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Racconti di DominazioneTrio

La vita di una cagna

By 21 Marzo 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi svegliai, come al solito con la mia cagnetta a leccarmi i piedi da sotto le lenzuola, stetti un po’ a gustarmi la sua lingua passare tra le dita, risalire ed arrivare al collo del piede per poi ricominciare partendo dal tallone e tornando su lentamente e con delicatezza, stando attenta a non dare fastidio alla sua padrona come io e il mio uomo le abbiamo insegnato con tanto duro lavoro a forza di frustate e punizioni.
Rimango un po’ nel mio torpore e quando poi decido che era ora di alzarsi le tirai un calcetto in faccia e lei capii subito che doveva passare a svegliare , sempre nello stesso modo il suo padrone, a 4 zampe passa dall’altra parte del letto e infila di nuovo la testa sotto le coperte…

Sento nel dormiveglia le lenzuola muoversi e sollevarsi sopra la testa della nostra cagnetta, mentre si avvicina ai miei piedi per svegliarmi. Inizia a leccare con dedizione le mie estremità inferiori, dopo diverso tempo con noi sa esattamente cosa mi piace, quindi inizia dalle dita, che spompina come piccoli cazzi, per poi passare al collo, al tallone e di nuovo le dita. Mi godo la sua bocca, della cagna, per circa cinque minuti per poi fermarla tirandole un calcetto sulla bocca. Prima di alzarmi dal letto mi girai verso la mia donna, la avvicinai a me e iniziai a baciarla con estrema passione…

Ricambio il bacio con altrettanta passione e mi stringo di più a lui mentre la cagna è a 4 zampe ai piedi del letto che ci guarda in attesa di ordini.
Dopo qualche minuto le diciamo di servire la colazione come le abbiamo insegnato…prende il vassoio e in ginocchio con la testa bassa e le braccia in alto me lo porge, io prima di prendere il vassoio inizio a giocare un po’ con i suoi capezzoli, li stimolo e li tiro provocandole ogni tanto gemiti sia di piacere che di dolore allora con un’ultima stretta ed un suo ultimo mugolio di dolore la lascio andare e prendo il vassoio mettendolo in mezzo a noi due.
Poi guardando il mio ragazzo noto che ha un’erezione e quindi mi giro verso la schiava e le dico “cagna muoviti vai a fare un pompino al tuo padrone non vedi che è eccitato?” sempre a 4 zampe, si avvia verso l’altro lato del letto per prendergli il cazzo in bocca, intanto io prendo la mia tazza e ne bevo un sorso…

La cagnetta gattona fino al mio lato del letto, stando sempre a quattro zampe vi si arrampica e inizia a leccare il mio cazzo, lo fa con maestria, anche se insegnarglielo non è stato facile, inizia con il leccarmi la cappella, per poi scendere piano piano sull’asta fino ad arrivare a leccarmi le palle, nel frattempo, cerco di bere il mio caffè, ma risulta molto difficile a causa del lavoretto di bocca che la schiava sta facendo. Se lo infila fino in fondo alla gola, come piace a me e come le è stato insegnato. Quando mi avvicino all’orgasmo la fermo e la allontano da quello che sembra il suo giocattolo preferito. Scavalco il vassoio e mi metto sopra la mia ragazza, pronto per la solita scopata mattutina…

