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Racconti Erotici Etero

Riflessi di sesso

By 19 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono riuscito a convincere Alex a venire con me in quel Luna Park. Mi incuriosisce scoprire quante nuove attrazioni avranno inventato dalla mia ultima visita ad un Luna Park. E così, dopo una giornata passata al mare in comitiva, decidiamo di proseguire la serata in quel modo.
L’impatto mi riporta indietro di tanti anni e mi sento pervaso dalle stesse sensazioni che mi travolgevano da bambino. Lì il divertimento &egrave quasi tangibile, lo si avverte in tutto e in tutti.
Come al solito, l’attrazione preferita dai ragazzi &egrave l’autoscontro e come una piacevolissima immersione nel passato io e Alex ci facciamo qualche giro lì, divertendoci da matti.
Tra uno scontro e l’altro noto, a bordo pista, due ragazze che ridacchiano divertite mentre guardano i ragazzi in pista.
Una delle due mi ha appena guardato con quel tipico sorrisetto da schiaffi e si sta girando verso l’altra per dirle qualcosa all’orecchio.
Quel sorriso era fastidioso, presuntuoso… ma era al tempo stesso così intrigante che mi distrae al punto quasi da fami cadere quando Alex viene a sbattere contro di me.
Non &egrave altissima ma per il resto &egrave davvero carina. Gambe sottili ma forti coperte solo da shorts nerissimi e da un paio di scarpe aperte con un tacco niente male. Un top rosso le avvolge il seno lasciando scoperte due spalle atletiche ed un pancino abbronzatissimo.
Una scurissima cascata di lunghi capelli ricci le scende sulle spalle.
Chissà come le mettono in risalto il culetto quegli shorts.
Finiamo i nostri giri, Alex sembra non aver notato quelle due. Ma io sì e voglio guardarle il culo… così passo proprio dietro di loro e abbasso lo sguardo ad ammirare un culetto da sballo.
Lei si gira e mi scopre con lo sguardo abbassato sulle sue rotondità. Alzo gli occhi e mi sorprende il suo sguardo malizioso. Mi ero già visto con uno schiaffone stampato sulla guancia, e invece…
Il suo profumo mi stordisce per un attimo. Sa di donna, sa di sesso.
Alex continua a non accorgersi di nulla e così proseguiamo decidendo di fermarci ad un chioschetto per bere qualcosa.
Ma la mia mente &egrave da un’altra parte e mentre sono lì a parlar di cazzate con Alex la vedo passare davanti a noi, con la sua amica, con passo e fare indifferenti. La guardo mentre si gira e mi regala ancora due occhi vogliosi.
Si ferma alla biglietteria del labirinto di specchi, mi guarda ancora ed entra sola, lasciando fuori l’amica.
‘Dai Alex, muoviamoci!’ dico mentre butto giù la mia birra.
Alex mi accontenta e risponde ‘Ok, che si fa?’.
‘Voglio provare il labirinto di specchi. E’ una sfida con me stesso. L’ultima volta, da bambino, sono uscito dopo ore. Voglio riprovarci’
‘No, il labirinto di specchi no! Sono claustrofobico, lo sai. Rischio di sentirmi male lì dentro’.
‘Ti prometto che uscirò subito ma lasciami provare’.
‘D’accordo. Casomai io vado a farmi un giro da qualche altra parte’.
Evvai! Non mi dispiace affatto entrare solo, tutto va esattamente come avrei voluto.
Pago ed entro anch’io.
Una volta dentro non me ne frega un cazzo di cercare l’uscita… devo trovare lei, assolutamente.
Dopo qualche minuto a girare e rigirare in quel labirinto, dopo qualche testata data contro vetri messi lì a confondere sto perdendo le mie speranze ed &egrave proprio mentre sto decidendo di concentrarmi alla ricerca dell’uscita che, girando l’ennesimo angolo, mi scontro con lei.
