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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

Storia interattiva

By 2 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio nome è Daniela, 35 anni, da 10 sposata con Patrizio.
Negli ultimi mesi ho sentito il bisogno di dare una scossa al nostro rapporto, di aggiungervi qualcosa di trasgressivo e rivitalizzante, magari anche un rovesciamento di ruoli.
L’occasione mi si è presentata tre settimane fa quando ho dovuto usare il portatile di mio marito perchè il mio PC era in riparazione.
Curiosando un po’ fra le sue cartelle mi sono accorta che aveva conosciuto una certa Simona in una chat e che avevano avuto poi contatti ed incontri erotici su Messenger.
Lì per lì la cosa mi ha fatto arrabbiare ma ripensandoci meglio ho capito che forse anche Patrizio avvertiva il bisogno di un po’ di novità.
Ho così pensato a come rivolgere la cosa a mio favore, soprattutto considerando il fatto che io e lui abbiamo un rapporto e dei ruoli tradizionali e che quasi sicuramente nessuno dei due avrebbe avuto il coraggio di farsi avanti e confessare di cercare qualche novità, soprattutto quella di introdurre altre persone nel nostro menage.
Dovete sapere che le mie fantasie degli ultimi tempi riguardano la possibilità di fare sesso a tre, insieme a mio e ad un’altra donna.
Ma non nel senso tradizionale, bensì con una donna dominante che comandi lui e lo usi come un nostro giocattolo sessuale, anche trattandolo e usandolo come femmina quando ne ha voglia.
Probabilmente sono io che vorrei interpretare quel ruolo ma non ho il coraggio di parlargliee perchè mi ritrovo meglio con un atteggiamento fintamente passivo.
Una donna così mi permetterebbe di mantenere la facciata di passività femminile (a lei sottomessa) e al tempo stesso di dominazione su di lui, magari “costretta” da lei a farlo.
La cosa mi intriga sempre di più, al punto da considerare la possibilità di prendere in considerazione anche una coppia o un uomo o, perchè no, un transessuale.
Ma come convincere Patrizio, che non ha mai mostrato inclinazioni da slave (e men che mai verso uomini)?
L’idea mi è venuta una decina di giorni fa.
Ho aperto un profilo su MSN e con quello l’ho contattato sul suo.
Mio sono presentata come Lady Luisa, a capo di un’associazione contro i mariti fedifraghi su internet.
Per essere più convincente gli ho allegato alcune foto sue e di quella ragazza, Simona, entrambi nudi; foto che si erano scambiate per eccitarsi di più, i porci.
Gli ho detto che le avrei inviate a sua moglie, al suo datore di lavoro, ovunque, che l’avrei rovinato se non si fosse pentito e presentato per espiare le sue colpe.
Ho aggiunto tali e tanti particolari su di lui da fargli capire che lo potevo esservare e spiare in qualsiasi momento della giornata, ache nella sua intimità.
La risposta non si fece attendere molto, due giorni.
Chiedeva di parlare di non fare gesti affrettati, che era disposto a pagare ma di non dire nulla a sua moglie.
Gli diedi un appuntamento in chat, parlammo per un po’.
Gli dissi che a noi non interessava il denaro ma che avrebbe avuto una punizione dantesca, che avrebbe dovuto accettare qualunque condizione avessi posto.
Tentenno’, cercò di mediare.
Chiusi di colpo la comunicazione, andai in bagno, mi spogliai completamente nuda. Mi feci delle foto con l’autoscatto mentre uscivo dalla doccia, mi rivestii e le caricai sul computer.
Lo richiamai, era ancora connesso su Messenger.
Sembrò sollevato, sicuramente pensava che tutto era andato all’aria e che sua moglie avrebbe scoperto tutto.
Gli inviai le foto.
“vedi?” gli dissi “noi possiamo entare nella tua vita quando e come vogliamo, possiamo mandare in giro anche le foto di tua moglie se e quando vogliamo”
A quel punto capitolò. “Va bene, avete vinto, farò tutto quello che vorrete”.
