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Trio

Oltre le apparenze 3

By 22 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Cosa le è successo?’ si decise a chiedere Michele sotto le coperte.
‘è un po’ incasinato ‘
‘Non le piacco’
‘mmh? Ma no sciocchino.’ Gli rispose stringendosi a lui e cominciando ad accarezzargli i peli radi del petto.
‘non piaccio mai alle persone.’
‘A me piaci.’ Stringendolo ancora di più per fargli sentire la pressione dei seni sul torace.

Michele rimase immobile incapace di sollevare le palpebre, preso dal tormentato di quella deliziosa attesa. Laura si chinò su di lui tanto che poteva sentire il suo fiato sfiorargli il viso.
Giù, sempre più giù, la sua mano scendeva fino al pube dove si soffermò un attimo prima di accarezzare lo scroto. Inaspettatamente Michele la ferma.
‘Ti piaccio veramente o è’ solo una cosa di sesso?’
‘Stupido’ sembrava stupita e poi arrabbiata, veramente arrabbiata.
Meravigliato di quanto quella reazione lo rendesse felice, l’abbraccia per baciarla. è la prima volta che è lui a prendere l’iniziativa, qualcosa da dentro gli urla che non è all’altezza ma si zittisce subito. Il suo bacio era dolce e le sue labbra morbide e calde come non mai. Le loro lingue danzavano intrecciandosi, cercandosi e desiderandosi.

Si erano addormentati baciandosi, Michele lo sapeva perché aveva ancora il suo sapore in bocca. Sapeva anche che avrebbe potuto avere di più se solo avesse osato chiedere ma probabilmente sarebbe stato comunque troppo esausto. Quel pensiero lo riporta a quello che hanno fatto nei giorni precedenti, si chiedeva se non fosse stato tutto un sogno. Per paura di scoprirlo non osava aprire gli occhi prima di aver allungato un braccio per accertarsi che lei fosse ancora lì.
Le sfiorò il braccio e allora si decise ad aprire gli occhi.

C’era qualcosa che non andava. La sua espressione angelica sembrava disturbata da qualcosa, la bocca leggermente dischiusa in un respiro affannoso. Un movimento più in basso alla sua destra richiama la sua attenzione. C’è qualcosa sotto le coperte, e si sta movendo.
Tra curiosità e timore Michele alza le lenzuola per scoprire di cosa si tratta.

Il cuore perde un battito quando incontra lo sguardo degli occhi verdi dell’ultima arrivata. Gli indirizza un sorriso sgembo portandosi un dito sulle labbra in segno di silenzio. Labbra umide di qualcosa che Michele sa non essere saliva, Giulia se le lecca con una voluttà che gli provoca sensazioni contrastanti.

Lui si rende conto di avere la bocca aperta e urlerebbe, ma non riesce a emettere nessun suono né a respirare per come è attratto dalla scena.

Giulia scivola via stando attenta a non svegliare anche Laura senza perderla di vista un solo istante. Un attimo dopo è su Michele con una mano posata sulla sua bocca prima che lui abbia il tempo di dire qualcosa.
‘Vuoi provare?’ gli chiede lei in un sussurro.

Michele titubante non sa cosa fare, non riuscendo a sostenere lo sguardo della ragazza sopra di lui guarda Laura che ancora dorme.
Giulia gli ripete la domanda costringendolo a guardarla.

‘Ma che due porcelli’ Entrambi si voltano sorpresi. Laura li sta guardando con un sorriso al lato della bocca. Giulia fa per scendere dal letto ma Laura l’afferra per un polso trascinandola verso di lei. Con gran sorpresa di Michele, Giulia non oppone la minima resistenza mettendosi a sedere tra loro.
‘Mmmh guarda qui che lago’ dice Laura senza far sparire quello strano sorriso ‘mi sa che indovino chi è stato’ guardando prima Michele e poi Giulia.