Subito dopo lo scontro fisico c’&egrave uno scontro molto più forte, quello dei nostri occhi.
Ci fissiamo qualche secondo ma poi lei sguscia via e la perdo subito di vista.
Torno indietro per cercarla di nuovo ma mi trovo subito davanti tre possibili percorsi da prendere. Ne scelgo uno e continuo a cercarla. Non la vedo da nessuna parte quando ad un certo punto sento bussare alla mia schiena. Mi giro ed &egrave lei.
Ci fissiamo ancora, stavolta con più confidenza ma ancora solo per qualche secondo perché lei sfila via nuovamente e io mi ritrovo ancora a rincorrerla.
Mi sta facendo sentire un idiota ma secondo me anche lei sa che così facendo aumenta la mia eccitazione.
Stavolta sono io che riesco a sorprenderla alle spalle. Senza che io la tocchi lei si accorge della mia presenza e si gira.
Appoggia la schiena su una parete e mi guarda come a dire ‘Se vuoi passare vai pure, altrimenti io sono qui!’ e infatti mi dice: ‘Mi piace come mi guardi, qui puoi farlo quanto vuoi’.
Sento un improvviso vuoto nella testa e un altrettanto improvviso impulso nelle mutande.
Mi sto eccitando sempre più e non riesco a risponderle.
Allora lei aggiunge: ‘Timido?’ e mentre lo dice allunga una mano e mi strizza il pacco già pieno.
A quel punto riesco a dire: ‘Mmmh, non direi. Vero?’ e mi avvicino al suo collo per farle sentire le mie labbra ma lei si sposta subito con un ‘Ho detto che puoi guardarmi, non toccarmi. Siete tutti uguali voi uomini. Cosa pensavi di farmi? Il solletico?’.
‘Ma…’ mi lascia interdetto.
‘Pensavi davvero di scoparmi? Ah ah ah!!! Povero illuso…’ ride sarcastica.
Mi sto incazzando, il mio orgoglio non può sopportare certe cose… però c’&egrave anche da dire che &egrave talmente bella che mi accontenterei anche solo di farmi una sega davanti a lei.
‘Sì, lo pensavo. E pensavo anche che mi avresti implorato di non fermarmi. A dire il vero lo penso ancora!’ e le metto una mano sul seno, sopra la maglietta. Il secondo schiaffone davvero non pensavo di evitarlo e invece lei preme ancora di più la schiena contro la parete come a voler trattenere un brivido.
Sento la mano riempita da quel seno mentre lo massaggio. A quel punto le metto la mano dietro la schiena, sotto la maglietta e le slaccio il reggiseno. Poi torno davanti e infilo la mano sotto la maglietta. La morbidezza del suo seno mi eccita ancora di più ed &egrave in netto contrasto con la durezza dei suoi capezzoli che mi diverto a pizzicare.
Lei continua a palparmi il pacco che si fa sempre più duro.
A quel punto scendo a toccarle quel culo fantastico. Ma non mi basta così le sbottono gli shorts e glieli lascio scendere giù.
Un perizoma nero di lycra esalta ancora di più la sua abbronzatura. La prendo in braccio e lei mi avvolge con quelle gambe. Iniziamo a baciarci mentre ho tutte e due le mani sul suo culo. In quella posizione e con quelle sue gambe allargate posso arrivare a sentire con le dita il calore della sua figa.
‘Non sono l’unico eccitato qui, eh?! Sei un brodo a quanto pare!’.
‘Hai una lingua irresistibile!’ &egrave la sua scusa.
‘Ti scoperò anche con quella, vedrai!’.
Lei allora scende da me, si abbassa all’altezza del cazzo, mi sbottona i pantaloni e me lo tira fuori, possente, orgoglioso.
‘Non sfidare la mia lingua, ci vai sotto!’ mi dice arrogante.
Lo prende in mano e se lo mette in bocca.
