Ciao a tutti sono Stella ho 20 anni. Sono alta 1,67 capelli lunghi castano chiaro che d’estate schiariscono, gli occhi sono neri.
Vivevo in casa di mia madre divorziata da tempo essendo una studentessa universitaria di medicina. Mia madre si è fidanzata con un bell’uomo giovane che a me piace molto, che rispetto e a cui confido qualcosa delle mie preferenze maschili. Il suo nome è Omar.
Aspettavo che arrivasse il periodo degli esami ed avevo conosciuto un ragazzo di Roma. Lui mi affascinò subito ed il rapporto che si instaurò fra di noi non fu di semplice amicizia. Inizialmente il sesso fu solo virtuale perché lui abitava spesso a Roma ma in realtà lo volevo sentire su me e volevo sentire il sapore della sua bocca e sentire le sue reazioni alle mie stimolazioni sessuali.
Passavamo alcune ore della sera dopo cena a fare sesso virtuale. Spesso a fine settimana veniva a trovarmi ma non trovavamo mai il momento di accoppiarci e quando ripartiva io ero felice ma scontenta perché di vero sesso non ne avevo fatto.
Durante una delle nostre chiacchierate notturne un giorno mi chiese delle foto sia vestita che nuda. La richiesta mi sembrava strana e non la accettai subito. Avevo paura che le foto di me nuda fossero divulgate sulla rete; non mi piaceva l’idea e ne parlai con lui. Era il mio corpo che finiva tutto nudo sul web e che poteva essere sposto a tante situazioni che non erano nel mio DNA educativo. Lui mi aveva mandato delle foto del suo corpo nudo e del suo sesso turgido ed eretto segno che voleva entrare nella ia intimità e che mi desiderava molto. Questo mi faceva piacere; significava gli piacevo e che avrebbe portato anche me all’orgasmo come dovrebbe essere tra due giovani amanti. Decisi di farmi qualche autoscatto con lo smartphone mettendomi davanti allo specchio dell’armadio. Dovetti spogliarmi e mi buttarmi sul letto a pecorina attendendo l’autoscatto, altrettanto feci a gambe aperte e in altre posizioni che mettevano ben in mostra il mio corpo e in risalto la mia intimità sessuale.
Realizzata la collezione la inviai a lui. Ero ben consapevole che la mia vita stava per cambiare ma avevo fiducia in lui che mi aveva convinto con la sua delicatezza e dolcezza.
Qualche giorno dopo il fidanzato di mia madre mi chiama e andai subito da lui perché la sua voce aveva un tono strano. Gli si era guastato il suo smartphone e doveva fare delle foto per mandarle ad un collega di lavoro.
Ingenuamente gli dissi che poteva usare il mio e lui apprezzò il gesto.
Dopo pochi minuti sento la sua voce dall’altra stanza “Ti sei fatta fotografie di recente?
“Mah …veramente no!” risposi andando nella camera dove lui si trovava
“Ne sei sicura?”
“Si Omar”
“Queste foto sono le tue o di qualche altra ragazza?”
Quella domanda mi gelò letteralmente. Non sapevo che cosa rispondere. In un flash della mia mente mi ricordai che non le avevo cancellate e ora la paura e l’ansia salirono, il cuore mi batteva fortissimo.
Così mi avvicinai ad Omar per guardare le foto. Lui si era fermato alla foto in cui comparivo messo inginocchiato esponendo il culo. Lui ne guardo altre 2 o 3 insieme a me chiedendomi ad ognuna il perché di quelle foto. Mi sentivo svuotata e non sapevo dare giustificazione; stavo zitta finché non decisi di confessare pensando che fosse la cosa migliore da fare e mi mostrai ingenua e dispiaciuta per l’incidente.
“Devo dirti che ho fatto le foto per un amico. Sai quell’amico di Roma che viene a trovarmi. Sappi che ho conosciuto un nuovo amico e lui voleva delle foto mie…”
“… E dovevi dargliele nuda?”
