Dopo quanto accaduto quella sera nel mio appartamento (vedi La figlia del capo), Diana ed io continuammo a frequentarci e, soprattutto, a scopare in tutti i modi e luoghi.
Mi resi così conto che dietro l’atteggiamento serio e compassato che aveva in pubblico, in privato era una vera troia, affamata di sesso e senza inibizioni.
Le piaceva fare i giochi di ruolo, in special modo quando lei era la dominatrice ed io lo schiavo, anche se a volte ci scambiavamo i ruoli.
Il suo preferito era sottomettermi e farsi leccare la figa, che mi sbatteva sul viso togliendomi il respiro, ma amava anche farsi leccare i piedi ed il buco del culo.
Mi aveva, comunque, stregato trascinandomi in un vortice di sesso finora, per me, sconosciuto e del quale man mano non potevo più fare a meno.
Col passare del tempo il nostro rapporto da solo sesso, divenne anche sentimentale; stavamo bene assieme, parlavamo molto, avevamo gli stessi gusti ed il sesso era il naturale corollario alla nostra relazione.
Un giorno mentre stavamo rientrando a casa mia incontrammo Giada sul portone.
-“Oh ciao Manuel, è un po’ di tempo che non ci vediamo” – fa Giada gettandomi le braccia al collo e baciandomi sulle guance.
Rimango impietrito senza rispondere, timoroso della reazione di Diana.
-“Non mi presenti la tua amica?” – dice staccandosi da me e guardandola.
-“Sì… Sì… Lei è Diana; stiamo assieme… Forse…” – rispondo balbettando.
-“Ma certo che stiamo assieme.” – dice Diana ridendo – “Vuoi che mi faccio scappare un maschio come te? Ciao”.
-“Ciao.” – risponde Giada – “Io sono Giada e sono una vicina di Manuel. Sei molto bella Diana”.
-“Grazie, anche tu sei bellissima”.
Quello fu l’inizio di un’amicizia tra le due, che presero frequentarsi con mia grande preoccupazione conoscendo la natura di Giada ed anche quella sensuale di Diana.
Passò qualche mese e Diana iniziò a preparare la tesi di laurea.
Essendo molto impegnata nelle ricerche e nello studio, fu giocoforza che i nostri incontri divennero più radi ed anche l’attività sessuale diminuì.
Poi, un giorno, mi fece una proposta.
-“Che ne pensi se il pomeriggio venissi a studiare da te? Sai, quando sono a casa, sono circondata da tante cose che mi ricordano mia madre, ripenso a dei momenti con lei e questo m’impedisce di concentrarmi come dovrei”.
-“Beh mi sembra una buona idea, ma che dirà tuo padre”.
-“Oh a lui dirò che vado a studiare da un’amica perché anche lei sta preparando la tesi e, poi, così potremmo vederci tutti i giorni quando rientri dal lavoro”.
Le sue argomentazioni mi convinsero, così il giorno dopo le diedi le chiavi dell’appartamento.
Passarono i giorni ed i mesi ed io ero contento, quando rientravo, di trovarla lì ad accogliermi con un bacio sensuale che mi faceva subito eccitare.
A volte, per passare la notte con me, telefonava al padre dicendo che, visto che studiando si era fatto molto tardi, sarebbe rimasta a dormire dalla sua amica.
Trascorrendo tutti i giorni da me ed incontrandosi spesso, s’intensificò anche l’amicizia tra lei e Giada.
Arrivò l’estate e mancavano pochi giorni alla discussione della sua tesi.
Per farla rilassare in attesa del giorno fatidico, una domenica mattina, dopo che, con la solita scusa, aveva passato la notte con me, le proposi di passare una giornata di relax al mare.
Lei accettò felice, ci preparammo ed uscimmo.
Quando le porte dell’ascensore si aprirono Giada era lì!!!
-“Oh salve ragazzi, dove andate di bello” – chiede sorridendo.
-“Stiamo andando al mare per un po’ di relax” – risponde Diana.
-“Che bello!!!” – esclama l’altra – “Farebbe piacere anche a me una giornata al sole. Vi dispiace se mi unisco a voi?”