Solo in quel momento mi rendo conto di quanti specchi ci sono intorno a noi. Di quanti pompini contemporaneamente mi sto godendo.
L’atmosfera &egrave incredibile… un mondo di sesso ci circonda ma ci siamo solo noi. Ogni volta che il cazzo le scivola in gola sembra succeda migliaia di volte.
E’ da impazzire così… non vedo l’ora di scoparmela e di godere insieme a lei di quello spettacolo… di far morire d’invidia tutti quei curiosi riflessi.
La cappella mi esplode sotto i colpi della sua lingua, aveva ragione, ci sa fare davvero!
Devo mantenere la mia promessa e farle sentire che anch’io non scherzo. Così le tolgo il cazzo dalla bocca e la invito ad alzarsi. Mi abbasso io stavolta. Le tolgo il perizoma, le prendo una gamba e me la metto su una spalla e mi trovo davanti la sua fighetta. Si vede che &egrave bagnata. Sono indeciso se toccarla o leccarla. Voglio fare tutte e due le cose.
Così le faccio passare le dita lungo tutta la fessura ripassandole poi, bagnate, sul clito.
Le affondo dentro, voglio farla bagnare più possibile per poi leccarla tutta e dissetarmi della mia saliva unita ai suoi umori… un cocktail micidiale per me.
E’ pronta per la mia lingua. Anche con la lingua le lecco tutta la fessura, poi comincio a stuzzicarle il clito che si arrossa sempre più. Ha le labbra della figa gonfie così posso prenderle in bocca e succhiarle… indurisco la lingua e gliela infilo dentro per scoparla così.
Una, due, tre penetrazioni, poi esco e torno a torturarle il clito.
‘Questo &egrave tutto quello che sai fare? Mi avevi illusa’.
Che bastarda! A giudicare da quanto le cola la figa &egrave chiaro che mi sta solo prendendo in giro.
‘La tua figa non sembra pensarla come te, stronza!’.
‘Non &egrave lei che comanda qui… e poi la mia figa si bagna facilmente’.
Non ci vedo più… spalanco la bocca e le prendo tutte e due le labbra della sua figa tra quelle della mia bocca. Le stringo una ad una tra le mie mentre lascio che la lingua si infili.
Mentre faccio questo premo il pollice sul clitoride e riprendo a massaggiarlo.
Ora ho tutta la bocca piena di lei, continua a bagnarmi. Con l’altra mano mi tocco il cazzo che stava tornando moscio e mi sego un po’.
‘Ora sì che cominciamo a ragionare’ mi dice. Con quelle parole posso tranquillamente smettere di menarmi l’uccello perché mi torna immediatamente dritto.
‘Bene, ora che hai capito di cosa sono capace ti lascio così, con il desiderio della mia lingua nella figa’.
‘No, non puoi farlo. Non mi hai ancora fatto provare quel cazzone che hai. Se non me lo dai tu me lo prendo da sola’.
‘Ah sì? Allora eccolo, prendilo!’.
Lei si gira, si abbassa. Mi mette il culo davanti al cazzo e me lo prende in mano. Lo stringe con forza quasi a volermi punire per la mia strafottenza. Lo appoggia sulla figa ancora allagata e con un colpo secco spinge il suo corpo verso di me. Lo scontro produce un rumore come di uno schiaffo. Lei urla un gemito, io sento la cappella gonfiarsi ancora di più.
Forse pensava rimanessi ancora fermo e invece non resisto e comincio a muovermi. Lei fa lo stesso e così il primo movimento &egrave uno schiaffo ancora più forte. Continuiamo a muoverci insieme e il calore della sua figa allaga tutta l’asta che la penetra.
‘Guarda quanti siamo!’ le dico alludendo agli specchi. ‘Guarda quante stronze come te mi sto scopando!’.
Dallo stupore che le leggo negli occhi capisco che non aveva fatto molto caso a questo gioco di riflessi.