“Si” risposi “Anche io ho sue foto nudo”
Io non ho voce in capitolo ma, per come la penso, la tua non mi sembra una buona scusa. Si tratta del corpo di una donna e non mi sembra giusto che venga regalato al primo amico in chat. Non credo che tua madre approverebbe ciò che hai fatto. Capisco che quel ragazzo ti piaccia e che abbia voglia di lui ma devi sempre pensare che le foto in attimo vengono divulgate sulla rete e le cattiverie sono dietro l’angolo. Hai gettato il tuo bel corpo nudo su internet e ora non si sa che fine faranno queste foto”
Io non sapevo che dire ed ero terrorizzata dalle conseguenze.
Cercai di spezzare il discorso e non seppi dire altro che “Ti piace il mio corpo Omar?”
“Beh! Mi chiedi qualcosa a cui non so rispondere. A me piace tua madre”
Insisto perché voglio un suo parere “Allora ti piace, si o no?
“Sei carina e questo è indiscutibile. Hai delle belle forme caratteristiche di una ventenne”
“Solo carina? Non ti sembra che sia una risposta troppo breve? Se dovessi rispondere per te direi anche ‘bella figa’ … vista l’erezione che hai!”
Omar guardo in basso verso l’inguine e si trovò in imbarazzo. Ora era lui a non rispondere e guardandomi mi chiede se si vedesse l’ingrossamento del sesso sotto i pantaloni.
“Si, si vede eccome!” risposi “allora le foto della tua piccola ti ha eccitato?”
“Si, ed anche tanto. Il tuo corpo e le tue cosce aperte erano stupende. Non mi aspettavo che fossi così eccitante”
“… e allora cosa aspetti a guardarmi dal vivo?”
Lui ebbe un attimo di esitazione, poi si alzò, mi prese in braccio e mi porto sul letto togliendomi tutti i vestiti di dosso. Mi baciò le tette ancora non ben sviluppate mordicchiando e succhiando i capezzoli diventati durissimi. Scese con la lingua sui fianchi facendomi fremere per arrivare, leccandomi, al ventre arrivando là dove desideravo e che era anche il suo obiettivo: la mia bagnatissima figa.
“Amore mio sei bagnata fradicia!”
“Si Omar”
“Sei una piccola maialina, sai?”
“Si, lo so sono una maialina ed ora voglio essere la tua porca”
Sorrido e gli slaccio i jeans e senza esitazione gli abbasso i boxer. Il suo membro rimase scoperto. Vedo che è depilato. Mi viene da pensare che mia madre lo abbia voluto così per poterselo godere meglio. Avidamente gli lecco le palle, a piena lingua, quasi fosse un gelato succoso. Con la mano sinistra avvia su di me la masturbazione delicatamente mentre con la destra si poggia ad una mia gamba. Lecco per un po’, poi con due dita gli sollevo il mento. Ha il sesso indurito dalla sega che gli ho appena fatto e senza esitazioni me lo metto in bocca. Omar poggia la sua mano destra sulla nuca e mi trattiene per poter far arrivare il suo cazzo in gola e far rimbalzare le palle sul mento. Ogni volta ho un conato ma a questo lui non ci fa caso; io dovrò abituarmi.
“Brava troietta, stai imparando a resistere. Ora voglio vedere quanto resisti…
Con le sue mani mi trattiene la testa ed il suo cazzo arriva fino in gola. Divento paonazza emi agito. Lui mi trattiene due secondi e poi mi rilascia per evitare che i conati provochino un getto di vomito addosso a lui.
La conseguente tosse mi agita un attimo ma il piacere di avelo avuto dentro fino in gola è unico.
“Scusami tanto, non avrei voluto!”
Mi sollevo e gli slaccio i pantaloni abbassandoli. Mi volto e mi piego lentamente, guardandolo negli occhi delicatamente in avanti con il perizoma a stringa che lascia libere le natiche e i glutei.
Mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui.
“Ti piace essere troia, vero? Mi hai eccitato con quelle foto ed ora ti devi far scopare come farebbe il tuo ragazzo”
Dalla mia bocca esce un si debole. Lui ha il cazzo in tiro ed il mio culo è pronto all’ingresso di quel sesso. A dire il vero temo i dolori che le mie amiche mi hanno descritto ma l’eccitazione sua ed anche la mia sono più forti della paura del dolore.
Lui è dietro di me, sposto la stringa del perizoma e mi bagna con la saliva la rosellina posteriore e sospiro di piacere
“Sei pronta a ricevermi?”