-“Assolutamente no.” – accetta subito Diana – “Quanto ti ci vuole a prepararti?”
-“Cinque minuti e sono subito da voi”.
-“Ok allora, ti aspettiamo giù in macchina”.
-“Perché hai accettato?” – le chiedo contrariato quando rimaniamo soli – “Non era meglio se andavamo solo noi due?”
-“Eh dai, poverina, è sempre da sola, e poi se anche ci scambiamo delle effusioni, mi sembra abbastanza disinibita da non scandalizzarsi”.
-“Anche troppo disinibita” – penso tra me.
Quando Giada arriva partiamo ed è lei ad indicarci dove andare; una spiaggia che, a suo dire, è molto grande e che consente tranquillità e privacy dalle altre persone.
In effetti, quando arriviamo, la spiaggia è molto lunga e noto che i frequentatori sono ben distanziati tra loro.
Le due ci mettono un attimo a togliersi pantaloncini e magliette e rimanere in succinti bikini e Diana sembra non far caso allo strano rigonfiamento dello slip di Giada.
-“Andiamo subito a fare il bagno.” – propone Diana avviandosi verso l’acqua – Fa un caldo pazzesco”.
Dopo il bagno ci sdraiamo sugli asciugamani al sole e chiacchieriamo.
-“Vi spiace se tolgo il reggiseno?” – chiede Giada – Odio quelle antiestetiche strisce di pelle bianca quando mi abbronzo”.
-“No.” – risponde subito Diana – “È una bella idea, lo faccio anch’io” – ed in un attimo sono tutte e due a seni nudi.
Devo ammettere che in topless offrono uno spettacolo molto bello; i seni di Diana, anche se sodi e pieni, sono più piccoli rispetto a quelli siliconati di Giada.
Il tempo passa veloce e quando è il momento di mangiare ci rechiamo ad un chiosco poco lontano, per mangiare quello che abbiamo portato e per prendere da bere.
Le due, senza nessuna remora, si avviano così come sono, senza reggiseno e sculettando in modo eccitante.
Dopo mangiato domando se gradiscono un gelato.
-“Oh sì!!! – rispondono all’unisono e si alzano per andare al frigo dei gelati.
Quando si chinano per fare la scelta, al ragazzo del chiosco per poco non schizzano gli occhi di fuori alla vista di quei due culi separati al centro da una sottile striscia di tessuto.
Fatta la scelta mi avvicino al banco.
-“Quant’è?” – domando.
-“Co… Come?” – balbetta lui ancora imbambolato a fissare quelle due fighe seminude.
-“Ho chiesto quant’è” – ripeto.
-“Ah, quindici euro”.
-“Già che ci siamo affittami anche un ombrellone, non voglio scottarmi nel pomeriggio”.
-“Prendilo pure, se lo riporti prima delle cinque non te lo faccio pagare”.
Gli allungo i soldi e faccio per andarmene.
-“Beato te” – mi sussurra alle spalle.
Mi giro con aria interrogativa.
-“A stare con quelle due bellezze” – fa indicando con il capo le due che stanno uscendo.
Non rispondo e mi avvio all’uscita, ma mi sento fiero e daccordo con lui.
Piantato l’ombrellone mi sdraio all’ombra e dopo un po’ mi appisolo, mentre loro continuano a crogiolarsi al sole.
Mi risveglia un sommesso chiacchierio, socchiudo gli occhi e vedo che proviene da due ragazzi che stanno parlando con Giada e Diana; certamente, penso, ci stanno provando.
Dopo un po’ i due si allontanano, probabilmente delusi dal rifiuto alle loro avances.
Continuo a far finta di dormire per osservare cosa fanno le due.
Diana sussurra qualcosa alla sua amica e si sdraia di pancia sull’asciugamano.
Giada prende un flacone di crema solare, ne versa un po’ sulla schiena di Diana ed inizia a spalmarla, massaggiandola.
Mi accorgo che il suo non è un semplice massaggio: le sue mani scendono dalle spalle all’attaccatura dei seni che, schiacciati sulla sabbia, fuoriescono sotto le ascelle.
