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Erotici Racconti

Il racconto di Barbara

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Barbara arrivò a casa di Anna con vestitino in laminato argentato elastico che le fasciava i fianchi e le arrivava almeno a trenta centimetri dal ginocchio, proprio alla fine delle sue lunghe gambe, gli stivali neri con il tacco alto le coprivano appena il ginocchio evidenziando le coscie sulle quali portava un collant nero a rete, niente slip sotto. Il giubbotto di pelle nera completava quell’abbigliamento decisamente aggressivo. Anna non era solita vestirsi in modo femminile, e questo dava ai loro incontri un unico punto di attenzione: Barbara. Quella sera Anna aveva noleggiato una cassetta porno all’insaputa di tutti, segno che voleva fare qualcosa di particolare e di diverso dalle altre volte. Quando Barbara arrivò a casa di Anna, Dom era già dentro e stava aspettandola sorseggiando un aperitivo in attesa della cena, lo ingollò tutto di un fiato quando Barbara entrò sorridente e con spigliatezza si tolse il giubbotto, lasciandosi le spalle nude visto che il tubolare non aveva neanche spalline, ma faceva oscillare l’orlo appena al di sopra del seno i cui capezzoli premevano sul vestito mostrando le loro attraenti protuberanze, era evidente che il reggiseno non c’era, mentre per le slip, Dom sperò di si. A cena parlarono del più e del meno e Dom si sciolse spiegando le sue difficoltà sul lavoro che aveva appena trovato. Ad un certo punto Anna chiese a Barbara con che mezzo era arrivata, e lei rispose che aveva preso l’autobus, in quanto al ritorno era d’accordo con Dom per farsi riaccompagnare, aggiunse però con aria scocciata che quella era l’ultima volta che sarebbe andata in autobus. ‘Come mai?’ chiese Dom eccitato dall’idea di poterla riaccompagnare. ‘Mah… ecco, verso quell’ora il 21…’ Barbara fece una pausa, assaggiando il pat&egrave, poi riprese,’… il 21 &egrave pieno di militari che escono in libera uscita, una massa di ragazzotti ignoranti e confusionari…l’autobus &egrave pieno zeppo, nessuno ti fa sedere…’ Anna assaporava già la storiella che Barbara stava per raccontare, e se la rideva sotto,’… ecco, io sono salita e mi sono messa nel mezzo in prossimità dell’uscita, per restare in piedi senza andare addosso alla gente mi sono aggrappata al passamano in alto e con l’altro braccio tenevo la borsa ben stretta…non so se posso raccontarlo…’ Barbara fece un’altra pausa, stentando un sorrisetto nervoso, ‘Allora?…’ fece Dom seriamente incuriosito e un po’ preoccupato. ‘Allora..’riprese Barbara,’… beh, ragazzi, il fatto &egrave che stavolta mi &egrave accaduto per davvero… porcamiseria, niente di grave, ma seccante…uff…’ altra pausa, poi riprese:-‘Insomma, ad un certo punto qualcuno, forse non facendo apposta, mi ha messo la sua borsa, di quelle tipo cartella, tra le gambe, da dietro, poi ha cominciato a salire, su su fino a sollevarmi l’orlo della gonna, sentivo la gonna che continuava a scoprirmi ed &egrave salita fino a metà sedere, non potevo fare niente… l’autobus traballava e tenendo il braccio in alto per aggrapparmi al passamano, con gli scossoni, il vestito mi &egrave sceso sotto un capezzolo, quello davanti a me se ne &egrave accorto, e mi fissava il seno scoperto sotto il giubbotto che non era agganciato fino in cima. Poi mi ha allungato la mano tra le coscie davanti e siccome la gonna era già salita, me la sono trovata proprio quì…’ Barbara si fermò arrossendo ed abbassando lo sguardo, bevve un bicchiere di vino ed attese che qualcuno parlasse. ‘Fammi capire, Barbara,’interloquì Anna,’ti sei fatta alzare questa minigonna fin sopra al culo, che già copre poco, ti sei scoperta un capezzolo, mentre uno con la cartella te la strofinava da dietro e un’altro dal davanti… cosa ha fatto?’ Barbara guardò imbarazzata Domenico, e riprese a raccontare:-‘Ha cominciato a titillare le dita sui peli premendo nei punti giusti, ecco cosa ha fatto…’ – ‘Ma… santoddio, Barbara! sotto il collant a rete non hai le slip?’ Barbara abbassò lo sguardo e mangiò un altro boccone, alzò le spalle e con un sorrisetto stentato disse ‘No’-‘Oh cazzo!…’ Anna si alzò dal tavolo per prendere un’altra bottiglia di vino,-‘E tu vai sugli autobus con quelle minigonne e senza mutandine?’ – Barbara si difese con aria innocente,’Ma scusa, sono soltanto dieci minuti e stiamo tutta la sera quì da te, io non mi vesto mai così quando vado a giro. Potrò ogni tanto mettermi degli abiti che mi facciano sentira una bella ragazza,no?’ – ‘Si figliola’ Fece Anna,’Non ne avresti bisogno per la verità, ma ti puoi sentire una femmina anche se ti metti le slip, non ti pare Domenico?’ Dom non parlava, era un po’ seccato e in fondo avrebbe voluto toccarla anche lui in quel modo, visto che se lo era immaginato spesso, ma non lo aveva mai fatto,’Si Anna, ma questo non giustifica degli screanzati a metterle le mani addosso.’ Barbara si sentì compresa e riprese a raccontare:’…poi, mentre la cartella mi si infilava sotto il sedere, ho istintivamente stretto le gambe, ma così me la sono piazzata ancora meglio sotto e mi dava l’impressione di una penetrazione imminente, intanto quello davanti insisteva e mi infilava le dita tra le maglie del collant riuscendo ad aprirmi un po’, un altro ancora mi ha fatto scivolare la mano sul capezzolo scoperto e ha cominciato a stringere abbassando ancora di più il vestito e facendolo scendere sotto il seno, a quel punto ero in una situazione inacasinata, ho riallargato le gambe per liberarmi della borsa, ho tirato idietro il bacino per togliermi la mano davanti, ma mi sono sentita mettere altre mani sul sedere, su quell’autobus c’era un casino indescrivibile, probabilmente ero l’unica donna in mezzo a sessanta maschi; quando si sono accorti che potevano farmi qualsiasi cosa senza che nessuno gli dicesse niente, si &egrave scatenato il putiferio, la voce si &egrave sparsa, urlavano tutti, sentivo quello che dicevano, erano eccitati, non vi posso ripetere cosa dicevano, la cosa più innocente era ‘questa figa ce la scopiamo tutti stasera’…t’immagini, quelli che vedevano la minigonna tutta alzata dietro, sotto, questo collant a rete, io che mi divincolavo per liberarmi, e tutta la calca di quei militari addosso…’ -‘M’immagino…’ disse scuotendo la testa Anna, ‘E come hai fatto a liberarti? o, ti sei fatta scopare sull’autobus?’. Domenico provava ad immaginarsi la scena, era una di quelle situazioni sulle quali si era masturbato tante volte immaginando di prendere nel mezzo della calca proprio lei, e ora, quel suo segreto masturbatorio, era accaduto veramente a Barbara, ma con degli sconosciuti. Era imbarazzato e infastidito, provava un misto di gelosia e di rancore, non parlava più. Barbara riprese:’ Ma sei cretina?…vuoi che mi violentino su un autobus pieno di gente?…in fondo &egrave durato solo dieci minuti, poi, non erano tanto le mani di tutta quella gente che stavano spogliandomi, a darmi fastidio…piuttosto le dita di quello davanti che si infilavano dentro fino a toccarmi il clitoride, poi anche altri mi toccavano davanti…ho anche urlato di lasciarmi andare perch&egrave dovevo scendere, ho minacciato di chiamare il conducente, ma c’era troppo casino, il peggio &egrave stato quando mi sono ritrovata con delle dita dentro che mi stavano già masturbando, e un dito infilato dietro, mi facevano muovere avanti e indietro cercando di farmi eccitare, e non potevo staccare la mano in alto perch&egrave sarei caduta, ero come legata in preda alla loro eccitazione. Si era sparsa la voce che stavano spogliando una bella ragazza sull’autobus, e tutti volevano venire a vedere e toccare, chi veniva dal fondo dell’autobus esaltato dalla scena mi si avventava addosso, mi afferrava le natiche e mi allargava il buchetto del culo. Quello accanto a me mi diceva cose irripetibili, era imbestialito. Lì ho avuto paura…poi ho reagito, ho tolto la mano in alto rischiando di cascare e mi sono data una spinta per gettarmi contro la porta dell’autobus, mi sono anche fatta male ad un braccio, ma fortunatamente mi sono liberata proprio quando l’autobus si fermava e sono scesa al volo, una fermata prima. Quando sono scesa ero quasi tutta spogliata, praticamente solo il giubbotto copriva qualcosa, poi ho preso strade traverse per non incontrare quelli che sono sicuramente scesi alla fermata dopo per cercarmi. Mi &egrave andata bene. Se quelli mi ritrovavano, a quest’ora ero sempre lì a prenderle’.

Anna si alzò in piedi e andò dietro la sedia di Barbara, le mise le braccia attorno al collo e il viso accanto al suo,’Povera Barbarella mia, te le vai a cercare tutte tu, via, non &egrave successo niente…’ le dette un bacio su una guancia, e le sorrise,’…poi, dai, dillo che ti sei arrapata anche te!’ Barbara sorrise sconsolata, ‘No, non mi &egrave piaciuto per nulla’.

Anna poi, si rivolse a Domenico,’Dom, ti vediamo un po’ stordito, ti sei impressionato per quello che hanno fatto a Barbara?’ -‘No,no’ rispose Dom cercando di minimizzare,’sono dispiaciuto, molto dispiaciuto, ma poi…non &egrave successo niente, vero Barby?’- ‘ No, niente di grave, ho avuto solo un po’ di paura’.

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