Barbara è una ragazza dolce e delicata, fresca come una piccola ragazzina, non ostante abbia già superato i venticinque anni. La sua freschezza la fa apparire ingenua, a volte, quasi immatura; e forse, in qualcosa, lo è veramente, non avendo avuto tante storie su cui crescere. Sono diversi anni ormai che ci diamo l’un l’altra tutto ciò che possiamo, vivendo in una specie di nicchia ricavata nel mondo che ci circonda e che abbiamo sempre lasciato fuori. Certo, lei ha le sue amicizie e io le mie; esce spesso senza di me, specie ora che finalmente ha trovato il suo primo lavoro; ma non ha mai avuto neanche la più pallida idea di cosa significhi “avere voglia di tradire”. Io invece sì, e ci sono stato vicino diverse volte, ma l’amore e il rispetto che provo per lei mi ha sempre frenato, ponendola al centro assoluto del mio universo sessuale. Stasera lei deve uscire con le sue amiche,
e io ne approfitto per ficcarmi in macchina di Massimo, insieme a Stefano e Marco, i tre amici con cui ogni tanto mi diverto a fare finta di essere single, andando nelle discoteche dei paraggi a collezionare finti appuntamenti a cui, poi, non mi reco mai. Loro tre, invece, non si fanno molti scrupoli, e cercano di portarsi a letto ogni fichettina che dia loro un po’ di confidenza.
-Allora, la tua donna dov’è, stasera?- mi fa ridendo Stefano, -A caccia di una buona scopata?-
-Ma piantala, idiota! Non è proprio il tipo, lei’.-
-Non ne sarei tanto sicuro!- interviene Marco, – Non puoi mai sapere cosa gira per la testa alle donne!-
-Si, ecco lui. Ma smettetela di fare i cretini! Che cosa ne potete sapere voi ? A voi basta cambiare posto dove mettere l’uccello una volta ogni tanto, non venitemi a dire che conoscete le donne’.- Mi squilla il telefonino, e sul display appare il nome di Barbara.
-Pronto, ciao Tesoro, che c’è?!-
-Niente di particolare- mi risponde lei, con un tono piuttosto infelice, -Che fai?-
-Beh, sto andando al Deep Skin insieme a Stefano, Massimo e Marco. Andiamo a ballare. E tu?-
-Io niente. Mi ha telefonato Francesca e mi ha detto che non potevano uscire né lei né Silvia, stasera. Così adesso sono ancora qui in ufficio, perché abbiamo fatto tardi, e dovrò chiamare un taxi, per tornare a casa’.-
-No, aspetta, veniamo noi a prenderti, dài!-
-No, lascia stare. Mi spiace farvi venire qua’..-
-Non ci pensare nemmeno! Aspettami lì- e riattacco.
-Che palle!- mi apostrofa subito Massimo.
-Davvero, sei proprio una lagna! Ma non potevi proprio fare diversamente?-
-E dài, ragazzi! Cosa ci costa. Andiamo là, la riportiamo a casa e poi torniamo verso il Deep Skin. Capirai quanto tempo sprecheremo’..-
Così andiamo a prenderla, e io la faccio montare sul sedile posteriore, fra me e Stefano. E’ deliziosa, vestita a modino per poter ben figurare nell’ufficio di rappresentanza dove ha trovato lavoro: ha una leggera casacchina nera dalla quale fanno capolino i bei seni pieni ma non grossi, inguainati in un reggiseno di pizzo che si intravede appena. Una gonna rossa, lunga appena sopra al ginocchio, le calze nere e le scarpe con il tacco alto fanno il resto. Ma ha l’aria triste, e anche i ragazzi se ne accorgono.
-Che hai, Barbara?- le chiedo.
-Niente, è solo che ”. E’ solo che non esco da quasi dieci giorni, e sono un po’ stufa!-
-Se vuoi, stiamo insieme, stasera.- le propongo, riscuotendo subito un bel trio di occhiatacce.
-No, non importa! Dovete andare a ballare, non è mica giusto che cambi idea!-
Ma a me dispiace, vederla così annoiata, così, dopo averci pensato un’attimo, lancio una proposta che farà sicuramente incavolare i miei amici:
-Senti, perché non vieni con noi? Tanto, voglio dire, andiamo a ballare’..-
Lei sembra contraddetta, ma alla fine accetta:
-Se a voi non vi dispiace, io verrei anche volentieri’..-
-E allora forza! Dai Massimo, andiamo al Deep Skin!-
E così partiamo, con i tre piuttosto contrariati, e Barbara che comincia a sorridere, finalmente.