Io ho quasi finito il mio caffè e vedo il mio lui che si mette sopra di me pronto ad impalarmi, allargo le gambe e lo lascio entrare comodamente, quando lo sento arrivare fino in fondo inizio a gemere chiedendogli di accelerare il movimento. Dopo circa una ventina di minuti di scopata, nei quali la puttana è rimasta a guardarci con gli occhi da cagna in calore, sento un getto di sperma caldo che mi invade la fica…dopo di che rimaniamo per qualche minuto abbracciati con il cazzo del mio ragazzo dentro di me. Poi lui esce e io mi giro verso la cagna ordinandole “vieni a ripulire la mia fica” lei si avvicina iniziando a leccare, fino a che ha ripulito per bene tutto lo sperma,allora le ordino di ripulire anche il cazzo del suo padrone e di farlo minuziosamente come le è stato insegnato, una volta finito anche quel compito mi alzo prendendola per i capelli, che uso come un guinzaglio, la porto in bagno e mi metto a pisciare nel gabinetto, quando poi ho finito senza che ci sia bisogno di dirlo si avvicina alla mia fica e inizia a farmi da carta igienica ripulendola come si deve, una volta finito stava per staccarsi, ma io la prendo di nuovo per i capelli e la schiaccio contro il clitoride intimandole di farmi venire in, massimo 5 minuti, la schiavetta inizia, così, a leccare abilmente e dopo qualche minuto le vengo in bocca urlando il mio piacere. Una volta ripresa mi dirigo verso la camera e lascio il posto al mio ragazzo iniziando a scegliere i vestiti per la giornata…

La mia donna torna dal bagno e si mette davanti all’armadio aperto per scegliere gli abiti, in quel momento mi stavo alzando dal letto, mi spostai dietro di lei e inizia a baciarle il collo accarezzandole tutto il corpo. Vedendo che si stava facendo tardi andai in bagno dove trovai la nostra cagna in ginocchio dove l’aveva lasciata la mia ragazza. Inizia a svuotarmi la vescica nel water, ma indirizzando parte del getto sul bordo della tazza…la cagna, appena terminato di fare i miei bisogni, si avvicina per pulirmi. Prendendola per i capelli la guido a pulire il resto della tazza. Mentre mi metto sotto la doccia le ordinai di andare a prendere un telo pulito e di aspettare, in ginocchi, che esca dalla doccia per porgermelo…

Sento il mio ragazzo che inizia a baciarmi da dietro e porto la mano dietro di me per toccargli il cazzo e per farlo eccitare un po’, fino a che non si stacca per andare in bagno, e lo seguii con lo sguardo, una volta che si è chiuso la porta alle spalle mi concentro di nuovo sull’armadio, decido di mettermi un paio di culotte di pizzo nero, un reggiseno coordinato e un paio di auto-reggenti, sopra una gonna nera che arriva poco sopra il ginocchio e che mette in risalto le curve del mio culo, una camicetta bianca che con qualche bottone aperto fa risaltare il seno senza pero essere troppo volgare, una volta finito di vestirmi mi abbasso per infilarmi le scarpe con tacco alto e un laccino alla caviglia che avevo scelto prima. Proprio mentre mi sto calzando la prima scarpa vedo uscire la cagna dal bagno e le ordino di venire ad infilarmele e a pulirle con la lingua, lei senza fiatare si avvicina ed inizia ad allacciare il laccino della prima per poi iniziare a pulirle iniziando a leccare dalla punta. Lecca minuziosamente tutta la superficie delle scarpe come le è stato insegnato. Finita la pianta e la punta la prendo per i capelli e le infilo il tacco in bocca che lei inizia a succhiare come se fosse un cazzo. Dopo aver ripetuto lo stesso procedimento con l’altra scarpa le dico che può andare, ma intanto sento che in bagno il mio ragazzo ha finito di farsi la doccia e sta per uscire… Esco dalla doccia e la cagna non è al suo posto, allora la chiamo e le dico di muoversi a portarmi il telo per asciugarmi e di prepararsi per la punizione! La puttana si affretta ad entrare in bagno stando a 4 zampe e scusandosi per il ritardo e cercando di giustificarsi dicendo che era stata chiamata dalla sua padrona, le strappai di mano il telo e la zittii con un piede sulla faccia. “Cagna non osare mai più utilizzare la tua Padrona come scusa per non aver ubbidito!”. La schiava allora abbassa la testa e si scusa. Mi vesto, e poi ordino alla cagna di portarmi la cinta e di prepararsi a essere punita. La puttanella tornò dopo pochi secondi con la cinta e si posizionò a 90′ appoggiata con le mani al muro dicendomi “Padrone ho spagliato mi punisca”… io iniziai a colpirle culo, e lei ad ogni colpo si scusava e ringraziava per l’attenzione che ponevamo nel renderla perfetta…

