Schiocchi di lingua
Son venuto a casa tua, non mi aspettavi, ma io sapevo che eri sola e son venuto su.
All’nizio non vuoi farmi entrare ma il mio piede nella porta ti ha obbligato a farmi entrare, i vicini possono sentire il frastuono fuori la porta e potrebbero sbirciare per capire cosa sta succedendo.
Cerchi le parole per dissuadermi dal mio intento, “Daiii ti prego, mio marito tra poco rientra, se ti trova qui, minimo minimo ci ammazza”,
“Guarda che se non mi fai entrare inizio ad urlare fuori la porta e di sicuro escono i tuoi vicini”, a quel punto non puoi far altro che cedere alla mia insistenza,
“ok ok, entra”, per un attimo ti affaci fuori la porta per vedere se c’è qualcuno in giro, il silenzio regna sul pianerottolo, subito richiudi la porta dietro di te.
Entro, “Apperò, carina lal tua casa, non me la fai vedere?”,
sbuffando annuisci e inizia a mostrarmi la tua magione.
“Ok, qui c’è il salone, la cucina”, mi inizi a mostrare le varie camere,
“e questo? questo è il famoso divano?” ho esclamanto quando o visto il divano nel salone, “quello dove tu ed il tuo maritino …”,
“carina la tua casa”, continui a farmi vedere la tua casa “camera del bimbo, studio, bagno e camera da letto”,
Andiamo direttamente in camera da letto, non voglio perdere tempo” dico secco.
“a far cosa”, domandi, “voglio curiosare nei tuoi cassetti dell’intimo”.
Entro nella tua camera ma tu mi trattieni per una mano e mi chiedi, quasi implorando di accomodarmi sul divano, in salone.
“Fatti guardare, fai un giro su te stessa” ti chiedo, sbuffando acconsenti al mio volere,
“Uffà, ecco contento?”, mentre me ne sto ad ammirare il tuo magnifico fondoschiena mi
scappa un “che culo”, e subito ti arriva schiaffo sul culo, sciaff, sei fantastica con quella vestaglia nera addosso.
“Ahi”, il mio schiaffo inaspettato ti fa saltare.
Mi sposto in salone, “vuoi bere qualcosa?” mi dici, malvolentieri ti seguo e, mentre mi accomodo, “qui sarà più comodo per me, ho in mente certe cosette che vorrei fare con te”,
Fare cosa?” mi chiedi allarmata.
“Fare cosa? certo che di cose da fare con una puttanella come te ne ho parecchie”.
Messomi comodo rispondo alla tua richiesta di bere qualche cosa “Ovviamente io non bevo da solo”, mi offri un rum, un Pampero.
Chiedo un jack daniels, quando ti vedo arrivare ti rimprovero a causa del bicchiere,
“se tu per per far apprezzare meglio la tua sensualità il tuo fascino sei vestita così è perché così esalti tutto il tuo corpo,
ed io il jack daniels lo voglio nel bicchiere giusto, in un tumbler”,
aggiungo poi, rincarando la dose, “a volte non so se lo fai apposta, sai che se sbagli devi essere puinita?”.
Mi guardi un pò intimorita, “forza in ginocchio sul divano!”, non riesci a capire se sto scherzando o faccio sul serio, “MUOVITI!!”.
Questo ordine secco e perentorio ti fa capire che faccio seriamente, ti inginocchi sul divano ed aspetti.
“Brava, ferma così, mani in avanti”, nel corridoio ho notato dei fiori secchi in un vaso, mi alzo e vado a vedere, “ecco, questo stelo
lungo ed elastico dovrebbe andare più che bene”.