Dentro al Deep Skin sembra di essere in una bolgia infernale: pieno zeppo di gente, e soprattutto pieno di belle fiche vestite il minimo indispensabile per combattere il caldo. La prima cosa da fare è prendere da bere, così raggiungo il bar insieme a Barbara e mi faccio preparare due Negroni; così, mentre gli altri tre si dileguano, noi due ci mettiamo a ballare, sorseggiando i nostri cocktails e pensando a divertirci. A dir la verità sono distrattissimo dalla spropositata quantità di fica che mi gira attorno, e faccio fatica a non farmi sorprendere da Barbara mentre punto questa o quella ragazza. Ma d’altra parte anche lei è bellissima, stasera: perché non dedicarlo a lei il mio sguardo? Così passa il tempo, e finiti i nostri Negroni le chiedo se ha voglia di bere ancora:
-Dài, vieni a prendere qualcos’altro. Tanto pago io, stasera!-
-Okay, però non mi prendere niente di così forte come il Negroni di prima, eh? Altrimenti tra mezz’ora vado a gambe all’aria!-
-Non sarebbe poi tanto male!- le ribatto io, strappandole una risata. Comunque le prendo un altro drink, mentre per me ordino un altro Negroni. Balliamo ancora un po’, poi riusciamo a trovare un tavolino libero e ci sediamo.
-Certo, che ci sono un sacco di belle ragazze, qui!- mi fa lei, -Sarà per questo che vi piace venirci’.. o no?-
-Beh, è chiaro che non dispiace a nessuno, vedere un po’ di belle figliole’- le rispondo, nel pieno dell’imbarazzo.
-Comunque ci sono anche tanti ragazzi’. Mi sa che qualche volta ci porto le mie amiche!- La guardo, scoprendo nei suoi occhi la malizia di quella affermazione. Ma non è certo il caso di mettersi a discutere, la serata sta passando alla grande e non voglio certo rovinarla con qualche assurda polemica sulla gelosia. Finisco anche il secondo Negroni, dopodichè mi alzo in piedi:
-Senti, vado a fare un giro per vedere se trovo quei tre idioti. Chissà dove si sono cacciati’. Massimo sarebbe capace di lasciarci a piedi!-
Quando li trovo, mi comunicano dei loro fallimenti:
-E’ seratuccia- mi fa Marco, -Se la tirano tutte quante!-
-Già, non ce n’è una che sia stata qui a chiacchierare per più di trenta secondi.- ammette sconsolato Stefano, -Tu piuttosto, come va con la tua fedele mogliettina?-
-Oh, smettila! Mi dispiaceva lasciarla sola, era così triste!-
-Si, certo! Ma ora dove l’hai messa? Stai attento che non te la portino via’..-
-Macchè! Cosa vuoi che faccia, lei! Se qualcuno le si avvicina, quella scappa!-
-Certo, certo” povero illuso!-
-Che fai, ricominci con i soliti discorsi? Va bè, me ne vado! Ci vediamo più tardi, quando volete andare via venite a chiamarci.-
Così ritorno a fatica verso il tavolino, facendomi strada fra la gente che si accalca nei corridoi del locale. Ma mi aspetta una sorpresa: Barbara sta chiacchierando allegramente con tre ragazzi che le si sono seduti accanto, e sta bevendo un Negroni!
-Oh, eccoti di ritorno! Questi ragazzi mi hanno offerto da bere’. Lui è Luca, lui è Fabio, e lui è’. Com’è che ti chiami?-
Una semplice occhiataccia fa capire loro che non me ne frega niente dei loro nomi, e che è giunto, per loro, il momento di cambiare aria. Così mi siedo di nuovo con lei:
-Meno male che avevi paura di ubriacarti!-
-Bè, che dovevo fare? Me l’hanno offerto’.. e poi sono già un po’ brilla!!- e si mette a ridere. Verso le due e un quarto ricompaiono i tre, pronti per levarsi dai piedi:
-Noi ce ne andiamo. Che fate, venite?- mi chiede Marco.
-E certo che veniamo, non vorrai che rimaniamo qui, vero?- Così ci alziamo, ma Barbara barcolla vistosamente, ridendo di gusto.