Sento la loro conversazione e i colpi della cinta provenire dal bagno e capisco cosa sta succedendo, mi avvicino alla porta, la apro e mi si presenta davanti la scena che mi aspettavo, il mio ragazzo che frusta la nostra cagna, è una scena molto eccitante, purtroppo però non ho tempo per godere di nuovo quindi aspetto che finisca di dargli i colpi, che sono 30, poi mi avvicino ed inizio a palparle il sedere rosso e bollente, dopo qualche minuto le stringo le chiappe e infilo le unghie nella carne facendola genere di dolore, mi avvicino al suo orecchio e le dico “non penserai che la tua punizione sia finita qui vero cagna? non ti puoi permettere di incolpare la tua padrona per le tue mancanze come ha detto il tuo signore, quindi oggi leccherai tutte le scarpe della casa comprese le suole per bene e con queste attaccate” tiro fuori due pinze di quelle di ferro per i capezzoli legate da una catenella che avevo preso prima di entrare in bagno, la giro, mi abbasso a darle una veloce leccata ai capezzoli per farli inturgidire e le attacco le mollette, lei si lamenta per il dolore per questo decido che merita una punizione aggiuntiva, quindi tirandola per la catenella, la trascino in camera, le dico di sdraiarsi a terra, chiudere gli occhi ed aprire le gambe. Lei prontamente ubbidisce e dopo qualche secondo di attesa le tiro la prima frustata, con una canna di bambù, dritta sul clitoride, lei grida sia per il dolore che per la sorpresa e io continuo fino a dargliene 10, tutte sul clitoride, poi mi abbasso e inizio a leccarle la fica e lei piano piano geme di piacere e quando sento che è sul punto di godere mi stacco e applico sul clitoride un’altra molletta come quelle che ha sui capezzoli, lei grida di nuovo e io le dico che dovrà tenere tutto il giorno anche quella poi mi alzo, vado verso il mio ragazzo, gli dò un bacio e mi dirigo verso il bagno per truccarmi’

Ricambio il bacio della mia donna e poi mi vado a vestire in camera, entrando trovo la nostra cagna a terra ancora a gambe larghe che ansima per il dolore. La prendo per la catenella tra le tette e le intimo “Alzati cagna, nessuno ti ha dato il permesso di riposarti” e inizio a strattonarle il seno finché non si alza e la faccio mettere a 4 zampe, le dico di aspettare. Mi vesto e prima di uscire, mi siedo sul letto e la chiamo. La prendo per i capelli e la schiaccio contro la mia scarpa, nel frattempo che la puttana inizia a leccare le suole vedo un espressione un po’ disgustata sul suo volto e in più cerca di liberarsi dalla mia presa per potersi pulire la bocca, ma ovviamente potrà liberarsi solo quando lo dirò io e per fermare il suo tentativo di ribellione appoggio la scarpa che deve ancora essere pulita sul suo seno facendo pressione e inizio a giocare con le pinze, facendole dondolare, in modo da provocarle altro dolore. E proprio come volevo, i suoi gemiti di dolore non si fecero attendere. Aspetto che abbia finito di leccare entrambe le scarpe e poi decido di usare ulteriormente le sue tette come scendiletto appoggiandovi sopra tutto il mio peso per un breve istante. Prima di uscire mi dirigo in bagno per salutare la mia ragazza e augurarle una buona giornata mordicchiandole un labbro e portando la mia mano tra le sue gambe sotto la gonna stimolandole con delicatezza il clitoride…

