“Mi chiamo Aldo Fortezza e sono un medico ginecologo .
Lavoro presso l’ULSS n’ 156 a Prandino Sul Borgo GR.
Mi sono laureato con 110 alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Pogliano e ho conseguito la specializzazione in Ostetricia e ginecologia presso la Stessa.
Ho quindici anni di esperienza in ambito ospedaliero e dieci nella libera professione.
Ogni giorno vedo donne di tutti i ceti sociali e di etnie diverse.
Passo da adolescenti che si nascondono da una madre bigotta a professioniste prostitute.Madri di famiglia, nonne addirittura ho avuto un caso di ermafrdismo.
Ho sempre trattato tutte queste donne con pari dignità , senza provare alcuna repulsione o attrazione per nessuna di esse nonostante a volte ne avessi avuto motivo!
Tranne una sola volta, ove ora mi accingo a raccontarvi!
Erano le cinque di un pomeriggio invernale.
La lista delle mie pazienti scandiva il mio tempo come ogni giorno all’ospedale.
Quel giorno ero di buonumore ma altrettanto annoiato dalla rutine , tanto che decisi di andarmi a bere un caffè prima di procedere con le visite…
Lessi il nome della paziente successiva, e varcai la porta fingendo una fretta motivata davanti alla paziente in attesa. Non la guardai neppure…
Sazio della ricreazione tornai con buoni propositi al mio posto.
Chiamando il suo cognome , ignorai nuovamente il volto della mia nuova paziente.
Entrai, presi posto alla mia poltrona e attesi quell’attimo in cui lei entrò!
-‘Buon giorno Dottor Fortezza’- Mi salutò con aria spiritosa e confidenziale.
Io la accolsi col solito sorriso dedicato a tutte .
Si sfilò un cappottino marrone trequarti e lo appese ,assieme alla borsa, all’attaccapanni a disposizione .
Era ben vestita; Non indossava di certo capi firmati o di alta qualità, ma da subito ho notato la sua eleganza pulita.
Teneva le spalle dritte e il mento alto.
Un fisico di donna matura…sicuramente già madre.
A vederla avrà avuto sui trentatrè anni .
Cominciammo a parlare di lei, della sua storia clinica che risultava un po’ complessa.
Mi riferiva , e io annotavo…
Mi parlava e la osservavo.
Aveva una dialettica sciolta… e ricercata nei termini.
Mi piaceva la sua lenta cadenza nel parlare che non mancava di enfasi!
Il suo viso curioso mi inquietava un po’: Mi poneva molte domande ragionate e intelligenti e questo mi aveva reso veramente curioso.
Lei mi parlava e io ero preso dalle suo discorso tanto che mi colse in fallo su un’ argomento in cui non ero gran che preparato.
Mi affascinava veramente…
Non era bellissima, aveva un viso regolare e occhi nocciola. Una bella bocca carnosa molto colorata ma non truccata!
Un naso importante che non stonava per niente e la rendeva originale.
Nell’insieme una donna ‘normale’ di quelle che non ti giri a guardare…
ma io ‘ non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso!
Mi pareva di sentire un profumo di note agrumate ; avrei voluto odorarla più da vicino!
Ero colto da una sensazione piacevole : stavo parlando bene ,con una persona affascinante!
Subivo disarmato il suo fascino; Lo sentivo anche sotto i pantaloni.
Allarmato cominciai a pensare a ‘lei paziente’ non a ‘lei meravigliosa donna solare e curiosa’.
Era ora della visita.
Deglutii !
Quasi imbarazzato e decisamente confuso la invitai a spogliarsi e a prender posto nella sedia ginecologica!
Mi passò davanti per raggiungere lo spogliatoio .Ai miei occhi, quella breve camminata ,parve una sfilata a me dedicata quasi volesse dirmi:
-‘mi spoglio per te .. aspettami’-
Quei pensieri mi fecero cadere in un turbinio di sensazioni mai provate prima:Smania di vederla nuda e di poterla finalmente e toccare!