Ci fu un attimo di silenzio in cui Michele si chiese più volte se avrebbe dovuto dire qualcosa. Giulia al suo fianco stava semplicemente seduta sul letto in biancheria intima, limitandosi a guardare Laura.

‘Allora cosa ti stava chiedendo questa maialina? Sembrava volesse qualcosa o sbaglio?’ chiese a Michele guardandolo maliziosamente.

‘E.. ecco.. non è come” cominciò a balbettare Michele rosso in volto.

Laura non lo ascoltava, senza dire una parola si era abbassata sull’amica per sfilarle le mutandine. Incredulo e con un nodo alla gola, Michele non poteva fare a meno di guardare Giulia che si lasciava spogliare in quel modo davanti a lui.

Dopo un cenno appena percettibile di Laura, la sua amica si sposta e si rimette di nuovo sopra di lui aiutata da Laura in modo da offrirgli una visione perfetta della sua fighetta depilata. Michele cominciava ad avere la sensazione di trovarsi in acqua profonde, il comportamento delle ragazze lo intimoriva ed eccitava allo stesso tempo.

“Lecca dai” lo invita Laura.

“Ma non lo so fare'”

“Tesoro é come leccare un gelato un cono lo hai mai mangiato?”

“Si ma'”

“Allora é uguale!” gli disse Laura

Titubante Michele tirò fuori la lingua appoggiandone la punta sulle piccole labbra. Iniziò lentamente a leccare ma i movimenti erano impacciati.

‘Sei una frana’ si lasciò sfuggire Giulia in un risolino non proprio malevolo.
“Dai smettila ed anzi aiutalo!” Ribatte in sua difesa laura.

Giulia si fece seria e gli disse “Devi andare più sù”

Michele si spostò ma il turbinio di emozioni lo tradirono e iniziò a tremare.

Vedendolo tanto agitato, Laura fece di nuovo alzare Giulia e lo prese per un braccio tirandolo su a sedere sul letto con i cuscini dietro la schiena.
“Che fai tontolone?” gli sussurrò baciandolo per calmarlo.

Michele, rosso in volto più che mai borbottò delle scuse, chiedendo un bicchiere d’acqua che Laura andò subito a prendere.

“Non ti preoccupare cucciolo- gli disse osservandolo mentre lui beveva l’acqua e il suo volto assumeva un colore più normale. -Adesso Giulia ti fa vedere come si fa’ mettendosi seduta vicino a lui con le gambe oscenamente aperte.

Giulia sembrava esitare un po’ ma poi si decise ad assecondarla inginocchiandosi davanti a Laura. Era evidente da come si muovevano, lui ne dedusse, che non era la prima volta che facevano una cosa simile.

Le leccate erano lunghe e profonde. La lingua partiva da molto in basso, quasi al contatto con il piccolo buchetto del sedere e risaliva le calde labbra vaginali per arrivare a dare un colpetto al clitoride. Laura fremeva e ansimava sempre di più man mano che Giulia aumentava il ritmo e la profondità delle lappate.

Quando l’orgasmo la raggiunge Laura inarca la schiena lasciandosi sfuggire un lungo gemito di piacere. Infine si abbandona sul materasso respirando pesantemente con gli occhi chiusi.

Giulia sorrise soddisfatta rivolgendosi a Michele “Nessun uomo, nemmeno te, riuscirà a farla godere come faccio io!” sottolineando le sue parole con un ghigno di derisione.

Laura aprì gli occhi fulminando Giulia con lo sguardo. Velocemente si rivestì scendendo dal letto trascinando letteralmente Giulia nell’altra stanza. Uscirono dalla vista di Michele che però non potè fare a meno di sentire.
“Ti ospito e fai la stronza!? Esci da casa mia!”
“Ma dai che ti piaceva”
“Si, ma adesso non mi va più, dai esci!”

Giulia ancora mezza svestita si precipitò di nuovo da Michele
“è tutta colpa tua!”