Passa, poi, con una lenta carezza a massaggiare la vita, fino all’inizio delle natiche, prende l’elastico dello slip e lo abbassa scoprendole, senza che Diana protesti.
La sua mano preme sui due globi separandoli e massaggiandoli, con frequenti carezze all’interno del solco che li divide; Diana è girata verso di me, ad occhi chiusi, l’espressione del suo viso rivela che si sta godendo il massaggio dell’amica ed un leggero mugolio esce dalle sue labbra socchiuse.
Io, intanto, alla visione di quel che fanno le due, mi sono eccitato ed il mio membro, rigido, preme dolorosamente contro la sabbia sotto di me.
Decido che è meglio farle smettere, dunque mi giro e mi stiracchio fingendo di svegliarmi.
-“Oh amore, ti sei svegliato” – mi fa Diana.
-“E ti sei svegliato anche bene.” – dice Giada indicando l’evidente bozzo del mio costume – “Forse è meglio se ti fai un bagno per svegliarti bene e calmarti” – conclude ridendo e trascinando nella risata anche Diana.
-“No, non ne ho voglia,” – dico sollevandomi – invece pensavo che è ora di andare”.
-“Oh no, si sta così bene” – si lamenta Diana.
-“Ok, vi concedo un’altra mezzora, intanto riporto l’ombrellone e faccio una passeggiata” – concludo.
-“Va bene amore tra mezzora andiamo”.
Ripartiamo per rientrare e, in auto, le due continuano a cicalare come se io non ci fossi.
-“Ho un’idea.” – esordisce Giada quando siamo prossimi ad arrivare – “Che ne pensate se preparo qualcosa da mangiare su da me e ceniamo assieme?”
-“Fantastico, noi portiamo da bere!!!” – esclama Diana, ancora una volta senza consultarmi.
Dopo aver fatto una doccia, saliamo all’attico da Giada.
-“Venite.” – c’invita facendoci entrare nella sala – “Accomodatevi, finisco di preparare in cucina e sono da voi”.
-“Vengo con te, ti aiuto” – si offre Diana e le due scompaiono in cucina.
Mi accendo il televisore e mi siedo sul divano, mentre le sento chiacchierare e ridere in cucina.
Passa un po’ di tempo e loro non ricompaiono, anzi, non le sento neanche più parlare.
Mi alzo per vedere cosa fanno.
Quando mi affaccio allo stipite della porta rimango impietrito.
Diana è seduta su una sedia e Giada è inginocchiata davanti a lei, tra le sue gambe, e la sta baciando sulla bocca!!!
Diana non sembra affatto stupita o contrariata, anzi, partecipa al bacio con ardore, segno che le due non sono nuove a quei giochi.
Giada le solleva la maglietta e prende a baciarle i seni nudi ed a leccarne i capezzoli, mentre con una mano le accarezza l’inguine da sopra i pantaloncini.
Dopo un po’ di queste effusioni, Diana l’allontana con una mano e si alza, afferra l’elastico dei pantaloncini e li abbassa fino alle caviglie, rimanendo con un piccolo perizoma nero.
L’invito è chiaro e Giada non attende oltre, prende il bordo delle mutandine e le abbassa scoprendo il pube dell’amica, poi la fa sedere di nuovo ed avvicina il viso alla sua figa.
La vedo estrarre la lingua e cominciare a leccare quelle labbra che immagino già umide.
La lingua sembra un serpentello per come si muove agile tra le pliche della figa e da come saetta sul bottoncino duro.
Diana ha il viso stravolto dal piacere che l’amica le sta dando ed io, alla vista di loro due che amoreggiano, ho il membro in tiro, duro come il marmo.
Dopo un po’, Giada interrompe il suo lavoro linguale e si alza, prende una mano di Diana e fattala alzare, dopo un altro bacio, la porta via.
Io per non farmi vedere mi rifugio di nuovo sul divano della sala, davanti alla tv.
Lascio passare qualche minuto, poi, mi alzo e vado alla ricerca delle due, che immagino siano andate in camera da letto.
