Skip to main content
Erotici RaccontiRacconti Erotici

Io e Francesca – parte 2

By 23 Novembre 2025No Comments

Quando pochi giorni dopo ci rivedemmo, il copione fu simile, ma il ciclo le era terminato e così…
Dopo esserci salutati come la volta precedente, presi l’iniziativa in maniera prepotente: la voltai di spalle e l’appoggiai contro la porta d’ingresso iniziando col baciarle il collo e la nuca; le mani dai fianchi salirono verso il seno e cominciarono a saggiarne la consistenza, il cazzo, gonfiatosi in pochi istanti dentro le mutande, si stava strusciando contro il culo.
Le sbottonai i pantaloni, li sfilai mettendomi in ginocchio dietro di lei mi trovai davanti quel magnifico culo, appena coperto dal perizoma di pizzo bianco. Iniziai a carezzarlo e baciarlo mentre Francesca emetteva piccoli gemiti di eccitazione e piacere ad ogni bacio e poi ad ogni morso, appoggiata con il viso e il busto alla porta, il culo in fuori tra le mie mani. Feci scivolare una mano tra le cosce e salii verso il suo ventre e lei, quasi meccanicamente, allargo le gambe quel tanto che bastò a farmi raggiungere la figa.
La trovai calda e bagnata, scostai il perizoma e da dietro allungai la lingua per leccarla. Le piacque subito così tanto che mi mise una mano sulla nuca per spingermi meglio
“Ohhh Matteo…. siiii…. è bellissimo mi fai impazzire”
“Tu mi fai impazzire, Dio che sapore buonissimo che hai, voglio berti tutta…” Avevo già la barba a mezzo viso bagnato dei suoi umori.
“Tiralo fuori, fammelo vedere, dammelo…” si girò , mi fece alzare, mi sbottonò i pantaloni e iniziò a toccarmi il cazzo da sopra a le mutande.
“Come ce l’hai, senti come ce l’hai, com’è duro e grosso…”
“È tutto merito tuo Francesca…” Ci scambiammo di posizione, adesso era Francesca ad essere in ginocchio davanti a me; tirò il cazzo fuori dalle mutande e comincio a segarmi.
“Guarda com’è bello e grosso e senti com’è duro… mmm…”.
A questo punto mi sembra doveroso aprire una parentesi:
Ho sempre creduto di avere un cazzo nella media, non credo affatto di essere particolarmente dotato, tuttavia i complimenti di Francesca ovviamente erano più che graditi e gratificanti; ma forse, più che super dotato io, era il suo ex marito ad essere sotto la media, chissà…
Tiro fuori la lingua e cominciò a leccarmi partendo dall’asta per poi prendersi in bocca la cappella e succhiarla.
“Ahhh si la tua bocca, sei straordinaria, che meraviglia Dio come sei brava…”
“Andiamo di sopra, in camera” Quasi senza staccarci, quasi senza smettere di baciarci e di riempirci le mani l’una dell’altro, riuscimmo ad arrivare in camera.
Mi sedetti sul letto, tolsi le scarpe, sfilali pantaloni e mutande, mentre Francesca si tolse la camicetta e rimase in reggiseno.
“Fermati, faccio io, girati” Si voltò di spalle, le slacciai in gancetto, buttai il reggiseno sulla poltrona e le presi il seno da dietro, non grande, sodo, capezzoli piccoli e gonfi; lo carezzai, presi i capezzoli tra le dita per strapparle brividi e piccoli gemiti.
La feci girare e mi si presentarono agli occhi due magnifiche tette che presi in bocca baciandole e mordendole, mentre Francesca mi prese il cazzo in mano e iniziò a segarmi. Le feci scivolare la mano tra le cosce
“Sei un lago…” feci entrare e uscire due dita che scivolarono con una facilità incredibile.
“Ora ti scopo, ne ho una voglia… è così tanto tempo…” con una spinta mi fece sdraiare sul letto, in un attimo mi fu sopra a cavalcioni mentre con una mano mi prese l’uccello e se lo infilò dentro
“Ohhhh siiii com’è grosso, mi riempie tutta… ahhhhh…. Si si siii…” iniziò a cavalcarmi, mentre le tenevo i fianchi stringendola forte.
“Scopi com’è una dea, sei una a dea, mi fai impazzire di piacere”
“Tu mi fai impazzire, Dio come godo, a te piace?”
“Da morire!” le diedi uno sculaccione sul culo, mi venne d’istinto, senza pensare a che reazione avrebbe potuto avere
“Ahhhh si sculacciami pure, mi piace…” Non mi feci pregare e le tirai altre due pacche seguite dai suoi gemiti
“Ti piace se ti sculaccio eh?”
“Sì sculacciami, sono una bambina cattiva d irrispettosa, ahhhh sì sì, mi devi punire…”
“Allora aspetta…”
La feci alzare, mi sedetti sul bordo del letto e la feci mettere stesa con la pancia sulla mie ginocchia, con il culo ben in fuori.
“Quindi sei una bambina irrispettosa?”
“Si, non voglio mai obbedire, faccio sempre come mi pare…” Le diedi uno sculaccione che le lasci il segno di quattro dita sua sul culo
“Vediamo se così impari la lezione” e di nuovo la colpi più forte di prima. Si stava eccitando e ad ogni colpo spingeva il ventre sul cazzo che teneva schiacciato sotto la pancia.
“Ahhhhh ancora sculacciami ancora, non sono sicura di aver capito…” Così la percossi ancora una volta e poi un’altra e un altra ancora; Francesca era eccitatissimo da quella situazione, tanto che sembrava quasi sul punto di venire, così pensai di aiutarla infilandole due dita nella figa, mentre con l’altra mano continuavo a sculacciarla.
“Dio sto per venire, ora scopami, fammi venire…”. La buttai letteralmente sul letto, stesa a pancia sotto; mi stesi su di lei e da dietro glielo infilai nella figa, pochi colpi e arrivò l’orgasmo che le strappo grida di piacere.
“Vieni anche tu Matteo vieni anche tu, qui sulla pancia schizzami…” e si girò. Avrei preferito scoparla dell’altro, ma a quel punto mi presi il cazzo in mano e messomi in ginocchio sul letto sopra di lei, dopo poco le schizzai addosso. Con gli occhi socchiusi si carezzava dove le avevo sborrato spalmandosi il seme, entusiasma di quella prima scopata, entusiasta come lo ero io.
Ma nessuno dei due immaginava cosa avremmo fatto nelle occasioni successive…

Leave a Reply