Ricambio il bacio e mi muovo un po’ sulla sua mano mugolando però di dispiacere quando si stacca, quindi lo saluto e finisco di truccarmi, poi vado in camera e trovo la schiva a 4 zampe che aspetta ordini, allora la prendo di nuovo per il cordino che unisce le due mollette e la tiro fino all’ingresso poi mi giro, inizio con il piede a giocare con la molletta sul clitoride ed intanto le ordino “stasera voglio trovarti come sempre qui alla porta ad accoglierci con tutte le mollette attaccate, ricordati che tutte le scarpe che ci sono in casa dovranno essere perfettamente pulite e potrai usare, ovviamente, solo la lingua, poi dovrai come al solito pulire tutta la casa e prepararci la cena, chiaro cagna?” lei sommessamente mi risponde “si Padrona” a quel punto mi giro e sto per uscire quando mi accorgo che la mia scarpa è sporca dei suoi umori, quindi le tiro un calcio in faccia facendola cadere all’indietro poi con una scarpa le premo sul seno e l’altra gliela infilo in bocca le dico di pulirla per bene e di muoversi perché sono in ritardo offendendola, visto che si eccita anche con una molletta sul clitoride ed in più che stasera verra ulteriormente punita visto che a quanto pare questa punizione la fa soltanto eccitare di più, lei non riesce praticamente a respirare perché sono con tutto il mio peso sopra di lei ma riesce comunque a non lamentarsi e a pulire la scarpa in breve tempo, quando ha finito scendo e le tiro un’altro calcio su un fianco ed esordisco con un “a stasera puttana!” Senza aspettare una risposta esco e mi chiudo la porta alle spalle per iniziare una nuova e noiosa giornata lavorativa… Uscito dal lavoro tornai a casa, dove aprendo la porta trovai la nostra cagna inginocchiata in posizione, per essere ispezionata, con le mani dietro la testa per mettere in mostra le tette con le mollette sui capezzoli e le gambe larghe per mostrare anche la terza molletta che aveva sul corpo. La prendo per la catenella tra le tette e la faccio chinare a baciarmi le scarpe e farmi leccare le suole. Mi sposto verso la camera dove mi metto in una tenuta più comoda e poi vado in bagno a espletare i miei bisogni, dopo di che la cagna da brava carta igienica viene a pulirmi il cazzo con la sua lingua ormai esperta a sia a pulire che a dare piacere. Dopo il bidet che la cagna mi ha fatto, con un cazzo ormai eccitato, inizio a scoparle la bocca spingendo il cazzo sempre più in profondità nella bocca della cagna, provocandole conati e impedendole di respirare. Dopo qualche minuto sento l’orgasmo salire dentro di me, le pianto il cazzo in fondo alla gola e le sparo il mio carico di sperma direttamente in gola lasciandole il cazzo dentro per evitare che lo potesse sputare anche se sa benissimo che deve sempre ingoiare. Dopo avermi ripulito rimetto il cazzo nei pantaloni e mi porto la cagna dietro mentre mi metto sul divano, usandola come poggia piedi in attesa che torni la mia donna, dopo circa dieci minuti, la sento parcheggiare così dico alla cagna di andare a salutarla’

Arrivata a casa aprii la porta e trovai la mia cagna a 4 zampe pronta a salutarmi come si deve, quindi mi fermo, lei si abbassa ed inizia a leccarmi le scarpe, dopo poco però visto che avevo camminato abbastanza oggi, avevo i piedi doloranti, la sposto con un calcetto in faccia e le dico di seguirmi, mi avvio verso il soggiorno dove trovo il mio ragazzo, lo bacio e mi siedo di fianco a lui, poi ordino alla schiava di portarmi le ciabatte, togliermi le scarpe, pulirmi e massaggiarmi i piedi e infine calzarmi le ciabatte. Subito la schiava si avvia a prendere le ciabatte che mi porta ovviamente in bocca come si addice ad una brava cagnetta, mi toglie le scarpe ed inizia a massaggiarmi e leccarmi piano piano le estremità, quando ha pulito tutto alla perfezione mi calza le ciabatte e le bacia un’ultima volta. A quel punto mi alzo e dico “Amore che dici andiamo a controllare se la nostra cagna ha svolto il lavoro che le abbiamo ordinato alla perfezione?” prendo la cagna per i capelli e mi avvio verso la scarpiera…