Aveva ceduto “Bene, allora da adesso sappi che sarai nostro schiavo, imparerai a servirci e a darci piacere. Ogni volta che un nostro socio ne avrà voglia, si collegherà con te e tu dovrai fare ogni cosa ti ordinerà. Tutto, qualsiasi cosa. E sempre con la cam accesa”.
Lo immaginaii impallidire dall’altra parte. “Sei solo ora? chiesi. Mi rispose di si, era in ufficio ma era solo e lo sarebbe stato ancora per un po’.
“Benissimo” dissi “accendi la cam, ora”.
Avevo messo un pezzo di nastro isolante sull’obbiettivo della mia in modo che non potesse vedermi e non avrei parlato ma solo scritto.
Lo invitaii ad accendere la cam, lui accettò.
“il viso, mostra bene il viso” aveva la cam non puntata in faccia, segno evidente di imbarazzo. La spostò e si inquadrò sul viso.
“Bene, adesso allontanati un po’ e spogliati, ti voglio completamente nudo”
“Ma…no…io…” iniziò a balbettare
“Se entro quindici secondi non sei nudo come un verme, chiudo la comunicazioe ed inizio ad avvisare tua moglie”
Restò immobile altri tre secondi, poi si rese conto di non aver scelta e si spogliò in maniera frenetica.
Quando ebbe finito, gli scrissi di avvicinarsi e di chiedere scusa
“mi scusi” disse.
“Mi scusi, Padrona devi dire”
Arrossì, di rabbia e di vergogna, a testa bassa e a bassa voce disse “Mi scusi padrona”
“Non ho sentito” replicai “urlalo”
Ancora un gesto di rabbia e di impotenza nei suoi occhi “mi scusi, padrona” urlò
“bene, hai visto che non era poi così difficile? Dato che stai imparando a fare il bravo ti darò un piccolo premio, così capirai che se collabori potrà anche essere piacevole per un maialino come te. Inizia a masturbarti”
Si immobilizzò.
Digitai ancora “Forse non sei un porcellino come credevo ma solo un lurido feticista che gode nell’essere punito. Se è così sarai prontamente accontentato”
Immediatamente si prese in mano l’uccello flaccido per la vergogna e cominciò a masturbarselo con impegno.
“dai, non dirmi che non ti diventa duro, sapendo che la tua padrona ti guarda”
Notai che quasi immediatamente la sua erzione migliorò. Dunque non era poi così insensibile al fascino della dominazione. Chissà come mi immaginava.
Adesso era molto duro e Patrizio dimostrava di provare piacere, un piacere che ormai aveva superato il senso di vergogna.
Lo lasciai andare avanti ancora per un po’, quando lo vidi abbastanza vicino al punto di massima eccitazione gli scrissi: “se stai per venire dillo, uno schiavo non può godere senza il consenso della sua padrona”
Mi rispose: “Padrona, sto per venire”
“Non ancora, non ti ho ancora dato il permesso. E non rallentare il ritmo. se esce anche una sola goccia di sperma senza il mio permesso, conoscerai l’amaro calice della sofferenza”
Riaccelerò il movimento. Immediatamente iniziò a supplicare “Padrona, la prego, non resisto più, sto per venire, la sua bellezza è troppo grande per la mia misera volontà, non sono in grado di resisterle oltre”
“Wow” pensai. Stava andando alla grande, aveva capito che lo volevo far venire per punirlo e, per la paura, aveva imparato ad adularmi. E anche bene. Questo significava che mi sarei potuta divertire moltissimo, che aveva paura delle punizioni e che ne sarebbe bastata la minaccia per fargli fare qualsiasi cosa.
“bene, adesso ti puoi fermare” gli scrissi.
Ne fu sollevato “Grazie padrona” rispose.
“Bene adesso rivestiti, torna al lavoro e aspetta mie istruzioni”
“Ma…mi lascia così?” sembrava deluso, probabilmente sperava in una conclusione più piacevole.
^non hai capito cosa ho detto? Tu sei solo un oggetto nelle nostre mani, hai dei peccati da espiare e lo farai eseguendo senza discutere gli ordini. Solo il piacere dei membri del club conta, non il tuo. Se poi ti dimostrerai bravo, allora può darsi che anche tu potrai godere della situazione. Chiaro?”