Può guardarmi anche da questa posizione proprio grazie agli specchi e dice: ‘Aaaah, mai presi tutti questi cazzi insieme in vita mia, continuate, continuate!’.
Quei riflessi amplificano tutto, l’eccitazione che solitamente si prova &egrave amplificata per ogni riflesso. Puoi vederti da tutte le prospettive e cogliere ogni cenno del tuo corpo e del suo corpo. Con lo stesso movimento &egrave come se stessi scopando migliaia di volte. Roba da uscire di testa!
Le prendo il culo e glielo apro. Ha un buchino che implora pietà senza conoscere la mia spietatezza. Ci sputo un po’ di saliva su e lo inizio a massaggiare un po’.
‘Il culo &egrave proprietà privata, non ci pensare nemmeno’ &egrave la sua reazione.
‘Tranquilla, l’avrei fatto più per te che per me, ma visto che non vuoi te lo puoi tenere ancora vergine il culetto’.
Lei si gira di scatto, mi prende al collo e mi salta su. La appoggio ad uno specchio e le rificco il cazzo nella figa. Ora la guardo dritto negli occhi mentre la scopo e non può nascondermi più nulla.
‘Ti sta piacendo da matti, non puoi nascondermelo’.
‘Fanculo, so recitare bene io!’ ma un gemito alla fine della frase la tradisce.
‘Sì, come no, la parte della puttana la sai recitare proprio bene’ e ci aggiungo una risata finale.
Lei &egrave punta nell’orgoglio. Comincia a saltellare su di me con rabbia.
‘Continua pure, così verrai prima’ e fissandola negli occhi aggiungo ‘troietta!’.
A quel punto sento stringere con forza le sue braccia intorno al mio collo. Smette di saltellarmi sul cazzo appoggia la testa sulla mia spalla e si lascia andare ad un orgasmo devastante che sento colare fino alle palle.
Le guardo la schiena riflessa sullo specchio, continua a muoversi come a volersi svuotare di ogni goccia del suo piacere mentre continua a stringermi come una bambina.
La lascio fare, rimaniamo così diversi secondi finché lei alza la testa e torna a fissarmi. Il suo sguardo non &egrave più quello di una puttana ma quello di una ragazza dolcissima.
‘Ora tocca a te, spero di regalarti almeno un decimo del piacere che mi hai regalato tu’; sembra proprio un’altra persona.
Scende da me, si abbassa di nuovo sul mio cazzo e lo riprende di nuovo in bocca. Io sono al limite, non mi va di sborrarle in bocca (solo fino a due minuti prima le avrei inondato le tonsille) e glielo dico ‘Sto per venire!’. Lei non si ferma &egrave continua a segarmi mentre me lo succhia ‘Fermati o vengo!’ sono le mie ultime parole prima di sentire un’incontrollabile sborrata percorrermi tutto il cazzo fino a schizzare violentemente fuori, nella sua bocca.
Schizzi continui, abbondanti’ lei lo toglie e lascia che gli ultimi le arrivino sulle labbra. Butta giù tutto quello che aveva in bocca e poi si lecca le labbra per poi finire con il leccare tutto quello che trovava sul mio cazzo esausto.
‘Non so quanto piacere volevi regalarmi ma sono io a sperare di avertene dato almeno un decimo di quello che mi hai dato tu!’ le dico ringraziandola.
Lei si alza si riveste in fretta, mi mette un dito sulla guancia e mi dice: ‘Alla fine il mio culo &egrave salvo!’, mi dà un bacio sulle labbra, mi sorride e scappa via.
Io devo ancora rivestirmi quindi allontano l’idea di poterla raggiungere’ mi vesto con calma e dopo un buon quarto d’ora riesco a trovare l’uscita.
Non riesco a credere ai miei occhi quando la vedo dietro al bancone della biglietteria del labirinto di specchi.

Per commenti e/o suggerimenti -> hidden74@gmail.com

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