-Oh bella!- fa Massimo, -Sbaglio o è ubriaca?-
-Eh, direi proprio che non sbagli!-
Appena saliti in auto, sempre con Barbara in mezzo tra me e Stefano, quest’ultimo comincia ad elargire una serie di improperi nei confronti della serata:
-Che serata del cazzo! Tutte queste troie che la danno solo se gli fai vedere le chiavi della Mercedes. Però il cazzo piace a tutte quante, eh?-
-Ma che cavolo dici?- gli risponde un po’ farfugliando la Barbara, -Ora non saremo mica tutte uguali’.-
-Senza offesa, Barbara, ma le donne sono tutte troie!-
-E te sei scemo!-
-Dai, Barbara, diciamo la verità: a voi donne piace fare le sostenute, vi piace darvi importanza, e noi dobbiamo fare le figure di merda per starvi dietro. Ma per voi è facile, se avete voglia di cazzo, sapete bene come fare’. Quindi siete tutte troie!
Tutti quanti ci mettiamo a ridere, ma Barbara si accalora sull’argomento:
-Si, bravo! Bel discorso! Intanto però siete voi, quelli che non pensano altro che a scopare, dalla mattina alla sera!-
– E che c’entra? Perché, voi donne non ci pensate mai? Non vorrai farmi credere che tu, adesso, mezza brilla come sei, non ti faresti una bella scopata con lui?- le ribatte, indicandomi; -O che, nella discoteca non hai notato nessuno che ti sarebbe piaciuto farti, se non ci fosse stato lui?!-
-Ma io, se voglio far sesso con lui, stasera, lo faccio e basta!-
-E allora lo vedi che ho ragione io?- gli risponde Stefano, -Se lo volete fare, voi lo fate. Quindi voi donne siete tutte troie!!-
Scoppiamo di nuovo tutti a ridere, ma Barbara, a questo punto, dà una piega strana e assolutamente imprevedibile a tutta la situazione. Mi affera la cintura e me la slaccia, aprendomi i pantaloni:
-Vuoi che ti dica che noi donne siamo tutte troie, Stefano? Va bene, io sono una troia come tutte le altre, perché adesso ho voglia di fare un pompino al mio ragazzo, e glielo faccio!- Ciò detto, si china su di me agguantandomi il pene e cominciando a leccarlo.
-Barbara, ma che ti prende’..-
-Dai, lasciami fare, che sono ubriaca e eccitata da morire!- e affoga le ultime parole nella propria bocca, insieme al mio cazzo divenuto duro come il cemento tutto d’un colpo. La tensione sale immediatamente alle stelle, in macchina, diventando quasi palpabile: Marco e Stefano osservano la scena ammutoliti, mentre Massimo, alla guida, sistema lo specchietto per cercare di capire cosa sta succedendo. Barbara, allora, sale in ginocchio sul sedile, per poter arrivare meglio al mio pene, ma fornendo contemporaneamente a Stefano un’ampia panoramica sulle proprie curve posteriori.
-Oè, non potete mica fare così voi due, eh? E noi che dovremmo fare, adesso, masturbarci guardandovi?-
-Fate quello che vi pare!- gli risponde Barbara, sollevando per un attimo la testa dal proprio lavoro, – Tanto noi siamo troie, ma voi siete tre coglioni!-
-Quello che ci pare, eh? Bene! Massimo, entra un po’ in quel pratone con la macchina, vai!-
Ho già capito che piega hanno preso le cose, ma l’abile lavoro delle labbra di Barbara mi sta facendo ragionare ben poco! Mentre Massimo ferma l’auto a fari accesi in mezzo al prato, Stefano mi appoggia una mano sulla spalla:
-Abbi pazienza, amico mio, ma mi dà l’idea che la tua ragazza, stasera, abbia bisogno di farsi un po’ d’esperienza!- Che strano, non sono per niente allarmato, anzi, direi piuttosto che mi sento improvvisamente carico di elettricità!
-Vieni bella, vieni fuori, vicino ai fari, così possiamo guardarti meglio, masturbandoci’.- La prendono di peso e la portano davanti alla macchina, dove io li segue. Lei si siede sul paraurti, e tirandomi a se, riprende il lavoro interrotto, mentre gli altri tre tirano fuori i loro cazzi. Ma non hanno nessuna intenzione di limitarsi a starsene a guardare masturbandosi’. Ben presto Marco si avvicina, infilandole una mano nella scollatura per saggiare la consistenza di quelle belle tette. Decide di metterle subito a nudo, sbottonandole il giacchino e estraendole dalle coppe del reggiseno. Stefano si avvicina dall’altra parte, iniziando ad accarezzarle le cosce, facendole salire la gonna e mettendo in mostra, con mia totale sorpresa, uno bel reggicalze di pizzo, indumento che non le avevo mai visto indossare!