Sganciò la porta e piano la aprì. Con un gesto pudico e molto femminile si copriva il pube e così raggiunse la poltrona.
Mi girai di spalle nell’intento di metterla a proprio agio, ma non vedevo l’ora di calare lo sguardo sul suo corpo nudo.
Batticuore e senso di tremore.!!!. che mi stava succedendo? Spostavo oggetti senza senso… cercavo qualcosa…
Mi girai deciso fingendo una visita di rutine, ma nell’avvicinarmi mi accorsi che stavo dimenticando i guanti!
Cazzo! I guanti ‘ non li avevo mai , ma proprio mai dimenticati!
Avevo voglia di toccare lei ‘ non una vagina! Avevo voglia di aprile la fica e di bagnarmi la mano dei suoi umori.
Era diventata una prova di etica e professionalità che non avrei voluto rispettare!
Presi frettolosamente un paio di guanti in vinile e li indossai quasi infastidito dall’obbligo.
Mi girai e la trovai a gambe aperte ben rilassata ma con ancora le mani che coprivano il pube con senso di pudore.
-‘ Stia ben rilassata ,la visito… ora scopra il seno’-
Fingevo spudoratamente, avrei voluto strapparle gli indumenti!
-‘ ponga le mani dietro la nuca’-
Vidi e toccai un seno generoso e ben tornito e aureole colorate .Il capezzolo duro e turgido.
M’intrigava.. e parecchio ,cazzo!
Finsi una visita al seno .. temevo di farle percepire il mio desiderio.
Il cazzo mi esplodeva ma per fortuna era ben coperto dal camice.
-‘ok , procediamo con la visita’-
Avevo l’acquolina in bocca ‘
Teso, mi avvicinai alle sue gambe ben aperte.
Annusai il suo profumo… era piccante!
Fu come una doccia fredda…
Ero in preda all’eccitazione e potevo perdere il controllo.
Respirai profondamente per calmarmi e mi avviai verso il suo sesso.
Un monte di venere era ben curato …una striscia ben rifinita di peli ricciuti che continuavano fin alla sua dolce entrata.
Avrei voluto assaporarla, avrei voluto scoprire il suo clitoride e vederne le dimensioni, avrei voluto vederla lavorarselo!
Con sorpresa ,infilando le dita in vagina,notai il suo copioso umore scendere e una vulva ben dilatata… pronta!
La volevo eccitata ! E forse lo era…
Verificai dimensioni e forma senza fretta palpando il ventre con una mano, e immerso in lei con l’altra.
Ero in estasi e non dovevo!
Sentivo il mio cazzo pulsare di desiderio . Avrei voluto liberarlo e penetrare quella vagina profumata e lucida, avrei voluto farlo scivolare a ritmo lento,avrei voluto farlo sbattere contro quel fiore rosso rubino.
Sudavo nel contenere la mia voglia diventata ostacolo alla visita!
Ero paonazzo e mi sentivo soffocare dalla cravatta!
Estrassi le dita, indietreggiai di malavoglia e sfilai i guanti.
-‘ ecco fatto signora! ‘-
Volevo andarmene ‘.ero imbarazzato , quasi paralizzato e non sapevo come concludere e congedare la mia adorabile paziente.
Mi schiarii la voce cercando due parole di conforto per il suo perfetto stato di salute!
La salutai e lei ricambiò porgendomi la mano.
Stringemmo vigorosamente entrambi ,fissi occhi negli occhi per due, tre secondi!
-‘ grazie dottore , è stato gentilissimo’-lei
-‘grazie a lei . Arrivederci’- io
Uscì dalla stanza ondeggiando sinuosamente quasi a beffeggiare il mio stato.
La visita duro 1 ora e ventisette minuti indimenticabili.
Mi concessi i quindici minuti successivi per sollevare il mio pene inquieto e ricominciai le visite…”
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
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grazie amore
Non credo di aver avuto il paicere, ma grazie intanto della lettura.