestire. Dopo un paio di minuti però presi la mano aiutata anche dal fatto che iniziava a piacermi.
Man mano che passavano i minuti il piacere psicologico di prendere due cazzi lasciava spazio a quello fisico ed anche i miei due amanti se ne accorsero.
“Sembravi fredda all’inizio ora invece si vede che ti piace, sei una gran zoccola Luciana” mi disse Luca affondando le mani nelle mie tette ed iniziando a tormentarmi i capezzoli dandomi ulteriori brividi di piacere.
Andrea invece mi aveva messo una mano dietro la nuca e stava affondando il cazzo nella mia bocca. Essendo molto grosso non riusciva ad inserirne più di tanto. “Apri sta bocca da pompinara che te lo voglio ficcare dentro di più”
Mi sforzai ma stavo quasi soffocando ed allora Andrea si tirò indietro e mi scopò in bocca dandomi il tempo sia col bacino che con la mano dietro la nuca. “Ecco così ci siamo vai leccalo per bene che so che sei una golosona!”.
Aveva ragione, il suo cazzo mi piaceva e lo dimostravo mentre mi scopava in bocca facendo roteare la lingua sulla cappella e stringendo le labbra ed a volte anche i denti per fargli un bel rigatone”.
Non disperezzava il trattamento anzi aumentò il ritmo ed iniziò a sborrare riempiendomi sia la gola che l viso di sborra.
La cosa mi eccitò e probabilmente eccitò anche suo padre, sentii il cazzo irrigidirsi e ingrossarsi quindi iniziò anche lui a schizzare dento la mia figa.
“Vengo, vengo, sei una grandissima toria Luciana e mi piaci per questo”
Fu il colpo di grazia, iniziai a venire pure io, stavolta meno selvaggio e prepotente del precedente ma comunque un orgasmo molto piacevole.
Quando ebbi finito mi sfilai da quel cazzo su cui mi ero impalata da sola e mi lasciai andare sul letto.
I due, non contenti e con i cazzi sporchi di sborra, si avvicinarono alla mia bocca.
“Finisci l’opera bella maialona” capii al volo e li ripulii per bene gustandomi fino all’ultima goccia di sborra cominciando da Luca. Poi mentre finivo di ripulire Andrea, sentii due dita che affondavano nella mia figa e mi diedero ancira qualche brivido poi le dita, cariche di sperma, me le trovai davanti alla bocca.
“Non vorrai perderti anche questo nettare troiona”.
Le leccai e ripulii poi però dissi: “adesso basta, fatemi dormire un po’ e dormite anche voi che domani abbiamo un lungo viaggio e l’idea di stare sul sedile dietro con uno di voi non mi dispiace affatto, strizzai loro l’occhio, raccolsi il mio babydoll entrai nella mia camera e chiusi la porta a chiave.

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