-Hai visto la tua dolce fidanzatina, che bella mise a troia che ha, stasera? Avevi proprio voglia di fare festa, eh Barbara? Coraggio, prova ad assaggiare un po’ anche di questo! E afferratale la testa, se la guida sul proprio cazzo, lasciandomi all’asciutto. Lei è un po’ intontita, ma anche dannatamente eccitata, e si ingoia il nuovo attrezzo senza pensarci tanto. Anch’io sono eccitatissimo, ma la situazione è tutt’altro che normale, ed è troppo tardi, per darci un freno; così mi inginocchio davanti a lei, sfilandole il perizoma e allargandole le gambe: ormai me la scoperanno, non c’è niente da fare, ma la fica gliela voglio leccare io! La sento sussultare, impegnata a tener testa ormai a tutti e tre i cazzi, così la sollevo, sdraiandola sul cofano:
-Non vi dispiace, vero, se me la fotto prima io’..-
-Certo che no! Accomodati, mentre noi le teniamo la bocca tappata!- Così la penetro, e lei comincia a mugolare, senza poter fare molto di più, a bocca piena’. Massimo mi da il cambio dopo qualche minuto, e dopo di lui tocca a Stefano sprofondarle nella fichetta ormai totalmente fradicia di eccitazione. Lei si dimena come un ossesso, accogliendo i colpi come se volesse farsi sfondare completamente. Ma mentre Marco si appresta a subentrare nella chiavata, appaiono due fari al bordo del prato. L’auto si ferma, e io riesco a intravedere all’interno tre persone. Riconosco subito quella alla guida: è uno dei tre ragazzi che in discoteca ha offerto da bere a Barbara. Stefano li guarda un attimo, poi gli viene un’idea assurda:
-Bè, che avete da guardare?- grida loro, -O ve ne andate, o venite anche voi!- Io lo guardo stupito, ma mi scappa anche da ridere, mentre uno di loro si affaccia dalla macchina:
-Ma che fate, la state stuprando?!-
-Macchè stuprando, idiota! E’ la sua ragazza!- risponde, indicandomi. -Forza, venite a farvi una scopata, che questa, stasera, mi sa che non la stanca nessuno!-
Così i tre si aggiungono alla compagnia, proponendo subito qualcosa di nuovo alla bocca di Barbara, divenuta avidissima. Marco, ad un certo punto, interrompe la propria scopata, girando Barbara a pancia sotto:
-Che ne dici, bella, se te lo ficco un po’ nel culetto?- Lei però non può rispondere, dato che continua ad avere la bocca piena. Ognuno, a turno, le penetra il buchetto con foga, sette cazzi uno dietro l’altro. Quando arriva il mio turno, il settimo, appunto, mi ritrovo ad affondare il pene in uno sfintere talmente dilatato che mi sembra di esserle entrato in bocca, anziché nel culo! Dopo tutto questo trattamento, lei ha perso totalmente il controllo di se, al punto di supplicarci di continuare a fotterla, di riempirla di cazzo dappertutto. Non possiamo fare altro che darle retta , penetrandole contemporaneamente in tutte e tre le sue “bocche da sesso”. Finalmente comincia ad essere esausta, e anche noi! Così la sdraiamo di nuovo sul cofano, e stavolta la battuta viene a me:
-Forza gente! Tiro alla troia!!- La investiamo con una raffica di sperma talmente fitta, che alla fine non riesce più ad aprire gli occhi, né tantomeno a respirare dal naso, mentre dalla bocca risputa ciò che non le è sceso direttamente in gola!
-Hai visto Barbara?- conclude Stefano, -Forse non sarete tutte troie, voi donne, ma una buona parte si!!- Scoppiamo tutti a ridere, lei compresa.
Il mattino seguente, Barbara mi telefona, dicendo che mi vuol parlare. Io vado da lei all’ora di pranzo, e la trovo allegra e pimpante, ma anche in qualche modo preoccupata.
-Ascolta, io non so come stanno le cose tra noi adesso.- mi dice, -La verità è che’. dopo quello che è successo stanotte, mi sento un po”’ si insomma, ho voglia di’.-
-Ho capito, Amore, hai voglia di vivere! Hai voglia di essere libera di sentirti un po’ troia, di farti qualche bella scopata alternativa e via dicendo, vero?-
-‘.Beh’diciamo che’-
-Anch’io ti amo, Barbara!-
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…