La porta della camera è socchiusa, mi avvicino guardingo per non farmi scorgere e la scena che vedo è scioccante!!!
Giada è distesa sul letto, ha il ventre nudo e la tshirt sollevata a scoprire i seni, Diana è inginocchiata davanti a lei e, senza nessuna remora, le sta leccando l’asta dalla radice alla punta.
Non contenta se l’appoggia tra le labbra e con un gesto deciso ne fa scomparire una buona metà in bocca; Giada le appoggia una mano sulla nuca e spingendola gliela fa ingoiare fino in fondo.
Per nulla turbata Diana inizia un pompino a gola profonda da far invidia a Linda Lovelace.
Io sono appoggiato allo stipite, eccitato al massimo da quel che vedo ho il membro che, rigido, mi fa male stretto dai jeans; non resisto, abbasso la zip e lo faccio uscire, libero, lo prendo in mano e comincio a segarmi.
In quel momento, forse perché mi sono scoperto troppo, Giada alza lo sguardo e mi vede; mi sorride e, facendomi l’occhiolino, mi fa cenno col dito di avvicinarmi.
Entro nella stanza col pene rigido stretto nella mano e vado di fianco al letto.
Giada non perde l’occasione, allunga una mano, lo avvolge tra le dita e se lo avvicina alle labbra cominciando, anche lei, un pompino che mi manda in estasi.
Il sapiente pompino che ricevo e l’eccitante vista di quello che Diana sta facendo al membro di Giada, mi portano in breve sull’orlo dell’orgasmo.
Lei se ne accorge e si stacca lasciandomi col cazzo vibrante verso l’alto e gocciolante della sua saliva mista ad un po’ di liquido prespermatico.
-“Non venire.” – mi dice – “Facciamo un altro gioco”.
Allontana Diana dalla sua asta, la fa alzare e, le due, si cambiano di posizione.
Ora Diana è sdraiata sul letto, con la testa all’altezza del mio membro e Giada, prendendosi in mano l’uccello, si piazza tra le sue cosce aperte.
La mia ragazza non perde tempo ed imbocca il mio cazzo, mentre l’altra comincia a passare il suo tra le labbra intime; poche passate e lo punta all’ingresso. poi, con una spinta lo infila dentro fino in fondo.
-“Uuuhhhmmm…” – alla penetrazione Diana mugola di piacere, a bocca piena.
La trans inizia a scoparla con un ritmo cadenzato, mentre lei si dedica con bocca abile al mio cazzo.
Basta poco e sono di nuovo sull’orlo dell’orgasmo, quando Diana mi lascia staccandosi.
-“Ancora…” – penso contrariato.
-“Non venire.” – mi dice – “Fai godere anche lei. Prendila, prendila da dietro”.
Non posso resistere a quell’invito, scendo dal letto e mi metto dietro Giada.
-“Si prendimi, prendimi mentre scopo la tua troia” – mi fa lei sorridendo e pregustando quello che accadrà.
Le allargo le natiche ed appoggio la cappella al suo buchetto grinzoso, che so morbido ed accogliente, poi, con una spinta decisa penetro a fondo, fino ad appoggiare il pube alle sue natiche.
-“Aaahhh… Che toro!!!” – ulula –“Cosììì… Sfondami, rompimi il culooo…”
Non me lo faccio ripetere e prendo ad incularla con veemenza; i miei colpi fanno si che anche lei penetri con forza Diana.
-“Oh mio Dio.” – geme Diana – Che bellooo… Mi sento riempita fino allo stomacooo…”
Non ci vuole molto e tutti e tre arriviamo al culmine del piacere.
-“Vengooo…” – urla Diana in preda all’orgasmo.
-“Anch’iooo…” – le fa eco Giada sborrandole dentro.
Io riesco solo a grugnire mentre riverso un fiume di sperma nel suo intestino.
Esausti ci accasciamo sul letto abbracciati.
Intanto, in cucina, la cena si è freddata.
Cari lettori, m’interessano i vostri pareri, commenti e suggerimenti, scrivetemi pure a manuelferrero751@gmail.com



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...