Ritorno nel salone, sei ancora ferma lì ad aspettare, swish-swish, lo stelo fischiava nell’aria,
“per far c-co-cosa? Nooo ti prego”, “ferma! Rimani ferma o sarà peggio per te”, alzo la vestaglia, il tuo culo è un magnifico panorama,
ti abbasso le mutandine, “sai, non vorrei che si rovinassero mentre ti colpisco” – mi implori di fare piano –
le abbasso fino alle ginocchia, “certo che hai un culo splendido”,
p”rima di incominciare debbo fare però una cosa” aggiungo,
“c cosa?”, non fai a tempo a pronunciare altro che la mia lingua era già sul tuo sesso.
“Oooohhh” sento i tuoi gemiti di piacere, il piacere che provi ti fa inarcare la schiena, la tua fighetta, già bella bagnata,
mordicchio le carnose labbra, “porca zozza, ma sei già un lago, qui ci vorrebbe ben altro ma ora il tempo non c’è”,
“è colpa tua” accenni in un rimprovero nei miei confronti, “ferma forza!”,
swish, il primo colpo arriva a segno senza che tu te ne renda conto, “AHHHIIII”,
swish, “”ahi ahia”, ne seguiono a raffica altri, swish-swish-swish.
“Nooo, basta”, i segni iniziano rigare le tue natiche, “ti prego basta, faccio tutto quello che desideri”,
“vediamo se capisci al volo quello che desidero, io ora mi siedo sul divano e tu…”,
tiri su le mutandine, pian piano, per rimetterle sulle natiche arrossate.
Rimango ad aspettare le tue mosse, voglio proprio vedere se hai capito cosa voglio.
Ti metti in ginocchio tra le mie gambe, sbottoni il pantalone ed in pochi attimi il mio membro è libero,
lo prendi in mano, che magnifica sensazione le tue dita, la mia mano ti spinge la tua testa tra le mie gambe,
per un pò opponi resistenza, ti tio con froza a me, ti ritrovi il mio cazzo sulle labbra, la cappella che sbatte sul tuo naso.
Tamburello con la punta sulle tue labbra, non resisti, hai aperto la bocca e tirato fuori la lingua, lo spingo tutto nella tua bocca,
“certo che ci sai fare con la bocca, fa schioccare le labbra dai” ti ordino mentre il cazzo esce dalla tua bocca,
“come fosse un delizioso e fresco calippo che ti rinfresca la bocca.”
La tua bocca si richiude di nuovo sulò mio sesso, per poi tirarlo fuori con uno “sciock”,
la mia mano che ti guida, te lo spingo tutto in gola, le tue mani accarezzano le palle, ti ordino di farmi venire dentro la tua.
Non vuoi opponi resistenza e mi fai capire che non vuoi con cenni decisi del capo. Stringi i pugni per cercare di resistere agli ordini.
“Fammi venire dentro di te, nella tua bocca, solo se lo fai vado via e tuo marito non mi trova qui, dentro casa con te, così combinata”.
Ancora sciock, i suoni secchi del mio membro che esce dalla tua bocca. Continui frenetica, sento pulsare il mio cazzo,la cappella mi sta scoppiando.
Ti afferro per i capelli e ti tengo ferma con la bocca sul cazzo
“vengo, non fermato puttanellaaaaaaaa, vaiiiii, cosììììììì”, sento i tuoi mugulii di piacere, fiotti del mio seme ti riepirono la gola.
Non ti lascio andare, ingoi tutto, non fai in tempo a staccarti da me che, senza pensarci su ti bacio.
I nostri sapori che si mischiavano, un bacio lungo ed appassionato che sembra non finire mai.
Dopo quel bacio, in silenzio senza dire nulla, mi riallaccio il pantalone e ti lascio, ancora seduta sul divano.
“Buona notte mia docile schiavetta”, ripercorro il corridoio.
Apro la porta e, senza girarmi la chiudo alle mie spalle.
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In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…
Quanto vorrei che il live action di disney fosse più simile a questo racconto! Scherzi a parte: divertente, interessante, bel…
grazie amore
Non credo di aver avuto il paicere, ma grazie intanto della lettura.
Leggendo i tuoi racconti continua a venirmi in mente Potter Fesso dei Gem Boi