“Lascialo stare lui non ha colpa!” disse Laura urlando tornando anche lei nella stanza da letto per evitare il peggio, ma troppo tardi.
Giulia era saltata sul letto e aveva colpito Michele con una sonora sberla, poi se ne andò sbattendo la porta.

Ritrovata un po’ di calma si rimisero a letto. Laura pareva non voler più smettere di stringere e coccolare Michele mormorando scuse e parole dolci finché non si addormentarono.

è lei la prima a svegliarsi e rimane a guardarlo dormire ripensando a quello che è successo la notte precedente. Si era aspettata una reazione decisamente più negativa per come si era comportata. Si chiedeva fino a che punto poteva spingersi con lui se nemmeno Giulia’
Al pensiero di Giulia e a come l’aveva cacciata la investe un brivido di rimorso. Erano state sempre unite anche quando tutto sembrava finito, però Michele’

Facendo attenzione a non svegliarlo si alzò, si vestì con le mutandine e la maglietta che di solito usa come pigiama. In cucina trova il cellulare con tre chiamate perse, tutte di Giulia. Resta un po’ incerta sul da farsi, poi si decide a richiamarla.

‘Ciao dove sei? ehm senti”
Si aspettava la solita strafottenza da parte dell’amica e invece stava balbettando delle scuse, dal tono della voce stentava a riconoscerla.
‘Ieri credo che abbiamo un po’ esagerato e’ che ne dici di venire da me a fare colazione? Dai ti aspetto’

Dopo poco più di mezzora la sente bussare alla porta e va ad aprire. Poche parole un abbraccio sono sufficienti alle due ragazze per capirsi. Giulia non si lascia sfuggire l’occasione per insinuare la mano sotto l’elastico delle mutandine di Laura.
‘Mmmmhh sei sempre la solita’ Scostandole la mano anche se non tempestivamente.

‘Ti piace così tanto?’ chiede Giulia sorseggiando il suo caffè.

Laura non risponde. Si limita a distogliere lo sguardo arrossendo a disagio mentre prepara la colazione per Michele.

‘Posso portarglielo io?- chiede Giulia indicando il vassoio. Poi notando lo sguardo dell’amica aggiunge -Tranquilla faccio la brava, devo chiedergli scusa.’

Giunta nella camera da letto appoggia il vassoio sul comodino fermandosi a guardarlo dormire per qualche minuto in attesa che si svegli.

Siccome continuava a dormire profondamente decide di svegliarlo lei scotendolo leggermente. Michele si sveglia anche se controvoglia e appena si rende conto di chi ha davanti trasale sgranando gli occhi.

‘No tranquillo non ti faccio niente, anzi mi spiace molto per ieri e’ ecco ti ho portato la colazione’

‘G.. grazie’ non era il caso ehm’ dov’è Laura? Dovrei andare in bagno e” rispose imbarazzato e sorpreso.

‘Hai bisogno di aiuto? Ecco aspetta ci penso io’ ignorando la riluttanza di Michele lo aiutò a farlo scendere dal letto e a metterlo sulla carrozzina.

‘No ma non è il caso”

‘Tranquillo nessun disturbo, anzi per come ti ho trattato mi sembra il minimo’ continuò a dire scusandosi continuamente mentre spingeva la carrozzina verso la porta, dove Laura li stava guardando con un’espressione un po’ incredula e un po’ divertita.

‘Ciao bella. Emergenza pipì’ le disse Giulia passandole accanto strappandole una risata.

Michele era congelato dall’imbarazzo. Giulia infatti non si era limitata ad accompagnarlo in bagno ma chinatasi su di lui gli stava togliendo le mutande.
‘Liberiamo questo uccellino in gabbia’

L’erezione di Michele svettò liberamente di fronte alla ragazza che trattenne a stento un risolino.
‘Come vola questo uccellino- disse maliziosa -vieni che ti aiuto a fare pipì’
La cosa che più lo sconcertava, e in qualche modo lo eccitava, era la malizia e la naturalezza con cui la ragazza si occupava dei suoi attributi, arrivando addirittura a fargli fare lo scrollino una volta finito.