Io e la mia donna ci dirigiamo verso la scarpiera con al seguito la puttana a 4 zampe, difronte all’armadio apro le ante e inizio ad ispezionare le mie scarpe mentre la mia ragazza fa lo stesso con le sue, già al secondo paio di scarpe noto delle tracce di sporcizia, mi rivolgo verso la cagna e attirano la sua attenzioni e con un calcio sulla tetta esposta, le dico ” Lurida zoccola in una giornata non sei neanche riuscita a pulire le scarpe come si deve?’sei proprio inutile!”. La cagna abbassa subito la testa in segno di sottomissione e inizia a scusarsi, sapendo che comunque dovrà essere punita, per la sua mancanza. Innanzi tutto le misi le scarpe a terra e le intimai di finire il suo lavoro, intanto che lo faceva iniziai a sculacciarla, e a tirarle calcetti sulle ette per far muovere tutte le pinze che ha sul corpo e amplificare così il dolore che provava. quando ebbe finito andai avanti finché, dopo 50 sculacciate, non ebbe il culo totalmente rosso e caldo per la seconda volta in una giornata…

Come il mio ragazzo iniziai a scorrere la scarpiera, alla seconda fila quando sentii le sue parole mi girai assistendo alla scena, che mi guastai per un momento, con un sorriso stampato in faccia mi voltai di nuovo e continuai ad esaminare lasciando a lui la punizione, arrivata alla quarta fila trovai pure io qualche traccia di sporcizia sotto la suola e mi girai osservando gli ultimi colpi che il mio uomo infliggeva alla cagna, ho aspettato che finisse poi mi sono abbassata mettendo la suola della scarpa davanti alla faccia della schiava dicendole “Ti sembra una scarpa pulita questa puttana?forza finisci il lavoro” gli appoggiai la scarpa a terra e presi un frustino che era lì accanto, mi avvicinai al suo culo ed iniziai a colpirla intimandole di non lamentarsi, le detti altri 30 colpi che le fecero diventare il culo quasi viola. Intanto la troia aveva finito di pulire, presi le scarpe da terra e le rimisi sulla scarpiera, finii poi di scorrere e trovai tutte le altre paia pulite, mi girai chiedendo al mio ragazzo se anche lui avesse finito’ Dopo aver ispezionato accuratamente in lavoro della cagna io e la mia ragazza decidiamo di concederci un bagno rilassante, per questo ordiniamo alla cagna di riempire la vasca di acqua calda di accendere la stufetta e poi attenderci in ginocchio accanto alla vasca. Così potrà eseguire eventuali ordini rapidamente e senza farci aspettare. Nel frattempo la mia donna inizia a spogliarmi slacciandomi i bottoni della camicia e anche io faccio lo stesso, scambiandoci spesso gesti languidi e sensuali, una volta nudi ci abbandoniamo in un bacio appassionato che porta in nostri corpi a cercarsi e avvicinarsi fino ad arrivare al contatto. Dopo alcuni secondi ci spostiamo in bagno dove ci immergiamo nell’acqua schiumosa e fortunatamente per la troia alla giusta temperatura, lasciando che l’acqua ci culli e ci rilassi dalla lunga giornata di lavoro. Mentre massaggiavo le spalle alla mia donna mi venne in mente di come ottenemmo la nostra schiava così dissi: “Amore ricordi quando portammo a casa la cagna?”…
Mentre ci immergiamo sento l’acqua alla temperatura perfetta e mi congratulo mentalmente con la schiavetta, ovviamente non lo dico a voce alta, non voglio che si monti la testa, una volta che siamo entrati entrambi nella vasca sento le mani del mio uomo iniziare a massaggiarmi la schiena ed iniziai a rilassarmi, quando ad un certo punto quella domanda mi fa ridestare dal mio torpore e rispondo “certo che lo ricordo”, e piano piano inizio a ricordare. Quando ci conoscemmo io ed il mio ragazzo facevamo ancora l’università, ci mettemmo insieme quasi subito ma poco dopo lui mi tradì con quella che attualmente è al nostra cagna, dopo questo noi non ci lasciammo e loro smisero di sentirsi. Una volta laureati trovammo entrambi un buon lavoro e andammo a vivere in una bella casa spaziosa, con il tempo la situazione in Italia peggiorò, ma noi, grazie al nostro lavoro non avevamo problemi economici, un giorno però trovammo la cagna in un sito di incontri bdsm, dalla foto riconobbi subito che era lei e le scrivemmo, dicendole che potevamo offrirle vitto e alloggio in cambio della sua totale ubbidienza, dopo qualche giorno lei ci rispose affermativamente visto che non trovava lavoro e non riusciva più a mantenersi, così andammo a prenderla e la portammo a casa nostra, ed iniziammo ad addestrarla…quando il mio ragazzo si staccò da me tornai alla realtà e guardando l’ora mi accorsi che era già quasi mezz’ora che eravamo li dentro e ordinai alla cagna di andare a prenderci gli asciugamani…