“si padrona”
“ok, adesso chiudi, rivestiti e aspetta istruzion”
Chiusi la conversazioe, ero trionfante ed eccitata.
Corsi in bagno, ero tutta fradicia di eccitazione e ci impiegai solo un minuto o due per godere. Era stato fantastico.
Ora avevo solo bisogno di trovare delle complici ( o dei complici) che mi aiutassero a farlo scendere nel più profondo abisso di sottomissione, che gli facessero provare le più perfide umiliazioni, fino a condurlo ad un incontro reale e senza limiti.
Da tempo frequentavo un sito di racconti erotici.
La maggior parte di essi erano scritti piuttosto bene, corretamente articolati.
Scrissi un racconto che descriveva la mia esperienza di domaniazione su patrizio e chiesi la collaborazione dei lettori.
Ricevetti molte mail, quasi tutte di persone serie.
Pur rispondendo a ciascuno di loro, mi trovai a dover fare una selezione accuarata fra esse: in fondo dovevo affidare a queste persone mio marito e la sua intimità.
Una in particolar modo mi colpì, quella di una certa Antonella, 62 anni, pensionata e vedova.
Dopo un breve scambio epistolare mi confidò che il sesso online era per lei l’unica valvola di sfogo, visto che viveva in un piccolissimo e bigotto paesino e che sarebbe stata entusiasta di potersi eccitare nell’avere un uomo più giovane completamente ai suoi piedi.
Decisi di accontentarla, mandai una mail a Patrizio, a nome di Lady Luisa.
Nella mail scrissi che gli avevo fissato un appuntamento con una socia del club: lui si sarebbe dovuto presentare in cam nell’ora e nel giorno stabilito e avrebbe dovuto soddisfare tutte le richieste della signora, senza discussioni o tentennamenti.
Inoltre gli imposi di mostrarsi entusiasta della cosa e di far capire alla signora che la trovava molto bella e sexy.
In caso contrario, se la signora non fosse rimasta pienamente soddisfatta, saperva cosa sarebbe successo.
Il giorno successivo all’appuntamento ricevetti una mail di Antonella.
In accordo con quanto avevamo concordato mi inviava un resoconto di quanto era successo.
Questo è il testo del racconto, nelle parole di Antonella:

Dopo i primi convenevoli, accesi la cam e mi ammirai in essa: indossavo il miglior completino sexy della mia collezzione, un body nero di pizzo cona calze a rete e reggicalze.
Gli scrissi di accendere la cam: mi si presentò un uomo di una ventina d’anni più giovane di me, ero emozionata.
Mi controlllai, cercai di assumere un’aria severa così come mi aveva consigliato Daniela einizia a dargli ordini:
“avanti, spogliati, fammi vedere come sei fatto” sia lui che io eravamo dotati di microfono e quindi non c’era più bisogno di scrivere.
Lui esitò un attimo. “non hai sentito? Forza, non farmelo ripetere”.
Era in evidente imbarazzo e la cosa mi piaceva, rendeva il tutto più eccitante.
Si tolse tutto, restando solo con gli slip; aveva un bel fisico, molto mascolino, una muscolatura armonicamente sviluppata ma non massiccia, niente pancia, un fisico in forma da ventenne.
“e quelle?” domandai.
Abbassò lentamente gli slip e se li sfilò, rimase con le mani davanti al sesso.
“alza le mani in alto e gira lentamente tutto intorno a te stesso, lentamente”
Lo fece, fu uno spettacolo eccitante, stava eseguendo e la mia voglia aumentava e chiedeva soddisfazione.
Tornò nella posizione iniziale, il membro era ancora flaccido, immagino per la soggezione.
“ti piaccio?” dissi allargando un po’ le gambe per eccitarlo.
“si signora, siete bellissima” rispose con un pizzico di imbarazzo.
“e allora perchè non me lo dimostri? Avanti, so che non desideri altro”
Capì cosa gli stavo chiedendo e iniziò a prenderselo in mano, ad accarezzarselo.
Mi sfilai lentamente le calze, per eccitarlo ancora di più.
“va meglio così?”
“si signora, siete bellissima”
Mi piaceva sentirmi adulata, notai che il membro cresceva tra le sue mani, cominciavo a sentirmi umida tra le cosce, avevo voglia di godere e di vederlo godere per me.