Preso dall’agitazione e da quei pensieri impudici Michele si rese conto di essersi dimenticato le mutande in bagno solo dopo che Giulia lo riaccompagnò a letto e gli servì la colazione. Michele era troppo imbarazzato per farglielo notare e comunque non ne ebbe il tempo, visto che si ritrovò subito solo mentre Laura e Giulia parlottavano nell’altra stanza.

Michele si chiese che cosa stessero facendo ma non venendone a capo cercò di distrarsi dedicandosi alla colazione che gli avevano portato. Le due ragazze tornarono poco dopo sorridenti e per poco Michele non soffocò con il succo di frutta quando le vide. Giulia portava solo la camicia in gran parte sbottonata, mentre Laura era completamente nuda.

‘Andiamo’ gli disse Laura sorridendo maliziosamente.

‘Eh? Dove?’

‘A lavarci’ rispose con naturalezza lei prendendolo in braccio per spostarlo di nuovo sulla carrozzina anche se con un po’ di fatica.

Quando vide la vasca già pronta Michele arrossì vistosamente al ricordo della mattina precedente e arrossì ancora di più quando si accorse che Giulia li aveva seguiti. Ferma sulla porta, incrocia il suo sguardo che non seppe ben decifrare.

‘Da brava per favore aiutaci’ le chiese Laura indicando prima Michele e poi la vasca.

Titubante Giulia le venne in soccorso lasciandosi sfuggire un sospiro spazientito.

‘Che hai?’ sbottò Laura

‘Avevi promesso che prima”

‘Non così in fretta.’ La interruppe subito Laura ‘Devi ancora farti perdonare come si deve’

Una volta messo Michele nella vasca subito Laura lo raggiunse mettendosi dietro di lui e facendo segno a Giulia di mettersi di fronte a loro sulle ginocchia.
Subito le due ragazze si dedicarono a lavarlo a dovere. Laura si occupò delle spalle e del petto, senza perdere occasione per fargli sentire la pressione dei seni sulla schiena. Giulia invece cominciò a insaponargli i capelli offrendogli una visione ravvicinata delle sue tette. Non erano grandi come quelle di Laura, ma Michele scoprì di non riuscire a distogliere lo sguardo da quei capezzoli prominenti.

Quando ebbero finito, Laura gli afferrò il pene cominciando a stimolarlo con entrambe le mani.
‘Anche lei si deve lavare.’ Gli sussurrò a pochi centimetri dall’orecchio, vedendolo imbambolato a fissare Giulia.

A quelle parole Michele avvampò dall’imbarazzo e dalla sorpresa.
‘Eh? Davvero vuoi che’ cioè’ io’?’

Laura interruppe quei balbettamenti facendolo girare per baciarlo con dolcezza.
‘Tesoro. Io ti amo però devi sapere come sono. Non sei obbligato scegli tu.’

Michele incredulo guardò entrambe le ragazze come per accertarsi di quello che le aveva appena detto. Pensò per interminabili secondi a come la sua vita era stata stravolta da quella ragazza. Pensò a come si sentiva bene da quando l’aveva incontrata, quanto la desiderasse e capì che scelta fare.

La baciò con una passione che la sorprese. Era la prima volta che era lui a baciare lei e quello era il bacio più autentico che Laura avesse mai ricevuto.

‘Va bene allora cucciolo’ le sussurrò quando le loro labbra si separarono.

Mentre Laura ricominciava a giocare sotto l’acqua con il cazzo che gli si stava indurendo e allungando nella mano, Michele si decise a fare la sua parte.

