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Racconti Erotici Etero

Lettera

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia Tentazione,

scrivo una lettera perch&egrave parlarti sarebbe triste e penoso, più per te che per me. Metterti di fronte allo spettacolo di un uomo di più di sessant’anni che si contorce in un desiderio da adolescente per te, splendido Fiore di venti anni, sarebbe come infliggerti una tortura….o almeno così credo. Sei così rispettosa e devota all’Età che vedermi tanto innamorato e sciocco ti spaventerebbe e coprirebbe me di ridicolo davanti ai tuoi occhi sempre lucidi e ammiccanti.

Qualcosa però dovevo fare, questo devi concedermelo.

Ho raggiunto forse da poco un periodo della vita in cui si diventa complici del proprio corpo, amici di questo sarcofago che fin dalla nascita custodisce le nostre passioni e le nostre forze.Quando si &egrave giovani il vigore ci guida come un cocchiere invasato o pazzo, che ci frusta portandoci allo stremo nel desiderio di provare e assaporare tutto, ubriachi di vita e al tempo stesso assetati di esperienza. Inizia, dopo, una fase cattiva, in cui spesso &egrave l’invidia a prendere il comando e a non farci accettare il cambiamento come una crescita: vediamo tutto come risposta ingrata di un mondo che ci guarda invecchiare e ride di noi. Solo più tardi, ed &egrave questo il momento della vita in cui mi trovo adesso, impariamo cosa significhi l’indulgenza verso noi stessi, capiamo quanto sia vitale scindere la nostra apparenza (che già era povera anni fa, miseri noi illusi) dalle nostre passioni; la vita ci fa un dono: l’esperienza &egrave ora nostra complice e un po’ di saggezza ci fa guardare il mondo esterno nuovamente con stupore e amore per il bello.

E in questo mondo ho incontrato te, una giovane donna che molti anni fa mi sarei illuso di poter conquistare e che ora invece guardo con una passione infinita. Non sono poi così vecchio, il desiderio non si &egrave mai spento in questo corpo, ma tu lo hai amplificato oltre il lecito, rendendomi voglioso come mai avevo sperimentato.

Ti ho sognato.

Lo so, non &egrave un male sognare. Ma io l’ho fatto ad occhi aperti, così, di colpo.

Ti ho rivisto il giorno in cui mi hai salutato e sorriso, e mi sei passata accanto con suella gonna rossa, lunga fino al ginocchio, e quella maglietta bianca così leggera da sembrare impalpabile. La tua bocca sensuale e leggermente imbronciata si &egrave aperta in un sorriso, scoprendo denti bianchissimi, di un colore che associato al rosso vivo delle tue labbra mi &egrave sembrato un osceno invito per il mio cazzo.

Non apparire scandalizzata, ora: si chiama cazzo e lo sappiamo entrambi.

Voglio che tu sappia dell’erezione violenta e improvvisa che mi ha scosso quel giorno, così come voglio che tu sappia del sogno che questa situazione ha provocato.

Ho sognato di allungare una mano e afferrarti con dolcezza un polso, fermandoti. E io lì, seduto, ti ho riportato indietro di qualche passo, di nuovo in piedi di fronte a me. Le mie mani, senza chiedere, hanno sfiorato le tue gambe, all’esterno, partendo dai polpacci e scivolando lungo quelle calze velate e ammaliatrici, per arrivare all’orlo della gonna e avanzare sotto di essa, sollevandola a mano a mano che la salita lungo le tue lunghissime cosce giungeva al pizzo delle calze. So che indossi autoreggenti, le ho intraviste occhieggiare da uno spacco, in passato.

Nel mio sogno limito i miei movimenti alle braccia, mentre i miei occhi, in estasi, si godono la visione del tuo corpo a pochi centimetri, svelato fino alla vita una volta sollevata tutta la gonna. Tirarti a me sarebbe allora un attimo, a abbassare un po’ la testa per baciare il raso del tuo perizoma una necessità vitale. So che i tuoi occhi non sarebbero sorpresi ma curiosi e incerti se godersi lo spettacolo della mia lingua che inizia ad eccitarti, inumidendo quella stoffa liscia. Il perizoma &egrave un’arma, e tu che lo indossi sempre sotto quei vestiti stretti lo sai bene. Fa pensare a culetti vogliosi e corpi caldi, e a questo ho pensato nel mio sogno. Ti ho visto voltarti e chinarti in avanti, ponendo quel minuscolo filo bianco che si insinua tra le tue chiappe durissime così vicino a me…

La mia bocca ha chiesto aiuto alle mie mani: spostare quel filetto fortunato &egrave stato un attimo, e sostituirlo con la mia saliva &egrave stato un atto ancora più veloce. Tenerti poi il sedere aperto con le mani strette forte sulle chiappe, e dare libero sfogo alla mia bocca. Assaggiarti tutta, in ogni tuo buco, in ogni ipnotico ingresso al tuo piacere. Mantenere un ritmo calmo, godersi le tue prime gocce che non riesci a trattenere mentre i tuoi fianchi iniziano a muoversi e il tuo bacino si spinge indietro, facilitando alla mia lingua il meraviglioso compito di portarti alla soglia dell’estasi e poi fermarsi mentre mugoli e gemi.

Mi sono alzato e ti ho sdraiata su un tavolo, dopo averti fatta spogliare e essermi svestito a mia volta. Prese le tue caviglie le ho sollevate, senza mai togliere gli occhi dai tuoi, che sono demoni pieni di voglia. Ho preso un po’ di saliva dalla tua bocca e l’ho messa sulla punta ormai congestionata del mio cazzo. L?ho poi appoggiato al tuo culetto e i tuoi occhi, porcellina, si sono illuminati. Nel chinarmi per baciarti e farti sentire il tuo sapore ancora sulle mie labbra ho spinto, iniziando a infilarlo in quel buchetto e, approfittando della tua bocca aperta in gemiti di dolore e godimento, ho posato la mia lingua tra i tuoi denti candidi, e tu hai iniziato a succhiarla avida…..

Incularti &egrave solo uno dei miei desideri, e anche ora pensarci mi fa tremare e ccitare. Dove vorrei venire, però, non &egrave così importante, perch&egrave ti chiederei di concederti a me per così tante ore da poterti letteralmente riempire in ogni tuo buco misterioso. Lo so, non &egrave poetico, ma non sono un poeta, solo un uomo accecato dalla voglia. Voglio vedere il mio sperma entrare nella tua bocca perfetta e non uscirne più….voglio sentire il tuo culo stringere e contrarsi intorno al mio cazzo che pulsa e esplode di piacere al suo interno…..

E voglio fare l’amore con te, questo sì in maniera poetica, sentendo come la tua vulva giovane ma misteriosamente matura e consapevole si scioglie insieme a me in un lunghissimo orgasmo urlato all’universo e, al tempo stesso, dolce e perfetto.

Per sempre tuo e devoto

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