La cagna sentito l’ordine si muove subito verso gli asciugamani che ci porge tenendo lo sguardo basso, ne afferro una e inizio a frizionare la schiena della mia ragazza scendendo poi verso il suo culo e le gambe, nel frattempo ordino alla cagna di asciugare me. Una volta asciugati, dico alla troia che è ora che si lavi anche lei, la cagna allora entra nella vasca senza esitazioni. Sull’onda dei ricordi mi torna in mente la prima volta che le avevamo imposto di entrare nella vasca per ricevere la nostra doccia di piscio, allora aveva opposto resistenza e aveva cercato di ribellarsi al nostro volere, e ci costrinse a usare per la prima volta il gatto a nove code sul suo lurido culo’bastarono quindici colpi per rimetterla al suo posto e farla entrare nella vasca pronta a ricevere il nostro piscio. Questa sera però è tutto diverso, ormai la cagna è ben addestrata e ubbidiente, Entrata nella vasca si mise in posizione in modo da poter ricevere la nostra pioggia dorata, dopo aver ricevuto la sua doccia giornaliera ordino alla cagna di mettersi in ginocchio con la testa appoggiata a terra e di allargarsi le chiappe per ricevere un clistere, la cagna sentite le mie parole si lascia scappare una smorfia di disgusto che ha la cortezza di dissimulare subito, anche se a noi non è sfuggita per nulla…

Mi avvicino alla vasca, salgo sopra al bordo con le gambe divaricate e le piscio addosso, una volta finito le ordino di ripulirmi la figa poi scendo mentre il mio ragazzo da il suo ordine e noto bene la sua smorfia, non ha ancora imparato ad accettare il clistere e quell’affronto merita una punizione, quindi preparo, mentre lei esce dalla vasca e si mette in posizione, 3 litri di acqua fredda, mi avvicino e le infilo la cannula del clistere nel culo, senza preavviso, ma oramai è abituata quindi non emette nemmeno un gemito, una volta che ho attaccato la sacca abbastanza in alto mi vado a sedere su una sedia davanti a lei, allargo le gambe e le ordino di leccarmi la figa, intanto gioco con le mollette che ha ancora attaccate ai capezzoli, dopo qualche minuto sento che inizia a gemere di dolore sia per l’acqua che le sta entrando nella pancia che per le tette, intanto le metto anche una mano sulla testa per farle capire di non smettere mai di leccare, dopo circa altri 10 minuti sento che sto per venire, e allora mi accingo a farle subire la punizione che si merita, prendo la catenella che unisce le mollette sui seni e la spingo ancora di più sulla mia fica, quando sento l’orgasmo montare tiro la catenella staccando le mollette in un colpo solo, lei emette un grido e cerca di allontanarsi, ma io la tengo intrappolata fra le mie gambe, lasciandola solo dopo che si è calmata. Mi alzo e per rincarare la dose le sfioro di nuovo i capezzoli facendola così gemere per il dolore, sorrido, poi le do il permesso di svuotarsi, ma nella vasca, in modo che tutti i liquidi usciti dal suo culo le ricadano addosso, poi le ordino di rotolarsi un po’ nella sua merda. Intanto mi avvio verso il mio ragazzo per baciarlo…

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