Movendosi come in un sogno afferrò i seni di Giulia insaponandoli, accarezzandoli e palpandoli. Ben presto la sua attenzione si focalizzò sui capezzoli che cominciò a stringere leggermente tra le dita aumentando poco per volta la pressione attento alle reazioni di lei.

Giulia, che sembrava voler rimanere insensibile a quello che il ragazzo le stava facevano, cominciò a tradire un certo apprezzamento. Il fiato le si faceva sempre più corto e un piacevole calore le si diffondeva in tutto il corpo. Incapace di resistere ulteriormente si portò le mani tra le cosce per darsi ancora più piacere ma Laura la fermò.

‘Guarda che porcella impaziente- le disse maliziosa ignorando il suo gemito di protesta. -Oggi ci pensa lui’

Accogliendo al volo la proposta le mani di Michele abbandonarono i seni e, scivolando lungo il corpo tonico, si fermarono solo una volta raggiunta la mela del loro desiderio. Delicatamente cominciò a premere sul clitoride facendola tremare di piacere, cominciò a muovere il dito con piccoli movimenti circolari sul bottoncino di carne mentre lei spingeva istintivamente il bacino in avanti. Senza smettere il lavorio al clitoride con l’altra mano cominciò ad accarezzare la vulva lungo le piccole labbra umide di umori infilando la punta di un dito.

Intromettendosi Laura appoggiò la sua mano su quella di Michele spingendogli l’indice profondamente nella calda vagina di Giulia.
‘Con lei devi andare più giù’ gli sussurrò dolcemente all’orecchio e dopo averlo guidato in un paio di affondi lo lasciò continuare da solo.

Stimolata in quel modo così inaspettatamente efficace Giulia raggiunse in fretta le vette del piacere. L’orgasmo esplose in lei con un urlo selvaggio. Intorpidita dal piacere si lasciò cadere in avanti dove Laura la baciò.

Accortasi che il cazzo di Michele stretto nel suo pugno cominciava a pulsare vicino anche lui al culmine del piacere, si fermò e baciò anche lui con dolcezza facendogli rimandare l’orgasmo.

Ritrovata la calma i tre cercarono di darsi un contegno e ripresero a lavarsi. Solo Laura di tanto in tanto immergeva una mano per assicurarsi che l’erezione non fosse scemata.

Le ragazze uscirono dalla vasca e si asciugarono velocemente. Alla fine si scambiarono uno sguardo di intesa e sollevarono di peso Michele dalla vasca portandolo fuori dal bagno.

Michele guardò preoccupato entrambe, ma Laura gli sorrise e gli disse “Tranquillo cucciolo, ti dobbiamo lavare il culetto e se lo vogliamo fare per bene non lo possiamo fare nella vasca”

Il viaggio dal bagno alla camera da letto gli parve interminabile, per la paura di cadere e per l’imbarazzo dell’erezione messa così in bella mostra.

Una volta steso sul letto Laura gli si coricò accanto dandogli piccoli baci sul collo e sul petto.

Nel frattempo Giulia dopo aver trafficato un po’ con i cassetti del comodino li raggiunse con una piccola bottiglia contenente un liquido denso. Laura l’aprì, si versò sul palmo un po’ del contenuto e poi passò di nuovo il flaconcino all’amica che fece altrettanto.

‘è solo un olio per massaggi’ lo rassicurò Giulia vedendo la sua preoccupazione.

Subito le due ragazze si misero all’opera ungendo e massaggiando ogni suo muscolo con una particolare attenzione per i genitali portandolo nuovamente al limite dell’orgasmo.

Dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa girarono con cautela Michele e ripresero il lavoro anche per quel lato.

Cominciò Giulia, che si dedicò alle spalle e alla schiena che con sapienti movimenti sciolsero la tensione dei suoi muscoli.
Quando fu soddisfatta del risultato lasciò campo libero a Laura che piazzatasi tra le gambe di lui cominciò ad impastare i glutei.
A un tratto si fermò con aria pensierosa mentre si versava altro olio sulle dita.

