Pallide,
dolci,
scialbe
palpebre,
malinconiche come un sospiro dopo la notte,
rapite dalle gioie di Morfeo,
inebriate dall’estasi delle donne,
sbattute tanto, tanto forte,
mille, mille volte,
sempre accarezzate e colme
di lacrime e desideri folli.
Pallide,
dolci,
scialbe
forme,
che corsero mille e mille miglia
nella tempesta,
verso la casa di campagna triste
dove lei gli disse addio
prima dell’ultima partenza.
Hanno abbattuto l’ippocastano più vecchio
del bosco,
sul suo tronco erano incisi
i nomi dei due amanti.
Ah, pensieri ardenti,
bagnati di pioggia,
che volate agli incanti di nuvole languide
come il volto di una donna!
Vorrei soltanto essere
quelle
pallide,
dolci,
scialbe,
madide,
tenere,
candide
palpebre’
E nulla più.



Grazie, il tuo bel commento ha colto nel segno le cose che volevo trasmettere e mi servirà da stimolo per…
Secondo me no.
Grazie, il tuo commento è molto bello. Hai colto molti aspetti e sensazioni che volevo trasmettere.
Grazie, effettivamente mi sono resa conto che scrivere non è semplice. Cosa intendi per ritmo della narrazione?
Grazie, effettivamente mi sono reso conto che scrivere non è semplice. Cosa intendi per ritmo della narrazione?