Lui inaspettatamente non entra subito in me. Mi lecca spennellando con la lingua il buco del culo ed anche il clitoride facendomi godere come una vera maialina; continua a farlo per circa 10 minuti poi mi volto ancora per prenderlo in bocca. La dimensione di quel cazzo era diventata veramente grande ed ebbi un po’ di paura tanto era grosso lungo e venoso. Era la prima volta che vedevo un sesso maschile così grosso; in quel momento capivo che cosa si intende per sesso adulto e perché a mamma piacesse Omar.
Gli accarezzo il pene trattenendolo con mano ferma, lo guardo incantata, il glande è sensibile e lo lambisco con delicatezza passando la punta della lingua sul delicato filetto che unisce la “cappella” all’asta procurandogli sensazioni molto intense. Mi sposto sulla vena pulsante che corre lungo la parte inferiore, fino ai testicoli che bacio e mordicchio. Il cazzo di Omar è sensibile a questi contatti di lingua. Mugola percependo il calore del mio alito e la freschezza delle mie labbra. I miei occhi lo guardano dal basso in alto e vorrei dirgli “Lo so che ti piace, maialino mio”
Lui per ringraziarmi del piacere che gli sto dando mi accarezza dolcemente i capelli.
Afferro quel sesso sempre teso, caldo e turgido e lo masturbo un po’. Lo lecco nuovamente dalle palle alla cappella su e giù su e giù. Il turgore e l’eccitazione non diminuiscono.
Quando mi accorsi che era pronto per penetrarmi mi rivolsi a lui dicendo “ora chiavami!”
Omar nel sentire quelle parole aiutò a mettermi alla pecorina mettendo abbondante saliva sul buco del culo. Era la preparazione all’inculata. Me lo ficco dentro ed ebbi un dolore intenso che non nascosi. Lui non si curò di ciò e mi disse di spingere in fuori come ad evacuare con il risultato che il dolore diminuì quasi improvvisamente ed allora lo sentii muoverlo nell’entrare e uscire da me.
Mi ero accoppiata con il fidanzato di mia madre.
Durante l’accoppiamento ogni volta che usciva da me sembrava che venisse a mancare qualcosa, mi svuotava e rimanevo col buco aperto.
Mi scopò il culo per più di 10 minuti poi toccò la mia figa e trovandola bagnata decise di entrare anche li con la sua asta. La mia vagina lo accolse tutto con minore fatica rispetto al culo e quindi senza dolori. Mi chiavò per circa un quarto d’ora dicendomi che ero una vera troietta ed io annuivo godendo tantissimo
“Chiavami! Ti prego, continua! Ti voglio sempre dentro!”
“Si, lo sto facendo. Questo cazzo te lo do tutto! Goditelo fino in fondo!”
“Si Omar, voglio solo il cazzo e soprattutto il tuo che è bello duro”
“Ti piace vero troia?”
“Si mi piace, dammelo!”
“Eccolo è tutto tuo. Puoi averlo quando vuoi!”
Questa frase detta così poteva sembrare una promessa da marinaio ma si rivelò essere vera, con mio grande piacere.
Da quel giorno potevo averlo quando volevo.
Andammo avanti a scopare per altri 10 minuti poi uscì dalla fica e mi disse di seguirlo in cucina. Così mi alzai dal letto con i buchi aperti e lo seguii. Prese un piattino da caffè e si masturbò, poi sborrò depositando lo sperma sul piattino e mi fece leccare tutta la sborra calda. Sul momento ebbi un attimo di ribrezzo ma poi fidandomi di lui iniziai a passare la lingua sul piattino raccogliendo la sborra. Pulii il piatto con la lingua e lo guardai facendogli capire che ne volevo ancora. Omar mi guardò e mi disse “Domani ne avrai ancora. Per ora basta”
Da allora con il fidanzato di mia madre ho un altro rapporto totalmente diverso da quello che avevo.
Omar ora ha due fidanzate che non bisticciano per averlo. Mia madre se lo gode la notte, io di giorno e ne sono felice.
Il ragazzo romano mi vede su Skype e mi espongo da vera troietta. A lui ho detto di essere vergine.
Con Omar abbiamo fatto sesso per qualche mese ogni giorno, ora un po’ meno ma il suo cazzo a me piace ancora tanto.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…