‘Qui mi devi aiutare’ disse rivolta a Giulia che a sua volta le annuì.

Con stupore si sentì divaricare le natiche mentre qualcosa stava spingendo sull’orlo del piccolo buchetto del sedere. Istintivamente tese tutti i muscoli cercando di voltarsi a guardare preoccupato.

‘Ti piacerà cucciolo. Ti fidi di me?’

Michele non disse nulla e si rimise sdraiato lasciandola fare.

Dopo aver massaggiato dolcemente l’anello elastico con l’indice, la falange sprofonda nel sedere dopo una piccola pressione. Con una successiva pressione il dito entra per altri due centimetri fermandosi per qualche secondo prima di tornare indietro. Il dito continua a scorrere avanti e indietro diverse volte, fino a quando un fremito scuote tutto il corpo di Michele strappando a Laura un sorriso compiaciuto.

‘è già venuto! Non so cosa ci trovi in..’
Laura la interruppe con uno sguardo glaciale che la indusse a mormorare delle scuse.

‘Tutto bene cucciolo? Adesso viene il meglio.’ Le sussurrò dolcemente lei girandolo d nuovo sulla schiena.

‘Bene’ disse poi guardando Giulia maliziosamente ‘voi due avete lasciato una certa cosa in sospeso ieri.’

Giulia annuì controvoglia e si spostò su Michele che si ritrovò la passera a pochi centimetri naso.

Estasiato cominciò a leccare le piccole labbra sotto la guida paziente di Giulia. Quando i suoi consigli non furono più necessari si abbandonò agli stimoli che riceveva, che doveva ammettere non erano male come si aspettava.

Intanto Laura si era data da fare a stimolare di nuovo Michele. Pulendo prima per bene il pene dallo sperma con la lingua e cominciando un profondo pompino ritrovando di nuovo la dura consistenza di prima.

Dopo un’ultima lappata al filetto si sollevò soddisfatta e, tenendolo delicatamente se lo guidò all’ingresso della figa impalandosi lentamente di fronte a una Giulia sempre più rossa in volto ormai vicinissima al piacere sublime dell’ orgasmo.

‘Guarda un po’ sembra che cominci a capire.’ Senza attendere risposta la baciò.

Sempre con le lingue intrecciate Laura cominciò a cavalcare Michele alzandosi e abbassandosi su di lui con movimenti più ampi possibile.

I mugolii di piacere delle ragazze sparivano nelle reciproche bocche mentre Michele, in preda all’estasi più totale, leccava sempre più profondamente e avidamente la figa di Giulia inzaccherandosi la faccia dei suoi umori.

Irruento l’orgasmo prese anche lui che inondò l’utero del suo amore con corposi e caldi schizzi di piacere. lei non si fermò continuando a salire e scendere senza mai perdere il contatto con il suo cazzo che in breve fu di nuovo rigido e pronto a ripartire.

Continuarono così per un tempo che parve infinito giungendo al culmine del piacere più volte di quante riuscirono a contare.

Alla fine i tre si sdraiano sul letto esausti e appagati. Laura si stringe a Michele coccolandolo dolcemente con gesti sensuali e materni allo stesso tempo.

Giulia capì di essere fuori posto. Senza dire niente si riveste riuscendo in qualche modo a trattenere le lacrime, e dopo aver sorriso ancora una volta all’amica si volta per andarsene.
‘Piccola che fai? Scappi senza salutare?’ la trattiene Laura abbracciandola.
‘Non mi piacciono gli addii.’
‘Ma quale addio! è vero amo Michele ma saremo sempre felici di averti con noi.’
Giulia sa che le cose non saranno così semplici. Non è però delusione quella che prova ma semplice consapevolezza che ora Laura aveva trovato la felicità che cercava.

La bacia un’ultima volta prima di andarsene soddisfatta.

Hazel

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