Comincia a mugulargli paroline di incoraggiamento mentre, uno dopo l’altro, mi toglievo il reggicalze ed infine il body.
Rimasi anche io completamente nuda, aprii le gambe, gli mostrai la passera, allargai con le dita le grandi labbra.
“leccami” gli dissi
Vidi la sua bocca aprirsi e la sua lingua leccare la telecamera.
“Vienimi dentro”
Gli ordinai di mettere le mani intrecciate tra loro e di infilarci il membro dentro, come se fosse una vagina.
Le sue mani si appoggiarono sul tavolo, ci sputò sopra (come gli avevo detto di fare), poi ci infilò il membro
“e adesso afmmi vedere cosa sai fare, ti voglio sentire dentro di me”
Cominciò a muoversi avanti e indietro col bacino, come se mi stesse scopando.
Eccitata dallo spettacolo, infilai due dita dentro e presi a masturbarmi furiosamente, avevo bisogno di godere.
Vidi che aumentava il ritmo dei movimenti, evidentemente si era molto eccitato anche lui nel vedermi masturbare e nel sentire i miei gemiti (volutamente fatti ad alta voce).
“dai, fammi sentire come ti piace” lo incitai a mia volta per sentire i suoi versi di piacere “e non azzardarti a godere prima di me”.
I miei gemiti di piacere, uniti ai suoi e allo spettacolo che stavo ammirando, mi portarono in breve sulle soglie dell’orgasmo.
Ad un cero punto lo sentti salire fortissimo, inarrestabile.
Chiusi gli occhi, sentii la mia bocca spalancarsi, il corpo irrigidirsi “oooohhhhhhhhh……….”.
Non so quanto durò, un tempo che a me sembrava lunghissimo, fu bellissimo.
Rimasi con gli occhi chiusi ancora per un minuto per godermi ogni goccia di quel piacere.
Riaprii gli occhi, lui era ancora lì, il suo membro avanti e indietro in quella che simulava essere la mia vagina
“ti prego….” implorava che lo lasciassi venire, evidentemente non resisteva più ed aveva ormai perso ogni forma di ritegno.
Decisi di farlo soffrire ancora un po’ “non ancora, accelera adesso ma aspetta il mio rodine, guai a te se godi senza il mio permesso, ora vogli vederti masturbare con le due mani unite, il membro verso l’alto”
Obbedì all’ordine ma ormai non ce la faceva più
“ti supplico….non resisto oltre…ti prego…”
Iniziai a sgrillettarmi di nuovo, eccitata al parossismo.
“puntalo verso il tuo petto, abbassa la testa verso di lui”
Si inclinò indietro con la schiena, il memmbro puntato in alto verso il petto e il mento piegato, la faccia rivolta verso di esso.
Sentivo che stavo per avere un secondo orgasmo, questa volta ero io che non resistevo più, però volevo vedere il suo seme schizzare prima di chiudere di nuovo gli occhi per il piacere.
“GODI!” urlai.
Lo schizzo di lui fu praticamente immediato, tre o quattro fiotti di sperma chizzaron verso l’alto ad imbrattare il suo petto e il mento.
Esaurita l’ultima goccia mi lascia andare e godetti anche io.
Ripresami, mi accomiatai da lui.
“sei stato bravo, hai fatto godere la tua padrona. ti avrei voluto qui con me per assaggiare tutto quel buon seme, vorrà dire che la prossima volta te lo farò schizzare in bocca così potrai dirmi che sapore ha”
Il membro ancora in mano che inizia a ritirarsi, non rispose.
“adesso saluta e ringrazia la tua padrona, poi chiudi la webcam e vai pure a lavarti, chiederò ancora di te, ci vediamo la prossima volta”
“Grazie padrona, arrivederci, sussurrò un po’ affannato o forse un po’ sconvolto da quella eperienza.

Questo è il racconto di Antonella.
Devo dirvi che, terminato di leggere il racconto, anche io non ho resistito e sono corsa a darmi piacere.
Adesso datemi solo un attimo di tempo per organizzare il prossimo incontro.
Un saluto a tutti voi lettori.

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